martedì 8 giugno 2010

Quella prima pagina. Anzi, quelle.



Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Ciao PPR,
non ti sembra indecente la foto in prima pagina di stamane?
Dico io, ce la tiriamo tanto con i diritti dei minori, e poi strumentalizziamo la foto di un innocente?
Magari esagero, ma io mi son sentito un po' a disagio... e sono l'ultimo dei bacchettoni.
Salud, Alessandro

Caro Alessandro, quella foto è riportata anche su tutti gli altri principali quotidiani di oggi.
Con questo, non vogliamo difendere Repubblica. Però se indecenza c'è, che sia estesa anche agli altri. FS

15 commenti:

gpp ha detto...

Ok, ma il fatto che anche gli "altri" abbiano fatto lo stesso non esime Repubblica.
Credo che tutti abbiano violato sia il codice deontologico, sia quello della privacy. Secondo me ci sono gli estremi per un richiamo d'ufficio del Garante, anche senza denuncia da parte dei genitori.

C'è una sentenza del 2001 chiarissima su questo argomento:

http://www.garanteprivacy.it/garante/doc.jsp?ID=46264

Enrico Maria Porro ha detto...

Ma infatti io non giustifico Repubblica. E di conseguenza neanche gli altri.

AL ha detto...

D'accordissimo con gpp.
E del resto già in passato era capitato qualcosa di simile (addirittura si vedeva il pube di una bambina naufraga o uscita dalle macerie, non ricordo) ed Ezio Mauro mi rispose che forse ci era andato giù male.
Salud e grazie per l'attenzione,
Alessandro

esaù ha detto...

gpp, è evidente che la foto è stata pubblicata perché, con il consenso dei genitori, è stata diffusa (anche in TV) per il bene del piccolo quando era stato rapito, altro che strumentalizzazione.

gpp ha detto...

@esaù
Se la foto servisse ancora per ritrovare il bambino, il tuo ragionamento ha senso. Ma a vicenda conclusa, non c'è più la giustificazione

esaù ha detto...

gpp, il bambino è stato trovato nella notte, quando molte prime edizioni erano già andate in stampa: infatti, solo pochi hanno avuto il tempo di dare la notizia e pochissimi di ritoccare i pezzi. Reimpaginare tutto a quell'ora sarebbe stato pressochè impossibile.

Gabriele ha detto...

Non voglio difendere Rep (e gli altri giornali), ma il ritrovamento è avvenuto a tarda notte, evidentemente hanno pensato più a cambiare il titolo e l'articolo - che sono diversi tra prima e seconda edizione - che la foto. Poi se si evitava di sbattere il bimbo in prima pagina era meglio. Ma è anche vero che appena nati i bambini sono tutti uguali, no? ;)

Andrea Chatrian ha detto...

@Gpp: quella sentenza del garante non è paragonabile neppure lontanamente con il caso in questione. Lì c'era un minore fotografato fuori da uno studio medico solo perché figlio di un personaggio noto. Interesse di cronaca: zero. Nella storia del bambino c'è il consenso dei genitori, che hanno diffuso la fotografia per aiutare le indagini. Potrà sembrare strano, ma i giornali anche oggi possono essere utili. Eppoi per sapere che sono stati gli stessi genitori a chiedere l'aiuto dei media basta leggere proprio quanto scritto da Rep (il pezzo di Del Porto). E la Carta di Treviso, il documento che regola i comportamenti dei giornalisti nei confronti dei minori è chiarissima: "(...)se, nell'interesse del minore, esempio i casi di rapimento o di bambini scomparsi, si ritiene indispensabile la pubblicazione di dati personali e la divulgazione di immagini, andranno tenuti comunque in considerazione
il parere dei genitori e delle autorità competenti (...)". Insomma, Esaù ha ragione da vendere. Quanto al discorso della pubblicazione ad avvenimento concluso, bisogna anche tenere presente che il piccolo è stato ritrovato nel cuore della notte (la prima agenzia è delle 00:08). Quando i giornali vanno in stampa.

Anonimo ha detto...

non c'e' niente di scandaloso nella pubblicazione di quella foto

Massi Feticista D'eccellenza ha detto...

La foto è stata pubblicata con il consenso dei genitori, visto che è stata trasmessa anche da tutte le tv. Non c'è niente di scandaloso nel pubblicare una foto di un bambino, tra l'0altro i qu7esto caso essendo una foto positiva. Non è assolutamente paragonabile agli esempi riportati qualche commento sopra da Al che ricordava l'infelice scelta di pubblicare il cadavere di una bambina in prima pagina, distinguiamo bene le cose prima di esprimere un pensiero. Tornando alla foto del bimbo, vogliamo per caso parlare di tutti i bimbi che si vedono ogni giorno in t, e/o sui giornali e ancora peggio su inaternet? Basta andare su yotube per vedere i video di piccoli simpatici fenomeni che suonano la chitara o cose divertenti, in quel caso non è più una mancanza di rispetto violato per il bimbo? Mettiamoci daccordo.

