venerdì 18 novembre 2016

A proposito del nuovo libro di Giovanni Valentini

Pubblichiamo un articolo di Nicola Purgato, vecchio amico di PPR, a proposito del post di ieri nuovo libro di Giovanni Valentini. L'articolo è apparso sulla pagina Facebook di NP:

E bravo Giovanni Valentini.
                                    
Sulla scia di altri illustri predecessori (Pansa in primis, ma anche Travaglio), l'ottimo Valentini sputa disinvoltamente nel piatto in cui ha mangiato e torna ripetutamente sul conflitto di interessi di Stampubblica

Valentini è evidentemente ancora preda del rancore nei confronti dell'Ingegnere che lo sostituì alla direzione dell'Espresso con il grande Claudio Rinaldi, dopo il vistoso calo di vendite e di autorevolezza seguito alla nomina di Valentini al posto dell'indimenticabile Livio Zanetti. 

A parte la singolarità dell'aver lasciato Repubblica a suo dire per l'affronto fatto a Scalfari con la nomina senza consultarlo di Calabresi alla direzione (laddove la reazione del sottoposto supera quella del padrone, per dir così) per passare al concorrente Fatto Quotidiano che non perde occasione (a volte a torto a volte a ragione, qui non importa) per sparare addosso al Fondatore, Valentini (che è stato sempre in prima linea nella battaglia contro il conflitto di interessi di B., dimentica che, prima della battaglia di Segrate, la fusione Espresso-Mondadori aveva dato vita ad una colossale concentrazione editoriale con dentro Espresso, Panorama, Epoca, numerosi quotidiani locali, e una delle maggiori case editrici italiane. 

Valentini allora dirigeva l'Espresso e non trovava nulla da ridire, salvo poi accorgersi che esisteva questo conflitto, detto di interessi, quando riguardò in seguito B. 

Ora si accorge di Stampubblica che, rispetto alla fusione di cui sopra, è poca cosa, e spara a palle incatenate, rivendica di aver salvato il gruppo grazie alla sua amicizia con Tatarella (anche la guerra di Segrate fu risolta da Ciarrapico...) e, cavandosi i sassolini dalla scarpa, ci scrive, alla maniera di Pansa, pure un libro. 

Mah ... il problema piuttosto è un altro: che sta succedendo nel giornale ? Che fine hanno fatto Cordero, Prosperi, Zagrebelski, Pellegrino, Rodotà? No, perchè se si perdono questi nomi, l'accusa di renzismo diviene fondata, e poi, con evidente eterogenesi dei fini, avrà ragione Valentini.

Nicola Purgato

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