martedì 2 giugno 2020

Il manifesto-pizzino di Michele Serra e il logo del Domani di De Benedetti e S.Feltri (i Feticismi Arretrati dal 24 al 30 maggio 2020).

Dopo la prima pagina del 10 maggio, quella con la notizia della liberazione di Silvia Romano, la redazione di PPR è entrata in stato d'agitazione.

Di conseguenza i tweet quotidiani (nostro principale canale d'informazione) si sono limitati ai commenti sulle prime pagine del giorno, alla rubrica Coronavirus Story (per rispetto di chi ci sta lavorando da settimane) e ai retweet dei nostri lettori e non.

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24 MAGGIO 2020

La prima di oggi.

Altro titolo lapalissiano in una pagina senza colore (pubblicità a parte). La terza domenica con il doppio editoriale: bello l'incipit del Fundadór, temino di MM. In fotonotizia la presentazione del secondo numero di Longform (ma oggi manca la testatina).


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Non mi piace lo spazio tolto in prima pagina al fondatore.

Michele La Vecchia

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A parte la solita mania di protagonismo di Molinari, titolo principale per un piano che forse si farà a settembre (manco fosse ferragosto) la solita noia.. Mi dispiace solo doverlo comprare per l'espresso (fin quando durerà).

Lucio

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Osservatorio Prime Pagine


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E come ogni maledetta domenica ecco l'inserto estraibile Longform*, una sorta di brutta copia del bellissimo Super8 di Marione Calabresi.
*oggi secondo numero dedicato ancora al Coronavirus.


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Questo non è un inserto per donne.

L'elenco dei giornalisti che hanno lavorato al secondo numero di Longform.


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Le donne. che, a parte tutto il resto, rappresentano la stragrande maggioranza delle persone che leggono, in questo paese. sto bestemmiando nella lingua dei padri.

Monica R. Bedana

Risposta di Stefania Aloia, caporedattore di Repubblica

Non sprecare bestemmie, Monica. Le donne non dietro ma davanti a questo lavoro ci sono. Eccome.


Replica di Monica

Lo so che ci sono, l'ho scritto. Se ci sono, si deve vedere, si deve poter leggere il loro nome. Non solo qui. Mi fa un male cane dover sottolineare questo, lo sai, però ognuna di noi ha la responsabilità della parità di tutte le altre. O, almeno, questo è il mio sentire. Abbraccio.

E nella discussione entra a gamba tesa tale Steve Jobsact

Ma davvero volete le quote rosa? Ma non sarà semplicemente che sono stati scelti i giornalisti più indicati per fare questo inserto e magari la questione di genere non c’entra niente? Non lo so eh io faccio altro ma mi fiderei dei professionisti, sapranno bene quello che fanno.

Replica di Monica

No, non voglio le quote rosa, ma voglio sapere se a Repubblica non c'è nessuna giornalista in grado di contribuire a sviluppare un'inchiesta così. Perché leggo il giornale da 35 anni, e finora ho visto Dazzi, Giovara, Sannino, Cuzzocrea, solo per citarne tre, curare inchieste ottime.

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Ad un mese dall'insediamento di Molinari a Rep si può dire che la sua Repubblica è scolastica e tristanzuola, così da far rimpiangere tutte le precedenti direzioni? E che non vi è un tocco di nuovo rispetto all'effervescente Verdelli? La sinergia impera e la noia trionfa.

Walter Bartolini

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Osservatorio Infografiche

Un particolare della straordinaria infografica di Paula Simonetti su come sarà la scuola a settembre (pag.3). 

Tra le rare cose che non apprezzavamo della gestione Verdelli c'era proprio lo scarso utilizzo (nel Nazionale) di questa formidabile risorsa.


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Gentile signor direttore. Ci aiuti a spiegare perché Carlo Verdelli è stato sostituito alla direzione di Repubblica così improvvisamente in un momento in cui la sua persona era soggetta ad un vile attacco.

Ruggero Giannella

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L'articolo del direttore mi lascia molto perplessa, leggendo mi domandavo dove volesse parare. Temo che la conclusione sia mettere ulteriore diffidenza nei confronti dell'Europa in un Paese dove il sentimento anti europeo alimentato dai sovranisti è già alto.

