Ragazzi, scusate, però, anche voi, non è che siete da meno di Travaglio.
Forse anche voi dovreste ricorrere alle cure di qualcuno (non chiedetemi di chi).
In Italia, ogni qualvolta vengono rivolte delle critiche a qualcuno, ecco che il "critico" viene definito, etichettato come ossessionato da. Non sarebbe meglio guardare la sostanza, i contenuti? Ed esercitare la critica su quella, su quelli?
La "didascalia" proposta da PPR, «giù le mani da Francesco Merlo», non è anch'essa eccessiva? Dirò ciò che ormai credo avrete già sentito dire da tanti, scusandomi per la scarsa originalità: sono uno di quelli che acquistava Repubblica ogni santo giorno, e ne aspettava l'uscita con ansia, ed era - infantilmente? - orgoglioso della propria scelta.
Al tempo stesso votavo PCI, PDS, DS, PD. Ma da qualche anno ciò che era amore è diventato risentimento: nei confronti di Repubblica e del PD. E non compro più Repubblica. E non voto più PD.
Una ragione ci sarà, se tanti miei amici e parenti hanno vissuto la medesima mia esperienza. La buona scuola, la riforma del lavoro, la cancellazione dell'IMU, la riforma Costituzionale hanno reso il PD il primo mio avversario.
E Repubblica, con il proprio conformismo, ha avuto, per quel che mi riguarda, la propria parte in questa evoluzione (o involuzione).
P.S.: tra le prime pagine magnificate nel blog non ho visto quella relativa alla sconfitta al referendum del 4 dicembre, né quella successiva alla sconfitta del 4 marzo. Mi chiedo perché.
Cordiali saluti, Luigi, Teramo
4 commenti:
Intanto Travaglio non è da ora ossessionato da Repubblica e Scalfari (e non solo Travaglio al Fatto), ma sono anni che non perde occasione per attaccare "i giornaloni". Ecco perchè lo definiamo così. Io, che votavo PCI, invece non ho mai votato fino ad ora pds, ds, pd ma ho continuato a leggere Repubblica come del resto leggo spesso ancora Il Manifesto. Si scelgono i partiti secondo il quotidiano che si legge? Se è così, io non l'ho mai fatto. Trovo Scanzi e Travaglio imbarazzanti visto che preferiscono attaccare altri giornalisti piuttosto che entrare nel merito delle questioni. E assistere alle arrampicate sugli specchi di questi giorni non ha prezzo.
Sarei curioso di sapere cosa legge chi smette di leggere Repubblica, se continua a leggere un quotidiano.
Innanzitutto grazie per lo spazio (imprevisto) che avete dato al mio commento. E grazie anche a chi ha voluto rispondermi. Mi pare un fatto di democrazia e di civiltà (non perché ovviamente si tratti di qualcosa di mio, per carità).
Pertanto rispondo volentieri a Gabriele: se ho sufficiente denaro, e soprattutto tempo, acquisto il manifesto il corriere e il fatto o quasi sempre uno solo dei tre, alternandoli. Il primo e l'ultimo perché, pur con le loro pecche, mi paiono i quotidiani più indipendenti sul mercato. Il corriere perché non ha perso del tutto la propria autorevolezza. Certo, Repubblica era migliore del Corriere, secondo me. Ma, purtroppo, non posso dimenticare quelli che considero "tradimenti" (passatemi l'espressione forte).
A Simona, invece, rispondo che sì, spesso scelta del quotidiano e scelta del partito (o dell'area politica di riferimento) vanno nella stessa direzione. Non vedo l'anomalia, anzi, ritengo la cosa abbastanza "naturale". Quanto a Travaglio, a volte si trova a difendere posizioni imbarazzanti riguardo ai 5 Stelle, devo convenirne. Ma il merito di aver difeso fino allo stremo la Costituzione della Repubblica, contro il mostro giuridico che il PD voleva propinarci, ai miei occhi gli attribuisce un merito altissimo. Datemi pure dell'ingenuo o non so cosa, ma per me le cose stanno così. Un saluto, Luigi
Buongiorno
Interessanti le osservazioni di Luigi sulla scelta del quotidiano da leggere e l'associazione con l’area politica di riferimento. È sempre importante sottolineare la grande importanza della lettura come strumento per la conoscenza critica e la capacità di analisi. Travaglio certamente sarà in difficoltà adesso che non è più “all'opposizione”, come dimostra il tono insolitamente pacato usato per presentare la neo eletta presidente(ssa) del Senato sulle pagine del suo quotidiano.
Sulla autorevolezza del Corriere qualche riserva... oggi (3 aprile) questa autorevolezza viene esercitata in una pagina intera dedicata all’artista (?) Fedez e famiglia.
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