Caro Pazzo,
mi permetto di dire che la nuova applicazione "Rep" dovrebbe essere una sorta di "reader's digest" del quotidiano, dedicata quindi soprattutto alle nuove generazioni che non hanno mai avuto dimestichezza con la carta stampata, difficile capire come si riuscirà a fargli scucire questi 8 euro di abbonamento mensile.
Per quanto riguarda noi, vecchi feticisti che amiamo acquistare e leggere il giornale tutti i giorni, questa app potrebbe risultare pleonastica, salvo tenerla come un souvenir sul proprio device.
Come già scritto in passati, mi aspetto invece un salto in avanti sull'applicazione
Repubblica+, visto che resto un aficionado dell'edicola, mi piacerebbe avere la possibilità di poter acquistare qualche copia sparsa del quotidiano in edizione digitale, ad esempio quando sono all'estero oppure sono impossibilitato ad uscire di casa, e non l'assurdo "minimo un mese" come ora.
Per quanto riguarda noi, vecchi feticisti che amiamo acquistare e leggere il giornale tutti i giorni, questa app potrebbe risultare pleonastica, salvo tenerla come un souvenir sul proprio device.
Come già scritto in passati, mi aspetto invece un salto in avanti sull'applicazione
Repubblica+, visto che resto un aficionado dell'edicola, mi piacerebbe avere la possibilità di poter acquistare qualche copia sparsa del quotidiano in edizione digitale, ad esempio quando sono all'estero oppure sono impossibilitato ad uscire di casa, e non l'assurdo "minimo un mese" come ora.
Signor Marco
Puntuali e precise le tue osservazioni Signor Marco.
In effetti, anche a me appare improbabile che le nuove generazioni, o almeno una parte di esse, possa scucire gli 8 euro di abbonamento mensile. In ogni caso ci provano. E concordo: la nuova app servirà a noi come souvenir.
Invece, su Rep+, il salto in avanti me lo aspetterei anch'io. E non tanto (o non solo), nella direzione da te indicata, quanto su altri aspetti.
Per esempio: l'abbonamento è mensile, ma i pdf che si possono scaricare (o consultare) sono soltanto quelli degli ultimi 15 giorni. Vale a dire, prezzo intero per ottenere la metà. Quanto meno stravagante. Analoga modalità si estende anche alle edizioni locali. Quindi stop.
Tutto il resto, sebbene per un periodo più lungo (mi sembra un paio di mesi) si può solo sfogliare. Ora, se è ovvio che sia così per i collaterali, che infatti si pagano 50 cent in più in edicola, non è affatto ovvio per tutti gli altri inserti, quelli estraibili collocati al centro, segnatamente A&F e Robinson, che fanno parte a pieno titolo del quotidiano che si acquista senza alcun sovrapprezzo. E, invece, scarichi la copia della domenica e Robinson va a tener compagnia a Venerdì. Scarichi la copia del lunedì e A&F traslocano nella sezione "solo sfoglio".
Se, infine, hai la malaugurata idea di far interferire tutte quelle cause di forza maggiore che impediscono di scaricare i pdf (anche solo per alcuni giorni) perdi quelle copie digitali che pure hai pagato.
Ah, dimenticavo: i pdf sono blindati come è giusto che sia. Lo sblocco avviene inserendo il codice personale. E anche questo è normale, visto che il codice è mio, però...non lo gestisco io.
Infatti, ogni volta che si desidera rileggere gli articoli della copia digitale scaricata proprio pc e inserita nella cartella che si è appositamente creata, è necessario ridigitare il codice, sia essa (la copia) del giorno prima oppure di sei mesi prima. Anche questo appare stravagante e suscita la domanda, di quelle che a pensarle si fa peccato (ma è inevitabile peccare, perché siamo umani): e se s'interrompe l'abbonamento quelle copie diventano illeggibili? Perché a quel punto il pin non è più valido, appartenendo ad un utente sconosciuto.
Uhm, brutta cosa assai, perché si farà pure peccato a pensarle, certe cose, però ci s'indovina. O no?
Frank, per PPR
Il Signor Marco ha centrato un punto che, a mio avviso, è fondamentale per lo sviluppo di tutta l'editoria digitale a pagamento, cioè l'impossibilità di acquistare con facilità, immediatezza e senza tanti click, una sola copia del quotidiano.
Molte volte mi è capitato di essere stimolato a leggere un contenuto disponibile solo a pagamento (non solo con Repubblica), e in quel momento avrei volentieri speso, che so, 30 centesimi per scaricare al volo il quotidiano; poi però ci si imbatte in lunghissime schermate di proposte di abbonamenti minimo mensili, e ti passa la voglia.
L'esperienza dei vari store Apple, Google, Amazon dovrebbe ormai averci insegnato qualcosa.
Antonio Lo Nardo
2 commenti:
Il Signor Marco ha centrato un punto che, a mio avviso, è fondamentale per lo sviluppo di tutta l'editoria digitale a pagamento, cioè l'impossibilità di acquistare con facilità, immediatezza e senza tanti click, una sola copia del quotidiano.
Molte volte mi è capitato di essere stimolato a leggere un contenuto disponibile solo a pagamento (non solo con Repubblica), e in quel momento avrei volentieri speso, che so, 30 centesimi per scaricare al volo il quotidiano; poi però ci si imbatte in lunghissime schermate di proposte di abbonamenti minimo mensili, e ti passa la voglia.
L'esperienza dei vari store Apple, Google, Amazon dovrebbe ormai averci insegnato qualcosa.
Verissimo. Mi era capitato, in un'analoga circostanza, di essere interessato a un paio di articoli di un quotidiano. Click, PayPal e immediato download.
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