lunedì 20 luglio 2020

Le vendite di maggio, il caso della Cancel Culture, lo stalker di Mura, Biani in prima e altri Feticismi arretrati (dal 9 al 16 luglio 2020).

Dopo la prima pagina del 10 maggio, quella con la notizia della liberazione di Silvia Romano, la redazione di PPR è entrata in stato d'agitazione.

Di conseguenza i tweet quotidiani (nostro principale canale d'informazione) si sono limitati ai commenti sulle prime pagine del giorno, alla rubrica Coronavirus Story (per rispetto di chi ci sta lavorando da settimane) e ai retweet dei nostri lettori e non.

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9 LUGLIO 2020

La prima di oggi

Titolo convenzionale. La foto della ressa a RepIdee si poteva evitare. Male mettere Califano in prima e Bill Gates (in pieno lockdown) a p.12. Chi sono gli intellettuali bipartisan? E poi un bell'appello di intellettuali mancava da tempo. Bene Fabrizio Ravelli.


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Appendice sulla prima.

Il colonnino tutto poggiato a destra funziona sempre. Mappamondi: attrae solo Srebrenica con Ravelli. Titolone con la parola Ultimatum che ormai sa di vuoto. La fotonotizia su RepIdee fa nostalgia di tempi e di un giornale che obiettivamente non c’è più.

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Due giorni fa intervistando il regista Dario Argento in morte di Ennio Morricone, Ernesto Assante su Repubblica riesce a scrivere per ben quattro volte «si», senza accento, al posto di «sì». Per rispetto al maestro, speriamo che fossero almeno tutti si bemolle.

Dal sito di Stefano Lorenzetto

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Osservatorio Vendite

Il bravissimo Marco capisani a pagina 20 di Italia Oggi analizza i dati Ads di maggio. Già detto ieri del boom di vendite di alcuni fogli corsari, da rilevare il segno negativo di molti compreso Repubblica nonostante maggio sia stato un mese ricco di tanti avvenimenti.

Un dato della rilevazione benemerita di Capisani che probabilmente sarà “affogato” da altri numeri e copie: il numero delle copie vendute in edicola: Corriere 181.830 - Repubblica 127.701 che tradotto equivale ad una differenza di venduto di 54.129 copie.
Anche il dato “ copie carta+digitale “recita: Corriere 275.289 - Repubblica 184.053. Che significa meno 91236 copie. Un abisso. Naturalmente il numero non è la somma di ieri ma si perde negli anni. E però è lì forte solido. Un macigno.

Il segno meno a Repubblica risale al Regno di Mauro e poi è proseguito in modi diversi più o meno evidenti con Mario Calabresi e carlo Verdelli. I due sono stati dimissionati con impazienza da MDB e J.Elkann. Anche con MM la pazienza avrà un limite di copie?


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ellekappa.

Cos'è il genio?



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Osservatorio Traduzioni

Nel suo pezzo sulla prima pagina di oggi il corrispondente Alberto Flores D'Arcais traduce “cancel culture” con “cancellazione della cultura”.

Vivissimi complimenti.


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Sospettavo che cancel culture avrebbe dato qualche problema di traduzione ma addirittura cancellazione della cultura non l'avrei pensato possibile!

Licia Corbolante

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Miei cari, sono un traduttore di Repubblica e difendo e difenderò sempre il giornale (che pure mi duole per altre cose) in questo campo: è stato il primo a mettere il nome del traduttore alla fine dei pezzi. Non mi sembra giusto tirarlo in ballo qui, perché l'errore riguarda l'autore.

Monica R. Bedana

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Questo però è in prima pagina! Possibile che nessuno tra chi l'ha approvata sappia che negli Stati Uniti è in corso un dibattito sulla "cancel culture"? E se invece lo sa che ne abbia completamente frainteso il significato?

(sempre) Licia Corbolante

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Fotoricordo

Oggi a pagina 10.


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Il pezzo su Srebrenica di Fabrizio Ravelli e Andrea Rizza Goldstein vale, da solo, il prezzo del giornale di oggi.


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Feticismi Grafici DOC. 

Il corpo del font dei sommarietti sta aumentando. 

In foto pagina 23 di oggi.


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Una vignetta che farà scuola.


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Senza parole.



