Oggi sulla prima pagina di Repubblica c'è un pezzo dedicato a Marilyn Monroe.
Una foto di Marilyn però c'è anche sulla Home del sito, ma per tutt'altro motivo: la morte di Tony Curtis.
Quando si dice il caso.
giovedì 30 settembre 2010
Povero Arthur. E' morto da un giorno e già si rivolta nella tomba.
Oggi Maria Pia Fusco, parlando della morte di Arthur Penn, cita il suo film "Gli amici di Georgia", poi più in là parla di un secondo film, "Four Friends". Senza sapere che è lo stesso, solo che il primo è il titolo italiano, il secondo è quello originale. E senza sapere che il titolo italiano di "Bonny and Clyde" è "Gangster story" e non "Gangster's story": la Fusco si inventa un genitivo sassone che non c'è (e non è un refuso perchè lo scrive tre volte). Buffo poi il fatto che citi i due gangster come "la coppia di Bonnie Parker". E Clyde Barlow cos'era, uno di passaggio?
Mistero poi sulle cause della morte, secondo la Fusco, mentre il Corriere parla di diabete.
Buffissimo, infine, sempre in tema di traduzione farlocche, ciò che Giovanna Grassi sul Corriere fa dire a Gene Hackman: "In ogni ripresa, che lui chiamava 'take'...". Non è che lui le chiamava "take", la singola ripresa in inglese si chiama "take". Basta vedere sui ciak americani: c'è scritto il numero della scena e quello della ripresa: take, appunto (foto sotto).
Fabio P.
ps: Per la prima volta oggi, bella l'intervista di Caporale a Ghedini: una chiacchierata umana e non una presa per i fondelli.
Faceboom! A soli tre mesi dall'apertura della pagina, PazzoPerRepubblica ha raggiunto i 100 fan su Facebook.
Sarà poco, sarà tanto, sarà quel che volete. Fatto sta che ci siamo tolti una piccola soddisfazione. Infatti ieri, grazie all'adesione di Benedetta Caira, la pagina Facebook dei feticisi di Repubblica ha raggiunto i 100 fan.
Vogliamo ringraziare tutti i feticisti che ci hanno permesso di arrivare a questa cifra e che ci seguono quotidianamente sul Social Network più amatodiato della rete, condividendo i nostri articoli, le immagini e l'entusiasmo.
Vi confessiamo che qualche giorno fa, quando eravamo a circa 90 fan, avevamo pensato di regalare qualcosa al/alla centesima fan ma non abbiamo avuto il tempo di organizzare bene la cosa. Il nostro ufficio marketing è intuttaltrefaccendeaffaccendato...
E se sei arrivato a leggere fino a qui, cosa aspetti? Diventa fan e condividi!
Update: il centounesimo fan è Gateano S. iscrittosi alle 13.30.
Asticella.
Il Presidente del Consiglio non è stato capace di accettare la sfida politica che lo tormenta, e invece di saltare l'asticella alzata davanti al suo cammino dai finiani ha preferito passarci sotto, scegliendo il basso profilo, la dissimulazione, la finzione.
Dal fondo di oggi del diretur .
Brevi note del giorno passato.
Caro Pazzo,
leggo sorridendo la nota sul tuo omonimo che, in effetti, è tra i pochi presentabili e anche televisivamente rende.
leggo sorridendo la nota sul tuo omonimo che, in effetti, è tra i pochi presentabili e anche televisivamente rende.
Ma ti scrivo per sottoporti questo link ad una notizia che titola così:
Sesso chiassoso, rissa fra gay e coinquilina sessantenne
Si tratta di una notizia battuta dall’Ansa (mi ha sempre provocato un orgasmo questa espressione:-) di cui non riesco a capire l’anomalia. La precisazione sulla coppia gay mi sembra del tutto irrilevante. Ad una prima lettura del titolo sembra che sia stata la donna a litigare con loro, per sesso chiassoso. Ma è il contrario! E, allora, perchè annotare che i coinquilini “vittime” dei rumori molesti sono una coppia gay?
C’è qualcosa di stonato. Cosa ne pensi?
Un abbraccio
Frank57
P.S. Il sito del “Fatto” è ricco di notizie e c’è un video dell’Espresso sulla camorra che trovo sconcertante. Domani sera, poi, come da palinsesto, dovrebbe andare in onda, in prima serata, “Gomorra”. Ma la Rai ci ha abituati a sorprese...
C’è qualcosa di stonato. Cosa ne pensi?
Un abbraccio
Frank57
P.S. Il sito del “Fatto” è ricco di notizie e c’è un video dell’Espresso sulla camorra che trovo sconcertante. Domani sera, poi, come da palinsesto, dovrebbe andare in onda, in prima serata, “Gomorra”. Ma la Rai ci ha abituati a sorprese...
Caro Frank, c'è tanto di stonato, tanto. Su Gomorra aspettiamo con fiducia. Scetticamente. FS
Una delle migliori amache dell'anno.
