Niente editoriale, il sommario al centro e nel fogliettone arriva Natalia Aspesi.
La manchette di destra è sempre di Eni, mentre quella di sinistra ci presenta il nuovo inserto Scienze, anche lui rinnovato nella grafica e nei contenuti.
Da segnalare lo spostamento a centro pagina del sommario.
Buona lettura.
1 commento:
Per me la nuova Repubblica di CV è un nì. Buono il nuovo stile grafico dei titoli e titoletti (tranne l'apertura) che, secondo alcuni, è da manifesto funebre, mentre io ci vedo un ritorno all'antico (sembra di rivedere le prime annate del giornale) che, in questo caso, non mi dispiace affatto, più pulito, più incisivo, più leggibile. Il "cambio di passo" dei contenuti, ossia della "politica" del giornale, è tutta da valutare: va bene le inchieste, va bene non fare sconti, ma un giornale che si vuole prestigioso e autorevole dovrebbe mostrare una direzione, condurre il gioco, essere avanti insomma, anche con la scelta degli argomenti, non andare dietro, farsi trascinare od ossessionare dalle vicende quotidiane di questo o quel politicante (ieri B., oggi S.). E questo mi porta agli orrendi titoloni di apertura, che, come primo effetto, sembrano quasi rimpicciolire, umiliare la testata (già abbastanza soffocata, schiacciata dalle manchette su entrambi i lati). E poi: un titolone che si prende mezza pagina per un rutto del Capitano, quando casca il mondo, quanto spazio vorranno dargli?... Io penso che queste aperture urlate (diciamo pure sguaiate) possono acchiappare qualche lettore magari una volta, due, tante, ma alla lunga diventano una specie di pugno in un occhio, e questo, a parer mio, mal si concilia con l'idea di un giornale - mi ripeto - autorevole e prestigioso, che può mostrarsi e dimostrarsi "battagliero", perché no, anche in una veste composta e misurata: autorevole, appunto.
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