In attesa del secondo numero in edicola domani, pubblichiamo la recensione del primo numero di Robinson del nostro collaboratore OCCAM.
Ma solo io sto facendo il count-down da lunedì mattina per il secondo numero?
Andiamo al dunque.
Che bella l’idea dello srotolamento dei pezzi che già qualcuno ha notato. Ma bello anche il capolettera e persino la X finale, riquadrata, a chiudere i pezzi.
Mi son piaciute molto tutte le pagine della seconda metà, che – lo avete notato? – sono riquadrate.
E poi le copertine dei libri fotografate su piani colorati; fotografato anche il biglietto della mostra (ricorda lo scontrino delle interviste al ristorante di Merlo su GQ).
Che bella la dichiarata e un po’ snob letterarietà della prima parte (davanti alla firma c'è «Testo di», lo avete notato?).
Che bello quel carattere che sa di Poplar con un pizzico di Impact (lo vedete a pagina 2 e 3 , in alto, ma anche nelle testate delle sezioni), che belli a proposito quei soppalchi colorati tenuemente.
Che bello ritrovare il saluto di Gnoli in penultima pagina.
Domenica scorsa ho provato l’emozione di sfilare Mr. Robinson e soppesare il resto del giornale ("appena" 50 pagine, dorso locale compreso), pensando al "gigantismo" dei quotidiani tanto odiato da Giorgio Bocca: ecco un segno dell'asciugatura dell'era Calabresi… ho pensato.
E poi conservare con procedimento opposto (non sottrazione bensì inserimento) la sovracopertina dedicata a Castro: l’ho messa nel cuore di Robinson. W la carta.
OCCAM
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