Riceviamo e più che volentieri pubblichiamo:
Non vorrei fare il guastafeste ma desidero invitarvi ad una riflessione.
Premetto che il blog" PPR" di Porro è uno dei più belli e interessanti che io conosca, condotto in modo magistrale con arguzia e intelligenza non comuni. Tuttavia esorterei al mantenimento delle distanze rispetto ai vostri "feticci". Intendo dire che questo avvicinamento progressivo può essere pericoloso.
Il grande giornalista Massimo Fini ha sostenuto, e io sono perfettamente d'accordo, che i giornalisti dovrebbero stare alla larga dai politici e dai potenti, frequentandoli il meno possibile. Perché nel momento in cui la vicinanza è troppo corta, o peggio ancora famigliare, fatalmente si perde obiettività e diventa impossibile scriverne con il necessario distacco.
Mi si obbietterà, con ragione, che PPR non è un blog di giornalisti. Mi rendo anche conto che, per dei feticisti, è difficile tenersi lontano dai loro feticci.
Tuttavia credo che sia molto più importante l'azione critica nei confronti di uno dei più importanti quotidiani italiani piuttosto che il rischio di un annacquamento o di una latente adulazione. Trovo che un blog che fa quotidianamente le pulci ad un grande giornale ed ai suoi giornalisti, sia un "esperimento" tra i più utili e interessanti visti finora in rete.
Ma per esemplificare il mio ragionamento, supponiamo per assurdo che Porro e tutti i collaboratori di PPR, dopo anni di impegno, siano finalmente invitati da Ezio Mauro in persona ad una cena con i redattori di Repubblica in cui sarà presente anche Scalfari per un saluto, quale segno di riconoscimento e apprezzamento per l'azione del blog quale stimolo positivo per il gornale.
A parte il "rischio coronarie" per molti pipierrini di poter vedere i propri beniamini in carne ed ossa, a pochi centimetri, e poterci persino conversare, sono certo che, finita la festa con grandi pacche sulle spalle, complimenti, scambio di indirizzi email e telefono, nessuno di PPR riuscirebbe a scrivere il giorno dopo come faceva prima.
Chi oserebbe scrivere che gli articoli di Scalfari sono una solfa, dopo averci scambiato quattro chiacchiere a cena? Chi avrebbe l'ardire di scrivere che il supplemento "D" finisce leggiadramente e puntualmente nel cassonetto, ancora incellofanato, dopo aver amabilmente conversato a tavola con il suo caporedattore? Gli esempi potrebbero essere centinaia.
E chi se ne frega, mi si risponderà. Il feticista non è razionale, perciò mi rendo perfettamente conto che questo mio post-invito è totalmente inutile, velleitario e fastidioso :)
E allora perché l'ho scritto? Perché ho visto come sono finiti certi blogger. Da indipendenti e feroci critici, chessò di Telecom Italia, sono stati via via addomesticati con inviti a convention, gadget e tramezzini inclusi.
Certamente non è il caso di PPR, ma mi dispiacerebbe se perdesse un po' della sua critica più puntuta e divertente.
Detto questo, concludendo: un "ad majora!" a PPR e a tutti i pipierrini :)
Aghost
7 commenti:
Standing ovation, Aghost... "non c'è conflitto ma solo interessi" (cit.) ;-)
condivido pienamente quanto scritto da Aghost. le critiche fanno bene tanto quanto i complimenti e ultimamente mi sembra che di critiche ne siano rimaste solo sulla forma e non sui contenuti...
Bella e condivisibile la riflessione di Aghost, ma - da lettore negli sultimi mesi meno assiduo del blog - tengo a sottolineare che se ci sono meno critiche sui contenuti è anche "responsabilità" di noi lettori di PPR, non solo e non tanto dei curatori che si sobbarcano un incredibile ma gratificante lavoro.
Mi unisco al coro. I miei applausi ad aghost.
Michele R.
giusto. (però basta con sta storia di D che finisce nel cestino perchè molti articoli sono interessanti)
nella girata dell'editoriale del vice-diretùr che rispondeva alle mail (pag. 29) manca l'indicazione "(segue dalla prima pagina)"... no, giusto per dire che critichiamo - eccome -, né smetteremo mai di farlo, ciò che amiamo: altro che filogovernativi ;-)
Timore legittimo, in generale, quello espresso dall'ottimo Aghost.
Credo però che la storia di questo blog e del suo inarrivabile tenutario sia la migliore testimonianza che l'atteggiamento rimarrà sempre costruttivamente critico. Anche adesso che il giornale sta cominciando finalmente a riconoscere il ruolo del blog.
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