martedì 6 novembre 2018

Scarabocchi sparsi e arretrati, da leggere tutti d'un fiato.

Intanto ci tenevamo a condividere con voi questo suggerimento di Marione, sottoforma di banner apparso ieri sul sito.


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Idem per questo post pubblicato ieri su Instagram da Francesco Franchi.


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Torna il nostro Fabio P. per segnalarci questo erroraccio apparso nell'intervista di ieri di Silvia Fumarola a Fiorello.


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Sempre Fabio P. ci scrive questa considerazione:

Povero Ceccarelli, costretto (oggi) a scrivere una pagina intera di una cosa di cui non gli frega niente, tanto da scriverlo diverse volte, e arriva alla fine con la lingua di fuori.


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Qualche giorno fa, Claudio Tito commette per due volte consecutive (vi proponiamo solo la prima) lo stesso errore: scrive wawe anziché wave per tradurre onda dall'inglese.

E, non contento, ne combina un'altra. Leggete qui:

A proposito di Claudio Tito e del suo reportage dal Texas, da appassionato di basket NBA non posso non rilevare con forte disappunto lo sfondone di Tito che ha affermato che Lebron James ha giocato a San Antonio con gli Spurs... Ma informarsi no, eh? Basta andare sul sito della NBA per avere tutte le informazioni del caso...

MJ23


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Due cose su Repubblica di ieri:

Segnaliamo il bellissimo pezzo di Crosetti sui 70.000 di San Siro. Peccato per quella stilettata da tifoso juventino che si poteva tranquillamente evitare.



Nel dorso milanese appare un pezzullo firmato da Pedro Locatelli, presidente della Penya lombarda Fcb Barcellona. Penya, e non Peyna, come scritto due volte dallo stesso Pedro. Se il presidente sbaglia il nome, andiamo proprio bene. 

L'errore, tra l'altro, si ripete pure nella riga finale che spiega chi è l'autore del pezzo.


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Nel bailamme del nuovo Affari&Finanza qui a PPR nessuno si è accorto che è saltata la rubrica La notte dei gufi. A tal proposito ci è arrivato questo sms (ripetiamo, sms) che volentieri pubblichiamo:

Caro Feticista Supremo,

mai avrei voluto che il Gufo de La Notte venisse soppresso dopo una lunga crudele caccia dei piccoli Boghi.

Ma, se questo può alleviarti il dolore, ti assicuro che tornerà splendente come l'alba oltre le miserie dei piccoli.

Grazie per tutto il tuo sostegno

(l'sms non è firmato)

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Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Caro Pazzo,

è davvero una stupidaggine, però, per amore di precisione, la segnalo. Nella pagina dei programmi tv di ieri, il palinsesto di Rai Movie è indicato col logo di Rai Premium (che quindi compare due volte), praticamente tutti i giorni.

alebigigher


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Sulla pagina Facebook Informazione Corretta, troviamo e pubblichiamo questo post:

Donne in Iran: perché la Repubblica non manda un inviato speciale per un reportage sulla violenza del regime? La storia di alcune studentesse coraggiose relegata in una breve di poche righe.

La Repubblica, sempre pronta a mandare un inviato speciale per raccontare spaccati di vita civile in Iran, dopo averla opportunamente edulcorata e aver censurato gli aspetti più repressivi del regime degli ayatollah, dedica poche righe alla notizia dell'opposizione non violenta di alcune studentesse coraggiose alla violenza del regime e all'imposizione del velo. Perché Repubblica non invia qualcuno a scrivere un reportage, intervistando anche una di queste donne? La loro storia merita infatti di essere conosciuta, non di essere relegata in una breve cronaca non firmata.

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Italia Oggi di qualche giorno ha pubblicato un articolo apparso su La Verità a firma di Riccardo Ruggeri.

Avete capito a quale quotidiano fa riferimento Ruggeri?


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Infine l'attento lettore Saverio Lombardo ci segnala un pezzullo apparso ieri sul Corrierone:

Così Santoro tratta per far ripartire «l’Unità»
di Claudio Bozza

In tv manca da quasi due anni, ma Michele Santoro potrebbe tornare alla ribalta. Con un colpo di scena e ripartendo dal suo primo amore: la carta stampata. Il giornalista sta infatti portando avanti una delicata trattativa per riaprire l’Unità, dove iniziò a fine anni 70, e riportarla in edicola. La pubblicazione del quotidiano fondato da Antonio Gramsci è cessata il 3 giugno 2017, con la società oppressa da circa 10 milioni di debiti. Santoro, da settimane, si sta confrontando con Guido Stefanelli, amministratore delegato della società editrice, per cercare un punto d’incontro. Tra le varie condizioni che il giornalista avrebbe posto ci sarebbe quella di non essere dipendente della società editrice, di cui vorrebbe bensì acquistare una parte di quote. Da tempo, infatti, il Pd (che deteneva il 20% delle azioni tramite Democratica Srl) ha ceduto le quote al gruppo Pessina, di cui Stefanelli è appunto rappresentante. Il piano editoriale di Santoro, in un momento di forte successo di Lega e M5S, confiderebbe nell’appeal di una linea di sinistra.

3 commenti:

Simona ha detto...

Ciao Pazzo
l'invito di Calabresi sottoforma di banner è da giorni che c'è sotto gli articoli online.

Unknown ha detto...

Caro Pazzo avete passato sotto silenzio il cambio della guardia a Londra tra Enrico Franceschini ora in pensione e diventato commentatore d'oltre manica ed Antonello Guerrera neo corrispondente al suo posto.
Un saluto ad entrambi.

Alessandro Giaconi

Enrico Maria Porro ha detto...

Caro Alessandro Giaconi, sei distratto.
Leggi qui: https://pazzoperrepubblica.blogspot.com/2018/10/giu-le-mani-da-repubblica-e-espresso-e.html