Forse del decennio.
Un importante quotidiano dedica la sua prima pagina al probabile ritrovamento di una cucina Scavolini. Un premier europeo è accusato di controllare 64 società off-shore attraverso le quali avrebbe sottratto 884 miliardi di lire al fisco del paese del quale è primo ministro. Un celebrato playboy viene accusato dal suo anziano amante gay di averlo mantenuto per anni. Un ministro definisce "porci" i cittadini della capitale del suo Paese. Un sindaco fa sgomberare dai carabinieri i giornalisti che volevano seguire una seduta del Consiglio comunale. Un miliardario a lungo latitante nei Caraibi torna in Italia per spiegare in televisione che i numeri vincenti del Superenalotto erano i suoi e non quelli della sua ex fidanzata, nel frattempo diventata moglie del presidente della Camera. Si indaga sui brogli elettorali che hanno falsato un reality-show. Il Papa annuncia che imbiancherà personalmente il suo appartamento in Vaticano. Viene reso pubblico il regolare contratto di assunzione (diecimila euro di stipendio al mese) con il quale un governo ha pagato il voto di due parlamentari esterni alla sua maggioranza. Una sola di queste notizie è falsa. Sapreste dire quale?
Michele Serra - La Repubblica - 29 settembre 2010
We love Julia.
Proseguono, all'interno dell'inserto del mercoledì dedicato ai viaggi, le simpatiche illustrazioni di Julia Binfield, disegnatrice inglese che da tempo vive a Milano.
Di Julia scrivemmo anche un anno fa.
Questa che vi proponiamo è un'illustrazione apparsa sul numero di ieri dei Viaggi di Repubblica. Più sotto invece vedete Julia al lavoro nel suo studio, immagine che è anche la Home-Page del suo sito.
Di Julia scrivemmo anche un anno fa.
Questa che vi proponiamo è un'illustrazione apparsa sul numero di ieri dei Viaggi di Repubblica. Più sotto invece vedete Julia al lavoro nel suo studio, immagine che è anche la Home-Page del suo sito.
C'è chi si mette nei panni di D'Avanzo.
E prova a scrivere al suo posto il pezzo di domani su Repubblica a commento del discorso di Berlusconi:
3 gennaio 1925. Una data, un pezzo di storia. Il giorno in cui Benito Mussolini s’assunse la responsabilità del delitto Matteotti dinnanzi ad una Camera schiacciata dal terrore che il fascismo incuteva. Sembrava di essere tornati a quel giorno, oggi, ascoltando le parole del Capo del Governo, come al solito impettito nel suo completo scuro di sartoria napoletana e con i capelli pettinati all’indietro, come si conviene al detentore del bastone del comando. Ciò che si è consumato poche ore fa è lo sfregio del luogo in cui si fa quotidianamente la democrazia. Un insulto a coloro che per quella parola sono morti. Ma questo, al Cavaliere per cui Mangano lo stalliere lavorava, non importa. A lui interessava unicamente marcare il territorio, mettere all’indice il nemico, il traditore. Sguardi preoccupati tra i ragazzi di Gianfranco Fini, sui quali pende ora la responsabilità del martirio: porre termine allo scempio di ogni regola costituzionale, a ogni lesione del vivere civile, ad ogni prepotenza del potere politico sulla giustizia, amministrata in nome del popolo sovrano. Sanno, essi, quanto grave sarà il passo fatidico. Ne sentono il peso, avvertono i rischi, sono consci che da domani pile e pile di dossier confezionati ad arte si abbatteranno sulle loro vite come pietre sulle loro teste. Ma la democrazia esige anche il sacrifizio, seppur estremo.
Certo, molti di loro hanno famiglia, figli e mogli da proteggere dai sicari mandati dal defloratore di giovani vergini a rovinarne l’esistenza. Il Presidente della Camera, figura super partes e terza carica dello Stato, lo sa bene. Privacy stuprata, compagna e cognato messi alla gogna come Tommaso Moro. Colpevoli di non arrendersi ai desiderata berlusconiani, di non sciogliersi davanti al ghigno rituale mostrato dal settantaquattrenne plutocrate lombardo. Addirittura un inchino.
E’ così che Silvio Berlusconi ha concluso il proprio comizio nell’Aula che fu di Giacomo Matteotti, di Piero Calamandrei, di Nilde Jotti e di Sandro Pertini. Un inchino, scena comica e teatrale di un istrione decadente il cui volto ormai non riesce a celare il passare degli anni, la lucidità sempre più blanda. Dopo aver corrotto orde di deputati deboli facendo leva sulla loro intrinseca fragilità, l’uomo che tutto può si avvia ad ottenere la fiducia.
I dossier sono serviti. Lo sporco lavoro dei sicari al di qua ed al di là dell’Atlantico si sono meritati un premio. L’Italia è morta.
Gli esercizi di stile di Nonunacosaseria sono decisamente un'altra cosa.
