Spiace lasciare il blog per andare in vacanza in un momento così delicato della politica italiana in cui PPR sta avendo picchi di visite decisamente inaspettati per questo periodo.
Però il FS tiene famiglia e deve portarla in vacanza. Vabbè dai, ritorneremo più agguerriti e creativi di prima. Ne approfittiamo per augurare anche a voi buone vacanze, chi le fa. E a chi resta a lavorare, buon lavoro. E ai disoccupati, un in bocca al lupo.
Una cosa importante: il weekend scorso avevamo pubblicato un sondaggio che ha avuto problemi di funzionamento. Speriamo che questi PPR+ e - di luglio non subiscano la stessa sorte.
Vai. Si parte.
Ecco gli articoli da votare per le due categorie, in rigoroso ordine cronologico.
Buona lettura e buon voto! Vi ricordiamo che si vota sempre qui a destra sotto alla foto della gamba tatuata.
Gianni Clerici, articolo del 5 luglio Le invenzioni del guerriero Nadal tornato padrone di Wimbledon. Del brillante viaggio dello Scriba nel tempio del tennis mondiale molte sono le tappe degne di essere menzionate. Tra queste risalta la disamina della finale maschile da cui, nonostante sia stata a senso unico, Clerici ha estratto uno strabiliante condensato di competenze tecniche e disamine psicologiche accompagnate da quel suo meravigliosamente raffinato stile di scrittura. Da non dimenticare, infine, che in questo torneo Gioanin ha consegnato alla futura storia del tennis il nome di un predestinato: Kei Nishikori. Noi attendiamo fiduciosi.
Gianni Mura, corrispondenze dal Tour de France tra cui L'ora dei Pirenei e Un Tour di cattivi pensieri / Troppi ciclisti come calciatori Come solo i maestri del giornalismo riescono a fare, Gianni Mura è riuscito a rendere interessante ai lettori uno spettacolo deludente e modesto. Tra le belle pagine scritte si segnalano la rievocazione delle epiche tappe del passato sui Pirenei e l’articolo di chiusura del Tour (con il memorabile finale dedicato alla scomparsa dell’Aquila rugby). “Bel pezzo. E la parte sul gregge di pecore solamente Gianni Mura poteva descriverla in quel modo.” (Nonunacosaseria)
Michele Serra, con l’Amaca del 13 luglio attraverso un “piccolo elenco delle illegalità riscontrabili in circa tre minuti di orologio nei pochi metri quadrati di una stazione di servizio dell'hinterland milanese” ci regala un altro sconfortante ritratto della società italiana. “Certi flash che regala sono memorabili e purtroppo non fanno neppure più sorridere nella loro crudezza. Qui non c'è B. che tenga: siamo noi.” (Frank57). “Ecco, io dopo aver letto questa cosa, Serra lo abbraccerei” (Supersoul). Nel commento del 27 luglio La coca, Belen e le altre / chiusa la Milano da sniffare, Serra analizza un altro mirabile esempio di degrado morale della nostra società: “Trovare cocaina in una qualunque città italiana è come cercare paglia in un pagliaio.”. Commenta Frank57: “Serra possiede la grande capacità di vedere il risvolto delle cose, quello che rimane nascosto e, forse volutamente, non proposto.”
Francesco Merlo, commento del 20 luglio La Bindi ossessione del Cavaliere “La prima volta che insultò la Bindi ho scritto che era maleducato. Ma adesso è diventato un problema di farmacia”. Nell’analisi di Merlo, indignato per la persistente maleducazione che il Cav. ostenta contro la Bindi, l’abituale sarcasmo lascia lo spazio allo scoramento per l’incontinenza verbale dell’uomo. “Nessuno, neppure il più feroce dei suoi detrattori, può oggi godere dinanzi allo spettacolo di un vecchio imperatore tenuto in piedi da un rabbia tristissima.”. Frank57 sintetizza così il pezzo: “Merlo ha adoperato le parole più appropriate per restituirci la figura di un pover'uomo”.