Il classico compitino semplicistico che francamente non mi aspetto da Repubblica e dal suo direttore.

CapitanHarlock

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Feticismi Grafici

Oggi sulla prima di Repubblica la fotonotizia è dedicata al secondo numero di Longform. Ma a differenza di domenica scorsa non appare il nome dell'inserto nell'occhiello. 

Scelta o dimenticanza?



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Feticismi Genovesi (e Genoani)

La bella pagina che ieri il dorso genovese di Repubblica ha dedicato al grande Gigi Simoni.


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Oggi il Fundadór passa metà della sua Omelia Domenicale a parlarci entusiasticamente dell'Ulisse di Joyce. E si fa prendere dallo stesso stile di James. 

In ogni caso meglio che parli di JJ che del Papa.


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Ho riletto l'Omelia Domenicale del Fundadór e mi è tornata voglia di riprovare con l'Ulisse di Joyce. Ho solo l'imbarazzo della scelta. Anche se l'unica differenza tra i due è la grafica di copertina. Stesso editore (Mondadori) e stesso traduttore (Giulio de Angelis).

FS


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Sempre a proposito dell'Ulisse di Joyce rispolverato oggi dal Fundadór, vi proponiamo due articoli trovati in una copia del libro. 

Anthony Burgess sul Corriere del giugno 2004 e Guido Fink sul Messaggero dello stesso anno.




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Ma se Carlo Verdelli è ospite fisso di Fabio Fazio, perché non appare nell'elenco degli ospiti della presentazione del programma nella rubrica di Antonio Dipollina? Forse perché Verdelli è ospite dell'anteprima? Auguriamoci che sia così.

Ps sul Corriere il nome di CV appare.



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Il mio edicolante mi ha detto che alcuni ex rep prendono il Manifesto (e pare ovvio), o il Fatto! E questo proprio non è ovvio.

Simona

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E dopo le bandiere, le mascherine chirurgiche e il portamascherina, ecco arrivare la mascherina tricolore da sfoggiare il 2 giugno, Festa della Repubblica.

Il supermercato Cairo sempre più discount.


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Piero Colaprico rimandato in matematica.

Caro Kola: dal '77 sono passati 43 anni non 33. 

Visto sul dorso milanese di Repubblica.


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Giornata no per il dorso milanese di Repubblica che dopo l'errore di calcolo di Colaprico sbaglia due volte il nome del mitico Terence Hill.

(pezzo di Simone Mosca a pagina 6)



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"Repubblica: un giornale corsaro che non esiste più ".

Così Paolo Guzzanti, storico collaboratore del giornale, in un'intervista sul Riformista.


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Aldilà dei contenuti, degli editoriali e dei giornalisti dopo il cambio di direttore ho trovato degli articoli deboli, non interessati. Prima ne vedevo almeno una dozzina, ora fatico a sfogliarlo...

Marco Costa

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Feticismi Extramoenia Segnalati

Martedì il Fatto Quotidiano esce con un restyling che potrebbe essere il primo significativo dalla fondazione di 11 anni fa (finora ci sono stati solo un paio di aggiustamenti).

Speriamo almeno pongano fine a quegli orridi fotomontaggi in prima pagina!

Marco K. Ferrari

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In anteprima a Che tempo che fa la nuova grafica del Fatto Quotidiano (in edicola da martedì prossimo). 

Il direttore Marco Travaglio in studio ha precisato che sono due recenti prime pagine impaginate con la nuova grafica ideata dall'art director Fabio Corsi.


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25 MAGGIO 2020

La prima di oggi

Oggi niente layout scolastico e ritorno a una grafica più mossa. Fogliettone a 3 sezioni regolari. Bene la falsa apertura su HongKong, ma il solito schiaffo alla Cina non manca. Ezio Mauro ricorda Vittorio Zucconi. Salvare il calcio dal crac? Ci pensa uno juventino.


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Appendice sulla prima. 

