venerdì 22 marzo 2019

Ancora su quella (maledetta-benedetta) prima pagina, qualcosa su GEDI e i FeticisMini del giorno.

Riceviamo e volentieri pubblichiamo/1:

Ciao Pazzo,

premesso che a me le nuove prime pagine di Verdelli piacciono molto (e che dopo la titubanza iniziale, sto apprezzando anche il colonnino sulla destra non più colorato).

Della prima pagina di giovedì scorso, però, qualcosa su cui storcere un po' il naso c'è. Effettivamente, una grafica del genere dovrebbe essere estemporanea ed eccezionale: ci stava tutta se ci fosse stata (per fortuna non è andata così) una strage di studenti sul pullman, o un attentato terroristico, o un nuovo 11 settembre. Oppure, sempre in occasioni particolari, poteva valere come "sovracoperta", sotto la quale ci sta una seconda "prima pagina", come peraltro fanno tranquillamente anche Corriere, Stampa e altri.

Altra considerazione.

Accanto alla testata inserita nella foto, per la prima volta manca anche la manchette pubblicitaria (vedi foto): se non ci fosse stato questo evento drammatico, la testata sarebbe uscita con uno spazio bianco accanto, oppure si sono accordati con l'inserzionista "per esigenze estetiche" abbuonandogli un giorno in più sul contratto?


Infine, spero, come faceva supporre la prima pagina dell'altro ieri, che la fascia azzurrina di news sotto la testata non sia stata definitivamente soppiantata... perché nella nuova versione "Verdelli", con fotina incastonata, a mio avviso, rendeva molto bene. A parte queste mie piccole considerazioni, un plauso al nuovo direttore lo farei tutto.

alebigigher

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Riceviamo e volentieri pubblichiamo/2:

Oh Pazzo,
la reazione dei ragazzi di Draft mi sembra un po’ troppo sopra le righe.

Si può non essere d’accordo ma parlare di “horror vacui” e di degenerazione grafica mi sembra francamente eccessivo. Carlo Verdelli è il direttore ed è pagato per operare delle scelte. Ogni giorno.

Anche sul piano della costruzione, avrà in mente un giornale che forse non risponde ai nostri canoni estetici. Ma un giornale è sangue, passione, scrittura, racconto, visione e ricerca di una verità.

Poi la confezione grafica è importante ma rappresenta solo uno degli schemi che farà sì che domani andrò in edicola ad acquistare Repubblica.

WB

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Riceviamo e volentieri pubblichiamo/3:

Caro Pazzo,

per me con Verdelli è sempre peggio. L'ultima modifica che non mi piace è l'eliminazione dei grafici in prima di Economia.

Già mi dispiaceva quando avevano eliminato le quotazioni del petrolio e dell'oro che secondo me sono molto importanti.

Poi la prima pagina di giovedì non mi piace, sono d'accordo con FP.

Sergio T

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Caro Pazzo,

ieri ho acquistato in digitale la rivista di settore Prima comunicazione: è un numero interessante molto improntato sulla GEDI con intervista a Marco De Benedetti, ritratto professionale di Carlo Verdelli, e articolo sulla situazione nella redazione di Repubblica dopo l'arrivo del nuovo direttore, più un pezzo sulle nuove iniziative di Stampa e rete di quotidiani locali (Piccolo, Tirreno, etc.).

Una spigolatura che mi sembra finora non sia mai uscita fuori è che pare che l'applicazione Rep: abbia le ore contate, non sappiamo se per scarso numero di sottoscrizioni o se sia invisa a Verdelli che la potrebbe considerare un inutile doppione.

La richiesta che invece continuo ogni tanto a proporre, è di facilitare l'acquisto del quotidiano digitale direttamente dall'applicazione senza passare dal sito direttamente da Google Play (per Android), e anche per una sola copia.

Almeno qui a Roma poi, i giornalai stanno chiudendo uno dopo l'altro, anche in zone centrali e semicentrali, nel mio percorso casa-lavoro non he ho praticamente più nessuno "di mano" (cioè a destra) e quindi vorrei avere la possibilità di leggere il mio quotidiano preferito con facilità, almeno su tablet.

Questo della chiusura continua delle edicole è un fatto che oltre a mettermi tristezza per i lavoratori, deve essere considerato dagli editori: trovare soluzioni per porvi riparo.

Signor Marco

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Riceviamo e volentieri pubblichiamo/4:

Ciao Pazzo,

Repubblica ha nel suo dna l'essere innovativa rispetto agli altri giornali.

La versione di Calabresi era forse un po' troppo paludata, questa di Verdelli si avvicina ad alcuni quotidiani stranieri come Liberation o altri.

Mi piace la testata nella foto notizia, ma il titolone forse è un po' troppo, si allontana dai grandi quotidiani e si avvicina alla grafica di un free press.
Una via di mezzo sarebbe auspicabile.

Pier Antonio Ceschi

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FeticisMini di giornata.

Quella strisciolina grigioceleste sotto la testata è inguardabile.



Battaglie postume vinte (forse): Carlo Verdelli non vuole la virgola appesa nelle firme.
Vedi pagine 11 e 12.




Tentata strage di San Donato: i "milanesi" Matteo Pucciarelli e Massimo Pisa inviati a Crema, paese dove vive(va) Ousseynou Sy.



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+++ I CAMBIAMENTI DI CARLINO +++

La combo infografiche colorate + ritratti di Marta Signori (rieccoli).

Curiosamente, il ritratto di Jean-Claude Juncker ha delle zone violacee.



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+++ I GRAFFI GRAFICI DI CARLINO +++

La presentazione delle interviste.



E la firma dell'articolista scavata nella foto. Sull'onda della testata di ieri in prima.


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