3 gennaio 1925. Una data, un pezzo di storia. Il giorno in cui Benito Mussolini s’assunse la responsabilità del delitto Matteotti dinnanzi ad una Camera schiacciata dal terrore che il fascismo incuteva. Sembrava di essere tornati a quel giorno, oggi, ascoltando le parole del Capo del Governo, come al solito impettito nel suo completo scuro di sartoria napoletana e con i capelli pettinati all’indietro, come si conviene al detentore del bastone del comando. Ciò che si è consumato poche ore fa è lo sfregio del luogo in cui si fa quotidianamente la democrazia. Un insulto a coloro che per quella parola sono morti. Ma questo, al Cavaliere per cui Mangano lo stalliere lavorava, non importa. A lui interessava unicamente marcare il territorio, mettere all’indice il nemico, il traditore. Sguardi preoccupati tra i ragazzi di Gianfranco Fini, sui quali pende ora la responsabilità del martirio: porre termine allo scempio di ogni regola costituzionale, a ogni lesione del vivere civile, ad ogni prepotenza del potere politico sulla giustizia, amministrata in nome del popolo sovrano. Sanno, essi, quanto grave sarà il passo fatidico. Ne sentono il peso, avvertono i rischi, sono consci che da domani pile e pile di dossier confezionati ad arte si abbatteranno sulle loro vite come pietre sulle loro teste. Ma la democrazia esige anche il sacrifizio, seppur estremo.
Certo, molti di loro hanno famiglia, figli e mogli da proteggere dai sicari mandati dal defloratore di giovani vergini a rovinarne l’esistenza. Il Presidente della Camera, figura super partes e terza carica dello Stato, lo sa bene. Privacy stuprata, compagna e cognato messi alla gogna come Tommaso Moro. Colpevoli di non arrendersi ai desiderata berlusconiani, di non sciogliersi davanti al ghigno rituale mostrato dal settantaquattrenne plutocrate lombardo. Addirittura un inchino.
E’ così che Silvio Berlusconi ha concluso il proprio comizio nell’Aula che fu di Giacomo Matteotti, di Piero Calamandrei, di Nilde Jotti e di Sandro Pertini. Un inchino, scena comica e teatrale di un istrione decadente il cui volto ormai non riesce a celare il passare degli anni, la lucidità sempre più blanda. Dopo aver corrotto orde di deputati deboli facendo leva sulla loro intrinseca fragilità, l’uomo che tutto può si avvia ad ottenere la fiducia.
I dossier sono serviti. Lo sporco lavoro dei sicari al di qua ed al di là dell’Atlantico si sono meritati un premio. L’Italia è morta.
Gli esercizi di stile di Nonunacosaseria sono decisamente un'altra cosa.
Vezzi grafici.
Da questa mattina il sito della Stampa ha scelto di dare più peso al titolo principale della Home-Page.
Sarà solo per oggi?
mercoledì 29 settembre 2010
Il nemico distratto.
Più che le reazioni al discorso di Berlusconi, le reazioni di Berlusconi quando vedrà il suo nome scritto così.
Il blog dell'omonimo.
Il Feticista Supremo ha un omonimo un po' scomodo. E' Nicola Porro, vice direttore de Il Giornale, sul cui sito tiene regolarmente un blog chiamato Zuppa di porro.
La redazione del futuro.
Giornalisti all'ascolto, Republicones e non, questa cosa è per voi.
Ringraziamo PierLuca Santoro per la segnalazione.
Ringraziamo PierLuca Santoro per la segnalazione.
Politicamorra.
Usiamo questa violenta crasi per segnalare l'interessante pezzo di Roberto Saviano oggi in prima. Lo scrittore campano sviscera l'attuale momento di crisi che sta vivendo la politica italiana, sempre più lontana dalla democrazia e sempre più vicina alle lobby di potere. Una politica, sostiene Saviano, in cui la gente, soprattutto i giovani, non si ritrova più.
Ecco un passo di Saviano:
Chi analizza fatti, episodi e metodi della politica italiana, in questo momento, non può che avere una reazione di spavento e pensare: non è per me. Ricatti, timori, intimidazioni. Tutti hanno paura. Anche io ho paura: non ho nulla da nascondere, con la vita ridotta e ipercontrollata cui sono costretto, ma sento questo clima di straordinaria ostilità, e vedo l'interesse a raccoglierlo, eccitarlo, utilizzarlo. Mi guardo intorno e penso: come deve sentirsi un giovane italiano che voglia usare in politica la sua passione civile, il suo talento? La politica di oggi lo incoraggia o lo spaventa?
Ecco un passo di Saviano:
Chi analizza fatti, episodi e metodi della politica italiana, in questo momento, non può che avere una reazione di spavento e pensare: non è per me. Ricatti, timori, intimidazioni. Tutti hanno paura. Anche io ho paura: non ho nulla da nascondere, con la vita ridotta e ipercontrollata cui sono costretto, ma sento questo clima di straordinaria ostilità, e vedo l'interesse a raccoglierlo, eccitarlo, utilizzarlo. Mi guardo intorno e penso: come deve sentirsi un giovane italiano che voglia usare in politica la sua passione civile, il suo talento? La politica di oggi lo incoraggia o lo spaventa?
