Continua la convalescenza per il Maestro e al contempo il superlavoro per la Redazione. Alcuni membri, per l'esegesi di oggi si sono dopati col Vov.
Ancora il Premier, l'ossessione giannelliana, stavolta alle prese con Juncker in un duello all'ultimo esangue (ci si perdoni questo calembour che dedichiamo alla pronta guarigione del Maestro). Sopra e sotto il tavolo succede di tutto, colpi proibiti e non: Renzi è evidentemente svantaggiato, la sua base politica è instabile, sta su una sedia a tre gambe, di cui una gli pesta i calli così come fa un'altra del tavolo, mentre sopra, nel braccio di ferro, la sua leva è tragicamente svantaggiosa.
Ma l'arte di arrangiarsi è nel DNA italico, così il Premier con un trucco degno del gioco delle tre carte, lascia che la mano di Juncker si sforzi a stringere una capasanta, e in effetti funziona, il lussemburghese arranca e graffia il tavolino.
Ebbene sì, amici, il Maestro ci incoraggia ad aver fiducia, che l'ingegno italico prevarrà. Il Matteo nazionale è pronto a tutto: al tiro alla fune, allo schiaffo del soldato, a chi la fa più lontano e anche, a ben guardare sotto al tavolo, a chi ha la peniforme più lunga. [GiochiSenzaFrontiere]
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