venerdì 22 marzo 2019

Buon lavoro direttore Verdelli (lettera appassionata di un lettore che si era disamorato del giornale).

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Caro Pazzo,

la prima di ieri rappresenta la prima volta per Repubblica e a mio avviso la foto di copertina colpisce perché siamo stati abituati ad una prima molto grigia e impersonale. Però Verdelli usa la fotografia e i titoli roboanti solo se la cronaca o l’attualità gliene offre il destro.

È un uso quindi sapiente e intelligente.

Non concordo con chi sostiene che così facendo il giornale assomiglia ad un tabloid popolare.

Il prestigio e l’autorevolezza non si misurano sulle foto o i titoli gridati, ma nella informazione che Repubblica offre in modo articolato ed esaustivo.

Ho, in epoca non sospetta, auspicato una politica estera più meditata anche con l’aiuto della redazione di Limes di Lucio Caracciolo e, ma so di chiedere troppo, con la promozione di Mondo o come lo si vuole chiamare, alle prime pagine, anche per dare un segno di discontinuità con il passato e per distinguersi in un panorama editoriale alquanto conservatore.

Io aprirei con Internazionale e poi le pagine di Primo Piano e Politica.

Così le pagine dei commenti e delle opinioni le farei precedere a quelle dell’Economia e dei Mercati.

Alcuni tuoi lettori intervengono sul tema della testata a sinistra.

Io sono per ritornare alla Repubblica trionfante in mezzo, com’è nata, e magari senza pubblicità come la testata di Le Monde.

Infine, qualcuno ha visto foto nelle pagine dei commenti che non sono mai state viste.

Insomma ogni lettore porta in sé una idea grafica e di contenuti molto personale, ma noi siamo lettori e possiamo solo esprimere impressioni ed eventuali suggerimenti per renderla più bella o vicina al nostro sentire.

Io come sai non sono un entusiasta del rinnovamento grafico di Repubblica.

Non mi piace “la gabbia” grafica e la sua verticalizzazione così come credo che i grigi siano eccessivi.

Ora alcune correzioni sono state apportate e altre forse seguiranno. E le carte geografiche siano colorate per favore (si vedano quelle bellissime di Limes).

Il bianco e il grigio li teniamo per altre vicende.

Buon lavoro direttore Verdelli.

Ciao, Walter Bartolini

2 commenti:

Unknown ha detto...

Concordo in tutto. Mi associo.

Unknown ha detto...

D'accordo su tutto. Mi associo.