Guardia civica è un termine un po' allarmante. Ci saranno critiche per il pezzo di Livini sulle auto la cui rivalutazione è un'idea da busiarda anni 60 (cit. Ilario Gradassi). Niente sul casino dei magistrati (c’è su Stampa e Corriere). Solo 2 firme rosa.

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Interessante il titolo su Hong Kong, non capisco perché scrivere Guarda civica, spero non sia solo motivo di spazio...

Emanuele

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In Germania Est pure si chiamava "Guardia Civica".

Angelo Petrino


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Buono Ezio Mauro e Umberto Gentiloni. Speriamo che Lucio Caracciolo non sia stato arruolato nella guerra privata di Molinari alla Cina. Piccola nota: il titolo sulla Cina è fuorviante.

Lucio

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Ogni giorno Molinari tira una coltellata in prima alla Cina. Il simbolo del calcio è naturalmente juventino. La rivalutazione dell'auto è un'idea da busiarda anni 60. Manca solo l'idea di dare la maggioranza delle autostrade alla Exor.

Ilario Gradassi

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Buongiorno da lettore di vecchia data penso che il vero cambiamento in @repubblica sia stato più che la linea politica del giornale che rimane sfumatamemte liberal, il totale appiattimento della sezione Esteri verso la linea Atlantista-Filoisraeliana.

Raffidi

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Oggi Sharon Nizza, nell'incipit del suo pezzo a pagina 25, riesce a trasformare un processo in un record positivo.


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Osservatorio Errori Segnalati

La grafica sbagliata di oggi: lo studio a cui fa riferimento si riferisce alle perdite 2020/21 (come è scritto nel pezzo), la grafica invece dice 2019/20.

Feld

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Da non perdere il bel ricordo dello zio Vittorio Zucconi firmato dell'EMerito Ezio Mauro. 

Vale, da solo, il prezzo del giornale di oggi. RIP.


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Penso spesso a come Vittorio Zucconi ci avrebbe raccontato questa pandemia. Siamo orfani della sua intelligenza e della sua ironia. Manca.

Alberto

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A prescindere il cambio di linea nettamente filo Aspen Institute la cosa che più mi ha amareggiato è stata la gestione del cambio di proprietà da parte dei De Benedetti... senza parole.

Raffidi

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Due FeticisMini

1) Su Robinson la numerazione è ripresa da 181, ergo i numeri 178 e 179 non esisteranno mai più 

2) Le tre piccole fotonotizie nel fogliettone della prima pagina di oggi erano spesso presenti sulla Stampa del lunedì 

MUDD

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Osservatorio Errori

Il lettore Matteo Billi ci segnala un errore nel libro "Il mondo di Gianni Mura". 

Nel titolo di pagina 93 c'è una data sbagliata: l'intervista a Pesaola non può essere del 2015 (sarà forse del 2005?) perché Vincenzo Montella all'epoca non giocava più.



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Pronta l'ammissione di Giuseppe Smorto, uno dei curatori del libro:

Sì, è il 2005. Al momento è l’unico errore segnalato. Speriamo di correggerlo per la seconda edizione.

GS

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Altri FeticisMini

Toh, chi si rivede! Giuliano Pisapia, oggi nella pagina dei commenti. 

Ieri invece esordio di Paola Severino, sempre nei commenti. Ma per lei si tratta di minestrone. 

Ultima cosa: alzi la mano chi sapeva che Mario Calabresi collabora con il South China Morning Post.

MUDD



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+++Colpo di scena+++

Gad Lerner al Fatto Quotidiano.



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Sorprende che Gad Lerner firmi per il Fatto campione del grillismo, ultima trincea di Di Maio e Raggi e fedele scudiero di Conte. Il giornale che ha difeso i provvedimenti populisti che hanno segnato l'infausta storia del Movimento 5 Stelle.

Walter Bartolini

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26 MAGGIO 2020

La prima di oggi

Riecco la guardia civica nel titolo. Che è troppo militare quindi brutto. Fotonotizia patriottica. Basta Cina raccontateci l'Italia. Rientro di Andrea Tarquini alla grande, altro che addio. Folli ormai è super fedelissimo. Se c'è da spigne chiamano lui.


