lunedì 27 aprile 2020

Riassunto del terzo giorno della gestione Molinari.

Un grazie di cuore alla REDAZIONE di Repubblica che in questi giorni terribili e angoscianti di sofferenza è riuscita a chiudere il giornale con entusiasmo e passione. 

Visto si stampi. 27 aprile 2020. 

(rumore di rotative accese) 


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La terza prima di Molinari. 

Sempre più simile alla Stampa: meno aggressiva e più pulita rispetto all'ultimo periodo di Verdelli. 

Titolo sempre più piccolo. 

L'EMerito Mauro al posto che gli spetta. 

Claudio Tito rispolverato. 

Bene il richiamo a Rumiz. 

Calcio in fogliettone.


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Coronavirus, in leggero e costante calo le paginate: oggi sono 15. 

Ieri erano 16 e l'altroieri 17 (record 21). 

ARRIVA LA CONFERMA DELL'UCCISIONE DEFINITIVA DEI TITOLONI arancioni. 

RIP.

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Colpisce il titolo di oggi in prima sui vescovi. 

Potrebbe benissimo essere quello di Avvenire.


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Appunti a caldo del terzo numero di Molinari. 

Conferma dell'uccisione definitiva dei TITOLONI arancioni.

Rispolvero di firme dimenticate e arrivi dalla Stampa. 

Titoli sempre meno urlati. 

Confermate le rubriche di Enzo Bianchi e Giorgio Dell'Arti.

Confermate tutte le altre rubriche. 

La Stampizzazione di Repubblica è avvenuta in 3 giorni.

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La pandemia aiuta gli autocrati. 

Il primo editoriale dell'EMerito Ezio Mauro nella gestione Molinari. 

Un altro capolavoro diplomatico.


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Colpiscono le tre firme femminili nella spalla destra in prima pagina: Linda L. Sabbadini (direttrice dell'Istat, firma in arrivo dalla Stampa), Nadia Urbinati e Chiara Saraceno (sui diritti della ripartenza).

Del resto La Stampa era un giornale molto ricco di firme femminili.


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Dopo Ceccarelli e Garimberti (ieri), oggi ad uscire dalla naftalina è il politologo Claudio Tito. 

Da quanto non lo si vedeva in prima?


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Critichiamo ciò che amiamo. 

Nella fotonotizia in prima pagina si parla di Coronavirus nelle banlieu parigine (ci torneremo meglio più tardi). 

Ma non puoi parlare di banlieu e dimenticarti di Milano e di Torino le prime due città italiane per numero di morti e contagiati...


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Feticismi in prima pagina. 

Il romanista Molinari piazza l'intervista al presidente della Lazio nel fogliettone. 

Riportando così il calcio in prima dopo lunga assenza.


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Nel dorso milanese la mano di Carlo Verdelli è ancora molto evidente. 

E lotta insieme a noi.


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Feticismi Grafici. 

A pagina 3 nuovi evidenti segni della mano di Molinari sulla grafica. 

Boxettini con la data scavata nel testo.



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Feticismi Grafici. 

Resiste la testatina delle pagine sul Coronavirus introdotta da Verdelli. 

Quanto durerà? Ce la farà la simpatica iconcina del Covid19 a sopravvivere?


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Feticismi Grafici. 

Il tradizionale Punto sul Coronavirus di pagina 2 non riporta più l'elenco dei fatti principali ma il numero di positivi/decessi per regione.



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Quello di pagina 2 è l'unico TITOLONE superstite (ma in nero e non in arancione) della gestione Verdelli. 

Lotta dura senza paura.



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Con l'arrivo dei sabaudi, il Pio Albergo Trivulzio (e Milano in generale) è (sono) miseramente retrocesso (i) a pagina 23. 

Proprio a fianco delle ridotte Tracce crosettiane, che oggi hanno 2 gemelle. 
Quindi sono 2 Tracce ma valgono per 3...



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Cose tristi. 

Con la puntata di oggi si conclude il bellissimo Diar(i)o dalla quarantena di Paolo Rumiz. 

Domanda: ma il lockdown non termina il 4 maggio? 

E qui partono i Cattivi Pensieri...


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A pagina 17 c'è un bel reportage di Tahar Ben Jelloun sui dimenticati del virus nelle banlieue parigine. 

TBJ è una firma che ritorna dopo molto tempo. Era alla Stampa con Molinari e ora torna con lui a Rep. 

Ecco i primi movimenti di mercato.


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Dopo molti giorni, lo Sport torna ad essere su tre pagine. 

È vero, è lunedì. Ma è un altro piccolo segnale della nuova gestione Molinari.

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Riceviamo e pubblichiamo: 

La grafica in generale è quella di un giornale austero molto europeo. Tocchi felici di azzurro in alcune note.Titoli e temi molto intonati alle pagine monografiche tipo Covid 19. La mano discreta ha già segnato il giornale: bellissimo e armonioso. 

WAB

2 commenti:

D. F. ha detto...

Caro Pazzo, scrivo di nuovo dopo due giorni travagliati (non so se i messaggi precedenti ti sono arrivati). So che piangersi addosso è inutile, ma Verdelli era tutta un'altra cosa. Mi capita di pensarlo spesso in questi giorni. L'hanno pugnalato alle spalle, e da signore e onesto giornalista qual è non se lo meritava. Non lui, non con tutti i "giornalisti" che bazzicano in giro di questi tempi. Per favore, ti chiedo di rilanciare un #iostoconverdelli anche da parte mia (non ho twitter). Per quanto modesta che sia la mia voce, vorrei esprimere anche io la mia vicinanza a un grande direttore, e a un grande uomo. Grazie per quello che fai. A presto.

Anonimo ha detto...

Sono finito sul Vostro blog mentre facevo disperatamente delle ricerche su qualche retroscena del licenziamento Carlo Verdelli, che dire? #iostoconverdelli, ma non ho twitter.
Grazie.
m.p.