martedì 7 dicembre 2010

Alla coppia D'Avanzo-Colaprico, ex aequo con Michele Serra, il PPR+ di ottobre. A Francesco Merlo il PPR-.

Si è chiuso il sondaggio PPR del mese di ottobre. Ecco le classifiche finali:



PPR+ (totale 41 voti):

1. Giuseppe D’Avanzo, Piero Colaprico - 10 voti (24%)
1. Michele Serra - 10 voti (24%)
3. Renato Caprile - 6 voti (15%)
4. Eugenio Scalfari - 5 voti (12%)
5. Omero Ciai - 4 voti (10%)
6. Gianni Mura – 3 voti (7%)
6. Alberto Statera - 3 voti (7%)

Ecco il pezzo di D'Avanzo-Colaprico e quello di Serra.

Al vertice del PPR+ di ottobre troviamo gli stessi nomi del sondaggio di settembre, questa volta però appaiati ex-aequo: Giuseppe D’Avanzo, in coppia con Piero Colaprico, e Michele Serra, ovvero il giornalismo investigativo e l’analisi critica della società italiana. D’Avanzo e Colaprico hanno prodotto un’inchiesta serrata sulla vicenda della minorenne Ruby con la meticolosa ricostruzione dei fatti e lo smascheramento delle bugie del premier. Serra ha fotografato, con impareggiabile ironia, la subordinazione dei media italiani, e della politica (va da sé), al pensiero della Chiesa. Con una chiosa ad effetto sul tema della fecondazione in vitro osteggiata dal Vaticano“(…) i bambini nati in provetta sono oramai qualche milione, molti dei quali nostri congiunti o amici o conoscenti. Non risulta, soprattutto a loro, che essere stati concepiti al di fuori del dettato della Chiesa osti in alcun modo al loro essere uomini e donne a tutti gli effetti, e legittimamente vivi.”.

Al terzo posto si è piazzato Renato Caprile con il suo bel reportage dal covo degli ultrà serbi (che, con le loro violenze, hanno determinato la sospensione del match calcistico tra Italia e Serbia), in netto anticipo su tutta la concorrenza.

Segue il Fundador con un domenicale a tutto campo sul Cav., di cui ha tratteggiato il carattere (“il nostro presidente del Consiglio rappresenta per molti aspetti il prototipo dei vizi italiani, latenti nel carattere nazionale insieme alle virtù che certamente non mancano”), e sull’attuale quadro politico, di cui ha disegnato un percorso di uscita dall’emergenza in cui versa.

Il quinto posto è appannaggio di Omero Ciai con il suo bel reportage sul salvataggio dei 33 minatori cileni rimasti intrappolati in una miniera. Un racconto appassionato ma professionale, apprezzabilmente scevro della consueta retorica d’occasione.

Chiudono la classifica Gianni Mura e Alberto Statera. Il primo ancora sugli scudi per la rubrica domenicale ove non trascura mai di passare in rassegna le inefficaci disposizioni governative per fronteggiare la violenza negli stadi e di rimembrare le personalità del calcio di un tempo. Statera, invece, è andato a Boscoreale a raccontarci in presa diretta l’inferno dell’immondizia. L’abituale disincanto del grande giornalista ha lasciato spazio ad una nota di fondo amara per l’ineluttabilità di certe vicende del Sud e l’impotenza delle Istituzioni che le accompagna.



PPR- (totale 32 voti)

1. Francesco Merlo - 11 voti (34%)
2. Vittorio Zucconi - 9 voti (28%)
3. Laura Laurenzi - 5 voti (16%)
4. Marina Cavallieri - 4 voti (13%)
5. Enrico Franceschini - 3 voti (9%)

Ecco il pezzo di Francesco Merlo.

Ancora un colpo di scena al PPR-. Due prestigiose firme del giornale, Merlo e Zucconi,  si sono contese la vittoria finale a conferma che la stima e l’apprezzamento dei lettori non sono incondizionati, ma devono essere guadagnati ogni volta sul campo.

Nessuno sconto, quindi, per Francesco Merlo, vincitore del PPR-, che è andato ad Avetrana ad occuparsi della tragica morte di Sarah Scazzi senza però riuscire a fornire una lettura convincente ed efficace del contesto sociale in cui è maturato l’assassinio. Una certa fiacchezza di fondo, un po’ di colore, qualche pregiudizio sono stati i maggiori rimproveri dei blogger a Merlo, forse a disagio di fronte all’orrore di una così giovane vita terribilmente falciata.

Nessuna indulgenza anche per Vittorio Zucconi, al secondo posto, la cui allegra gitarella newyorchese per pubblicizzare la Cinquecento di prossima commercializzazione negli US è stata giudicata molto severamente per quanto imbarazzante si è rivelata.

Chiude il podio Laura Laurenzi con uno dei più triti argomenti della cosiddetta “attualità”, ovvero gli impedimenti ad una sana vita sessuale di coppia. Nel caso in esame sul banco degli imputati è finita la tecnologia…

Al quarto posto si è piazzata Marina Cavalieri con un pezzo di fuffa assoluta, tipico di R2, ovvero “Uno Studio Dice Che” (copyright Occam) per vincere l’Oscar un film deve schierare una coppia di 53 anni (lui) e 40 (lei). Inqualificabile.

Chiude la classifica il recordman delle candidature, Enrico Franceschini, il corrispondente che ha abdicato da tempo al ruolo di narratore dell’Inghilterra odierna per dedicarsi alla scoperta delle notizie più inutili e vacue che sbucano in rete o nei media locali. In questo articolo un tributo alla penna che diventa digitale. Su R2, ovviamente.

Non dimenticate di proporre le candidature per il mese in corso scrivendo a enricoporrochiocciolafastwebnet.it oppure segnalando direttamente in un post (anche se OT, non preoccupatevi) l’articolo che ritenete meritevole di una menzione, positiva o negativa che sia.

Ringraziamo Barbapapà per la collaborazione ai testi.

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