domenica 3 gennaio 2010

Noi teniamo duro.



Il nemico ha mollato il colpo. E noi fino a quando resisteremo?

Ps: dai, scriviamo in massa a Flebuccio.

5 commenti:

aghost ha detto...

Questo è il tipico annuncio che in genere fa girare i maroni ai lettori. Che dovrebbero "capire" cosa? Che il giornale aumenta di prezzo ma non si capisce perché. Perché Flebuccio, o chi per lui, delle spiegazioni serie non le dà direttamente ma bisogna pure scrivergli!

Ma che roba è? Probabilmente al Corriere dovranno pagarsi la costosa campagna stampa "sull'informazione ingessata", e sono rimasti ancora talmente sporchi di gesso che non sono in grado di scrivere 10 righe di spiegazione decente ai lettori. Dai su.

Barbapapà ha detto...

Grande aghost!

La solita arroganza di De Bortoli, mascherata dietro quella apparente disponibilità a dare risposte a tutti i lettori interessati.
Il suo ipertrofico ego gli ha impedito di scrivere a chiare lettere a tutti i lettori quello che è ormai notorio, cioè che il settore editoriale è in grave difficoltà e che non riesce a tenere botta neanche prepensionando all'impazzata. Quindi si pagherà di più per avere in cambio, nella migliore delle ipotesi, il medesimo prodotto.
Difficile che Repubblica possa resistere a lungo mantenendo il prezzo attuale.

Anonimo ha detto...

nell'edizione meridionale mettono anche il telefono: stalkinghiamooooooo

02 62827505

Massi Feticista d'eccellenza ha detto...

Partendo dal fatto che sono felice che Rep. non abbia aumentato il prezzo, ricordo che già 4 anni fa circa quando tutti i quotidiani nazionali aumentarono ad un € una nota della redazione di Rep con tanto di pubblicità di una pagina se nn erro, spiegava la scelta di congelare il prezzo per un anno perchè potevan permetterselo. Adesso mi chiedo il fatto che anche oggi Rep. è tra gli ultimi quotidiani ad appliare l'aumento di prezzo sta a significare che stiamo messi meglio degli altri, o che si sono addormentati mentre gli altri già pensavano a sopravvivere altri 2 annetti?

aghost ha detto...

Sarò noioso, ma mi chiedo quale giornale saprebbe camminare con le proprie gambette. La nascita de "Il Fatto", e de "Il Ribelle", mi hanno in un certo senso aperto gli occhi: dunque qualcuno pensa si possa fare un giornale senza attaccarsi alla tetta di Stato.

Perché in Italia non può essere come in altri paesi, dove i giornali campano di copie vendute e pubblicità, e se non ce la fanno chiudono e tanti saluti?