lunedì 22 giugno 2009

Pazzo Per Repubblica: blog impegnato o blog spensierato? La discussione è aperta.



In attesa che Pazzo Per Repubblica si riprenda dalla convalescenza e dica finalmente la sua, pubblichiamo gli interessanti commenti che hanno animato la discussione lanciata da Authan nei giorni scorsi sul ruolo che questo blog deve avere all'interno della blogosfera.

Eccoli:

"Ma ci vedi a fare le pulci a Scalfari? Vedo un pericolo, quello di farlo diventare un blog di scontro politico e di farlo assomigliare a quelli già presenti su Repubblica.it.
Sono dubbioso, non mi sembra sia questo lo spirito con qui PPR è nato. Ma questo dovrebbe dircelo il nostro padrone di casa Enrico (anonimo)."


"Per carità, si eviti che anche questo blog diventi uguale a tanti altri, dove le polemiche personali sviliscono contenuti anche buoni. Piuttosto mi sento di proporre, come post, i rumors che riguardano la redazione, gli inviati, i redattori, insomma un "dietro le quinte", oppure un racconto fatto dal di dentro. A me interessa sapere, così esemplifico, perchè Licia Granello sia stata fatta fuori, anni fa, dalla redazione sportiva dove curava le pagelle della Nazionale. Tanto per dare un'idea. Però sono anche arrivato da poco e mi sembra presto per fornire consigli, ma siccome Authan ha aperto la discussione mi sono adeguato.(Frank 57)."

"Concordo al 100% con authan. Che si vuole dimostrare andando a cercare i refusi? Una certa sciatteria del giornale? Può anche essere, ma in fondo chi se ne frega?
Molto più interessante piuttosto è commentare le notizie sbagliate, gli articoli gaglioffi, le bizzarrie della cronaca, insomma i "refusi" giornalistici più che quelli grammaticali, e anche, sissignori, fare le pulci ai giornalisti quando scrivono cretinate.
Anche Scalfari a volte scrive stupidaggini, non è mica infallibile come il Papa. Del resto, perché abbassare il ruolo dei blogger a meri correttori di bozze? Sarebbe ora che questa benedetta interattività tra lettori e giornali, che sarà il vero futuro del giornalismo, on line e non, diventasse una cosa seria (aghost)."


"Quoto authan... I refusi, a meno che non siano degni di nota (partic divertenti), non valgono la pena di un post. Piuttosto si facciano le pulci agli articoli dei vari Giannini, Sofri, Scalfari, Serra..
Ad esempio ricordando(ci) le previsioni politico-elettorali di Scalfari, che non ne improcca una (gambero)."


"Credo che l'attenzione sui refusi possa sembrare ingiusta, spesso ingiustificata e di bassa qualità culturale. Ma da un giornale importante nel panorama editoriale italiano ci si aspetta sempre il massimo. Il refuso indica una profonda superficialità. Indica che chi scrive lo fa in fretta, non rilegge ciò che ha scritto. Ciò è trascurabile per chiunque di noi, ma non per un professionista.
Per quanto riguarda il commento agli articoli dei vari editorialisti, credo che ciò non possa prescindere dall'analisi dei contenuti di detti articoli, ciò avrebbe la conseguenza di creare tutta una serie di commenti si taglio politico, e credo che questo blog, molto saggiamente, se ne tenga alla larga. Io la penso così, poi sarà Enrico a dire la sua (Fabio V.)."


"Caro authan,
posso anche essere d'accordo in linea di massima: effettivamente sul blog ci sono troppo spesso post sui refusi.Però su un giornale come Repubblica, uno dei maggiori quotidiani italiani, certe sviste non dovrebbero esserci. punto e basta. Qualche tempo fa ero a cena con un inviato di Repubblica, uno dei pezzi da 90 del giornale; naturalmente si è parlato, anche, di giornali e di editoria (era appena "scappato" Calabresi). Durante la cena ho confessato di essere un assiduo lettore di questo blog, e ho riportato alcune delle più comuni critiche che qui vengono espresse: i refusi (ormai a quintali) e l'idiozia dell'impaginazione delle testatine di richiamo.
Sulla prima ha confessato che hanno appena "perso" un ottimo correttore di bozze (e si vede), sull'altra conveniva.
Io di lavoro faccio il grafico, e non potrei mai permettermi un refuso su uno stampato: sarebbero dolori, e giustamente chi mi paga non sarebbe così contento.
Visto che il quotidiano lo compero, mi aspetto lo stesso dalla redazione.
PS: tanto per gradire, io che di musica non capisco molto, oggi ho un dubbio: ma per elisa è stata composta in do minore oppure in la minore? perché nella stessa pagina di repubblica di oggi ci sono entrambe le affermazioni (cfr pag 35)(Stefano M.)"


E la discussione continua...

1 commento:

aghost ha detto...

riguardo ai refusi, e lo dico per esperienza, anche leggendo e rileggendo un testo appena scritto (scrivo sul web) è incredibile come riescano a sfuggire. Forse il cervello "si adatta" a seguire il senso della frase e non vede il refuso

(vedi questo test impressionante
http://aghost.wordpress.com/2009/03/18/impressionante/)

Infatti li vede meglio chi non ha scritto il testo, che dovrebbe essere il correttore di bozze. L'aumento dei refusi significa che stanno tagliando su questa figura professionale?