Vittorio Zucconi, articolo del 23 luglio La fabbrica degli Scoop. Lasciate fare il pane al panettiere, tagliare la carne al macellaio, aggiustare le scarpe al calzolaio. E lasciate scrivere di giornalismo a Vittorio Zucconi. Otterrete risultati eccellenti. Non avevamo ancora finito di lamentarci della modestia dei contributi al Mondiale di Zucconi che il grande Vittorio reagisce da par suo offrendoci un bel saggio delle sue capacità con un articolo in cui rievoca la storia del tempio del giornalismo investigativo, il Washington Post, mettendo la forma al servizio della sostanza. E che sostanza! “(…) un grande pezzo” (Occam). “Grande Zucconi. E lasciasse perdere il calcio.” (Barbapapà).
Ezio Mauro, editoriale del 15 luglio Il vascello fantasma. Incipit straordinario: “Per sopravvivere, il vascello fantasma del governo Berlusconi getta i corpi in mare”. Nel breve commento il Diretùr mette all’indice il governo “impegnato a boicottare il controllo di legalità e la libertà di informazione” e gli uomini del Cav. “disseminati in quel mondo parallelo, tra Stato e affari, come all'epoca della P2. (…) oggi come allora, "comandano per rubare, rubano per comandare"”. Editoriale del 23 luglio La centrale del fango in cui Mauro ripercorre il funzionamento e la storia della macchina del fango di Berlusconi, operante da tempo senza subìre particolare contrasto da parte degli intellettuali cosiddetti liberal.
Claudio Tito, articolo del 5 luglio La sfida finale del premier a Fini "Non escludo neanche la crisi". Avrà anche indicato correttamente l’esito finale dello scontro Berlusconi-Fini, ma si avverte una certa stanchezza per un giornalismo politico fatto prevalentemente di retroscena, di chiacchiericcio spesso fine a se stesso, di presunte dichiarazioni dei protagonisti carpite non si sa come ma sempre e rigorosamente virgolettate.
Enrico Franceschini, articolo del 12 luglio Una t-shirt e un palloncino le "mille cose stupende" della vita, su un giovane canadese che inizia per gioco ad elencare sul suo blog i "piccoli piaceri" e in pochi mesi diventa un fenomeno mediatico. “Egregio Ezio Mauro dico a lei: ordini a Enrico Franceschini di andare più a teatro invece di leggere il Sunday Times” (Luca Massaro). Segnalato anche l’articolo del 15 luglio Cervello a destra, cuore a sinistra svelato il mistero dei 50enni liberal in cui il corrispondente londinese prende spunto dal Daily Telegraph per esporre il risultato di uno "studio internazionale" che dimostrerebbe che con il tempo si diventa più conservatori e tradizionalisti, soprattutto gli adulti che votano per i progressisti. Su R2, naturalmente.
Laura Laurenzi, articolo del 15 luglio I cento tagli di capelli nella vita di una donna Indispensabile pezzo su un sondaggio inglese che spiega le motivazioni per cui le donne si tagliano i capelli… Indovinate in quale sezione del giornale è stato ospitato questo articolo da magazine adolescenziale?
Angelo Aquaro, candidato per due contributi. L’articolo del 16 luglio Tutti dietro al leader il carisma spiegato da un “pesce-robot”, in cui dà conto dell’interessantissimo esperimento di un giovane ricercatore italiano alla ricerca del segreto della leadership attraverso la simulazione del comportamento di un pesce-pilota... E l’articolo del 19 luglio Dai vip al consulente fieristico i segreti delle nozze di Chelsea Clinton. “Nel girone infernale della fuffa ho trovato Aquaro, con paginone sulle “nozze del secolo” della figlia di Clinton (grande senso storico del nostro corrispondente)” (Barbapapà). “Di questo giornalismo champagne Aquaro è perfetto interprete. E, come le bollicine dello champagne hanno vita breve, anche gli articoli di Aquaro passano senza grandi rimorsi e ricordi” (Nonunacosaseria).
Alberto Arbasino, articolo del 15 luglio L'irresistibile fascino del supplizio. Ma a chi si rivolge lo stimatissimo Arbasino quando scrive questi incomprensibili articoli?
Ricordiamo che per segnalare articoli per il sondaggio mensile potete scrivere a enricoporrochiocciolafastwebnet.it oppure lasciare un commento in un post, anche se OT. Come sempre ringraziamo Barbapapà per la collaborazione.
sabato 31 luglio 2010
Non ci saremmo mai permessi. Però.
Per una volta ci tocca sconfessare uno dei nostri idoli e cioè Michele Serra.
