martedì 16 maggio 2017

Ancora su Oliviero Beha.

Oliviero non c'è più. Maledizione. Da ragazzo correva come il vento. Poi, come il vento, ha scosso le fronde dell'ipocrisia e dell'opportunismo: con l'irriverenza del corridore che allunga la falcata per evitare gomitate, trucchi e sgambetti, ha staccato gli avversari, ha ridicolizzato i presuntuosi, ha battuto chi ingannava. Fino all'ultimo, i suoi pensieri non domati né servili - mai - hanno illuso tutti noi, chi lo amava chi lo rispettava chi l'ammirava, chi sapeva del suo male oscuro e vile: speravamo infatti che la sua indomita corsa continuasse, che il mistero della vita gli rimanesse addosso come uno scudo, che la magnifica ossessione delle parole fosse più forte della morte in agguato ogni istante. Provo a consolarmi immaginando che continui a correre più libero che mai nel paradiso dei pensieri, e che ci aiuti a vedere con la lucidità del suo sguardo, spesso impietoso, da entomologo della vita e da cronista delle nostre debolezze. Vorrei non dover scrivere: che la terra ti sia lieve. Quel dio cui credono in molti, sempre di più dimostra di odiarci.

Leonardo Coen su Facebook

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