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Riceviamo e pubblichiamo: 

Pazzo, oggi ho incontrato la mia edicolante di fiducia e mi sono scusato se non ci siamo più visti, ma, ho aggiunto, ho smesso di comprare Rep.Mi ha risposto dicendo: «Io non la leggo, ma molti lettori dicono che è diventato un giornale "penoso"». 

m.p.

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Il Borsino Direttori di Prima Comunicazione.

Paolo Griseri e Francesco Bei.



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In prima sul Corriere nuovo pezzo di Carlo Verdelli. Un’analisi lucida e severa del Terzo settore e delle inefficienze di un governo che disperde risorse preziose per inutili santuari nel deserto. Incapace di comprendere e vedere i bisogni di un paese che soffre.

(W. Bartolini)



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A me piaceva Calabresi. Con Verdelli è stata stravolta la prima pagina, gli innumerevoli inserti, che non ce la facevi a leggere, con il tempo ho imparato a condividere. Molinari? È presto? non lo so. Gli Agnelli non mi piacciono.

Elsa Luperini

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Maggio, il mese della Madonna.


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10 LUGLIO 2020

La prima di oggi

Caotica ma nell’impatto più efficace di altre. Falsa apertura e titolo centrale scacchistico. Bene Ziniti su richiedenti asilo e cronaca sul Ponte doverosa. America (first) e sempre bello leggere il nome Camilleri. E a sistemare il futuro ci pensa RepIdee.


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La falsa apertura in alto non mi piace. Bello Robinson su Camilleri. Il “contenuto” è molto bello, il “contenitore” meno.

LolloBrax

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Tra “virus l’Italia si arrocca” e “incostituzionale negare l’iscrizione all’anagrafe ai richiedenti asilo” non ho dubbi su quale sarebbe stata la notizia principale per Carlo Verdelli.

Paolo Accardi


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Pensando con partecipazione all’apprensione di chi ha fatto la prima pagina dopo la vicenda Cancel Culture di ieri.

Maria Laura Conte

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Scusate, ci eravamo sbagliati.

A proposito della traduzione di ieri di "cancel cultura".

Quando il rammendo è peggio del buco.


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Se avessero spiegato cosa si intende con "cancel" ci poteva anche stare, purtroppo pochi sanno scrivere una definizione adeguata.

Licia Corbolante

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È scomparso il papà di Angelo Aquaro, suocero di Anna Lombardi. 

Che la terra gli sia lieve.


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AutoOsservatorio Errori


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Osservatorio Necrologi in Famiglia. 

RIP.


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Una bella notizia per tutti noi lettori. Sul Venerdì in edicola oggi con torna dopo due anni "Contromano", la rubrica di Curzio Maltese. Inizialmente uscirà ogni due settimane.

Bentornato Curzio



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Osservatorio Errori del Venerdì

Sul penultimo numero del magazine Il venerdì, l'espertone Vittorio Lingiardi a pagina 19 sbaglia una delle citazioni più famose della storia del cinema. 

Era "I make westerns" non "I make movies".


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Maurizio Crosetti si è ravveduto.

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La vignetta di oggi di Mauro Biani.


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Osservatorio Errori

Retrocessione vicina per la Spal che crolla in casa davanti ad oltre 12.000 spettatori... macosacaz? 

Hanno riaperto gli stadi al pubblico? 

(Repubblica di oggi a pagina 37)



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Nel consuntivo del 2019 Le Monde ha diffuso in media 323.565 copie con un incremento del 12%. Aumentano inoltre del 29% gli abbonati digitali pari a 220.000. Quindi si può crescere anche nel giornalismo di qualità. O no?

(da Italia Oggi)



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Che brutta storia. Gianni gli aveva pure trovato un lavoro... 

(Piero Colaprico su Repubblica Milano)


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Campagna Acquisti

Carlo Tecce lascia il Fatto Quotidiano di Marco Travaglio e passa all'Espresso come inviato. Avrà il compito di sostituire Emiliano Fittipaldi diventato vicedirettore di Domani.

(da Dagospia)


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Osservatorio Errori Storici Online

La presa di Costantinopoli fu nel 1453 e non nel 1463.