Nella sua, peraltro bellissima, Amaca di ieri, Serra parla di un terzino colombiano che è stato assassinato per aver sbagliato un rigore.
In realtà, caro Michele, il terzino Andrés Escobar (nella foto) è stato sì assassinato, ma per aver siglato un autogol.
Ma non si diceva di "centro-destra"?
Ezio Mauro alle prese con neologismi astrusi nel suo fondo di ieri su Repubblica:
"In più, si è posizionato su un terreno elettoralmente e mediaticamente redditizio, dove può nascere una cultura di destra-centro che provi per la prima volta a parlare insieme di ordine e di regole, di moralità e di Costituzione".
"In più, si è posizionato su un terreno elettoralmente e mediaticamente redditizio, dove può nascere una cultura di destra-centro che provi per la prima volta a parlare insieme di ordine e di regole, di moralità e di Costituzione".
venerdì 30 luglio 2010
Il QrCode: per solutori più che abili.
Non l'avevo mai notato prima. L'ho visto per la prima volta a pag. 23 su Repubblica di oggi venerdi 30 luglio, in un articolo sul possesso di armi nel nostro paese. E' uno strano e incomprensibile disegno quadrato. La didascalia sotto, dice:
SUL CELLULARE
"In Italia la legge sulle armi è più liberale che in Francia e Inghilterra"
Fotografando il QrCode con la fotocamera del cellulare si può vedere l'intervista di Meo Ponte e Fabrizio Majerna, ex consigliere di Assoarmieri e titolare di una storica armeria.
Confesso d'aver dovuto leggere più volte per capirci qualcosa. Poi m'è venuto in mente, anzi ho intuito chissà come, la soluzione dell'arcano. Mi sono aiutato con Google:
"Un Codice QR (in inglese QR Code) è un codice a barre bidimensionale (o codice 2D)[1] a matrice, composto da moduli neri disposti all'interno di uno schema di forma quadrata. Viene impiegato per memorizzare informazioni generalmente destinate ad essere lette tramite un telefono cellulare o unosmartphone".
Ovviamente ci vuole un software apposito installato sul cellulare per la decodifica. Io sono notoriamente tardo e solo con fatica ho afferrato il senso dell'enigma. Mi chiedo però il senso di questa stramberia di Repubblica, e sopratutto quanti avranno capito cos'era il misterioso disegno e cosa serviva.
Voi lo sapevate già e sono io l'unico tonto?
Aghost
Caro Aghost, noi lo sapevamo da un paio di mesi. Ma certo è una cosa enigmatica se uno non lo sa. FS
Le confessioni di un utilizzatore finale.
Di iPad.
Dal blog di Gery Palazzotto:
Sulla mia agenda ho segnato una data, quella di venerdì scorso (23 luglio). E’ il giorno in cui ho fatto il mio primo abbonamento a un giornale che non è di carta: nello specifico la Repubblica, edizione per iPad.
Ricordo ancora la prima volta in cui acquistai un cd: Van Halen. Dopo averlo fatto girare per un paio di giorni consecutivi nel lettore (col rischio di sterminare la famiglia), lo riposi sopra la colonna di ellepi, nello studio di mio padre.
Oggi i vinili non li ho più (li vendetti negli anni Ottanta in preda a una dissennata smania di far spazio), il lettore è ancora al suo posto, i cd sono diventati centinaia e lo studio di mio padre è diventata la camera da letto mia e di mia moglie.
I cambiamenti epocali sono quelli di cui non ci si rende conto subito. Sui cd c’erano mille dubbi: resisteranno al tempo? Garantiranno la stessa fedeltà? Ci saranno assortimenti adeguati?
Ne comprai uno per curiosità. Poi un altro, e un altro ancora…
Finì come finì. E non mi pare che sia andata male. Se non altro nell’ex studio di mio padre si dorme benissimo.
Raccapricci.
Lucio Caracciolo, La Repubblica, 29/07/2010:
"…una missione che il nostro governo non trova il coraggio di chiamare con il proprio nome: guerra."
O il governo fa «guerra» di secondo nome (e di questi tempi potrebbe anche starci), o quello è «suo» e non «proprio».
www.raccapriccio.com
"…una missione che il nostro governo non trova il coraggio di chiamare con il proprio nome: guerra."
O il governo fa «guerra» di secondo nome (e di questi tempi potrebbe anche starci), o quello è «suo» e non «proprio».
www.raccapriccio.com
La prima di oggi. Con l'urlo del diretur.
