Purtroppo o per fortuna?
Il dibattito resta aperto.
Più sotto una buona base su cui partire a discutere.
le nuove infografiche non mi piacciono, poco fini, ma a quanto pare la finezza e l'eleganza della grafica di Franchi non erano molto apprezzate dai lettori quindi queste potrebbero piacere di più.
Non trovo scandaloso il titolo di apertura di ieri invece e nemmeno l'uso dei calembour, basta che non diventi la norma. Mi par di ricordare che in tanti, tra i lettori, non apprezzassero la Repubblica voluta da Franchi (purtroppo), ma se non vanno bene nemmeno queste novità di Verdelli allora che vogliamo? o una cosa o l'altra. Se le scelte grafiche semplici e lo stile serio dell'ultimo restyling non hanno pagato molto è normale che la nuova direzione cerchi una via diversa.
Più sotto una buona base su cui partire a discutere.
Ciao Pazzo,
Non trovo scandaloso il titolo di apertura di ieri invece e nemmeno l'uso dei calembour, basta che non diventi la norma. Mi par di ricordare che in tanti, tra i lettori, non apprezzassero la Repubblica voluta da Franchi (purtroppo), ma se non vanno bene nemmeno queste novità di Verdelli allora che vogliamo? o una cosa o l'altra. Se le scelte grafiche semplici e lo stile serio dell'ultimo restyling non hanno pagato molto è normale che la nuova direzione cerchi una via diversa.
Gabriele
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Ciao Pazzo,
personalmente, sono un po' nostalgico delle prime pagine più tradizionali, per capirci con titolo su una sola riga, corredato di occhiello e sommario, senza le orrende mega-foto o foto-notizie, e questo prescindendo se l'apertura sia più o meno compassata, sobria o al contrario urlata e aggressiva - tuttavia la sobrietà, per me, rappresenta un valore aggiunto, che denota una maggiore autorevolezza del giornale, e che, nel tempo, paga in termini di lettori e di vendite. Purtroppo (ribadisco, per come la vedo io) il nuovo corso, che sembra trasparire negli ultimi giorni, va in direzione opposta, con titolazioni che scimmiottano il Manifesto o la Gazzetta (non a caso...) e che nulla hanno a che vedere con la tradizionale impostazione grafica - e direi con la linea giornalistica - di Repubblica. Sarà pur vero che non si devono demonizzare i cambiamenti, ma qui si rischia di snaturare completamente financo l'anima di un giornale che, probabilmente, dopo quaranta e più anni, non sa più chi è e chi vuol essere.
Ciao Pazzo,
personalmente, sono un po' nostalgico delle prime pagine più tradizionali, per capirci con titolo su una sola riga, corredato di occhiello e sommario, senza le orrende mega-foto o foto-notizie, e questo prescindendo se l'apertura sia più o meno compassata, sobria o al contrario urlata e aggressiva - tuttavia la sobrietà, per me, rappresenta un valore aggiunto, che denota una maggiore autorevolezza del giornale, e che, nel tempo, paga in termini di lettori e di vendite. Purtroppo (ribadisco, per come la vedo io) il nuovo corso, che sembra trasparire negli ultimi giorni, va in direzione opposta, con titolazioni che scimmiottano il Manifesto o la Gazzetta (non a caso...) e che nulla hanno a che vedere con la tradizionale impostazione grafica - e direi con la linea giornalistica - di Repubblica. Sarà pur vero che non si devono demonizzare i cambiamenti, ma qui si rischia di snaturare completamente financo l'anima di un giornale che, probabilmente, dopo quaranta e più anni, non sa più chi è e chi vuol essere.
Mario
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E su Twitter, Paolo Tosto commenta così la prima di oggi.
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