martedì 10 giugno 2008

Il crollo dell'Italia: ecco il pezzo di Gianni Mura (senza nessun Murales di rilievo).



I campioni scomparsi
dal nostro inviato GIANNI MURA

BERNA - Si torna tutti coi piedi per terra. L'Italia becca in una partita più dei gol che aveva incassato ai mondiali di Germania. Si può discutere del primo, secondo me in netto fuorigioco.

Ma Panucci era steso due metri oltre la linea di fondo per uno scontro con Buffon. Gli azzurri hanno protestato a lungo, Toni si è anche beccato un cartellino giallo a forza di invitare l'arbitro a rivedere il maxischermo. Non si può, dovrebbe saperlo. Una volta discusso sul primo gol, però, non ci sono altre attenuanti.

Per tutto il primo tempo l'Olanda ha fatto quello che ha voluto, mostrando una condizione fisica decisamente migliore ma, soprattutto, idee molto chiare su come bloccare il nostro gioco. Almeno un uomo sempre in disturbo su Pirlo, Kuijt e Sneijder prontissimi a ribaltare l'azione. Meglio, ma era tardi, l'Italia del secondo tempo, spinta dall'orgoglio e da un tifo caldo e via via rassegnato. Attaccando in un modo decente, ha messo alle corde l'Olanda.

Toni ha fallito un gol facile su invito di Cassano, Van der Sar ha fatto due belle parate su conclusioni di Grosso e Pirlo. Un gol in questo periodo, a un quarto d'ora dalla fine, avrebbe forse dato una spinta ulteriore all'Italia, invece è arrivato il terzo gol, in contropiede, e il 3-0 è un risultato davvero pesante, che chiama in causa ben più di un giocatore, direi tutti i reparti.

Al di là di Buffon, che ha salvato il salvabile, è apparsa estremamente impacciata la coppia centrale difensiva. Al 10' st Donadoni ha fatto la mossa che forse rimpiangerà di non aver fatto prima dell'inizio: va fuori Materazzi, Panucci in mezzo, ingresso di Grosso sulla sinistra e spostamento a destra di Zambrotta. Usciti altri due molto deludenti, Camoranesi e Di Natale, sono entrati del Piero e Cassano, che un po' di vivacità l'hanno data, ma senza però riuscire a superare Van der Sar.

Sembrava giocare a nostro favore lo 0-0 tra Francia e Romania, invece ci si ritrova ultimi del girone ma, a patto di rimettersi subito in carreggiata, con le possibilità di qualificazione ancora in piedi. Questo è il punto, bisogna vedere se in pochi giorni la squadra ritroverà la sicurezza che ha perduto, perché la lezione è stata dura. E se, con la sicurezza, ritroverà il gioco che ieri è mancato, soprattutto nel primo tempo, quando l'Olanda ha scavato la differenza.

Le cattive condizioni atletiche riguardano anche Toni, ben lontano dall'apporto consueto. Non è riuscito a mantenere un pallone per far salire la squadra, e la manovra ne ha risentito. In sostanza, un'Italia troppo incerta, anche smarrita, ha subito la velocità, l'iniziativa e il fraseggio degli olandesi. Van Basten s'è riservato qualche rimescolamento di carte spostando Oojer al centro e mettendo a terzino destro Boulahrouz. I difensori olandesi non hanno dovuto fare gli straordinari, perché quasi sempre il gioco italiano naufragava sulla trequarti.

Difficile salvare qualcuno, a parte Buffon. Ambrosini aveva cominciato molto bene, recuperando un gran quantità di palloni, poi è calato, pur lottando, come del resto Pirlo e Gattuso. Sull'azione del primo gol rivedremo moviole, sentiremo pareri di arbitri ed ex arbitri, impareremo a memoria articoli del regolamento. Secondo me sarebbe stato da annullare anche se Van Nistelrooy non avesse deviato da pochi passi quel tiraccio da fuori, perché era esattamente davanti a Buffon.

Il 3-0 rende meno gravi le responsabilità di un arbitro comunque scadente sotto il profilo disciplinare. E complimenti a Van Basten per la sua Olanda questo bisogna dirlo, è il minimo.

Copyright: La Repubblica

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