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Su Twitter, solo commenti negativi all'avvento dei titoloni con calembour in prima.
Ma su Twitter ci sono anche cose belle. Tipo la risposta del nuovo Diretùr ai nostri auguri di benvenuto.
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Restando su Twitter, sulla vicenda della richiesta di sblocco all'account di Concita de Gregorio, oggi è arrivato anche l'endorsement della republicona Arianna Finos.
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Sempre su Twitter, segnaliamo il follow di Nina Verdelli, figlia di Carlo.
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E per finire questa lunga sezione dedicata a Twitter, segnaliamo un bel tweet di Giorgia Linardi e un commento di Raffidi.
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Feticismi del Giorno
Per la rubrica +++ I CAMBIAMENTI DI CARLINO +++ segnaliamo l'arrivo (finalmente per alcuni) del colore nelle infografiche.
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E l'introduzione della foto all'interno degli editoriali della sezione Lettere e Commenti.
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Feticismi Arretrati
Per la (neo)rubrica +++ GLI INNESTI DI CARLINO +++ segnaliamo Simona Movilla nuovo caporedattore di RClub e l'esordio di Federico Biserni e Stefania Medetti. Mentre, per quanto riguarda Robinson, i disegni di Ilaria Vescovo.
Per la rubrica +++ I CAMBIAMENTI DI CARLINO +++ segnaliamo l'arrivo (finalmente per alcuni) del colore nelle infografiche.
E l'introduzione della foto all'interno degli editoriali della sezione Lettere e Commenti.
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Feticismi Arretrati
Per la (neo)rubrica +++ GLI INNESTI DI CARLINO +++ segnaliamo Simona Movilla nuovo caporedattore di RClub e l'esordio di Federico Biserni e Stefania Medetti. Mentre, per quanto riguarda Robinson, i disegni di Ilaria Vescovo.
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Per la (neo)rubrica +++ I DISINNESTI DI CARLINO +++ riceviamo e volentieri pubblichiamo:
Caro Pazzo,
hai notato che nell'inserto RSalute non c'è più Daniela Minerva?
Lettera firmata
2 commenti:
Le nuove infografiche non mi piacciono, poco fini, ma a quanto pare la finezza e l'eleganza della grafica di Franchi non erano molto apprezzate dai lettori quindi queste potrebbero piacere di più.
Non trovo scandaloso il titolo di apertura invece e nemmeno l'uso dei calembour basta che non diventi la norma. Mi par di ricordare che in tanti, tra i lettori, non apprezzassero la Repubblica voluta da Franchi (purtroppo), ma se non vanno bene nemmeno queste novità di Verdelli allora che vogliamo? o una cosa o l'altra. Se le scelte grafiche semplici e lo stile serio dell'ultimo restyling non hanno pagato molto è normale che la nuova direzione cerchi una via diversa.
Personalmente, sono un po' nostalgico delle prime pagine più tradizionali, per capirci con titolo su una sola riga, corredato di occhiello e sommario, senza le orrende mega-foto o foto-notizie, e questo prescindendo se l'apertura sia più o meno compassata, sobria o al contrario urlata e aggressiva - tuttavia la sobrietà, per me, rappresenta un valore aggiunto, che denota una maggiore autorevolezza del giornale, e che, nel tempo, paga in termini di lettori e di vendite. Purtroppo (ribadisco, per come la vedo io) il nuovo corso, che sembra trasparire negli ultimi giorni, va in direzione opposta, con titolazioni che scimmiottano il Manifesto o la Gazzetta (non a caso...) e che nulla hanno a che vedere con la tradizionale impostazione grafica - e direi con la linea giornalistica - di Repubblica. Sarà pur vero che non si devono demonizzare i cambiamenti, ma qui si rischia di snaturare completamente financo l'anima di un giornale che, probabilmente, dopo quaranta e più anni, non sa più chi è e chi vuol essere.
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