sabato 1 gennaio 2011

Il primo post dell'anno nuovo ci pone un interessante interrogativo: come sarà Repubblica negli anni 10?


1) Probabilmente cambierà direttore, tra il 2011 e il 2020 (i 15 anni di Mauro iniziano a pesare, e poi non potrà mica superare i 20 del Fundador!): io penso che il prossimo sarà Massimo Giannini, magari dopo un periodo di con-direzione con un decano che poi andrà in pensione (Barbara Spinelli?). 

2) Prenderà sempre più quota Benedetta Tobagi (oggi ubiqua, tra un fondo in prima sul caso Battisti e il pezzo nella Zona Critica del "Venerdì"), non a caso oggi unica "intrusa" nello speciale di R2 del 31 dicembre, già annoverata nell'empireo delle "firme" del giornale - sì, più intrusa della già citata Spinelli (suo il pezzo dedicato all'anno 2006, pagina 46, sull'omicidio di Hina), new entry che in realtà è una re-entry. 

3) Il web si rafforzerà sempre di più - si farà più aspro lo scontro col Nemico, che si sta già da ora dotando - ma la carta non sparirà (più che una previsione è un augurio) e la Reunio sarà plenaria, una sorta di reality in redazione e lì ci sarà da divertirsi!!!

MUDD (la foto è del FS)

11 commenti:

Carmen ha detto...

Buon 2011 a tutti i feticisti.
Negli anni 10 vorrei un sito web più austero e una Repubblica, cartacea e digitale, più aperta agli esteri.
Potrebbe prendere esempio da El Pais dove, nella versione cartacea, gli esteri precedono la politica locale e la pagina web non ha boxini morbosi.
Voglio ancora bene al nostro quotidiano, allego prova fotografica, ma spesso, soprattutto nella sua versione on line, vorrei vederlo volare più alto.

Carmen

Barbapapà ha detto...

Spunto interessante, MUDD.
L'ottimo Giannini ha senz'altro i quarti di nobiltà richiesti per ascendere al Trono. Per certi versi, mi pare una figura dal profilo vagamente scalfariano, in quanto si muove con pari perizia sul campo politico (inteso nel senso più ampio, e quindi nobile, possibile) e su quello economico.
In ogni caso il prossimo direttore, dovendo prendere il testimone dall'autorevolissimo e stimatissimo Ezio Mauro, non potrà viaggiare "scortato" da un decano del giornale, pena una perdita immediata di credibilità. E comunque Giannini non ne ha affatto bisogno.
La Spinelli, poi, è assolutamente da escludere in quanto mi pare giornalista dedita solo alla scrittura e poco avvezza alle dinamiche gestionali di un quotidiano.
Come candidato, però, io preferirei Federico Rampini. Probabilmente Giannini sarebbe un successore più naturale perché cresciuto a Repubblica e quindi riconosciuto all'interno come "uno dei nostri". Ma la mia sensazione da lettore è che Giannini si muoverebbe nel solco (ammirevole, sia chiaro) tracciato da Ezio Mauro mentre qui c'è bisogno di qualche elemento di discontinuità che solo l'esser stati lontani da Roma può favorire. Intendo dire che da un Rampini, per la sua esperienza internazionale e la sua dimestichezza con questioni reali, mi posso aspettare una radicale rivisitazione delle pagine politiche, degli esteri, dell'attualità, di R2. Meno aspettative ho in tal senso su Giannini perché come uomo della direzione credo che abbia condiviso l'impostazione del giornale e forse rilutterebbe a incidere profondamente sulla sua struttura.

Riguardo al web, credo che l'austerità invocata da Carmen (e che condivido) debba in prima battuta partire dal cartaceo. Io non mi lamento dei boxini morbosi sul web quanto delle paginate superflue sul chiacchiericcio della politica italiana, sul girare a vuoto di certi corrispondenti esteri, sull'invadenza dell'aria fritta - targata di volta in volta "società", "attualità", "costume", "stili di vita" -, sulla insufficiente capacità di scandagliare il paese per portare alla luce criticità, questioni, fenomeni, tendenze.
In altri termini, e detto da feticista di lunghissima data, il giornale ha bisogno di una profonda rivisitazione non della sua linea editoriale, pienamente condivisibile da chi vuole una democrazia moderna e compiuta anche in questo derelitto Paese, quanto della sua capacità quotidiana di raccontare il Paese.

ps Carmen, stai osando sempre di più...

Barbapapà ha detto...

Dimenticavo: la Repubblica degli anni 10 vedrà l'integrazione di questo straordinario blog nella sua sezione web come spazio indipendente e critico (non diversamente da oggi, quindi).
Nella Reunio vi sarà ogni giorno un momento in cui il Diretur si rivolgerà al responsabile del web chiedendo quali valutazioni/indicazioni sull'edizione in edicola sono emerse nel blog.
E una volta al mese il Feticista Supremo verrà invitato in plenaria per raccontare come i feticisti hanno valutato complessivamente il giornale e consegnerà personalmente i premi PPR+ e PPR- ai giornalisti e alle giornaliste vittoriosi.

MUDD ha detto...

@ Carmen e Barba
Beh, certo: Rampini è più "undestatement" persino di Lerner (il quale scrive sempre meno, se si eccettuano rom, Pd ed ebraismo) anche quanto a vicinanza a CDB (il primo firma i libri-intervista con l'Ing. laddove il secondo ci si fa fotografare assieme, in barca).
Eppure, per la direzione io tifo Giannini. Dagli Esteri mi auguro meno pezzi "a rimorchio", quelli dove a metà prima colonna si scopre che nasce tutto da una paginata del giorno prima del giornale più autorevole del luogo. Poi leverei Navarro-Valls dal board degli editorialisti ma qui iniziamo ad andare troppo sul personale

Anonimo ha detto...