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A onor del vero, anche il manifesto parla di guardie civiche in prima pagina. Ma a differenza di Repubblica lo fa nel sommario e lo mette tra virgolette. Ma comunque lo fa.

FS

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Immancabile ovviamente l'articolo sulle malefatte della Cina.

Capitan Harlock

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Buongiorno leggendo l’articolo di Stefano Folli di stamattina non ho potuto evitare un sussulto di rabbia... paragonare i volontari civici del governo con le ronde padane scatenate dalla Lega contro gli immigrati.... come un Sallusti qualsiasi... vergognoso.

Raffidi

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Osservatorio Prime Pagine

Il primo numero del Fatto Quotidiano con la nuova grafica e con la nuova firma illustre (la prima) ereditata da Repubblica: Gad Lerner.


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Confesso che vedere l'elegante e austero Lerner accanto all'inflessibile e polemico Andrea Scanzi, può provocare una profonda emozione. Che io però lascio volentieri ai lettori del Fatto.

Walter Bartolini

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E menomale che almeno ellekappa li chiama volontari civici.


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IN GEDI WE TRUST. E voi?

La copertina del nuovo numero di Prima Comunicazione.


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"Domani si posiziona come l’anti Repubblica per conquistare i lettori che De Benedetti è sicuro saranno delusi dalla nuova gestione del quotidianopunto di riferimento del sempre più confuso popolo del centrosinistra".

"I dati profilati per appartenenza politica e partitica dicono che tra i possibili lettori di Domani il 62% si dichiara vicino al centrosinistra, il 12 a un’area più centrista, il 10 alla sinistra e solo l’8 al centrodestra."

Dall'editoriale del nuovo numero di Prima Comunicazione

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Mi sfugge però perché Stefano Feltri dovrebbe essere più a sinistra di Molinari. Mi sfugge perché dovrebbe essere meno dipendente dalla Confindustria.

LK

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Oggi incuriosito dalla nuova grafica del fatto l'ho acquistato in edicola..... A parte le idee tutte in un unica direzione, risulta un giornale veramente penoso e in questi casi non vale il detto che L'erba del vicino è sempre più verde mi tengo mille volte la mia Repubblica.

Francesco

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MT con la firma di Lerner e le voci di altri ex Rep tenta di ampliare la platea dei suoi lettori. Lo fa come ieri sera con poco garbo ed eleganza, ignorando che i lettori di Rep sono curiosi, resistenti, testardi, fedeli nonostante tutto. Lunga vita Rep!

Walter Bartolini

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Ecco la micro-recensione del nuovo Fatto Quotidiano in edicola da oggi con la nuova veste grafica. 

In generale trattasi di un restyling più impercettibile degli ultimi 3 di D di Rep. Ma 4 cose sulla grafica vanno dette (3 annotazioni e una speranza)

1)il paginone centrale Zoom resta unico nel panorama ital. visto che Rep e Stampa causa Covid hanno eliminato la doppia di notizie mondo/Italia 

2)in una generale continuità grafico-cromatica colpiscono positivam. le incursioni di giallo tra testatine, sommarietti e riepiloghi 

3)dal bel sapore vintage il titolo a caratteri bold maiuscoli del paginone Inchieste 4) la speranza è che con la nuova grafica vengano abolite quelle orrende prime pagine monocolore in blu FQ (unico scivolone di un impianto generale perfetto e difficilmente migliorabile) 

MUDD

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Botta e risposta tra Gad Lerner e Stefano Cappellini sul passaggio del primo al Fatto Quotidiano.


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Ecco il primo pezzo di Gad Lerner sul Fatto Quotidiano, il giornale che ospita le sue idee.


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27 MAGGIO 2020

La prima di oggi

Il titolo è una carezza a Salvini. Sulla fotonotizia si poteva fare meglio (come scrive più in basso CapitanHarlock). Di riffa o di raffa la puntura alla Cina non manca mai. Molto buone le tre "idee" del colonnino destro.


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La foto in prima. Ok è ripartita Wall Street. Ma non avevamo altro su cui puntare? I due Matteo per esempio, o l'Europa dove oggi si gioca un'importante partita (come fatto da Giannini alla Stampa).

