Si è chiuso il sondaggio PPR del mese di luglio. Ecco le classifiche finali:
PPR+ (totale 27 voti):
1. Francesco Merlo - 7 voti (26%)
2. Vittorio Zucconi - 6 voti (22%)
3. Gianni Clerici - 5 voti (19%)
4. Michele Serra - 4 voti (15%)
5. Gianni Mura - 3 voti (11%)
6. Ezio Mauro - 2 voti (7%)
Leggete qui l'articolo di Merlo.
Nonostante la partecipazione “balneare”, il sondaggio di luglio ha fornito indicazioni e ribadito convinzioni molto chiare.
La vittoria del PPR+ da parte di Francesco Merlo, con il suo sconfortato ma severo commento sull’ennesima insolenza del Cav. alla Bindi, certifica quanto è ormai divenuto consenso in questa nostra piccola esigente enclave: dopo aver esitato a lungo nel riconoscerlo come organico al giornale, qui oggi si ritiene che Merlo dia meravigliosamente voce alla capacità di indignazione che una società civile deve sempre esibire di fronte alla mediocrità (eufemismo) di comportamenti della sua classe dirigente.
Al secondo posto emerge la familiare figura di Vittorio Zucconi che, con il suo brillante articolo sulle gloriose gesta del Washington Post, ha rispolverato egregiamente il suo talento reagendo prontamente al modesto esito della discutibile trasferta sudafricana (non a caso valsagli il PPR- di giugno). A dimostrazione, una volta di più, che è bene che ciascuno si cimenti nel campo che gli è proprio.
Completa il podio il sommo scriba Gianni Clerici che ci ha offerto le sue cronache dal tempio del tennis londinese - una impareggiabilmente raffinata e ironica combinazione di disamine tecniche, indagini psicologiche e divagazioni varie - regalandoci anche il nome di un futuro protagonista: Kei Nishikori.
Al quarto posto si è piazzato l’ottimo Michele Serra, reduce dal trionfo al PPR+ di giugno, che in una straordinaria Amaca ha disegnato un piccolo ma esaustivo ritratto della società italiana in cui “ogni possibilità di ordine e di pubblica sollecitudine” è esclusa e ciononostante si avverte una sconcertante naturalezza nell’esibizione di questa quotidiana inciviltà.
Segue Gianni Mura che ci ha accompagnato lungo il modesto Tour de France 2010 con cronache sempre affascinanti grazie ad una visuale mai banale sui protagonisti, sulla competizione sportiva, sulla Francia. Mai dimentico, il nostro Gianni, delle meste vicende italiane, come ha dimostrato richiamando alla nostra attenzione (già destata da un meritorio articolo di Massimo Calandri) la grave scomparsa del glorioso rugby aquilano.
Chiude insolitamente la classifica il Diretùr, sempre tagliente e acuto nell’analisi delle nefandezze governative, tra illegalità diffuse e propaganda “fangosa” di complemento.
PPR- (totale 21 voti):
1. Angelo Aquaro - 6 voti (29%)
2. Claudio Tito - 5 voti (24%)
3. Alberto Arbasino - 5 voti (24%)
4. Enrico Franceschini - 3 voti (14%)
5. Laura Laurenzi - 2 voti (9%)
Leggete qui l'articolo di Aquaro.
Dopo un periodo di quiete, in cui si era immerso in un racconto sobrio e quasi sottotraccia delle vicende americane, Angelo Aquaro è tornato prepotentemente alla ribalta conquistando il suo terzo PPR- (quarto se volessimo considerare anche il sondaggio di marzo, poi sospeso, in cui era nettamente in vantaggio) grazie a due corrispondenze in cui ha illuminato i lettori su una ricerca scientifica su un pesce-robot (per comprendere le dinamiche della leadership) e informato puntualmente tutti noi sulle nozze del secolo (ah, già le avete dimenticate?).
Al secondo posto una coppia inedita formata dal caposervizio del settore politico, Claudio Tito, e dall’illustre collaboratore Alberto Arbasino.
I voti a Tito confermano un diffuso fastidio verso questo giornalismo politico drogato di chiacchiericcio e di retroscena e poco incline a volgere l’attenzione verso la sostanza dell’azione politica. Un giornalismo troppo contiguo alla classe politica, dedito ad un esercizio molto autoreferenziale e di scarsa utilità per il lettore medio. Eppoi, basta con quei virgolettati!
Arbasino sul podio del PPR- serve solo a ricordarci che i suoi dottissimi, ironici (così ci paiono…) e spesso nostalgici articoli sono scritti per una cerchia ristrettissima di cui i lettori comuni non fanno parte. Per noi vale quanto scritto tempo fa da Luca Sofri (e opportunamente segnalatoci in un lontano post da Jack Skellington): “Il fenomeno umano e letterario Arbasino è da anni un avvincente mistero per me: leggo le cose che scrive con un misto di fascinazione e confusione, consapevole che mi sfugga qualcosa ma va’ a sapere cosa.” O, alternativamente, facciamo nostra la reazione di Fabio P. alle letture arbasiniane: “Cioè?”.
Ai piedi del podio il recordman di candidature ai PPR-, Enrico Franceschini, fattosi apprezzare lo scorso mese per due indispensabili testimonianze su come Cameron stia disegnando la nuova Gran Bretagna: un blog di un tizio che elenca i piccoli piaceri della sua vita e una ricerca scientifica (eh, sì!) che ci spiega perché, con il tempo, i progressisti votano conservatore. Ah, non cogliete il nesso con Cameron?
Infine, solo due voti per Laura Laurenzi e la sua indispensabile analisi sul perché le donne si tagliano i capelli in un certa foggia o in un’altra. Forse i blogger non hanno creduto che questo articolo fosse stato pubblicato sul nostro amato foglio.
Non dimenticate di proporre le candidature per il mese in corso scrivendo a enricoporrochiocciolafastwebnet.it oppure segnalando direttamente in un post (anche se OT, non preoccupatevi) l’articolo che ritenete meritevole di una menzione, positiva o negativa che sia.
Ringraziamo Barbapapà per la collaborazione ai testi.
1 commento:
Mentre si celebra il terzo posto del grande Gianni Clerici nel PPR+ di luglio, devo rilevare con grandissimo dispiacere che il sommo Scriba non sembra essere a New York in questi giorni per lo US Open.
Già lo scorso anno Clerici mancò clamorosamente il torneo causando a noi aficionados, abituati e viziati dalla sua immancabile presenza ai tornei del Grande Slam, un vero e proprio shock. Qualche mese più tardi, dopo aver temuto a lungo che qualche problema di salute gli avesse impedito la trasferta, scoprimmo in un suo articolo che in quel periodo Gianni si era dedicato alla stesura di un paio di libri (anche se io ne ho visto poi uscire solo uno: Gianni Clerici agli Internazionali d'Italia. Cronache dello scriba. 1930-2010, editore Rizzoli).
Rimane la gravità di questa nuova, inspiegabile assenza mentre aleggia nell'aria il timore di vedere inviato a NY il modesto Paolo Rossi a scrivere cronache sull'attesissimo evento.
Gioanin, dove sei? Batti un colpo!
ps a dire il vero, io dovrei celebrare la dolorosissima assenza dello scorso anno perché mi consentì di scoprire casualmente l'esistenza di questo surreale (fu la mia prima definizione) blog.
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