I giornali su Facebook.
Prima Repubblica, seconda la Gazzetta dello Sport, terza l'Unità. Al quarto posto c'è il Corriere della Sera, poi il Sole 24 Ore e nella sesta piazza, a sorpresa, c'è il Centro, quotidiano di Pescara.
martedì 28 settembre 2010
Come si dice "La Lega ce l'ha duro" in inglese?
E in cinese?
Non mi stupisco che abbiano scritto due articoletti, uno in cinese ed uno in inglese pubblicandoli sulla pagina italiana, ma mi sorprende che al Corriere pensino che in Cina o all'estero importi qualcosa di quello che dice Bossi, qui in Italia!!!
Ciao e buon lavoro
Fabio V.
Viva l'Internazionale.
Torna l’Internazionale, il Festival dedicato al giornalismo che si terrà a Ferrara dal 1 al 3 ottobre 2010.
Repubblica sarà rappresentata da Francesca Caferri.
Qui il programma completo.
Tutti vorrebbero avere un Caporale così.
Vorrei segnalare lo straordinario lavoro svolto negli ultimi giorni da Antonello Caporale. Con le mitiche Interviste senza rete, il nostro sublime ritrattista sta passando meravigliosamente in rassegna alcuni dei possibili protagonisti dell’ennesimo capitolo del trasformismo italiano.
Qualche giorno fa il Post ha definito le sue interviste “dialoghi teatrali”. Espressione felice, ma io credo piuttosto che Caporale sia un grande artista del montaggio attraverso cui scarnifica l’intervista dal superfluo per lasciare emergere la misera essenza dell’intervistato. Il nostro conduce sapientemente, e con crudele sarcasmo, i nostri eroi a rivelare le loro indiscusse “qualità” (dirittura morale, amore sincero per la politica, disprezzo per le poltrone, spirito di servizio per il Paese) con domande ben calibrate, che rivelano grande conoscenza della storia e della personalità degli intervistati ai quali offre spesso un esilarante sostegno (“Sbotti così si libera”, “Tutti conoscono la sua determinazione”, “Solo chi fa sbaglia”). L’intervista della scorsa settimana a tale Saverio Romano è stata tanto spassosa quanto grottesca se pensiamo che di deputati della Repubblica si parla.
Che questi oscuri onorevoli accettino di essere canzonati, sia pure con stile, da Caporale la dice lunga sull’ansia di visibilità che affligge questo paese, ovunque si volga lo sguardo. Ma è anche possibile che non si rendano conto dell’effetto finale dell’intervista, preferendo piuttosto mostrarla compiaciuti ai propri famigli…
Barbapapà
Spazio trash.
Riceviamo e volentieri pubblichiamo:
Caro Pazzo, vorrei segnalarti questo link sul sito di Repubblica.
Gli è sfuggito che quello lì è il famigerato piegatore di cucchiaini Uri Geller. Ciao. Anonimo.
Annotazioni sparse.
Caro Pazzo,
ti lascio annotazioni sparse dopo la lettura de “la Repubblica” dei giorni scorsi. Curiosità, candidature a PPR+, etc.
11/09. A pagina 62, nello sport, c’è un pezzo non firmato dal titolo: “Tragedia in Friuli, muore un dilettante”. Si tratta dell’incidente capitato a Thomas Casarotto, un ciclista di 19 anni, di belle speranze. Viene anche riportata l’ora della morte: poco dopo le 22. In realtà lo sventurato ragazzo morirà il 14 settembre. “la Repubblica” ne dà notizia il 15, in un trafiletto, intitolato: “Finita l’agonia di Casarotto”, lo stesso dato morto quattro giorni prima.
12/09, pag.36. Reportage di Jenner Meletti da Riesi (Cl) il paese con la più alta percentuale di emigranti che in estate tornano a casa e, dopo la festa religiosa di metà settembre, rifanno le valigie e ripartono. Fino ad un nuovo ritorno nella prossima estate. Per me da PPR+ per la curiosità, in primo luogo e per la precisione del racconto, poi, arricchito da foto come permette l’edizione domenicale.
12/09 nella pagina della posta ci sono le scuse per aver pubblicato il giorno prima, nella rubrica di Augias, la stessa lettera dell’8 settembre. Incuriosito ho cercato e scoperto che sia la lettera che la risposta sono diverse in alcuni dettagli. Ha cambiato idea Augias oppure il lettore ha inviato una doppia versione?
15/09 pubblicità in prima pagina dell’ultimo romanzo di Camilleri. Nulla di strano se non fosse che l’editore è Mondadori. Ma come, l’inventore di Montalbano non pubblicava da Sellerio? E dopo un estate vissuta anche su questa polemica letteraria…
E poi tra i PPR+, da segnalare, tutto ciò che ha scritto Michele Serra su Adro e i leghisti, sia nella sua rubrica “L’amaca” il 13, il 14, il 16, così come il commento del 19.