Capitan Harlock

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Considerata la nuova linea filotrumpiana in prima non c’è la morte di George Floyd, causata da un poliziotto di Minneapolis, all’interno almeno la notizia c’è?

Paolo Accardi

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Un grandissimo dolore ma anche una grandissima gioia per il nostro amico Carlo Verdelli.

In bocca al lupo.


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Il ritorno al Corsera di Carlo Verdelli è una notizia che riempie di gioia i lettori di Repubblica, grati di avere incontrato un direttore di rara umanità e raffinato talento, e tutti coloro che amano il profumo della carta stampata. Buon lavoro direttore Verdelli!

Walter Bartolini

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Il Calciomercato di Stampubblica.

(via Dagospia)


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Lerner al Fatto, Verdelli al Corsera, Francesco Bei che torna a Rep come vicedirettore, Paolo Griseri che lascia Rep per la vicedirezione della Stampa. Insomma un mercato delle firme alquanto effervescente. A chi il prossimo colpo? Ma queste firme sposteranno lettori?

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Credo sia la linea politica, determinata anche dalle firme...Repubblica avrà un’emorragia di lettori, perché cambiare anima ad un giornale con questa brutalità può essere pericoloso: anche Valli, Saviano forse Rampini manifestano disagio.

Stefano Salvadori

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Feticismi Editoriali

Ci sarà lo zampino di Stefano Massini?


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Osservatorio Errori Recidivi

Alcuni giornalisti di Repubblica sono convinti che Chiara Appendino sia la sindaca di Milano. 

Emanuele Lauria e Diego Longhin il 20 maggio. 

Annalisa Cuzzocrea e Lorenzo D'Albergo il 26 maggio.



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Rassegna Stampa

Italia Oggi


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Se altri giornalisti vorranno abbandonare la scialuppa sono liberi di farlo, nulla è per sempre. Ma lo facessero subito. Me ne farò una ragione. Queste scelte dettate da chissà cosa sono per me puerili.
Repubblica ha tifato per il capitale e la moderazione anche nel passato.

Donato Testa

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Beh, in effetti "giornalista X va via da repubblica" non è più una notizia...

nonunacosaseria

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A Mauro doveva succedere Giannini, da subito. Le cose sono andate diversamente, e si è notato immediatamente.

Maichol Clemente

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28 MAGGIO 2020

La prima di oggi

Layout squadrato. E titolo poco emozionante, anche se i soldi sono tanti. SuperMauro Bros: l'EMerito insaziabile. E Cappellini pure. Saviano-Cottarelli-Mauro-Aspesi: MM sfodera l'argenteria. Fotonotizia con idea. Ma chi ha vinto il premio del direttore?


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Euromiliardi? C'era bisogno di specificare?

Inoltre faccio notare due titoli che si richiamano al film dei fratelli Cohen. In prima "il paese per giovani" dell'intervista a Colao e all'interno il "non è un paese per madri" dell'analisi di Chiara Saraceno.

CapitanHarlock

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Sperando che i governanti non leggano: “Alitalia 172 euromiliardi”.

Maichol Clemente

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Questo non è un titolo da prima pagina, è la descrizione asettica di una parte di un fatto peraltro storico. Poteva scriverlo uno studentello delle medie. MM poteva andare per La Stampa, ma per Repubblica non va. È floscio. Aumenterà di più il distacco con il Corriere.

Antoine Doinel

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È ancora più straniante l'assenza della notizia di George Floyd in una prima pagina in cui compare Spike Lee.

MUDD

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Buongiorno, penso che tra un po’ la rivista Aspenia venga data in abbinamento con Repubblica.

Raffidi

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Walter Tobagi ucciso dalle BR? Fake News in prima pagina.

Edoardo Caterina

Effettivamente sarebbe stato meglio scrivere Brigata XXVIII marzo.

FS

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Oggi "longread" in prima e "long form" all'interno. È vero che giornalisticamente significano la stessa cosa, ma decidetevi. E comunque longread,come termine, non si può leggere. Basta anglicismi! Gianni non vi ha insegnato nulla?



