Colpo di scena oggi a Largo Fochetti. Il nuovo direttore Carlo Verdelli decide di andare in edicola con una prima pagina mai vista fin qui (almeno a Repubblica) con la testata scavata dentro alla foto.
Non ricordiamo, a memoria d'uomo, altri casi simili, anche fuori dal nostro orticello.
Chapeau al coraggio di Carlino. Anche se la redazione, la nostra redazione, è divisa.
4 commenti:
Ho sempre sognato una prima pagina così! Verdelli è ufficialmente il mio nuovo idolo, w il suo coraggio e la voglia di stupire e cambiare.
Premesso che a me le nuove prime pagine di Verdelli piacciono molto (e che dopo la titubanza iniziale, sto apprezzando anche il colonnino sulla destra non più colorato). Di quest'ultima prima pagina, però, qualcosa su cui storcere un po' il naso c'è. Effettivamente, una grafica del genere dovrebbe essere estemporanea ed eccezionale: ci stava tutta se ci fosse stata (per fortuna non è andata così) una strage di studenti sul pullman, o un attentato terroristico, o un nuovo 11 settembre. Oppure, sempre in occasioni particolari, poteva valere come "sovracoperta", sotto la quale ci sta una seconda "prima pagina", come peraltro fanno tranquillamente anche Corriere, Stampa e altri.
Altra considerazione. Accanto alla testata inserita nella foto, per la prima volta manca anche la manchette pubblicitaria: se non ci fosse stato questo evento drammatico, la testata sarebbe uscita con uno spazio bianco accanto, oppure si sono accordati con l'inserzionista "per esigenze estetiche" abbuonandogli un giorno in più sul contratto?
Infine, spero, come faceva supporre la prima pagina dell'altro ieri, che la fascia azzurrina di news sotto la testata non sia stata definitivamente soppiantata... perché nella nuova versione "Verdelli", con fotina incastonata, a mio avviso, rendeva molto bene. A parte queste mie piccole considerazioni, un plauso al nuovo direttore lo farei tutto
Repubblica ha nel suo dna l'essere innovativa rispetto agli altri giornali.
La versione di Calabresi era forse un po' troppo paludata,questa di Verdelli si avvicina ad alcuni quotidiani stranieri come Liberation o altri.
Mi piace la testata nella foto notizia, ma il titolone forse è un po' troppo,si allontana dai grandi quotidiani e si avvicina alla grafica di una free press.
Una via di mezzo sarebbe auspicabile.
Repubblica ha nel suo dna l'essere innovativa rispetto agli altri giornali.
La versione di Calabresi era forse un po' troppo paludata,questa di Verdelli si avvicina ad alcuni quotidiani stranieri come Liberation o altri.
Mi piace la testata nella foto notizia, ma il titolone forse è un po' troppo,si allontana dai grandi quotidiani e si avvicina alla grafica di una free press.
Una via di mezzo sarebbe auspicabile.
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