venerdì 8 ottobre 2010

Il titolo mettetecelo voi.

Volevamo ringraziarvi per l'interessante discussione che si è creata prima qui e poi qui sulla vicenda di Sarah. Tra tutti i commenti ricevuti vogliamo dare una visibilità particolare a quello di Frank57 che riportiamo di seguito:

Ho appena finito di vedere il video postato e non me la sento di gettare la pesantissima croce addosso alla Sciarelli. L'evoluzione della situazione è stata drammaticamente convulsa, la giornalista - pur nella comprensibile frenesia - ha gestito la situazione. Semmai, lo scorrere di agenzie e home page dei quotidiani, avrebbe dovuto suggerire ai responsabili della trasmissione uno stop.
La Sciarelli aveva il compito di condurre il programma che, come tutte le altre trasmissioni, è sottoposto il giorno dopo al verdetto Auditel che, piaccia o non piaccia, determina il successo o meno del programma e la redditività delle inserzioni pubblicitarie.
Non mi è sembrato che la Sciarelli fosse posseduta dalla febbre dello scoop a tutti i costi, dell'occasione della vita, anzi mi è parso in taluni frangenti che si trovasse pure lei a disagio in quel susseguirsi di notizie.
Non per banalizzare, ma in un incontro di calcio, o di qualunque altro sport di squadra, se un giocatore resta infortunato a terra è l'arbitro a decidere l'interruzione dl gioco. La Sciarelli non era l'arbitro.
Mi sarà testimone Al di quante persone siano presenti in cabina di regia, possibile allora che non una abbia deciso diversamente?
Credo che un'eventuale sanzione per la Sciarelli sarebbe congrua solo se avesse abbandonato la trasmissione e non perchè l'abbia condotta a termine. O almeno assecondando e anche stimolando madre, parenti ed avvocato, invitandoli ad andare per riprendere lei fiato e valutare la situazione.
Piuttosto io sono rimasto colpito (per l'ennesima volta) da quale sbalorditiva capacità ipnotica sia dotato il mezzo televisivo, visto che anche dopo la prima notizia che parlava di uccisione della ragazza, le persone collegate siano rimaste impassibili o impotenti come l'avvocato.
Fino a che punto si doveva giungere perchè decidessero loro di interrompere il collegamento?

La tragedia di Vermicino presenta alcune affinità con la trasmissione di ieri sera, ma se non ricordo male in quella circostanza si partì da una notizia, tutto sommato, non così rilevante (un bambino caduto in un pozzo), ma che diventò la Notizia quando ci si rese conto che non era affatto semplice andarlo a recuperare. Dal telegiornale, credo delle 13:30, in poi, si andò in diretta con il cambio dei vari conduttori a Vermicino. Fino a notte fonda.
Per il resto sono annichilito per i particolari raccapricianti che stanno emergendo, rivelatori di un ambiente malsano come solo quello all'interno di situazioni familiari tarate, ambigue in certi casi, può esserlo.
Ma qui si andrebbe off topic.
Resta il dolce volto di Sarah che non si sveglierà più.

Frank57

2 commenti:

AL ha detto...

Caro Pazzo,
solo adesso vi son visto chiamare in causa da questo commento da te ripostato.
E allora, in colpevole ritardo, ti racconto cosa mi è capitato al mio quarto giorno in Radio Rai, ben sedici anni fa (allora ero precario; adesso sono interno dopo aver vinto la causa di lavoro).
Ero assistente di un'essenziale trasmissione radiofonica, di quelle che fanno di Radio Rai un faro di compostezza ed affidabilità (soprattutto il Terzo Canale).
In regia eravamo in 3: due assistenti e un tecnico (senza regista! Cosa gravissima ma frequente).
Attimo di fisiologico caos, e non mi accorgo che un ascoltatore che sta intervenendo ha un collasso in diretta e comincia a rantolare. Il mio collega quasi sviene e non sa che fare. Il tecnico alza lo sfumino perché vuole "sentire come va a finire".
E in effetti, senza alcuna direttiva dall'alto, in teoria neanche potevamo intervenire: qualsiasi cosa avessimo fatto, sarebbe stata privata e personale, con tutto ciò che ne consegue. Specie in una trasmissione di così comprovato prestigio.
Io prendo la seconda linea telefonica - era in attesa, guardo il giornalista ospite palesemente imbarazzato (un Menichini ancora giovane, pensa un po') e gli faccio cenno di cassare quei rantoli, abbasso lo sfumino scavalcando di fatto il ruolo del tecnico, dopodiché butto in diretta un altro ascoltatore senza neanche sapere cosa diamine volesse dire.
Insomma, per poco non facevamo il botto: e il povero ascoltatore morì poco dopo, nonostante avessi intimato per telefono alla figlia urlante di darmi un indirizzo di riferimento e poi chiamato un'ambulanza. Infarto, insomma. Senza speranza.
E il bello è che mi beccai comunque un cazziatone per non essere stato tempestivo, e per aver comunque scavalcato il tecnico.
Cosa voglio dire?
Semplice: in televisione le cose funzionano in maniera leggermente differente, ma la sostanza non dovrebbe cambiare.
Nel caso specifico, la Sciarelli poteva fare un cenno all'assistente di studio.
Il regista poteva prendere una propria decisione.
Il produttore poteva fare di testa sua.
Persino il tecnico video poteva fare di testa sua (ma minimo si sarebbe beccato 4 giorni di sospensione).
Chiunque là dentro poteva fare o dire qualcosa per evitare quella scandalosa e vergognosa situazione che poi si è creata.
E, invece, niente di niente. Addirittura qui da noi finora non è trapelata nessuna lamentela di qualche singolo componente l'intero staf produttivo.
Ecco. Spero di essere stato chiaro.
Un saluto,
Alessandro

AL ha detto...

staff con due effe... hai visto mai
ciao,
Alessandro