Sulla scuola di Adro che segna la prima tacca di secessione, un episodio vergognoso e ignobile, c’è un’interessante lettera su “il Venerdì” dell’altro ieri. In ogni caso l’attenzione è calata sull’argomento ed è un brutto segnale, perché tende a sottovalutare una situazione che potrebbe preludere a tempi assai pericolosi.
Sottolineo pure i “cattivi pensieri” di domenica scorsa, con gli aneddoti su Pertini.
E, ancora, il pezzo di Ceccarelli (17/09) sul “pastone” nei tg, il commento di Giannini (18/09) sul mercato del premier. Peccato, poi, che la Tobagi sia una collaboratrice esterna, perché il suo bellissimo pezzo sulla scuola (20/09) meriterebbe il PPR+ ad honorem.
Lo sfogo è finito. Mi auguro sia stato utile.
Un caro saluto
Frank57
ti lascio annotazioni sparse dopo la lettura de “la Repubblica” dei giorni scorsi. Curiosità, candidature a PPR+, etc.
11/09. A pagina 62, nello sport, c’è un pezzo non firmato dal titolo: “Tragedia in Friuli, muore un dilettante”. Si tratta dell’incidente capitato a Thomas Casarotto, un ciclista di 19 anni, di belle speranze. Viene anche riportata l’ora della morte: poco dopo le 22. In realtà lo sventurato ragazzo morirà il 14 settembre. “la Repubblica” ne dà notizia il 15, in un trafiletto, intitolato: “Finita l’agonia di Casarotto”, lo stesso dato morto quattro giorni prima.
12/09, pag.36. Reportage di Jenner Meletti da Riesi (Cl) il paese con la più alta percentuale di emigranti che in estate tornano a casa e, dopo la festa religiosa di metà settembre, rifanno le valigie e ripartono. Fino ad un nuovo ritorno nella prossima estate. Per me da PPR+ per la curiosità, in primo luogo e per la precisione del racconto, poi, arricchito da foto come permette l’edizione domenicale.
12/09 nella pagina della posta ci sono le scuse per aver pubblicato il giorno prima, nella rubrica di Augias, la stessa lettera dell’8 settembre. Incuriosito ho cercato e scoperto che sia la lettera che la risposta sono diverse in alcuni dettagli. Ha cambiato idea Augias oppure il lettore ha inviato una doppia versione?
15/09 pubblicità in prima pagina dell’ultimo romanzo di Camilleri. Nulla di strano se non fosse che l’editore è Mondadori. Ma come, l’inventore di Montalbano non pubblicava da Sellerio? E dopo un estate vissuta anche su questa polemica letteraria…
E poi tra i PPR+, da segnalare, tutto ciò che ha scritto Michele Serra su Adro e i leghisti, sia nella sua rubrica “L’amaca” il 13, il 14, il 16, così come il commento del 19.
Sulla scuola di Adro che segna la prima tacca di secessione, un episodio vergognoso e ignobile, c’è un’interessante lettera su “il Venerdì” dell’altro ieri. In ogni caso l’attenzione è calata sull’argomento ed è un brutto segnale, perché tende a sottovalutare una situazione che potrebbe preludere a tempi assai pericolosi.
Sottolineo pure i “cattivi pensieri” di domenica scorsa, con gli aneddoti su Pertini.
E, ancora, il pezzo di Ceccarelli (17/09) sul “pastone” nei tg, il commento di Giannini (18/09) sul mercato del premier. Peccato, poi, che la Tobagi sia una collaboratrice esterna, perché il suo bellissimo pezzo sulla scuola (20/09) meriterebbe il PPR+ ad honorem.
Lo sfogo è finito. Mi auguro sia stato utile.
Un caro saluto
Frank57
Il tempo delle idee.
Bella l'iniziativa del Times of India che ha deciso, per un giorno, di affidare a dei disegni infantili le notizie della prima pagina.
Via Il Giornalaio.
Via Il Giornalaio.
Diamanti a colazione.
Parecchio. Indigesto. A. Volte. Soprattutto. Quando. Usa. La. Punteggiatura. In. Modo. Alquanto. Fastidioso.
Fondo perduto.
Il fondo di sabato del diretur sulla questione Tulliani ha scatenato i nemici storici di Repubblica.
