Cinque anni fa nasceva l'inserto rivoluzionario di Repubblica R2. PPR all'epoca fu molto attivo nell'elogiare e nel criticare l'iniziativa fortemente voluta da Ezio Mauro.
Continuiamo quindi la ripubblicazione dei post relativi all'impatto che R2 ebbe sui pipierrini e non.
Oggi è la volta del commento che uscì sul sito StampaRassegnata:
Repubblica si fa in due. Il Corriere insegue.
Repubblica si fa in due, il Corriere insegue. Grandi manovre d'autunno
per le due corazzate editoriali. Il Corriere continua nella sua
progressiva mutazione grafica, con relativo impicciolimento in formato
Stampa, e cambio nell'impaginazione: articoli brevi d'apertura con
l'esposizione della notizia, accompagnati da approfondimenti più lunghi e
elaborati in proprio dal giornale. Ma è di Repubblica il passo più
importante. Il quotidiano di Largo Fochetti si prepara a varare un piano
quasi rivoluzionario, lanciando R2, una sorta di secondo quotidiano sul
modello del G2 del britannico The Guardian. Progetto impegnativo che
parte il 19 settembre sotto la responsabilità di Dario Cresto-Dina, ex
capo della redazione milanese e vicedirettore. R2 vuole rispondere alle
sollecitazioni che lanciò Ezio Mauro nel Natale 2006 in una lettera
interna ai redattori ai quali spiegava che bisognava passare dal what
happened al what it means. In sostanza: la notizia, già detta stradetta
e stritolata dagli altri media, passa in secondo piano, e il quotidiano
si assume l'onere di spiegare, approfondire, decrittare. Di qui R2, un
nuovo sfoglio che rappresenterà la parte centrale di Repubblica e che
sarà riempito, così nelle intenzioni, da reportage, inchieste e
approfondimenti vari. Vedremo cosa ne verrà fuori, certo qualcosa di
molto diverso da quella Repubblica smilza, senza cronaca e senza sport,
che si affacciò in edicola nel lontano 14 gennaio 1976 al prezzo di 150
lire.
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