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11 LUGLIO 2020

La prima di oggi

Solito titolo con frase fatta. Altan detta (bene) la linea su Berlusconi (il colore delle maglie dei dialoganti è in linea con le pubblicità). Si salvano il colonnino destro (ma che dolore Crainz che parla di Trieste e non Rumiz) e Luca Bottura.


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Peccato che la foto su santa sofia sia così piccola: è azzeccatissima. Un'eclissi di sole che ricorda una mezzaluna

Federico Pietra

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Come spesso accade ultimamente, prima pagina forse troppo densa di notizie. Vignetta di Altan notevole, come lo è quella di Ellekappa a pag. 3. Ottima l'intervista a Fico di Annalisa Cuzzocrea, in stile vecchia linea editoriale: non a caso lei c'era anche prima.

Mauro Mentore

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Sulle prime pagine di Corriere, Gazzetta e Corriere dello Sport, le tensioni tra Inter e Conte con possibile addio a fine stagione. 

E Repubblica? Manco una riga. Manco dentro. 

È vero che lo Sport di Rep ha solo due pagine, ma bastava una brevina.




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Cara Repubblica continuate a non leggermi e io come promesso oggi non compro Repubblica perché D è avvolto nella plastica. Usate materiale compostabile o non pubblicate più articoli contro la plastica, un po' di coerenza per favore.

Sergio T.

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ellekappa torna ad essere contagiosa.


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Osservatorio Errori Temporali

L'ex pechinese Giampaolo Visetti non sa far di conto e crede che un'ora sia fatta di 100 minuti. 

(Repubblica di oggi a pagina 10)

ps: per amor di precisione: solitamente il sommario lo scrive un redattore, non obbligatoriamente l'autore del pezzo. Ciò scagiona Giampaolo Visetti. Resta però l'errore. Grave. Che andava evitato.


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Ormai i refusi e errori su Repubblica non si contano neanche più. Maurizio Molinari dovrebbe farsi delle domande e soprattutto dare delle risposte ai lettori paganti.

Antoine Doinel

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Su MilanoFinanza di oggi Andrea Montanari illustra in modo esaustivo il tema della crisi del settore e di conseguenza anche di GEDI.

Rumors ipotizzano tagli di oltre 100 giornalisti a Repubblica. Ci attende un autunno caldissimo!


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12 LUGLIO 2020

La prima di oggi

Pagina anonima e incolore, a parte le scarpette. E abbiamo proprio bisogno di un Mojito per reggere sta noia. Possibile che ci fosse solo quella brutta foto scura di Juve-Atalanta? E il Longform stavolta è tutto maschile. Che barba che noia che noia che barba.


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Un giornale senza anima. Questo è diventato.

Paolo Accardi

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La composizione è in linea con le ultime. Segnalo, invece, due articoli: l'intervista a pag. 7 a Locatelli e l'approfondimento a pag. 26 nella sezione Cultura. Spiegano bene perché vale la pena di prorogare lo stato di emergenza al 31/12, al di là degli steccati ideologici.

Mauro Mentore

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Il compitino per strappare l'anonima sufficienza.

Gianni Lattaro

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Qualche anno fa girava la leggenda del bacio della morte di Scalfari. Qualunque politico lui appoggiasse era destinato ad una prossima sconfitta. Vale ancora? Perché se fosse con questo editoriale ci siamo giocati Prodi, draghi e conte

CapitanHarlock

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Sermone domenicale di Scalfari: ”Il presidente d.C. Conte sta operando in un modo abbastanza notevole. Cerca di migliorare il nostro Paese...”. Ah purtroppo è quell’abbastanza che lo frega. È in un lungo elenco di riserve della Repubblica. Forse. O quasi?

Walter Bartolini

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Scalfari ha acume e buon senso in un paese dove regnano buffoni e cafoni...

Fiore di Cardo

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Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Chissà che giornale sarà Domani? Se sarà tra Foglio e Fatto oppure un giornale (sul) serio. Lasciato la Fiatpubblica ho ripiegato sul Corriere. Ma anche il Corriere fa pietà (guardate gli "ESTERI" o la penosa intervista di Veltroni-Bonino). Ma un giornale che sia giornale (che ne so, non proprio Le Monde o El Pais, o Guardian, ma qualcosa di simile)? Lo so, chiedo troppo. Quel poco che stampano su carta o fanno vedere in video è pieno di strafalcioni. Ancora mi ricordo con brividi le bordate della stampa "alta" con la "scienziata" (solo utile idiota?) del Sacco e mi chiedo quanti malati e probabilmente morti avranno sulla coscienza?