Per esempio, a Camillo non è piaciuto per nulla:
Non mi interessa niente della casa di Montecarlo, mi interessa lo stato del giornalismo italiano. Il Sole e il Post hanno giá spiegato gli aspetti imbarazzanti della vicenda “dimissioni” di Profumo, dimissioni che non ci sono mai state. Potrei aggiungere il caso Vittorio Emanuele, sputtanato per mesi in prima pagina da Repubblica e gli altri, poi tenuto nascosto quando i magistrati hanno stabilito che il fatto non sussisteva. Ora c’è la questione Montecarlo. Il giornalismo alle vongole, in questo caso, non è quello del Giornale o del Fatto, ma quello di Repubblica. Repubblica è campione di questa disciplina. L’avete letto l’editoriale di Ezio Mauro di oggi, no? Breve, acuto, sbaudo: Fini deve spiegare. La stessa cosa, Mauro l’aveva scritto mi pare l’11 agosto quando si iniziò a capire che il caso del cognato non era del tutto inventato. Prima e dopo e durante, però, Repubblica scrive le più fantasiose accuse, parla di patacche, rispolvera i servizi. Dossieraggi, deviazioni, trame oscure. Paginate di D’Avanzo. Poi, nel momento in cui si scopre che le cose forse sono vere, arriva in prima pagina l’editoriale severo di Mauro. Contro Fini, invece che contro se stesso.
E c'è rimasto male anche Daw-Blog:
“Fini chieda a Tulliani di rivelare i nomi e i cognomi degli acquirenti e le condizioni dell’affitto. Questo per rispondere al sospetto, ogni giorno più pesante, che Tulliani abbia intermediato per se stesso, dietro il paravento offshore. Solo così si potrà accertare definitivamente che la “famiglia” venditrice non è anche la “famiglia” acquirente”. Non sono parole di Daniele Capezzone, né stralci di un editoriale firmato da Vittorio Feltri. A mettere nero su bianco tali parole è stato, lo scorso 11 agosto, Ezio Mauro, direttore di Repubblica. Sembra strano, incredibile, soprattutto dal momento che a poco più di un mese da questo editoriale coloro che hanno avuto il merito di portare a galla tutte le marachelle del cognatino di Fini e le bugie del Presidente della Camera, vengano additati come pezzenti, traditori, tessitori di trame oscure con la complicità dei servizi segreti. E’ toccato pure a Roberto D’Agostino, infilzato dalla penna di Giuseppe D’Avanzo per aver osato pubblicare un documento (poi risultato vero) che sputtanava Gianfranco Fini. Insultato, dileggiato, schernito per aver fato uno scoop, per aver fatto conoscere la verità.
Perchè solo loro di Repubblica possono permettersi di fare le esclusive, di raccogliere (insieme a L’Espresso) le registrazioni degli amplessi di qualche prostituta pugliese, solo loro possono raccontarci per giorni e giorni quanto lungo fosse il fallo del premier della Repubblica Ceca Topolanek. Loro possono tranquillamente spandere letame su tutti (purchè legati in qualche modo a Berlusconi), mentre gli altri devono tacere.
Altrimenti ecco che scatta l’editoriale che affonda le radici nel torbido, nel delirio di collegamenti tra siti internet e massoneria, con la complicità dell’Eni e dell’Enel (come si è sentito dire D’Agostino). Un esempio lampante di quel dossieraggio che ogni giorno vanno biasimando. Un dossieraggio per lo più falso, visto che il titolare di Dagospia ha già ricordato come tra le sue pubblicità figuri anche Kataweb (proprietà di De Benedetti) e che il logo di Eni campeggia pure sul portale di Farefuturo. Insomma, l’ennesima dimostrazione che non è mai troppo tardi per tacere.
Nasce "The Post internazionale".
Dal blog Candido:
Da tempo cercavo un sito che parlasse di politica internazionale. In questi giorni il mio “sogno” si è realizzato. E’ nato “The Post Internazionale“, un settimanale totalmente dedicato alla politica estera. E per di più nella redazione, formata essenzialmente da giovani e guidata da Giulio Gambino, vi sono due ragazzi che conosco: Livio Ricciardelli, direttore della rubrica “Politica” e Stefano Mentana, direttore della rubrica “Europa”.
Ricciardelli era candidato alle elezioni regionali del Lazio nelle liste PD. Il blog aveva sostenuto la sua candidatura.
Seguiremo con interesse il nuovo progetto del “Post Internazionale”, sicuri che ben presto diverrà una fonte autorevole nel panorama politico del web.
Assegnati i Macchianera Blog Awards.
Assegnati in occasione della Blogfest a Riva del Garda i Macchianera Blog Awards 2010, i premi per i migliori blog italiani. La cerimonia è stata presentata da Gianluca Neri e Francesca Romana Barberini.
Fra i vincitori spiccano in particolare il blog di Alessandro Gilioli, nominato "blogger dell'anno", e quello di Nichi Vendola, premiato per la sezione "politica".
Questi i vincitori categoria per categoria:
www.affaritaliani.it
Fra i vincitori spiccano in particolare il blog di Alessandro Gilioli, nominato "blogger dell'anno", e quello di Nichi Vendola, premiato per la sezione "politica".
