lunedì 15 giugno 2009

La cappellata maxima.



Nell'edizione online di Repubblica compare un articolo che parla della burla subita da quel playboy del figlio di Fidel Castro, beffato da un cubano espatriato negli Stati Uniti che si è finto una donna e ha intrattenuto con il figlio del lider maximo una relazione piccante via Internet per diversi mesi. Ebbene, secondo il nostro quotidiano, in questo pezzo non firmato, il figlio del dittatore comunista si chiamerebbe Antonio Lothario. Ma che nome strano. E infatti non si chiama così. Il suo vero nome è Antonio, e basta. "Lothario" – scritto con la maiuscola – in inglese significa, appunto, "playboy", "dongiovanni".

Ho comunque una mezza idea della fonte da cui hanno tratto la notiziola. Dal Daily Telegraph:

Claudia Valencia was really a prankster in Miami named Luis Dominguez, whose public humiliation of the communist dictator's Lothario son has caused much merriment among South Florida's sizeable Cuban-American community.

Cioè:

Claudia Valencia in realtà era un burlone di Miami di nome Luis Dominguez, che ha umiliato pubblicamente il donnaiolo figlio del dittatore comunista sollevando l'ilarità della consistente comunità cubano-americana del sud della Florida.


Imparare un po' d'inglese non guasterebbe. :)

Geppo

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Oggi la Stampa ha scoperto l'esistenza dello strano videogioco sulla Divina Commedia di Dante, ma la vecchia Repubblica l'aveva già fatto mesi e mesi fa. Almeno un merito glielo si riconosca...

Anonimo ha detto...

la cosa più triste è che nonostante la cappellata galattica, ancora nessuno a Repubblica ha pensato non dico di ritirare il pezzo dalle pagine Web, ma almeno di correggerlo...

jac ha detto...

"REPUBBLICA TV / IL CASO
Nottingham, polizia violenta
arresto col taser su YouTube"
Certo non regge il confronto, ma segnalo una nuova arma della polizia inglese, il taser, con la T

Anonimo ha detto...

Jac
Non è un refuso,questo apperecchio si chiama proprio così
Estratto da Wikipedia (non è la bibbia, certo, ma in questo caso "ci azzecca":
"Il termine taser è un marchio depositato dalla TASER International, Inc. ed è l'acronimo di Thomas A. Swift's Electronic Rifle, dove Tom Swift è il nome del personaggio di un fumetto.

Questo termine è usato per riferirsi a dei dispositivi classificati come armi da difesa "meno che letali" che fanno uso dell'elettricità per far contrarre i muscoli del soggetto colpito.

Tali dispositivi sono stati ideati nel 1969 da Jack Cover ma i modelli che permettono l'immobilizzazione totale di una persona sono stati progettati a partire dal 1998.

Nel novembre 2007, in conseguenza della morte di una persona in Canada (la terza nel lasso di tempo di un mese) si sono accentuate le polemiche sull'uso di questo tipo di arma, la cui adozione è stata fortemente criticata dall'ONU e della quale Amnesty International ha chiesto il ritiro."

In USA ce l'hanno già da anni. Maroni si sta leccando le labbra...