venerdì 9 gennaio 2009
Corriere e Repubblica a picco. Mal comune mezzo gaudio.
La situazione è questa. I due principali quotidiani perdono in diffusione e in pubblicità. Precipitano. E questa è la macroeconomia. Ma per capire la gravità della situazione a volte i particolari, che non sono dettagli, sono importanti.
Corriere. Da mesi si discuteva di tagliare il numero delle pagine, togliendone quattro. Alla fine ne sono state tolte tre e il cdr ha accettato che i giornalisti rinuncino ad avere i collaterali (dvd, libri etc) gratis. La mazzetta, che non è una tangente, ma il malloppo di quotidiani che ogni giornalista riceve ogni giorno: dal primo gennaio ogni giornalista del Corriere avrà diritto a cinque quotidiani al massimo e tre periodici. Prima il numero era illimitato.
Vediamo Repubblica. Il primo numero dell'anno del supplemento D è saltato. Senza spiegazioni. Il Cdr ha chiesto il perché al direttore, che non si è scusato: avevamo altro da fare (Caracciolo), comunque non c'erano alternative. Foliazione. Da giorni arrivano telefonate al centralino di Repubblica: "Da noi è arrivata un'edizione ridotta, c'è un problema di stampa?". Nessun problema di stampa. Il numero delle pagine è stato drasticamente ridotto. Oggi sono 48, molto meno dell'anno scorso. Il Corriere, per ora, ne ha 72 e di formato più grande.
Che altro? Si parla di cassa integrazione, prepensionamenti, tagli alle trasferte, tagli ai collaboratori. Al Corriere Antonello Perricone ha già cominciato, lasciando a casa lo storico disegnatore Chiappori e la moglie di Alberoni Rosa Giannetta (e almeno in questo caso la crisi è stata utile). Il piano di risparmi messo in atto da Perricone prevede un giro di vite di 15 milioni di euro (5 in carico alla redazione).
La crisi non è solo italiana. Per dire, in Gran Bretagna in un anno la diffusione dei quotidiani è calata di un milione di copie. Non bruscolini.
In tempi di crisi i quotidiani sono deboli. Debole è la carne e anche l'informazione. E così diventano carne da macello per gli inserzionisti. Che spuntano sconti record e, come ha fatto oggi l'Audi sul Corsera, riescono a spuntare sedici (dico sedici) pagine di seguito solo di pubblicità. Quanto basta per stremare qualunque lettore. Sempre che, considerando anche la qualità pessima dell'informazione rimasta, qualche lettore sia ancora rimasto.
Dal blog Stampa Rassegnata
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
1 commento:
la notizia non mi sorprende né mi sconvolge. che si ri-mettano a fare giornali migliori? che facciano lavorare di più i giornalisti? ma temo che seguiranno la strada sbagliata, opprimendoci con pubblicità sempre più invasiva. il dvd di Benigni si trova ovunque. pare il titolo su Fracchia sulla Gazzetta dello Sport...
Posta un commento