Questi i vincitori categoria per categoria:
- Miglior Blog 2010: Spinoza (http://www.spinoza.it/ )
- Blogger dell’anno 2010: Alessandro Gilioli (http://gilioli.blogautore.espresso.repubblica.it/)
- Blog Rivelazione 2010: Metilparaben (http://metilparaben.blogspot.com/)
- Migliore Community: Facebook (http://www.facebook.com/)
- Miglior Blog d’opinione: Leonardo (http://leonardo.blogspot.com/)
- Miglior Blog collettivo: Spinoza (http://www.spinoza.it/)
- Miglior Blog giornalistico: Il Post (http://www.ilpost.it)
- Miglior Blog tecnico-divulgativo: Andrea Beggi (http://www.andreabeggi.net/)
- Miglior Blog televisivo: TvBlog (http://www.tvblog.it/)
- Miglior Blog culinario: Giallo Zafferano (http://blog.giallozafferano.it/)
- Miglior Grafica di un blog: PensoScrivo (http://albyok.altervista.org/pensoscrivo/)
- Miglior Blog cinematografico: I 400 calci (http://www.i400calci.com/)
- Miglior Blog erotico: Malafemmena (http://www.dottoressadania.it/)
- Miglior Blog musicale: Radionation (http://www.radionation.it/)
- Miglior Blog letterario: La Libreria Immaginaria (http://lalibreriaimmaginaria.splinder.com/)
- Miglior disegnatore/vignettista: Stefano Disegni (http://www.stefanodisegni.it/)
- Miglior Blog fotografico: Paolo Virzì (http://www.ilpost.it/paolovirzi/)
- Miglior Blog ecologista/sociale: EcoBlog (http://www.ecoblog.it/)
- Miglior Blog sportivo: Storie di calcio (http://storiedicalcio.altervista.org/)
- Miglior servizio Mobile: Repubblica.it (http://m.repubblica.it/mobile/))
- Miglior Testata Giornalistica online: Il Fatto Quotidiano (http://www.ilfattoquotidiano.it/)
- Miglior Post dell’anno: Celere alla Celere (http://www.spinoza.it/2010/celere-alla-celere)
- Miglior Podcast/Trasmissione Radio: Passaparola – di Marco Travaglio (http://itunes.apple.com/it/podcast/marco-travaglio-passap…)
- Miglior Social Network o Servizio per i Blog: WordPress (http://www.wordpress-it.it/) (l’anno prossimo parteciperemo anche noi! ndr)
- Cattivo più temibile della blogosfera: Uomo morde cane (http://www.uomomordecane.it/)
- Miglior Blog andato a puttane: Daniele Luttazzi Blog (http://www.danieleluttazzi.it/)
- Miglior Blog politico: Nichi Vendola (http://nichivendola.it/)
- Miglior Blog personale: Freddy Nietzsche (http://www.freddynietzsche.com/)
- Miglior BILF: Stark (per gli uomini), NinnaR (per le donne)
Premio speciale alla carriera: Carlo Massarini
www.affaritaliani.it
Inviato a Castries. Per scrivere castronerie.
Chi poteva mandare Repubblica nell'Isola di Santa Lucia per il caso Tulliani se non Daniele Mastrogiacomo? Dopotutto, dove c'è casino c'è Daniele. Ci pare comunque strano che Mauro, per risparmiare, non abbia mandato sul posto il suo pupillo Aquaro come fece in occasione del terremoto di Haiti.
In ogni caso, Daniele sarà stato stanco per il viaggio, sarà stato sconvolto per via del jet lag, ma non può scrivere certe castronerie come quella di chiamare il Tulliani Gianfranco e dire che è il genero di Fini. Dai, su (per usare un aghostismo).
E non è finita. Guardate qui cosa ci hanno segnalato:
FANTASIE DEL CARIBE
da Dagoreport - Piccolo giallo alla conferenza stampa del ministro della giustizia Francis (il mulo parlante): dove si nascondeva Daniele Mastrogiacomo, il celeberrimo inviato di 'Repubblica' in Afghanistan che oggi ha riempito di pathos e vividi dettagli la sua cronaca (sudore, rughe, pugni chiusi, colori di giacche sbagliati)? - magari era sotto il divano, dietro la tenda, aveva una barba finta? - i tre inviati italiani presenti alla conferenza (Giusi Fasano del "Corriere", Francesco Semprini della "Stampa" e Massimo Malpica de "Il Giornale") non se sono accorti dela sua presenza...
In ogni caso, Daniele sarà stato stanco per il viaggio, sarà stato sconvolto per via del jet lag, ma non può scrivere certe castronerie come quella di chiamare il Tulliani Gianfranco e dire che è il genero di Fini. Dai, su (per usare un aghostismo).
