La suggestiva monocandidatura di Luigi Di Maio e l'allucinante e disgustosa affermazione vomitata da Beppe Grillo (sui giornalisti) hanno calamitato editoriali e rubriche sui maggiori quotidiani di oggi.
MG ne attinge, giustamente, a piene mani. Dal pezzo dell' (ex) Diretùr Ezio Mauro (ennesimo contributo da ritagliare, come ha fatto il maestro Gianni Mura con un altro commento di alcuni giorni fa), alla rubrica di Massimo Gramellini (sull'ex Nemico), allo scritto di Marco Travaglio ("Balla coi pupi") sul "Fatto". Ricordata anche la battuta fulminante di Gene Gnocchi ("Dimartedì") sul bacio del neo leader Di Maio alla teca contenente il sangue liquefatto di San Gennaro che, dopo quella sollecitazione, è passato dallo stato liquido a quello congelato.
Altro argomento trattato la legge elettorale con l'ennesima proposta formulata: Rosatellum bis. Meglio berselo il rosatello, chiosa MG, in questo "etilismo elettorale" prodotto anche dall'abbondante uso del latinorum, come commenta Stefano Folli sulla Nostra.
Paolo Garimberti è stato convocato per illuminare il "buio planetario" dove imperversano Donald Trump (intervento all'Onu) e Kim Jong un (il Rocket Man) per adesso a parole. Ma per PG il rischio di una guerra totale esiste sul serio.
Ospite politico: il ministro dei Trasporti Giuliano Delrio, il quale pur continuando (meritoriamente) ad usare la bicicletta per recarsi sul luogo di lavoro deve, però, valutare l'insidiosa situazione Ryanair, perché anche se aerei sempre di trasporti si tratta.
Frank
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