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Non piace neanche a me, ma i due termini sono - credo - neologismi anch’essi, ad indicare un certo tipo di racconto giornalistico online, “long form” il più delle volte di tipo multimediale. Long read (anche una sola parola), ha più riferimento alla lunghezza de testo essay.

Mario Tedeschini-Lalli

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La resilienza antitrumpiana di ellekappa.


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Ezio Mauro su Tobagi molto bello.

Francesca Coli

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Michele Serra: "Vi spiego perché resto a Repubblica".

Nella sua rubrica "Per posta" sul numero del Venerdì in edicola domani, Serra risponde a Nicola Purgato (vecchia conoscenza di PPR) che gli chiede cosa ci faccia ancora lì a Repubblica. 


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Osservatorio Erroracci Segnalati

Caro Pazzo, ogni giorno trovo su Repubblica e sul Corriere refusi ed errori dovuti alla mancanza di rilettura. Oggi perfino nell’articolo di Ezio Mauro su Walter Tobagi. La via dove è stato ucciso il giornalista si chiamava e si chiama SALAINO. Facciamo qualcosa?

Cuor di Stella

Carissimo/a (?), su errori e refusi con noi sfondi una porta aperta. Sono 14 anni che combattiamo questa dura battaglia senza ottenere risultati. I correttori di bozze nei giornali non esistono più. Ma almeno qualcuno che ripassi i pezzi principali dovrebbe esserci. Suvvia.

FS


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La sberla quotidiana alla Cina.


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Il ricordo di Walter Tobagi firmato dall'EMerito Ezio Mauro vale, da solo, il prezzo del giornale di oggi. A parte l'errore segnalato più in alto.


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Non è mai successo che una lettera (con relativa risposta) a Michele Serra sul Venerdì venisse evidenziata così tanto sulla Home Page del sito e addirittura in anteprima rispetto all'uscita del settimanale.

Chissà cosa ci sarà scritto, in quella lettera, di così importante...


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La gente crede di essere così importante da fare annunci alla nazione. Qualcosa è andato veramente storto.

Michele Fusco


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Toh! Su Twitter abbiamo un concorrente...

Benvenuto a @leggorepubblica. E in bocca al lupo.

ps qualcosa ci dice che... vedremo.



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pazzoperrepubblica, il blog che vanta innumerevoli tentativi di imitazione.

nonunacosaseria

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Il sottinteso che leggo nella risposta di Michele Serra è un pizzico di rammarico, quasi un invito. Come se dicesse: per carità qui sto bene, ho collaborato con molti editori e, ci mancherebbe, sono scafato abbastanza per potermi anche adeguare, ma se fosse arrivata una bella offerta, magari ci avrei pensato.

Alessandro Picarone

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Caro Michele Serra, lo sai che sei undicesimo nelle tendenze di Twitter?

Ti rendi conto?


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Non avevo dubbi che il moralista Michele Serra avrebbe trovato il modo di spiegarci la "morale" della sua scelta.

Mauro Alberto Mori

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Presentato in anteprima assoluta a Piazza Pulita il logo di Domani, il nuovo quotidiano di Carlo De Benedetti diretto da Stefano Feltri.



De Benedetti, ospite via Skype, ha svelato che "Sarà il primo giornale che nasce digitale con la carta e non cartaceo col digitale. E sarà l'unico giornale italiano posseduto da una fondazione. In Europa sono in pochi i giornali ad essere posseduti da una fondazione, tra questi il Frankfurter Allgemeine e il Guardian".

L'intervista integrale la trovate qui.

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Per molte ore ci siamo chiesti: "Cosa ci ricorda il logo di Domani?". 

Poi, un flash: Paese Sera. Il cui sole, a seconda delle edizioni, era pieno o parziale. Ecco.


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Rassegna Stampa

Italia Oggi e il Fatto Quotidiano.



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"Nasce un nuovo giornale, si chiama Domani. Sul web e in edicola da settembre. Lo vogliamo costruire insieme ai nostri futuri lettori e collaboratori. Scoprite come qui: https://oggiedomani.substack.com/p/e-quasi-domani ".