Giovanni Filero

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Dopo i recenti progressi, oggi un Longform tutto maschile.


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Però di tutti è il Longform che mi è piaciuto di più.

Francesca Coli


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La vignetta di Mauro Biani.


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Osservatorio Domani
Impossibile che ciò avvenga.

(Fonte: Il Tempo)


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Osservatorio Vignette

Altan sul nuovo numero dell'Espresso.


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Gigi Garanzini su Gianni Mura

La Stampa



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13 LUGLIO 2020

La prima di oggi

Decisamente più colorata di ieri. Si insiste su falsa apertura, argomento ottimo, e titolone centrale, ancora su Autostrade. L'EMerito Ezio Mauro torna sulla Cancel Culture senza mai nominarla (Cit. MLC). Mappamondi, al plurale, trasloca nel fogliettone.


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Devo dirlo: mi piace. Bello Landini e interessante U. Gentiloni.

LolloBrax


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Riesce a scrivere un pezzo sulla “cancel culture” senza mai nominarla: Ezio Mauro e il rischio di arginare la “latitudine del pensiero”.

Maria Laura Conte


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Osservatorio Vendite

Ciao Pazzo, 

ieri chiacchierata con il mio edicolante. L'unico giornale che ha un po' aumentato le vendite è La Verità. Il Fatto Quotidiano ha perso copie: sabato nessuna copia venduta, perché c'era l'allegato che costava 3.90 euro. 

Sergio T.

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Osservatorio Israele

E la Palestina?


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Osservatorio Infografiche

Oggi nuova performance di Paula Simonetti nella sezione Automotori. 

(particolare)


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Rassegna Stampa Refusi e Errori

Daniel De Filippis su Facebook


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Ecco il mio umile parere su Domani: le prime impressioni sono molto positive. Mi piace la linea di
Stefano Feltri, un giornale che si fa portavoce e allo stesso tempo interagisce con la comunità (consiglio di seguire Domani su Instagram)

Il Vinologo

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Secondo me dove il Corriere ha sorpassato Rep è anche nella fruizione del sito: su quello di Molinari inciampo sempre in monografie o pezzi a pagamento che snaturato l'immediatezza della notizia.

Marco K. Ferrari

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Angela, quando a marzo t’avevo detto che guardavi il mondo con gli occhiali di ieri, era uno scherzo. Se devo fa’ tutte quelle riforme, non mi servono più tutti quei soldi. 

(Liberamente tratto da un articolo di Repubblica)

David Carretta

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"Caro Pazzo, ma perché quando c'è un video della Fiat a precedere un video del giornale non esce l'opzione "salta annuncio" e devi ciucciartelo tutto?".

VM

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Alla domanda di un lettore che chiedeva come sarà lo Sport di Domani, la redazione del giornale di Stefano Feltri risponde così:

Racconteremo delle storie di sport, non ci sarà la pura cronaca, per la quale non possiamo aggiungere poi molto.

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14 LUGLIO 2020

La prima di oggi

C'è Mauro Biani. Ci basta questo.

Grazie Rep.


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Gran numero, non c'è che dire.

Raffidi

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Finalmente, finalmente, finalmente Mauro Biani in prima su Rep. Tutti in edicola, che vale la pena ritagliarla dalla carta e conservarla dentro un libro amato, questa illustrazione.

Monica R. Bedana

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Appendice sulla prima

A parte MB la pagina resta algida: troppo titolata e scritta. Sustenium e francobollo Inter le altre due immagini. Lockdown nel titolo lascia perplessi. Mappamondi ci sta e pure Manconi. Massini con cuore e pentimento. Vargas Llosa pezzo da leggere.

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Osservatorio Prime Pagine





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L'altro Biani. 

(sì perché oggi ce ne sono due: il Biani Cover e il Biani Classic).


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Oggi Il Foglio dedica un lungo e ricco colloquio al direttore di Repubblica Maurizio Molinari. Molte e tante le cose dette con uno sguardo al presente e al futuro. Rep oggi e cosa sarà domani. Un bravo a Carmelo Caruso per le domande non banali.
Pillole del colloquio. 