Grande spazio oggi alla cacciata di Fini dal PDL ad opera del premier.
Eloquente il titolo del fondo del diretur: L'ora della libertà.
Segnaliamo anche la solita efficace vignetta del sempreverde Altan.
La. Sintassi. Di. Ilvo. Diamanti.
Luca Massaro ci segnala uno straordinario post dal blog di Leonardo, che parla della scrittura di Ilvo Diamanti. Il post inizia così:
La sintassi di Ilvo Diamanti
Spezzata. Franta. In tante frasette minuscole. Legate dal senso. Ma divise. Dal punto fermo. Onnipresente. Connettore e divisore. Un ceffone al lettore. Ehi lettore. Ciaf! Stai attento. Ciaf! Sto dicendo cose importanti. Ciaf! La sintassi. Di Ilvo Diamanti. Una gragnuola di ceffoni.
Mi piace.
E continua qui.
La sintassi di Ilvo Diamanti
Spezzata. Franta. In tante frasette minuscole. Legate dal senso. Ma divise. Dal punto fermo. Onnipresente. Connettore e divisore. Un ceffone al lettore. Ehi lettore. Ciaf! Stai attento. Ciaf! Sto dicendo cose importanti. Ciaf! La sintassi. Di Ilvo Diamanti. Una gragnuola di ceffoni.
Mi piace.
E continua qui.
Audisio e Mauro si aggiudicano ex-aequo il PPR+ di giugno. A Zucconi il PPR-.
Si è chiuso il sondaggio PPR del mese di giugno. Ecco le classifiche finali:
(totale 40 voti):
1. Emanuela Audisio - 9 voti (22%)
1. Ezio Mauro - 9 voti (22%)
3. Alberto Statera - 8 voti (20%)
4. Maurizio Crosetti - 6 voti (15%)
5. Michele Serra - 5 voti (13%)
6. Eugenio Scalfari - 3 voti (8%)
Due vincitori per il sondaggio di giugno: Emanuela Audisio ed Ezio Mauro si sono aggiudicati ex-aequo l’ambìto trofeo (lasciatecelo dire…) dopo un serratissimo confronto.
Il Diretùr ha espresso, con un editoriale durissimo che seguiva una prima pagina bianca ad effetto, la netta opposizione del giornale alla nuova aggressione della destra contro l’indipendenza del giornalismo (di certo giornalismo…) e della magistratura (di certa magistratura…). Non è certo un caso che il primo giornalista a vincere per due volte il PPR+ sia colui che guida con mano ferma la linea editoriale di un giornale che non teme di porsi come watch-dog del potere.
Emanuela Audisio in Sudafrica ha offerto ai lettori uno sguardo intelligente, profondo e brillante sui Mondiali, ciò che rende in queste occasioni la sezione sportiva del giornale apprezzabilmente diversa dalla concorrenza (vedi anche alla voce Crosetti). Un esempio è il bel racconto dell’esordio di Maradona come CT al Mondiale in cui ha descritto magnificamente l’anima di Diego.
Completa il podio Alberto Statera che ha progressivamente conquistato i blogger con l’illuminante inchiesta sul funzionamento della fabbrica di Pomigliano, scritta con uno stile elegante e disincantato.
A ridosso del podio troviamo l’ottimo Maurizio Crosetti, che ha seguito i mondiali di calcio con la consueta competenza tecnica servita con uno stile di scrittura effervescente e una giusta dose di ironia.
Al quinto posto si piazza Michele Serra ammirevole per la capacità di cogliere la modestia della classe politica italiana, come nel caso dell’Amaca che ritrae Bonaiuti, e di ricordarci puntualmente le anomalie dell’informazione in Italia, come nel caso dell’Amaca sul TG5.
Chiude la classifica il Fundador il cui acuto editoriale sulla vicenda Pomigliano ne ha preconizzato correttamente l’evoluzione, come testimoniato dalla volontà della Fiat e della Omsa di spostare parte delle rispettive produzioni in Serbia. Rimane ancora inascoltato il suggerimento a rispondere all’ineluttabilità degli effetti della globalizzazione con adeguate politiche fiscali redistributive.
