domenica 22 novembre 2009

Che ne sarà de Il Venerdì adesso che il nemico cambia?



Quella che vedete qui sopra è la campagna di (ri)lancio di Sette, il nuovo magazine del Corriere della Sera che esce giovedì prossimo. Il nemico torna al passato, abbandonando il Magazine (Magazzino, come lo chiama Fabio P.) e rispolverando il nome originale del settimanale.

Che farà Repubblica con il suo venerdì?

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma magari scatenassero la loro follia iconoclasta sul Venerdì! Ecco, vi lasciamo il Venerdì, prendetelo, intitolatelo V2Stracult, fatene strame, riducetelo in poltiglia; al venerdì allegate a Rep. una palla di cellulosa; ma non toccate più il quotidiano, cancellate R2Cult, correggete le bozze; basta riforme, basta novità; regni l'oscurantismo; viva la reazione, viva l'Ancien Régime.

Antonio Lo Nardo ha detto...

Qualcuno può spiegarmi la legge del marketing per la quale ogni volta che [il Corriere | la Repubblica] prende qualche iniziativa editoriale, dopo pochissimo anche [la Repubblica | il Corriere] deve fare la stessa, identica cosa ?

Anonimo ha detto...

Il Corriere non trova pace con sto settimanale lo cambia ogni anno, perchè floppa sempre di più. Il Magazine è stato un grandissimo flop ha dimezzato le vendite che faceva il vecchio Sette, nell'ultima rilevazione ha perso il 17% dei lettori vende praticamente quanto D al sabato, e meno di Io Donna, e per un magazine vendere meno di un femminile.... Fasìtto sta che questo ennesimo restaylig come al solito ultrapompato, ma sarà la solita solfa non c'è a mio avviso da preoccuparsi, avviene appunto perchè il magazine floppava. Il Venerdì vende ad oggi circa 200.000copie più del magazine, è 'allegato ad un quotidiano, che storicamente risulta il più letto in Italia conta oltre 2 milioni di lettori contro il milione scarsoi del magazine. Insomma il Venrdì ha un suo nome, ed unaa certa "gloriosità" pasatemi il termine, il restayling di 2 anni fa poi l'ha pure migliorato. Quindi penso che Rep non ha da preoccuparsi ne il Venerdì debba subire stravolgimenti anzi! Un settimanale che necessita di un restayling portentoso è a mio avviso D, a cui io cambierei anche il nome ma questo è un'altro discorso, attendiamo fiduciosi che la Guarinelli faccia qualcosa!
Massi...

gemina ha detto...

MAh, è vero che i due contendenti spesso sembrano speculari, per esempio dopo il cambio alla direzione di D arriva il cambio alla direzione di Io donna...Qualcuno sa i dati di vendita di questi due femminili? così, per curiosità....

A me D piace molto di più di Io donna, ma devo dire che prima mi piaceva molto di più di adesso, D. C'erano inchieste niente male per un femminile, e benché conservi la capacità di andare a scovare ogni novità, ogni dibattito o provocazione di ogni genere, devo dire però che oltre a questo rimaneggiamento internazionale, molto si è spento. NOn so se per mancanza di risorse o ché, fatto sta che gli argomenti di attualità strettamente italiana si sono andati un po' perdendo, e ancor più gli approfondimenti "home made". O mi sbaglio? Anche per D io spero che la nuova direzioni voglia restaure l'Ancien Régime - a patto però che sia quello molto Ancien. Tuttavia devo ammettere mio malgrado che il saluto della Guarinelli, la settimana scorsa, non mi è piaciuto per niente: molto banale, e anche stucchevole.

Speriamo sia un'impressione sbagliata, ma io temo che la strada intrapresa sia quella del femminile gossipparo, basti pensare all'unica novità che si è vista fin'ora: l'intervista al personaggio famoso che ora apre il giornale. Beh, se rifanno il classico femminile tutto cipria e gossip e basta - proprio come NON era il vecchio vecchio D - beh, allora sarà un flop.

Fabio P. ha detto...

Viva viva l'iniziativa del Corriere, soprattutto per il nome che cambia (a questo punto resta da abbattere solo Sportweek della Gazza). Secondo me però il settimanale del Corriere resta migliore di quello di Rep. Il restyling sarà la solita mano di bianco. A meno che non facciano scelte radicali, come quello di riportare 7 alla fine degli anni Ottanta, quando, con il grande formato e l'uso delle fotografie era stata la cosa italiana più vicina a Life mai vista dai tempi del vecchio Epoca, nonostante la cartaccia porosa che usavano. Certo, con quello che costa la carta oggi...

Barbapapà ha detto...

Condivido l'opinione di Massi. L'inserto settimanale del Corsera è sempre stato inferiore al Venerdì. Ha sempre avuto quell'aria irrisolta e un po' pretenziosa di newsmagazine anglosassone, certificata ad un certo punto anche dal più ridicolo cambio di nome ch'io ricordi. E la rivisitazione profonda cui viene periodicamente sottoposto testimonia la fatica a trovare una propria identità.
Il Venerdì ha sempre mantenuto una sua impostazione chiara, coerente e quindi molto riconoscibile. Non a caso, i restyling effettuati nel tempo hanno avuto più la funzione dell'affinamento e della messa a punto che della ristrutturazione radicale. A me piace, nonostante rimpianga sempre la rubrica delle lettere di Scalfari.
Questo restyling del Corsera sarà il solito maquillage di superficie (abbellito dalle foto, stavolta), sotto la quale dovremo sorbirci il consueto pensoso sguardo del nobile, liberale ed europeista foglio sull'evoluzione del globo terracqueo.
Ricordo però anch'io con piacere, come Fabio, la prima versione di Sette con un formato assolutamente anomalo che dava grande risalto alle fotografie.

Su D nulla posso dire perchè ho smesso di sfogliarlo da qualche anno. Quindi non saprei neanche apprezzare gli inevitabili cambiamenti che saranno apportati (ogni direttore si sente in dovere di mettere il proprio marchio sul giornale che gli/le viene affidato).

Quanto ai dati di vendita (non di diffusione) questi sono i numeri riferiti al mese di luglio '09 (certificati ADS e reperibili su Primaonline):
Magazine: 403.043 copie
Venerdì: 510.875

Io Donna: 392.462
D: 364.113