“Il prossimo colore di Repubblica sarà verde e blu. I colori che descrivono l’attenzione per il clima e l’economia sostenibile. Rep sarà una palestra di idee ospitando più opinioni anche se tra loro contrastanti”.

Ancora Molinari:

”Non credo ci saranno uscite ma nessuno può escluderlo. L’uscita che mi ha sorpreso è stata quella di
Gad Lerner: in ogni caso gli ho detto che, se dovesse ripensarci, nei prossimi 120 anni siamo pronti a riaccoglierlo presto. Repubblica accoglierà nuove firme (ci sono trattative in corso). Saranno giornalisti capaci di interpretare il presente senza essere prigionieri del passato. Il cantiere è aperto”.

Infine:

Proviamo con una cattiveria: CDB per contrastare Repubblica ha fondato Domani che è un po’ la vecchia Rep che ha sempre dato un colore alle notizie. Non lo teme? 

"Ogni competizione mi avvince. Sono un uomo che crede nelle leggi di mercato”.



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Io avrei chiesto anche se per Molinari ha significato che nel primo mese intero di sua direzione (maggio) Repubblica ha perso 5000 copie rispetto ad aprile e il Corriere solo 1500 (dati ADS).
Fenomenale la famosa madre di tutte le banalità della politica "Non ci sono più destra e sinistra".
E chi lo dice è, guarda caso, sempre di destra e comunque mai di sinistra. E infatti la dice Molinari. Tutto torna, direi

Feld

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Caro Pazzo, 

fa (dis)piacere constatare - dalla voce dello stesso Maurizio Molinari, pergiunta - che quella che era la "nostra" Repubblica sia definitivamente cosa morta.

Alessandro Loppi

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Repubblica secondo Molinari è un giornale di destra, la nostra Repubblica era un giornale di sinistra.

CapitanHarlock

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Mi par di capire che per saper cosa diventa Repubblica, il mio quotidiano da sempre, e come cambino i suoi valori fondanti devo leggere la sua intervista sul Foglio. É necessario invece che lo spieghi sul giornale, da subito.

Cd'A

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Osservatorio Sito

Bella questa prima pagina di Libero.

Marco Rizzo


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Di Folli non se ne può più veramente, è un supplizio

Robert Nesta

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Prime pagine da tramandare


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Le riflessioni su Rep di Mol. portano a pensare che a settembre vi sarà una rivisitazione del giornale sia nella grafica che nelle scansioni delle pagine. Inoltre credo che le nuove firme faranno il loro esordio nel fatal settembre, padre di tutte le battaglie.

Walter Bartolini


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Riceviamo (sul blog) e volentieri pubblichiamo: 

Caro Pazzo, 
Molinari al Foglio: "Basta sinistra". 
Addio, ragazzi. Basta Repubblica. 

Alberto Falconi

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Osservatorio GEDI

In Economia di oggi.


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Osservatorio Abbonati Scontenti

(che meriterebbero una risposta)

Caro Pazzoperrep, per non farmi mancare nulla ho anche l’abbonamento al digitale REP: è un problema, da giugno me lo addebitano doppio. Avrò scritto 10 mail, da una parte mi rimbalzano all’altra, l’INPS a confronto di Repubblica è una fuoriserie, ricordano qualcuno a Torino.

DanPlufiu

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15 LUGLIO 2020

La prima di oggi

Macchie di arancione e rosso qua e la e meno male che i colori saranno verde e blu in futuro. Ancora Autostrade nel titolo. Congetture anti Conte di Folli e Boeri. La trappola dei frugali è un buon titoletto. Bene Lagioia e Guerrera (anche se antiCina).


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Osservatorio Prime Pagine




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Osservatorio Traduzioni Rare

In prima pagina caso raro di uso della traduzione in italiano di “recovery fund” (comunemente detto ‘faund’): “fondi di ricostruzione”.


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Oggi Corrado Augias risponde a Valeria Parrella.


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Al Fatto Quotidiano in molti soffrono di sindrome da Repubblica e anche oggi dedicano una pagina di critiche velenose a CDB e a Molinar, per le idee espresse ieri al Foglio. Critiche ingenerose e forzate a CDB e un generico” fuori dalla storia di Rep” per il povero Mol. Amen.