(totale 35 voti):
1. Vittorio Zucconi - 14 voti (40%)
2. Angelo Aquaro - 11 voti (31%)
3. Silvia Fumarola - 4 voti (11%) h
4. Enrico Franceschini - 3 voti (9%)
5. Federico Rampini - 2 voti (6%)
6. Andrea Tarquini - 1 voto (3%)
Il Zucconi mondiale non poteva non aggiudicarsi il PPR-: tante e tali erano state le proteste dei blogger per la vacuità dei suoi scritti sudafricani, in linea con la mediocrità imbarazzante della Nazionale, da rendere abbastanza prevedibile l’esito del sondaggio. Unanime il desiderio dei lettori di vedere Zucconi, giornalista assai stimato, impegnato in ambiti a lui più congeniali.
Al secondo posto il dominatore delle prime due edizioni del PPR-, Angelo Aquaro, prodottosi nel mese in un dimenticabile articolo che svelava le “ultime cene” dei grandi della Storia. Curiosità finalmente soddisfatta.
Al terzo posto Silvia Fumarola, sorprendentemente impegnata a descriverci nientemeno che le qualità della voce del maschio ideale. Su R2.
Segue l’onnipresente Franceschini, sempre più a suo agio nei panni del Masotti de’ noantri, con due perle R2-style: la distrazione dei giovani quale sintomo di intelligenza (a sostegno di tale affermazione una seria ricerca scientifica…) e il profumo che, allo zoo di Londra, attrae alcuni felini. Del Governo Cameron poche tracce…
Il tema della distrazione è stato (scientemente?) ripreso da Rampini in quanto l’ennesima ricerca scientifica ne ha celebrato le virtù rilassanti sul cervello. E su R2.
Chiude la classifica Tarquini, il cui prezioso contributo sulla maggiore longevità maschile determinata dal matrimonio con donne più giovani è stato stranamente poco notato…
Non dimenticate di proporre le candidature per il mese in corso scrivendo a enricoporrochiocciolafastwebnet.it oppure segnalando direttamente in un post (anche se OT, non preoccupatevi) l’articolo che ritenete meritevole di una menzione, positiva o negativa che sia.
(si ringrazia Barbapapà per la collaborazione)
(totale 40 voti):
1. Emanuela Audisio - 9 voti (22%)
1. Ezio Mauro - 9 voti (22%)
3. Alberto Statera - 8 voti (20%)
4. Maurizio Crosetti - 6 voti (15%)
5. Michele Serra - 5 voti (13%)
6. Eugenio Scalfari - 3 voti (8%)
Due vincitori per il sondaggio di giugno: Emanuela Audisio ed Ezio Mauro si sono aggiudicati ex-aequo l’ambìto trofeo (lasciatecelo dire…) dopo un serratissimo confronto.
Il Diretùr ha espresso, con un editoriale durissimo che seguiva una prima pagina bianca ad effetto, la netta opposizione del giornale alla nuova aggressione della destra contro l’indipendenza del giornalismo (di certo giornalismo…) e della magistratura (di certa magistratura…). Non è certo un caso che il primo giornalista a vincere per due volte il PPR+ sia colui che guida con mano ferma la linea editoriale di un giornale che non teme di porsi come watch-dog del potere.
Emanuela Audisio in Sudafrica ha offerto ai lettori uno sguardo intelligente, profondo e brillante sui Mondiali, ciò che rende in queste occasioni la sezione sportiva del giornale apprezzabilmente diversa dalla concorrenza (vedi anche alla voce Crosetti). Un esempio è il bel racconto dell’esordio di Maradona come CT al Mondiale in cui ha descritto magnificamente l’anima di Diego.
Completa il podio Alberto Statera che ha progressivamente conquistato i blogger con l’illuminante inchiesta sul funzionamento della fabbrica di Pomigliano, scritta con uno stile elegante e disincantato.
A ridosso del podio troviamo l’ottimo Maurizio Crosetti, che ha seguito i mondiali di calcio con la consueta competenza tecnica servita con uno stile di scrittura effervescente e una giusta dose di ironia.
Al quinto posto si piazza Michele Serra ammirevole per la capacità di cogliere la modestia della classe politica italiana, come nel caso dell’Amaca che ritrae Bonaiuti, e di ricordarci puntualmente le anomalie dell’informazione in Italia, come nel caso dell’Amaca sul TG5.
