Visto si stampi. 25 aprile 2020.
(rumore di rotative accese)
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La prima Home page (versione mobile).
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La prima pagina del cartaceo
Arancione (quasi) in pensione.
Firma sotto la testata.
Editoriale d'esordio al posto giusto.
Altan e Serra sul 25 aprile.
Sorprese Penati, Rivara e Cognetti.
Per la Festa della Liberazione si poteva fare di più.
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L'editoriale d'esordio del nuovo direttore Maurizio Molinari è ingessatissimo.
Sembra un temino delle medie.
Crediamo proprio che il nostro motto "Critichiamo ciò che amiamo" avrà una seconda giovinezza.
Purtroppo. O per fortuna.
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Gli piace vincere facile.
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Chi glielo ha fatto fare di venire a Milano dalla montagna? Mah.
La prima AutoMarketta (in prima) della gestione Molinari.
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È tutto vero.
E comunque #noistiamoconverdelli
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Particolare della prima infografica della gestione Molinari sul "decalogo del trasporto pubblico terrestre".
Ovviamente anche questa non è firmata.
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Ecco il primo strafalcione della gestione Molinari.
Arriva a pagina 2 nel pezzo firmato a quattro mani da Ciriàco e Cuzzocrea.
Impossibile capire chi dei due sia il colpevole... forse è semplicemente colpa del T9.
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Altri feticismi a caldo
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CROLLO dei TITOLONI arancioni: oggi solo 4. L'altroieri erano 10 e giovedì 12 (il record ci sfugge).
Crollo dei TITOLONI arancioni (4).
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In generale titoli meno urlati.
Più infografiche.
Tracce di Crosetti brutalmente ridotte.
Addio allo StabiloBoss nei commenti.
A occhio e croce confermate tutte le rubriche.
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Il primo tweet di Maurizio Molinari da nuovo direttore di Repubblica.
Non tuittava da due giorni.
(grazie a Giulio S.)
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Una voce "da dentro":
Giuseppe Smorto - Repubblica
Primo editoriale su Repubblica è un bel temino con (banali) citazioni al punto giusto e montagne di retorica vuota e sterile.Con l'enunciazione, di obiettivi di brevissimo respiro. Come da attese, dobbiamo attenderci la normalizzazione del giornale.
A proposito di clienti persi c'è la voce di chi i giornali li vende:
"Guardate che molti lettori li avete persi proprio per la prima pagina strillata a caratteri cubitali".
Una mezza delusione, mi aspettavo un editoriale più tosto, poche frasi di circostanza buttate li, su Repubblica e i suoi lettori e nessuna su Verdelli, non un bel inizio!
Da quello che so, comunque, il piano editoriale lo presenta lunedì.
Graficamente la prima pagina è più equilibrata e meno 'urlata'. Mi piaceva però la simmetria e l'ordine delle prime pagine di Verdelli. Qui l'occhio rimbalza a destra e a manca...
Non so, a scorrere le prime del 25 aprile 14 15 16 17 18 (per ora), sembra che Verdelli sia l'unico direttore di sinistra.
Esordio molto molto deludente, della serie ‘non mi sporco le mani’. Il mio timore sta diventando realtà...il giornale perderà d’identità e a poco a poco si omologherà agli altri... così leggere corr sera, messaggero, stampa o rep sarà la stessa cosa.
Il primo editoriale di Molinari mi è sembrato esangue.
Ancora è presto, sarà un giornale silenzioso, muto come lo era la stampa. un giornale da salotto.
Jack Soraiy
Editoriale molle, "abbottonato", general-generico e quasi ripetitivo. Sì, forse c'è un po' di pregiudizio, e gli va dato tempo; ma il nuovo direttore non si è mai distinto in passato per incisività e mordente...
Mauro Reali
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Per me bellissima la prima pagina del 2019, anche se non amo i titoli a caratteri cubitali (Verdelli ne faceva largo uso, come ai tempi della Gazzetta).
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Come mi si stringe il cuore per questo 25 aprile che, da lettore, speravo di trovare ben più vivo su questa prima pagina cruciale. Con tutto il rispetto per la rivoluzione dei trasporti, eh.
Poi magari sarà un bravissimo direttore. Ma è la prima volta che Rep è diretta da uno che scrive male: es. tutte quelle maiuscole, Bene, Male, Stato di Diritto. Forse non ha ancora letto il manuale di stile che danno a tutti i giornalisti di Rep.
E ora spazio alla voce dei lettori
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Buon lavoro, direttore Molinari.
Buon lavoro, Pazzo per Repubblica
Buon lavoro, Pazzo per Repubblica
Monica R. Bedana
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Vai a riprenderti la prima del 25 aprile 2019. È di una differenza abissale.
Redo
Detto, fatto. Grazie a Dagospia, che c'è arrivato prima di noi.
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Facciamo così: il nostro vero 25 aprile è quello dell'ultimo Robinson di Verdelli.
FS
(foto di Piervittorio Miatton)
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Sull’editoriale dico mah.
L'editoriale tutto mi pare tranne che di destra, come predetto.
Peter Parker
"Raccogliere la sfida". "E' una sfida". Poi ancora "sfida". In 10 righe, tipo. Quanta banalità nel raccogliere sfide in editoriali o scritti di ogni risma? Le "piattaforme" poi. La cosa melliflua dei lettori più intelligenti? Rep è fottuta, dai. E dispiace.
Maurizio Agazzi
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Peter Parker
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Poco appassionante l'editoriale di Molinari su Repubblica e nessuna parola di solidarietà e vicinanza a Verdelli.
Mauro Spadafora
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Cannon Man sull'editoriale di MM
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Antoine Doinel
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La nemesi
(foto di MUDD)
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"Guardate che molti lettori li avete persi proprio per la prima pagina strillata a caratteri cubitali".
Walteredicola
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Piervittorio Miatton
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Mario Di Vito
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Giulio S.
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Non mi fermerei troppo a riflettere su questa cosa, anche perché ricorda molto le fini analisi del giornale-dei-giusti proprio su questo argomento.
CriTisTa
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Tiro Libero
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Ma forse oggi è solo il-giorno-del-pregiudizio.
Gaetano Romano
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Jack Soraiy
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Editoriale molle, "abbottonato", general-generico e quasi ripetitivo. Sì, forse c'è un po' di pregiudizio, e gli va dato tempo; ma il nuovo direttore non si è mai distinto in passato per incisività e mordente...
Mauro Reali
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Mi auguro che al di là degli aspetti grafici, i contenuti del giornale non si discostino troppo dalla tradizione di Repubblica.
Mauro Mentore
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Mauro Mentore
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L'edicolante appena mi vede arrivare, anche da distanza, prepara Repubblica.
- Ciao Davide, per ora la prendo poi si vedrà.
- Anche te! Ma diamole almeno un mese, il beneficio del dubbio. Io non riesco a non leggerla.
Simona
2 commenti:
Cari amici, Repubblica per me finisce qui. Addio.
Conosco questo blog da tempo: lo leggevo molto, poi l'ho un poco perso, per poi riprenderlo. Repubblica l'ho letta sempre meno negli anni, soffrendo per la continua decadenza ma continuando a considerarla non un semplice giornale, ma il giornale, per motivi familiari e di affetto.
Ora è davvero finita. Repubblica non esiste più. Rimane il nome, non l'essenza.
Spero (ma non credo) che nell'editoriale di domani Eugenio Scalfari tragga le inevitabili conseguenze. Spero (ma non credo) che lo facciano altre firme storiche. Forse dovremmo farlo tutti.
P.s. Per Massimo Giannini, un minuto di silenzio.
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