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Il nome La Repubblica, mi affascina, me lo porto dietro da 46 anni. E' il resto che non mi affascina più.

Elsa Luperini

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Scelte fotografiche

Repubblica di oggi a pag.3.



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E guidare come un pazzo a fari spenti nella notte per vedere... 

ellekappa di oggi


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Osservatorio Errori Geografici

Cingalesi o piemontesi?


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Feticismi Sloveni

Oggi in seconda pagina del Primorski quotidiano della minoranza di lingua slovena del Friuli-Venezia Giulia, viene citata apertura e vignetta di Mauro Biani di ieri in prima di Repubblica.


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Osservatorio Vendite

Il Sorpasso del Corriere della Sera su Repubblica.

Analisi del trend dell'audience online dei newsbrand nazionali con focus su utenti unici del giorno medio di Repubblica rispetto al Corriere.


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16 LUGLIO 2020

La prima di oggi

Layout standard consolidato. Nel titolo appare la parola Autostrade per la quinta-sesta volta consecutiva. Può piacere o no la scelta della fotonotizia. A destra il colonnino Città, una novità. Colpisce assenza Juve che tentenna. Sul Venerdì prezzemolino Lévy (dupalle).


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Oggi quella foto in prima e il pezzo di Alessandra Ziniti valgono il prezzo del giornale.

Francesca Coli
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Osservatorio Prime Pagine



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Secondo me molto meglio Repubblica che Corriere e Stampa

Sergio T.

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Osservatorio Errori Clamorosi

In un titolo sulla prima del dorso genovese si affaccia una nuova squadra di calcio.


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Posso capire che sbaglio a scrivere io a causa del t9 e della fretta ma un giornalista dovrebbe rileggere o no?

Giovanni La Scala

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A Marco l'abbraccio fortissimo di tutti noi di PPR.



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Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Riguardo all'intervista scendiletto di oggi: di fronte ad una duplice tragedia (Morandi e Avellino), non ci trovo nulla di male che uno Stato serio possa avviare le procedure per l'esproprio, soprattutto di fronte a cotanta, ormai accertata, negligenza nella manutenzione. Questo piagnisteo lo trovo inutile e irrispettoso per le vittime. Ma soprattutto, perché Repubblica va a mettere il microfono sotto il naso di costui? Sinceramente le loro "ragioni" lasciano il tempo che trovano. Tanto si sa come reagiranno: faranno leva sui posti di lavoro, gli stessi che si guardano bene dal tutelare dal punto di vista salariale in condizioni normali

Ah giusto, ormai Repubblica ha abiurato al ruolo di "Sinistra"

Contento di aver disdetto l'abbonamento, questo non è più il nostro giornale. Le grandi firme che in questi anni ci hanno prematuramente lasciato ne direbbero peste e corna di un quotidiano gestito in questa maniera.

Luca Leone

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Il Bucchi di giornata


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Osservatorio Errori Digitali


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Sul Foglio di oggi un lungo e articolato colloquio del bravo Carmelo Caruso con Luciano Fontana, direttore del Corriere. La sfida a Rep, destra e sinistra esistono ancora? Il Cav al governo? Il futuro del Corriere e dei giornali. Da leggere.



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Osservatorio Sito

Il cerchio rosso l'hanno messo nel caso uno il capannone non lo vedesse al primo colpo.


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Osservatorio Sito/2

Nella foto tutta l'amarezza dei Benetton.


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Sul Fatto Quotidiano di oggi l'ex republicone Giovanni Valentini proclama “Prodi, Scalfari e Mauro: chi tace su B. è complice”. E ha la penna alquanto arrabbiata, elenca nomi della razza padrona e conclude con una ricetta di “democrazia economica”. Urge una risposta di Ezio Mauro.


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Vendita quotidiani: in 4 anni copie dimezzate.



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Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Se questo è un direttore

Caro Pazzo,

mi si potrà sicuramente dire che sono di parte, fazioso, sorpassato perché ancorato ad un'idea di informazione e di giornalismo superati e senza futuro.
Tutto giusto e legittimo, per carità.

Ma io, e assicuro che tutti quelli, e sono davvero tanti, che hanno letto Repubblica dal primo numero, continuo/continuino a domandarmi/si se costui ci è o ci fa, o, detto altrimenti (e, ovviamente, dati causa e contesto) se questo è un direttore.

