sabato 15 settembre 2012

Feticismi illustrati del 14 settembre 2012.

In prima pagina, al netto delle notizie sull'imminente terza guerra mondiale, spicca l'intervistona di Antonio Gnoli a Eugenio Scalfari in occasione dell'uscita del Meridiano con i suoi scritti. La notizia vera, però, è che il Fundadòr pubblica con Mondadori.


Spazio anche alla "discesa in camper" (copyright Giannini?) di Matteo Renzi. Il titolo del pezzo del vice-diretùr Massimo Giannini è Cosa c'è in quel camper. Ma, leggendolo, sarebbe stato meglio titolarlo Cosa c'è in quel cazzo di camper.


Francesco Merlo se l'è un po' presa per non essere entrato nel lotto dei finalisti dell'ultimo PPR+ e ha sfoderato uno strepitoso pezzo su er Batman Francone Fiorito, per dimostrare che lui è er mejo.

Cinque pagine, piú il titolone in prima alla Terza Guerra Mondiale. Bernardo Valli ha avuto un tempismo eccezionale tornando in nord Africa. Appena hanno saputo che lui era lì, è scoppiato il pandemonio. Repubblica ha schierato i suoi fanti: Vincenzo Nigro a Tripoli e Fabio Scuto a Il Cairo. E, ovviamente, Bernardo Valli ad Astra, Siria.

Da oggi questo blog ha un nuovo mito: Micaela Biancofiore.


Sempre a proposito di Renzi, segnaliamo le due pagine interne in cui trovano spazio tre inviati (a Verona): Massimo Vanni, Simona Poli e Michele Smargiassi. Una media di un inviato e mezzo a pagina.
L'Amaca di Michele Serra è il secondo indizio che il candidato del Partito di Repubblica si chiama Laura Puppato.

Dacci oggi il nostro refuso quotidiano: la vittima del giorno del nostro caro Angelo è la regista Cynthia Mort, decapitata della "n".


Torna, dopo la pausa estiva, la pagina delle recensioni. Con Curzio Maltese confermatissimo.

Ma il numero odierno entrerà negli annali di Largo Fochetti non tanto per la notizia che il Fundadòr pubblica con Mondadori, ma per l'avviso a pagamento di tre pagine di Gabriele Centazzo, Designer e Presidente di Valcucine.


1 commento:

Barbapapà ha detto...

Bella l'intervista al Fundadòr del sempre bravo Antonio Gnoli.
Sorprendente la dichiarazione di Scalfari di essersi laureato in economia quando proprio recentemente, in una polemica con Ingroia, aveva rivendicato con orgoglio la laurea a pieni voti in giurisprudenza conseguita nel 1946.
A meno che Scalfari si stesse riferendo alla materia oggetto della sua tesi di laurea. Boh!