martedì 24 marzo 2020

E dopo Gianni e Alberto, tocca a Albert (Uderzo).

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Cari Piperrini,

non bastava evidentemente l'epidemia di coronavirus con tutto ciò che comporta. 

Quasi ogni giorno ultimamente ci arriva una coltellata alla schiena e un pezzo spirituale di noi scompare.
Gianni Mura, Alberto Arbasino, e oggi Albert Uderzo (il quale, lasciatemelo dire, di francese aveva solo la cittadinanza e il sangue era un puro distillato italiano, un misto veneto-toscano).
Non ha bisogno di presentazioni, né ovviamente ne hanno bisogno le sue opere. La scuola francese (questa sì francese) che ha creato tra gli altri anche Lucky Luke, tra i cui sceneggiatori vi fu Goscinny, il coautore di Asterix insieme a Uderzo, è stata un grande esempio per il fumetto mondiale.

Chi non ha amato i suoi fumetti, sostanzialmente non ha un cuore. E, diciamola tutta, nemmeno un po' di cultura, visto che ha disseminato nelle sue opere citazioni e personaggi di tante epoche e di svariati ambiti. 


Quasi profetico nelle saga di Asterix se ci pensate: un piccolo villaggio viene assediato da un nemico che pare invincibile, e per affrontarlo cosa fa? Si affida ad un uomo di scienza, Panoramix, che assieme al suo pupillo Asterix, è l'unico ad avere davvero la testa sulle spalle.


E persino per quello che sta accadendo oggi: nell'albo Asterix e la corsa d'Italia Jean-Yves Ferri & Didier Conrad , dal 2013 gli autori di Asterix, i cui albi finora editi erano naturalmente supervisionati, come fa un buon padre di famiglia o un angelo custode, da Albert Uderzo, creano il personaggio di Coronavirus.


Non possiamo inoltre non citare l'ultima volta che il grande disegnatore ha preso in mano una matita per regalarci una vignetta di Asterix. Fu all'indomani dell'attentato al giornale satirico Charlie Hebdo. Un sentito omaggio alla scomparsa dei suoi colleghi.


Oggi invece piangiamo noi, esattamente come Asterix che cerca conforto fra le spalle possenti dell'amico Obelix.



CIAO ALBERT CHE LA TERRA TI SIA LIEVE

ElleElle

1 commento:

illustrAutori ha detto...

Uderzo all’anagrafe era proprio Alberto, figlio di un veneto nato a Oderzo (TV) che era emigrato in Francia con la moglie ligure e due figli nel 1922. Ha sempre parlato un italiano misto a dialetto veneto, dicendo in un’intervista del 1990: “Se devo tradurre il francese per un italiano mi viene da dire cadrega invece di sedia”. E smentendo l’interpretazione degli irriducibili galli che resistono all’imperatore romano come simboli dello sciovinismo francese, aveva aggiunto: “Goscinny era di origini polacche, io ero italiano: ti sembra che fossimo tipi da metterci a fare politica nazionalista?”