venerdì 31 gennaio 2014

Ultimo tango a Baires.

Sono diversi giorni che Omero Ciai twitta bellissime immagini dall'Argentina e da Buenos Aires.
Oggi, sfogliando Repubblica, abbiamo infatti scopertoche Omero è tornato "a casa sua", per un po'.


3 commenti:

diana caggiano ha detto...

Spero tanto che in Italia ci rimanga dato che come inviato in Argentina è sòcio di Clarin, il giornale gia complice della dittatura militare, 1976/1983. Non ho mai visto un suo articolo dove racconti il progètto di inclusione sociale del governo di Cristina Kirchner Omero Ciaie i suoi amici della oligarchia argentina sono nostalgici del neo liberalismo che ha portato l'Argentina al disastro economico degli anni 90.

diana caggiano ha detto...

Spero tanto che in Italia ci rimanga dato che come inviato in Argentina è sòcio di Clarin, il giornale gia complice della dittatura militare, 1976/1983. Non ho mai visto un suo articolo dove racconti il progètto di inclusione sociale del governo di Cristina Kirchner Omero Ciaie i suoi amici della oligarchia argentina sono nostalgici del neo liberalismo che ha portato l'Argentina al disastro economico degli anni 90.

diana caggiano ha detto...

ARGENTINA, nuove forme di colpo di stato
30 gennaio 2014 alle ore 1.13

Per gli amici italiani, cerco di fare un riassunto di ciò che sta accadendo in Argentina, vista l’informazione vergognosa che sta circolando in Europa.

Il nome da mettere è proprio questo “nuove forme di colpo di stato” che utilizzano pesanti speculazioni finanziarie, al posto dei carri armati.


Cerchiamo di mettere in ordine le cose descrivendo tutti gli elementi in campo. I grandi latifondisti argentini hanno immagazzinato una parte importante dei raccolti, lasciando invenduta nei silos grano per una somma di circa 10.000 milioni di Dollari, creando un danno importante al paese perché sono soldi che non sono entrati nella economia, con le relative tasse non pagate, decurtando le riserve in Dollari nella Banca Centrale.


Nello stesso spazio di tempo, i poliziotti provinciali iniziano una rivolta con il pretesto di “migliori salari”, mentre scatenano le mafie a loro servizio realizzando sanguinosi saccheggi nei quartieri delle grandi città. Non a caso tutto inizia nella provincia di Cordoba, dove il Governatori De la Sota è uno dei principali oppositori del Governo Nazionale di Cristina Fernandez. De la Sota concede immediatamente ai poliziotti tutto quello che chiedevano, sapendo molto bene che avrebbe scatenato un effetto domino nelle altre province, mettendo in seria difficoltà il Governo Nazionale che si ritrovò a dover trattare con una forza armata in stato di agitazione, riportandoci ai peggiori momenti della storia argentina.


Settimana scorsa la Shell in Argentina compra una grossa quantità di dollari a banche inglesi presenti nel paese, e li paga a un prezzo di circa il 10% in più del suo valore reale, scatenando una corsa al rialzo nel mercato nero di questa moneta. Solo 30 minuti dopo di realizzata questa operazioni le TV del Gruppo Clarin (e della CNN a livello internazionale)davano la notizia in catena nazionale, generando la VOLUTA E DESIDERATA psicosi generale, provocando l’aumento dei prezzi con la complicità delle grandi imprese distributori di prodotti di largo consumo.


La convinzione di questi tre eventi, creò le condizioni ideali per questa svalutazione della moneta argentina, cioè, colpire l’economia reale, produttiva, e i salari dei lavoratori in favore dei pochi potenti di sempre.

La speculazione finanziaria cosi come la vediamo in Argentina, si ripete negli altri paesi progressisti di America Latina con lo stesso obiettivo, destabilizzare l’economia e sovvertire la volontà popolare espressa democraticamente con il voto.


Da almeno 50 anni l’Argentina non ha conti cosi in positivo, una bilancia commerciale in positivo, basso debito estero, combinato con una bassa disoccupazione (6.7%) e i più alti stipendi di tutto il continente, con una crescita costante del PIL e della produzione industriale.

L’Argentina conta con tutti gli elementi per farcela, ci manca solo un dato: quello che li stessi argentini ci credano e considerino queste speculazioni finanziarie per quello che sono COLPI DI STATO


Fabio Beuzer