In dettaglio:

1) “Facciamo un giornale sulle notizie e non sul colore delle notizie”. “Le notizie devono essere presentate con sufficiente aggressività ma anche con sufficiente eleganza, l’intento è garantire la qualità dell’informazione”.

Davvero ? Eppure a me interessava proprio "il colore" delle notizie - che di per sè si ascoltano ad ogni angolo di strada da televisori e radio accesi dappertutto, e non parliamo del web - che era fornito dalle opinioni e dai commenti che prima si trovavano sul giornale oggi diretto da questo ineffabile personaggio, sul quale - tranne qualche ultimo giapponese che fa finta di non accorgersi che intorno a lui tutto è cambiato - sono sostituiti da un cumulo di ovvietà scritte da persone la cui prima preoccupazione è stare attenti a che quella voce che con Verdelli si era "alzata", sia ridotta a un bisbiglio da sagrestia.

2) “Abbiamo la pretesa di affrontare i temi cruciali di questo tempo. Non più dividere il mondo nelle vecchie categorie destra-sinistra, ma dibattere di ambiente, diseguaglianze sociali, diritti digitali. Repubblica è la palestra di idee dove è possibile affrontare questi argomenti. Lo deve fare ospitando più opinioni, anche se tra loro contrastanti”.

Davvero ? Questo "nè di destra nè di sinistra" è un argomento (già sentito peraltro pure ultimamente, con corredo di 5 stelle) frusto, usato notoriamente da chi è sempre di destra ma si vergogna un pò ad ammetterlo.

Poteva trovare spazio in tanti altri giornali, ma non su Repubblica: affermazioni del genere servono soprattutto - e consapevolmente, non potendo credere che la cosa non sia stata messa nel conto - a mettere in fuga i lettori di sempre del giornale.

3) “E’ un gruppo che non ha eguali per vastità. Un gruppo orizzontale che va armonizzato, nel rispetto dell’identità delle singole testate”. “Longform digitali, almeno una alla settimana, come abbiamo cominciato a fare. E poi inchieste di videoreporting digitale come quella che abbiamo realizzato sull’incidente di Alex Zanardi. Sono serviti dieci giorni e figure professionali nuove. Abbiamo in pratica costituito una nuova unità giornalistica ibrida, con competenze di carta e digitali. Il modello è il Nyt ...” “Chi paga chiede un’informazione meno ideologica, ovvero di qualità. L’identità del prodotto di carta, quel patrimonio di valori, serve per rafforzare la coesione della comunità intellettuale di riferimento ma deve incontrarsi con i nuovi lettori digitali”.

Un accrocco di frasi senza senso per spacciare una merce che, ammesso interessi a qualcuno, non è certamente vendibile a noi che per oltre 40 anni abbiamo seguito un giornale in cui ci riconoscevamo, e a cui questo signore manca semplicemente di rispetto.

Longform è parola ridicola, per chi era abituato ai reportages di Giorgio Bocca, Bernardo Valli e Sandro Viola.

Delle nostre chat bombardate di notizie che potremo apprendere di lì a poco da un qualsiasi TG non sappiamo che farcene.

"Informazione meno ideologica" significa pretendere di sostenere che i fatti possano essere raccontati senza che chi li racconta ne fornisca la sua interpretazione.

Cosa impossibile, come sa bene chiunque si interessi di questa cose.

Meglio chiuderla qui, perchè si potrebbe andare avanti per ore.

Si tenga i suoi prodotti digitali egregio direttore, e tanti auguri per l'impresa che vuole affrontare ma - e so bene che la cosa non la interessa minimamente - non conti su di noi.

Nicola Purgato

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In Onda su onda di 3 giorni fa Stefano Balassone parla di Wajib, film della regista A.Jacir: 

"Con Wajib siamo a Nazareth, nome che viene da lontano, e che percorriamo nei giorni di Natale, fra i segni dei cristiani in ogni dove." 

Veramente a Natale siamo più a Betlemme che a Nazareth.


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Osservatorio Prime Pagine

Il dorso palermitano di Repubblica.


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Cose che si potevano evitare

Questa pagina di pubblicità subito dopo le tre sul disastro della bomba d'acqua di Palermo. 

Dorso palermitano di Repubblica.

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