Stefano Feltri su Twitter

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29 MAGGIO 2020

La prima di oggi

Oddio, la Cina. Torna l'impaginazione a cubo di Rubik. Recalcati, Zagrebelski, Romagnoli. Tutti sul carro di Michelone. Stimolante il cartellone nel colonnino. Grazie a ZeroCalcare. Nel fogliettone il calcio che torna. Indovinate chi c'è nella foto? Lui.

E poi.

Oggi abbiamo contato 13 titoli in prima pagina. Crediamo si tratti di un record.


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Probabilmente la Lombardia falsa i dati sui contagi, il problema del recovery fund, la stentata ripresa italiana, gli Usa infiammati dalla protesta antirazzista, ma Repubblica apre con lo scazzo tra Xi e Trump. Che la Cina è brutta e cattiva lo abbiamo capito.

CapitanHarlock

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Io la trovo sempre più confusionaria. Troppi titoli.

Igor Ghigo

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Caro Pazzo, 

sulla prima di oggi c’è una foto per il calcio che riprende, e che squadra ti mettono? 

Rullo di tamburi !! La giuve, noooo, la giuve. Strano non lo fanno mai.

DP

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Non bene, caro MM, ono esiste solo il conflitto Usa-Cina, siate più internazionali e meno Usa-dipendenti. Grazie!

Piervittorio Miatton

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Ah ma quindi a Minneapolis sta succedendo qualcosa? A vedere la prima pagina di Repubblica non lo avrei mai detto...

Luca Mare

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Da ex abbonato di Repubblica, mi sono appena “pre-abbonato” a Domani.

Paolo Accardi

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Osservatorio Curiosità

Oggi il pechinese Filippo Santelli (che però adesso è a Roma) appare in due differenti pagine, la 2 e la 12, ma solo in una si firma come corrispondente (tra l'altro non si specifica da dove).



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La versione di carta. 

A memoria d'uomo (e di feticista) Michele Serra non aveva mai dato una risposta cosi lunga e dettagliata nella sua rubrica delle Lettere.


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Menomale che a Repubblica c'è Mauro Biani. 

Era da prima pagina. Caro MM.


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Domani mi abbono.

(considerazione perpetua)


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Mi sono già abbonato a Domani... sulla fiducia, sul progetto e perché lo dirige Stefano Feltri.

Antonio Rosato


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Osservatorio Errori

Quando Corrado Augias sbagliò il più celebre titolo tra quelli del suo stesso gruppo (già Espresso, oggi Gedi). 

(segnalazione di Refus)

A sua discolpa dobbiamo dire che naturalmente conosce a memoria quel titolo, il dramma è che la parola "inetta" esiste, dunque un eventuale correttore automatico non l'ha segnalata; cosa che non si sarebbe verificata se Augias avesse digitato ad esempio "inftta".


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Rassegna Stampa

Il Fatto Quotidiano


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Che intrecci in questo calciomercato delle firme giornalistiche. Il Domani dovrà assumere redattori e firme. Dove li prenderà? CDB ha parlato come se avesse già contratti firmati...

FS

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Due cose sul Robinson di domani: Mannelli è addirittura in copertina, nonostante quella famosa vignetta; esordio di Bruno Gambarotta (d'importazione). 

MUDD


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Osservatorio Prime Pagine


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Anteprima Prime Pagine

Il Fatto Quotidiano

Gad Lerner non ha gradito qualcosa del manifesto di Michele Serra? Domani vedremo. Però che palle! Come diceva Grillo: telefonatevi fra voi e non rompeteci i coglioni.


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30 MAGGIO 2020

La prima di oggi

Meno Rubik di ieri. E 12 titoli. Dopo aver trascurato la notizia per giorni, Minneapolis piomba in prima. Una falsa apertura. Detta anche busta o tasca o papa. Dipende dal gergo redazionale. E comunque meritava il TITOLONE. Riecco Merlo in prima.


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Cose buone: le tre pagine di apertura sfoglio sugli incidenti di Minneapolis. Anche se è comodo farlo adesso che ne parlano tutti. Curioso l'utilizzo di un reportage di Robert J. Armstrong come pezzo di apertura. 