E non è finita. Guardate qui cosa ci hanno segnalato:
FANTASIE DEL CARIBE
da Dagoreport - Piccolo giallo alla conferenza stampa del ministro della giustizia Francis (il mulo parlante): dove si nascondeva Daniele Mastrogiacomo, il celeberrimo inviato di 'Repubblica' in Afghanistan che oggi ha riempito di pathos e vividi dettagli la sua cronaca (sudore, rughe, pugni chiusi, colori di giacche sbagliati)? - magari era sotto il divano, dietro la tenda, aveva una barba finta? - i tre inviati italiani presenti alla conferenza (Giusi Fasano del "Corriere", Francesco Semprini della "Stampa" e Massimo Malpica de "Il Giornale") non se sono accorti dela sua presenza...
lunedì 27 settembre 2010
Non perdetevi il nuovo GS, il Guerin Sportivo in veste mensile.
E' da non perdere soprattutto perchè c'è una rubrica fissa del grande Gianni Mura che si chiama Murales.
Il primo Murales ha come titolo: Furbinho non mi manchi.
Il primo Murales ha come titolo: Furbinho non mi manchi.
Mercato d'autunno.
Ciao Pazzo,
si vede che è arrivato l'autunno: questa è la merce che ho trovato sulle bancarelle di "Sportweek", "D" e "il Venerdì".
Buona consumazione!
Cari saluti
Frank57
si vede che è arrivato l'autunno: questa è la merce che ho trovato sulle bancarelle di "Sportweek", "D" e "il Venerdì".
Buona consumazione!
Cari saluti
Frank57
Mastro Mereghetti scivola sulla slitta.
Udite, udite: Mastro Mereghetti ha scritto una vaccata sul cinema. Ma una di quelle enormi, visto che riguarda il momento principale del più grande film della storia, "Quarto potere". Insomma il Mereghetti (bisogna sempre citarlo con l'articolo) nella recensione di "Inception" sul Corriere ha scritto che la "Rosebud" del film ("Rosabella" nell'edizione italiana) era una sfera di cristallo con la neve. Mentre invece, come si sa, era la slitta che il protagonista aveva da bambino, e che viene infatti messa alle fiamme nell'ultima inquadratura. Così come adesso andrò a mettere alle fiamme il mio Mereghetti.
Fabio P.
Fabio P.
Torna Repubblica TV.
Da oggi repubblica tv cambia il palinsesto. Si comincia alle 18.50. Roberto Saviano primo ospite. Collegamenti con la redazione al lavoro per capire come si affrontano le notizie del giorno e uno spazio di approfondimento.
Ringraziamo Aghost per la segnalazione.
Ringraziamo Aghost per la segnalazione.
sabato 25 settembre 2010
Niente aggiornamenti fino a lunedì a mezzogiorno. Guardate un po' cosa vi regaliamo per farci perdonare.
Impegni personali ci impediscono di aggiornare il blog fino a lunedì a mezzogiorno. Fino a un'ora fa ci maceravamo pensando a qualcosa per farci perdonare. Poi, come un segno del destino, è arrivata questa mail di Frank57:
Caro Frank, ci hai salvato il culo. Te la paghiamo noi la cena.
Buon fine settimana a tutti.
Ps: se cliccate sulle singole foto le vedrete più grandi e potrete leggere meglio i testi. Ne vale la pena.
Ciao Pazzo,
questa può essere considerata la superchicca per antonomasia: Gianni Mura, in un ritratto del bravo Andrea Aloi per il "Guerin Sportivo" del 29/09-5/10 1999.
Un regalo per il fine settimana al gruppo PPR. Ricordo che qualcuno mi aveva promesso la cena se avessi inviato Gianni Mura...
Un abbraccio
Frank57
questa può essere considerata la superchicca per antonomasia: Gianni Mura, in un ritratto del bravo Andrea Aloi per il "Guerin Sportivo" del 29/09-5/10 1999.
Un regalo per il fine settimana al gruppo PPR. Ricordo che qualcuno mi aveva promesso la cena se avessi inviato Gianni Mura...
Un abbraccio
Frank57
Caro Frank, ci hai salvato il culo. Te la paghiamo noi la cena.
Buon fine settimana a tutti.
Ps: se cliccate sulle singole foto le vedrete più grandi e potrete leggere meglio i testi. Ne vale la pena.
E alla fine Repubblica crollò.
Ecco la Home-Page di Repubblica.it alle 23,30 di venerdì 24, per la gioia di Daw-Blog.
Sull'argomento, vi proponiamo due commenti postati oggi su PPR che contrastano tra loro.
Il primo è di Nicolò:
Dopo che il ministro di Santa Lucia ha confermato l'autenticità della lettera inizio a pensare che D'Avanzo abbia pubblicato solo aria fritta. Ok, ha cercato di riassumere ed interpretare il pensiero dei finiani, però adesso sembra crollare tutto miseramente. Oppure no?
Il secondo è di Marco:
Sarà. A me quel ministro di Santa Lucia (diventato ministro ai "supplementari", diciamo così, quando la squadra del Premier in panchina non sapendo cosa fare potrebbe aver preso questo capoccione esortandolo: "C'è un calcio d'angolo... Vai e buttala dentro!") dà l'idea di non avere la necessaria autorità per confermare nemmeno l'autenticità di suo figlio, figurati di una lettera.
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