Barbapapà, coi suoi tradizionali toni pacati, ha replicato oggi in un lucido commento in prima pagina, precisando di non voler querelare il direttore di Libero perché sarebbe una perdita di tempo e poi, dopo aver minuziosamente ricordato come si sono svolti i fatti che ruotano intorno all'uccisione di Calabresi, rivela un fatto che fino ad oggi aveva tenuto riservato. Quello di aver incontrato e abbracciato, una decina d'anni fa, Gemma Capra, la vedova del commissario assassinato, chiedendo le scuse e ammettendo l'errore di aver firmato, nel 1971, il famoso manifesto dell'Espresso in cui si chiedeva l’allontanamento del commissario Calabresi dalla sua sede di lavoro.
Attendiamo la replica di Feltri. Ma anche no.
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