martedì 15 marzo 2011

Giappone: Mastrojack promosso, Zucconi e Rampini bocciati.


Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Salve pazzo, io vorrei parlare della tragedia giapponese ma dal punto di vista giornalistico e italiano. perchè continuare a fare articoli sull'ordine dei giapponesi, sulle file ordinate, sulla reazione gentile che hanno avuto? ma come si fa a generalizzare così? zucconi ha scritto di una maestra e della fila perfetta di bambini, rampini parla di friulani d'oriente..il corriere ha fatto un articolo dal titolo "quella calma disumana del popolo dei manga".. ma perchè? dopo l'aquila all'estero qualcuno parlava di pizza? o di reazioni con tarantelle e mandolini?alcuni giapponesi hanno reagito con ordine, altri no. ci sono stati degli sciacallaggi e altri ce ne saranno (sapete che il nord del giappone è considerato un po' più "contadino" del resto del paese, gli abitanti di quella zona sono i "terroni" del giappone, più chiassosi e meno gentili si dice).eppure ogni articolo parla di ordine, e gente che va al lavoro e tutti ben vestiti. ben vengano gli articoli di mastrogiacomo che parlano di cronaca perchè un giornalista deve informare non costruire una sceneggiatura che rende stupido chi legge.
saluti
a.i. 

Caro A.I. grazie per l'intervento, Mastrojack sarà contento. Zucconi e Rampini un po' meno. 


Foto da Repubblica.it

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ottima osservazione, a.i., era ora che qualcuno lo facesse notare. Anche io ne ho le tasche piene.
Non che la cosa mi sorprenda.
Sono pochi, in occasioni del genere, gli inviati e i commentatori nostrani che ci risparmiano questa valanga di cliché.
Al contrario, da Zucconi me l'aspetto eccome. Mi infinocchiava quando avevo 20 anni e mi lasciavo abbacinare dal suo stile di scrittura. È da un pezzo che ho smesso di considerarlo un giornalista.

E il bello è che quando gli americani - o gli stranieri in genere - ricorrono a luoghi comuni altrettanto abusati negli articoli che riguardano l'Italia e gli italiani, Zucconi ha pure il coraggio di lamentarsi.
Mi dispiace per Rampini, che conosce bene l'Asia e di cui ho molta più stima. Ma una scivolata può capitare a tutti.

Mauri b.

Anonimo ha detto...

Sempre sullo stesso tema.
Mi riallaccio alle indimenticabili pagine del Tempo segnalate oggi dal Feticista Supremo per sottolineare come questo meraviglioso giornale si distingua anche nella strumentalizzazione dei cliché di cui sopra.
Nel suo intervento di oggi, il direttore Mario Sechi, stigmatizza l'isteria che, a suo parere, sta caratterizzando il dibattito sull'energia nucleare - dibattito che sarebbe monopolizzato dai "demagoghi, dai ciarlatani dell'energia, dai verdi rinnovabili e dai rossi dell'idrocarburo".
E a cosa contrappone Sechi questa "gazzarra politica radioattiva"?
Ma naturalmente all'atteggiamento dei giapponesi. "Ammirare - scrive uno sconfortato Sechi - la compostezza del popolo nipponico, l'autocontrollo, la dignità, la capacità di controllare la paura per sfidare il grande fuoco sempre acceso, è inutile".
Vomitevole.

Mauri b.

Barbapapà ha detto...

Segnalo sul tema l'opinione di Matteo Bordone.

http://www.freddynietzsche.com/2011/03/12/una-questione-di-umanita/