"Quando scrivevi l’addio a qualcuno terminavi sempre con la frase: “Che la terra ti sia lieve”. Sotto quella terra adesso, insieme alla tua barba ruvida, c’è un pezzo di Repubblica che ti starà accanto per farti compagnia come tu l’hai fatta a noi."
Carlo Verdelli
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Carlo Verdelli
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"Con lui facevi scorpacciate: di curiosità, di raffinatezza, di Fréhel (l’aveva come salvaschermo), Brel, Piaf, Ferrat, Giovanna Marini, Gianco, De Gregori, Capossela. La suoneria del suo cellulare era Chants de partisans, una Bella Ciao francese"
"Voleva bene alle fisarmoniche appoggiate su una sedia. Diceva che sono l’unico strumento che si dilata. Dimenticava il suo cuore".
Emanuela Audisio
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