Cose non buone: l'uso ossessivo di fotografie di CR.



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Che casino di titolo

Robert Nesta

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Un'accozzaglia informe. Troppi richiami, troppi box. L'occhio si perde e Non si capisce qual è il titolo più importante. È poi cos'è la battaglia? Tra chi?

Ettore Cappetti

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Sulla prima di oggi questa testatina unica per due pezzi diversi (ma naturalmente riferita solo al primo) non si può guardare.

Occam


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Osservatorio Prime Pagine

Anche Corriere e Stampa (come Repubblica) dedicano la fotonotizia ai Minneapolis
Riot. 

È vero, noi di PPR non siamo mai contenti. Ma Corriere e Stampa hanno dalla loro il fatto di averne già parlato (in prima) nei giorni scorsi.



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Osservatorio Refusi Extramoenia

Càpita. E càpita molto più spesso sui giornaloni...

Quindi perdoniamo (anche) il manifesto. Che ci ha risposto così:

vero! stiamo ridendo da ieri... chiediamo scusa (ma il telelavoro è un disastro anche per questi rischi...) :-O

Account Twitter del manifesto

Siete perdonati. E comunque complimenti per aver risposto con ironia. A differenza di altri giornaloni che non lo fanno mai. Mai.

FS


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"Questo non è stato un cambio di direttore come gli altri.Tu che pratichi l'agricoltura sai che gli innesti sono operazioni delicate". 

Sul Fatto Quotidiano di oggi Gad Lerner replica alla lettera-manifesto di Michele Serra apparsa sul Venerdì di ieri (e abbondantemente sul sito).


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1400 iscritti e 86 abbonati in 24 ore. 

Il Domani di De Benedetti e Stefano Feltri semina bene. Vedremo come sarà il raccolto. Però Stefano, occhio a quegli accenti. Non si possono vedere...


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Non è che a fine settembre Lerner abbandoni il radioso paradiso terrestre di Travaglio per approdare felicemente al libero e fulgido stato del sol levante "Domani" debenedettiano?

Walter Bartolini

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La resilienza antitrumpiana di ellekappa e Mauro Biani.



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Osservatorio Calembour Mancati. Peccato. 

(intervista di Antonio Monda)


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"Il buio oltre la quiete" è un po' come "La siepe dopo la tempesta". 

Antonio Monda a pagina 4.


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Stefano Feltri: "Il Domani non potrà assumere tutti. Spazio ai freelance".


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A proposito del Domani, abbiamo notato che nelle regole di ingaggio del direttore Stefano Feltri, la parola sinistra non viene usata neanche per errore. Il giornale sarà quindi di ispirazione liberal democratica. Un particolare non irrilevante.

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Due curiosità sul Live in allegato giovedì scorso: 

- nel dorso centrale estraibile ci sono le istruzioni su come piegarlo per renderlo tascabile. Una cosa molto simile al mitico Origami della Stampa, ma al contrario

- in un disegnino un cameo dell'art director Francesco Franchi




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Ancora sullo spottone di Michele Serra, ecco cosa scrive su Facebook l'ex republicone Emilio Radice, uscito dal giornale nel 2011 (o giù di lì).


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Serra però ha detto una grande verità: non va via perché nessuno lo ha chiamato. Poi in ogni caso come dice Radice, del piccolo mondo dorato dei giornalisti non importa niente a nessuno.

Steve Jobsact

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Magari Serra ha scritto il pezzo perché, nel bene e nel male, lui è una figura di riferimento del giornale. Quando La Repubblica era sotto tiro incrociato perché troppo renziana (o montiana), molti critici tiravano in ballo proprio lui, chiamandolo supporter.

Cristina

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Sarà un autunno caldo per l'editoria.
Repubblica in cerca di una nuova identità e della pace con una fetta di lettori, la nascita di Domani, la nuova linfa della Stampa gianniniana, il Corriere con Verdelli, il piccolo ma agguerrito manifesto e il Fatto Quotidiano sulla sponda del fiume ad aspettare.

FS

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