Fabio P ha detto...

Che strarottura di coglioni questa cose della strumentalizzazione di un innocente. Cos'è, roba porno? Cos'è, sfruttamento di innocenti? No, è una notizia, si cercava un bambino rapito e la foto (autorizzata dalla famiglia) sarebbe servita anche a farlo ritrovare. E anche se l'avessero già ritovato, la pubblicazione della foto avrebbe provocato traumi insanabili al bambino e non si sarebbe mai più ripreso? E non ci sono altre foto di bambini e di minorenni pubblicate da nessun altra parte nei giornali e delle riviste? Che strarottura di coglioni questi che si scandalizzano per ogni cosa!

aghost ha detto...

Riguardo le foto di bambini su internet, poiché per lavoro mi capita di farne spesso, vorrei dire la mia. Questa menata della privacy è diventata un'isteria collettiva e anzi vagamente demenziale. Almeno nel mio caso (lavoro per un sito turistico), quasi sempre abbiamo il consenso verbale dei genitori, che anzi spesso fanno carte false per farsi riprendere il bimbo/a. Quando non lo abbiamo, è perché in quel momento il genitore è assente per svariate ragioni. In 10 anni di lavoro, solo una volta un genitore ci ha chiesto la rimozione dal sito della foto del suo bambino, che avevamo ripreso comunque col consenso verbale delle maestre durante una gita scolastica in un parco.

Se dovessimo lavorare a rigor di legge, e girare con le liberatorie da far firmare ai genitori, non potremmo letteralmente lavorare. Poi francamente non ho mai capito di cosa si ha paura se un bambino viene ripreso in una situazione gioiosa, mentre gioca o è in vacanza coi genitori, quale pericolo per la "privacy" ci sarebbe o si dovrebbe temere.

Ovviamente il caso è diverso in altre circostanze, dove il bambino o la famiglia sono riprese in situazioni spiacevoli o drammatiche.

AL ha detto...

A me quello che sconcerta non è l'essere o il non essere d'accordo sulla mia posizione (che poi non avendola approfondita più di tanto, nessuno può permettersi di attribuirmi chissà quale subsubsubpensiero), ma i toni aggressivi ed ineducati di chi la pensa in maniera opposta.
Ovvio che il bambino ritratto non verrà mai turbato da una cosa del genere: ma io cerco sempre di ragionare per principi - quelli assoluti e non quelli che possono o no farmi comodo.
Io una foto di un bambino NON la pubblico. Punto e basta.
Ed essendo anche un fotografo avrei potuto pubblicare anche quelle dei miei nipoti, fotogeneticamente splendidi. Ma non trovo giusto fare una cosa del genere. Punto e basta.
Perché? Perché la foto di un bambino non va pubblicata. Punto e basta.
E mi piacerebbe che il giornale che leggo dal primo numero seguisse questo principio categorico. Punto e basta.
Poi, è ovvio, ci sono cose più serie su cui discettare, come anche il citare o no l'esistenza di una legge - o la sua interpretazione di parte, che avalli o no questa o quella posizione.
Però la buona educazione e lo stile devono permanere.
Shalom,
Alessandro

Fabio P ha detto...

"Perché la foto di un bambino non va pubblicata. Punto e basta". Punto, punto e virgola, due punti! E perchè? Perchè lo dici tu? Certo, hai ragione, e il diritto di cronaca e il senso della notizia si fottano. Gli scandalizzati in servizio permanente mi fano sempre venire in mente Clarabella che quando vede un topo si solleva la gonna e grida "Eeeek!". Scusa, lo stile e la buona educazione la prossima volte, forse.

AL ha detto...

Fabio,
dove sta il "diritto di cronaca" nel pubblicare una foto di un bambino?
Se tu avessi conosciuto da vicino il dramma della pedofilia e dell'abuso che certi pedofili fanno di certe foto, forse impararesti a essere più cortese ed educato.
In quanto all'assimilarmi a Clarabella, lo prendo per un complimento, e anche come un limite al tuo modo così poco urbano e credibile di esprimerti.
Padrone tu di credere nella "necessità" di certe forzature; padrone io di credere che questa non sia una "necessità" ma solo un inutile di più.
Il resto si "fotte", come sai argutamente osservare tu.
Shalom,
Alessandro