Il piano di contenimento dei costi varato qualche giorno fa dal Gruppo Espresso causa molte preoccuopazioni alla redazione del quotidiano La Repubblica. La redazione, riunita ieri in assemblea, ha dato mandato all'unanimità al comitato di redazione.
Il piano di contenimento dei costi varato qualche giorno fa dal Gruppo Espresso causa molte preoccuopazioni alla redazione del quotidiano La Repubblica. La redazione, riunita ieri in assemblea, ha dato mandato all'unanimità (mozione votata con 202 voti a favore, due astenuti e nessun contrario) al comitato di redazione a trattare con l'azienda. Il cdr, che definisce i tagli un fatto gravissimo, pur considerando il periodo di crisi economica, chiede "la difesa dei posti di lavoro dei colleghi, a iniziare dai precari in attesa di assunzione; il no a una riorganizzazione del lavoro che metta a rischio la qualità del giornale, e quindi la necessità di fissare con la direzione gli organici minimi necessari anche nelle sedi locali; tempi certi per l'apertura e la chiusura dello stato di crisi; certezza sugli investimenti per il rilancio della testata e l'uscita dalla situazione di difficoltà"
"L'intento dell'azienda - spiega il cdr - è di risparmiare 20 milioni di euro in termini di costo del lavoro... Solo dopo il confronto con la redazione l'azienda ha intenzione di ricorrere allo stato di crisi. Il bacino dei possibili colleghi pensionabili e prepensionabili è di una novantina di persone: stabiliremo insieme qual è il punto di equilibrio. La legge ci consente il principio della volontarietà per i prepensionamenti: lo useremo fino in fondo".
Dal sito Affari Italiani.
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