Benedetta Tobagi direttore? Dopo Mario Calabresi? E poi, quando avremo finito con i parenti delle vittime come facciamo? Resta sempre Nando Dalla Chiesa. Sapete se Giulio Cesare ha ancora un parente vivo?

PS: adesso mi aspetto le reazioni scandalizzate: fate pure. Ma i meriti della Tobagi, cognome a parte, quali sono? Se si fosse chiamata Piripacchio, sarebbe su Repubblica (peraltro a scrivere spesso del suo ramo, cioè terroristi e relative vittime) o sarebbe a fare le cronache locali del Giorno?

Tiberio ha detto...

A parte anonimato e pressapochismo, sbagli perché nessuno ha parlato della Tobagi direttrice! Leggi bene la prossima volta. Se sbagli in origine nessuno può attaccarti, dài!

Fabio P ha detto...

Però sono d'accordo con l'Anonimo (anche se preferisco Rita dalla Chiesa: in base alla stessa logica, è esperta di Mafia, e dopo tanti anni di Forum, è esperta anche di Giustizia, di Televisione e di Berlusconi). E' vero però che Repubblica esibisce la Tobagi come trofeo: guardate chi abbiamo a parlare di terrorismo, la Figlia della Vittima. E' lo stesso modo in cui Libero esibisce la testa, pardon la firma, della buonanima di Pansa: guardate, il Grande Giornalista di Sinistra è passato da noi! Ed è vero che sfuggono i meriti della Tobagi per scrivere sul Repubblica. Esperta di terrorismo perchè le hanno ucciso il padre quando era piccola? Mio madre è morto di tumore, questo non fa di me un oncologo. E Marione Calabersi? Sarà certamente bravo, ma uno che in sei anni passa da stagista all'Ansa a inviato a New York per Repubblica qualche aiutino l'ha sicuramente avuto.

Barbapapà ha detto...

Il prossimo direttore di Repubblica sarà scelto da De Bendetti. Difficile quindi immaginare che il Prescelto abbia rapporti difficili con lui o non ne abbia affatto. Pertanto la vicinanza di Rampini con l'editore mi pare rilevi poco rispetto alle sue indubbie capacità.

Il distratto e rancoroso anonimo è lettore occasionale, evidentemente, perché Benedetta Tobagi ha spesso scritto su Repubblica su temi diversi da quelli del terrorismo. Non a caso, la sua prima candidatura al PPR+ è arrivata per un bellissimo articolo sui danni che la scuola elementare italiana sta subendo a causa dell'azione di questo governo.
Se scrive su Repubblica è perché è oggettivamente brava: scrive bene, in maniera sempre approfondita e acuta, su temi mai banali. Non credo che si ritenga un'esperta di terrorismo solo per la tragedia che ha sofferto, penso però che ne parli con cognizione di causa perché lo ha studiato. E siccome gli anni del terrorismo rimangono una ferita ancora aperta in questo Paese, mi pare naturale che Repubblica affidi anche a lei articoli sull'argomento, come ha efficacemente fatto in occasione della sentenza sulla strage di Brescia (vedi PPR+ di novembre).
Io sono molto lieto che la sua firma arricchisca il nostro giornale. E la principale soddisfazione per Ezio Mauro, secondo me, è vedere la figlia di Walter Tobagi scrivere su Repubblica e non sul giornale del padre.
Trovo sgradevole che si affermi che persone come lei o come il bravissimo Calabresi (vogliamo parlare delle sue corrispondenze dagli Usa e confrontarle con quelle di Aquaro?) hanno ottenuto visibilità professionale solo per le dolorose vicende personali. Qui siamo di fronte a persone di talento e capacità. Punto.
Forse, dico forse, potrebbero aver avuto qualche opportunità in più rispetto ad altri coetanei. Ma la riterrei una minima forma di compensazione per la perdita subìta.

ps Consiglio caldamente la lettura dei libri di Calabresi "Spingendo la notte più in là" e della Tobagi "Come mi batte forte il tuo cuore".

Enrico Maria Porro ha detto...

Vi ringrazio per l'interessante discussione che avete avviato. Come vorrei che la leggesse il diretur. per non dire del fundador. ma forse chiedo troppo. a me basterebbe che la leggesse Benedetta.

mi è piaciuta in particolare questa frase di barbapapà: "E la principale soddisfazione per Ezio Mauro, secondo me, è vedere la figlia di Walter Tobagi scrivere su Repubblica e non sul giornale del padre."

Frank57 ha detto...

Non sono in grado, per oggettive ragioni, di integrare la discussione.
Almeno per il momento.
Un paio di osservazioni: lo spunto di MUDD è di notevole interesse e infatti i commenti scaturiti rientrano nella falsariga. Dunque complimenti al cronista della "Reunio".
In secondo luogo auspico che possa realizzarsi il vaticinio del sempre ottimo Barbapapà sull'interazione tra questo blog e la redazione, con l'acme raggiungibile dal FS che consegna il PPR+ e PPR-. Anzi, mi permetto di considerarlo molto più fattibile di quanto si possa pensare.
Ancora buon 2011 a tutti i feticisti. Auguri maggiorati per il Supremo Feticista che ha generato non solo un blog, ma anche un'idea, uno stile di vita, una scuola di pensiero, un modo diverso di leggere e, soprattutto, interpretare il giornale.
Grazie, Enrico.

Enrico Maria Porro ha detto...

Grazie Frank, sono davvero lusingato delle tue parole. per me sono ossigeno vitale per proseguire l'avventura.