La raccolta parte dal 23 gennaio, giorno in cui il corrispondente da Pechino Filippo Santelli è andato a Wuhan (unico giornalista italiano a farlo) per firmare un reportage direttamente dal mercato in cui si è sviluppato il virus.
Da quel giorno c'è stata un'escalation della notizia. E com'è andata poi a finire (se mai finirà) lo sappiamo tutti.
Repubblica del 23 gennaio 2020
Pag. 12: il reportage di Filippo Santelli inviato a Wuhan, città della Cina dove si è sviluppato il virus.
Pelle d'oca, se pensiamo a ciò che poi è successo in tutto il mondo.
All'epoca si contavano solo 17 morti...
Pagina 13: Luca Fraioli intervista lo scrittore David Quammen che dichiara:
"È ancora presto per parlare di epidemia o pandemia. Ma l'infezione è molto preoccupante".
Nell'altra foto un'infografica sui primi dati del contagio.
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Repubblica del 25 gennaio 2020
Pagina 6: in una brevina si fa riferimento alla difficoltà nel reperire mascherine e disinfettanti a Hong Kong e in Giappone.
Pagina 6: articolo di Filippo Santelli
Una muraglia sanitaria per fermare il virus. Isolati 40 milioni di cinesi.
Una muraglia sanitaria per fermare il virus. Isolati 40 milioni di cinesi.
Con la foto delle ruspe che a Wuhan costruiscono un nuovo ospedale in tempi record.
Pagina 7: articolo di Michele Bocci sul contagio in Europa e i primi due casi a Parigi (prima foto).
E un'infografica che illustra la diffusione del nuovo virus (seconda foto).
La stessa cosa che sta accadendo adesso da noi in Italia.
Le domande le fa Michele Bocci e le risposte le danno, a turno, Giuseppe Ippolito dello Spallanzani di Roma e Massimo Galli del Sacco di Milano.
Risposte su cui riflettere, alla luce di come si è sviluppata la pandemia.
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