giovedì 11 aprile 2019

Il nostro caro Angelo.

Ciao Angelo, non te lo meritavi. Non meritavi di andartene così.


Non eri solo una colonna di Repubblica, ma anche di questo blog, indirettamente.

Chi ci legge da sempre sa che per anni sei stato tra i protagonisti, in negativo, di PPR, quando inanellavi a ripetizione una serie di errori (tipo questi o questi) dovuti alla fretta di scrivere le cose che solo tu sapevi scrivere.

E non eravamo gli unici, a farti le pulci.

Ma poi ti avevamo difeso quando sei stato attaccato sui social, e prontamente rivalutato, scoprendo che eri uno di quelli bravi. Bravi e onesti.

Poi un giorno, alla Festa di Repubblica di Firenze, ci siamo conosciuti, con la complicità di Aldo Balzanelli, che ha scattato questa bellissima fotografia.


Temevamo una reprimenda, per come ti avevamo tartassato con i tuoi simpatici refusi. Ma poi ci siamo semplicemente abbracciati. E abbiamo parlato a lungo di Beatles e Rolling Stones.
Per questo eri un signore.

Mica per niente sei diventato vicedirettore di Repubblica.

Ti abbiamo seguito con passione nella tua avventura pechinese, e poi al tuo ritorno a Roma e nelle gloriose Reunio di redazione (qui l'esordio), fino alla passione per Robinson, la tua ultima creatura.

Ci piaceva tanto il tuo essere multitasking, sarà per questo che oggi il tuo giornale ti ricorda come Il Vicedirettore Elettrico?

Chi non ti conosceva e volesse passare qualche minuto edificante, legga questi due tuoi articoli, riproposti oggi da Repubblica:

Sette colori per sette note: così s'impara ad avere orecchio

Haiti: nella notte delle barricate la speranza è una canzone

Un abbraccio ad Anna e a tutti quelli che ti hanno voluto bene.

Ciao Angelo, che la terra ti sia lieve.

I tuoi amici pipierrini

ps questo blog è in lutto e osserverà il silenzio stampa per 3 giorni 

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