giovedì 22 aprile 2010

I veri motivi dello sciopero del nemico.



Che il manuale Cencelli sia arrivato pure al Corriere della Sera? Alcuni la pensano così. Altri invece difendono l’indipendenza del quotidiano. Il casus belli è dato dallo sciopero improvviso proclamato per oggi. Il primo di sei giornate di protesta approvate dall’assemblea di ieri sera.Oggi è stato fermo il sito Corriere.it, domani il quotidiano non uscirà in edicola. Un comunicato del Cdr fa sapere che i giornalisti protestano contro le decisioni del direttore Ferruccio De Bortoli: la scelta del nuovo capocronista a Milano (preso dal Corriere del Veneto, mentre lo stato di crisi impedisce di assumere “esterni”), la decisione di spostare i redattori senza il loro consenso, e il lancio di CorriereTv e delle nuove piattaforme di distribuzione (iPad, iPhone, Smatphone) con il contributo di strutture esterne.

Ma dentro la redazione circolano almeno due versioni diverse. La prima è una lettura al vetriolo della scelta del direttore. Molti pensano che la spartizione del potere tra Pdl e Lega sia arrivata fin dentro Rcs. Il nuovo capocronista delle pagine milanesi è Ugo Savoia, direttore del Corriere del Veneto, persona – secondo indiscrezioni – gradita ai leghisti, preludio del nuovo corso di Milano in chiave verde lega. Il caporedattore uscente, Giancarlo Perego, da sette anni responsabile della cronaca milanese, è stato “promosso” all’ufficio centrale, secondo il vecchio schema “promoveatur ut amoveatur.

La seconda versione, invece, è del tutto solidale al direttore del Corriere. Molti giornalisti della testata, infatti, hanno mugugnato contro la convocazione improvvisa dell’assemblea che ha deciso lo sciopero. Il Cdr, infatti, avrebbe convocato l’assemblea intorno alle 20 con solo un quarto d’ora di preavviso. Secondo questa parte della redazione, ci sarebbe stato un vero e proprio colpo di mano.

Una fonte del Cdr, al contrario, difende il suo operato. «All’assemblea c’erano una sessantina di giornalisti, – dice – praticamente tutti quelli che fanno il giornale a quell’ora. E poi si è voluto giocare sull’effetto sorpresa. Uno sciopero deve farsi sentire. E non vedere il giornale in edicola domani, quando stasera gioca l’Inter sarà sicuramente un bel colpo. E poi bisognava evitare che le truppe cammellate, che sono presenti dentro un giornale come il nostro, si organizzassero contro lo sciopero».

Eloisa Covelli per Altroquotidiano.it

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