venerdì 17 luglio 2009

Diffusione dei quotidiani. A Repubblica non basta Papi: a giugno giù del 7,2%. L'unico a salire è La Stampa: sarà un caso?

Nonostante 'Papi', la diffusione del quotidiano di Ezio Mauro a giugno cala del 7,2% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Male anche Corriere della Sera (-9,3%) e la Gazzetta dello Sport (-8,5%). Il Sole24Ore perde più di tutti: -14%. In controtendenza La Stampa di Mario Calabresi: +0,8%.

Secondo i dati trasmessi dagli editori alla Fieg, il mese di giugno si conferma negativo per le diffusioni dei quotidiani. Nonostante il clamore per i festini a Villa Certosa e Palazzo Grazioli, La Repubblica (che ha seguito giorno per giorno le note vicende che hanno visto coinvolto il presidente del Consiglio) a giugno ha perso il 7,2 % rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso (da 523.569 a 485.630).

In confronto al mese di maggio, il quotidiano diretto da Ezio Mauro ha guadagnato però alcune decine di migliaia di copie in edicola. Il Corriere della Sera, sempre a giugno, scende a sua volta del 9,3% (la diffusione nello stesso periodo dell'anno scorso era stata di 569.680, mentre quest'anno è scesa a 516.508).

Male anche la Gazzetta dello Sport (-8,5%, da 379.013 a 346.593). Ancora peggio il Sole24Ore che a giugno, sempre a livello di diffusioni, cala rispetto a giugno 2008 del 14% (da 311.964 a 268.173). In controtendenza La Stampa del neodirettore Mario Calabresi, che guadagna lo 0,8% (301.800 a giugno 2009, 299.500 a giugno 2008).

www.affaritaliani.it

7 commenti:

Andrea ha detto...

Ma la Stampa è da tempo che aumenta le vendite, anche se di poco.

Andrea ha detto...

PS: uno spunto.

Chissà dove è andato Paolo Rumiz quest'anno e cosa ci racconterà tra quasi due settimane?

Intanto, su Le Monde, da qualche giorno nell'ultima pagina è possibile leggere le brevi cronache giornalistiche di un giornalista-ciclista che vuole fare il giro del mondo in bicicletta. Poche righe, rispetto quelle di Rumiz, e uno sponsor a sostenerlo.
Oggi è arrivato in Italia, a San Mauro Torinese.

Enrico Maria Porro ha detto...

Andrea, grazie per lo spunto. Oggi ero proprio a corto di idee...

gabriele ha detto...

Però è salita rispetto al mese prima, e secondo me è il raffronto giusto da fare: l'anno scorso non era ancora scoppiata la crisi e i dati comprendevano le copie promozionali che sono state tolte dal computo pochi mesi fa. E in generale il giornale mi sembra un pelo migliorato rispetto a qualche tempo fa

Gambero ha detto...

Come si sta orientando Repubblica sul dibattito interno al Piddì in vista del congresso di ottobre? Interessante notare che due importanti editorialisti (Scalfari e Serra) appoggiano più o meno esplicitamente Franceschini, e comunque non Bersani.

Michele Serra, intervistato sul Sole 24 ore venerdì 17:

"Voterei per Marino o Franceschini. Per un ex comunista come me è un paradosso, ma vorrei che gli ex dirigenti di quel partito lasciassero il campo: troppi rancori personali li dividono, troppe liti da ereditieri in lite."

Scalfari, editoriale di domenica 19:

"(...) Ma poi questi valori che distinguono fortemente la sinistra dalla destra, vanno tradotti in una linea concreta e qui, come è naturale, le posizioni divergono.
Quella di BERSANI punta (sono parole sue) ad un partito di sinistra con forti connotati laici, evoca l'Ulivo, cioè una vasta alleanza di forze unite da un programma e da un comune avversario, si prefigge una legge elettorale alla tedesca e mira ad un'alleanza nazionale con il centro cattolico e moderato di Casini.
Il programma di FRANCESCHINI fa perno invece sul definitivo superamento delle antiche identità ex Ds ed ex Margherita, esalta un programma riformatore che colga i bisogni e le speranze dei vari ceti sociali e dei territori di insediamento del partito, sottolinea il ruolo degli elettori che si iscrivono al partito per partecipare alle primarie, fissa nel conflitto di interessi e in una legge che lo impedisca un impegno prioritario, conferma la laicità come un connotato di fondo e infine pone il tema d'una classe dirigente nuova e della sua selezione.
MARINO mette in prima fila il laicismo e si riserva di convergere con i suoi delegati sul nome di quello dei due candidati principali che presenti spiccate affinità con il suo programma.
Desidero esprimere un paio d'osservazioni strettamente personali su queste diverse posizioni che comunque denotano un dibattito serio e aperto. C'è in questo dibattito congressuale un'attenzione al laicismo, specie da parte di personalità post-comuniste, che rappresenta un'assoluta e per me positiva novità. È noto che il tema laico fu sempre subordinato nel Pci e lo è stato fino a poco tempo fa nelle successive incarnazioni della sinistra.
Questo laicismo spinto si coniuga tuttavia con l'esplicita ipotesi di un'alleanza nazionale con l'Udc di Casini e di Buttiglione, quasi a prefigurare uno schema che ricorda il tacito duopolio Dc-Pci della prima Repubblica. Mi sembra uno schema alquanto "retrò" per un partito riformista, senza dire che l'Udc non farà mai alleanze nazionali con la sinistra e l'ha detto in modo esplicito più e più volte."

arial ha detto...

mi interesserebbe conoscere anche i dati di Repubblica online rispetto alle altre piattaforme virtuali : io per esempio consulto sempre di più internet durante il periodo di vacanza e tendo a comprare i quotidiani quando lavoro ( lo leggo in tram)So che non rappresento un dato importante, ma volevo dirvelo lo stesso

Enrico Maria Porro ha detto...

Grazie Arial per l'intervento, vedremo di accontentarti.