Chiude la classifica il Fundador il cui acuto editoriale sulla vicenda Pomigliano ne ha preconizzato correttamente l’evoluzione, come testimoniato dalla volontà della Fiat e della Omsa di spostare parte delle rispettive produzioni in Serbia. Rimane ancora inascoltato il suggerimento a rispondere all’ineluttabilità degli effetti della globalizzazione con adeguate politiche fiscali redistributive.
(totale 35 voti):
1. Vittorio Zucconi - 14 voti (40%)
2. Angelo Aquaro - 11 voti (31%)
3. Silvia Fumarola - 4 voti (11%) h
4. Enrico Franceschini - 3 voti (9%)
5. Federico Rampini - 2 voti (6%)
6. Andrea Tarquini - 1 voto (3%)
Il Zucconi mondiale non poteva non aggiudicarsi il PPR-: tante e tali erano state le proteste dei blogger per la vacuità dei suoi scritti sudafricani, in linea con la mediocrità imbarazzante della Nazionale, da rendere abbastanza prevedibile l’esito del sondaggio. Unanime il desiderio dei lettori di vedere Zucconi, giornalista assai stimato, impegnato in ambiti a lui più congeniali.
Al secondo posto il dominatore delle prime due edizioni del PPR-, Angelo Aquaro, prodottosi nel mese in un dimenticabile articolo che svelava le “ultime cene” dei grandi della Storia. Curiosità finalmente soddisfatta.
Al terzo posto Silvia Fumarola, sorprendentemente impegnata a descriverci nientemeno che le qualità della voce del maschio ideale. Su R2.
Segue l’onnipresente Franceschini, sempre più a suo agio nei panni del Masotti de’ noantri, con due perle R2-style: la distrazione dei giovani quale sintomo di intelligenza (a sostegno di tale affermazione una seria ricerca scientifica…) e il profumo che, allo zoo di Londra, attrae alcuni felini. Del Governo Cameron poche tracce…
Il tema della distrazione è stato (scientemente?) ripreso da Rampini in quanto l’ennesima ricerca scientifica ne ha celebrato le virtù rilassanti sul cervello. E su R2.
Chiude la classifica Tarquini, il cui prezioso contributo sulla maggiore longevità maschile determinata dal matrimonio con donne più giovani è stato stranamente poco notato…
Non dimenticate di proporre le candidature per il mese in corso scrivendo a enricoporrochiocciolafastwebnet.it oppure segnalando direttamente in un post (anche se OT, non preoccupatevi) l’articolo che ritenete meritevole di una menzione, positiva o negativa che sia.
(si ringrazia Barbapapà per la collaborazione)
Incipit.
Marco Campione ci segnala l'incipit di un pezzo di Paolo Gallori su Repubblica.it:
Inizialmente sono state diffuse solo le sue iniziali, M.D. Che, oltre a siglare il nome del protagonista della storia, potrebbero allo stesso tempo indicare una "mente dotatissima".
Inizialmente sono state diffuse solo le sue iniziali, M.D. Che, oltre a siglare il nome del protagonista della storia, potrebbero allo stesso tempo indicare una "mente dotatissima".
giovedì 29 luglio 2010
Web marketing.
Riceviamo e volentieri pubblichiamo:
Ciao Pazzo,
ho seguito il tuo consiglio di qualche settimana fa e su IBS ho comprato il libro di M. Stefanini, Il partito "Repubblica".
Però, io rilancio, e ai lettori consiglio gli altri quattro che ho preso:
- Gianni Fochi: Fischi per fiaschi nell'italiano scientifico. Leggere attentamente prima di parlare (a sproposito)
- Christopher Hitchens: Dio non è grande. Come la religione avvelena ogni cosa
- Bram Stoker: Dracula
- Mary Shelley: Frankestein.
Insomma, con la giusta dose di approfondimento e saggistica, ad agosto non avrò tempo di annoiarmi!
Come sempre un saluto a te ed ai tuoi lettori,
Antonio
Ciao Pazzo,
ho seguito il tuo consiglio di qualche settimana fa e su IBS ho comprato il libro di M. Stefanini, Il partito "Repubblica".
Però, io rilancio, e ai lettori consiglio gli altri quattro che ho preso:
- Gianni Fochi: Fischi per fiaschi nell'italiano scientifico. Leggere attentamente prima di parlare (a sproposito)
- Christopher Hitchens: Dio non è grande. Come la religione avvelena ogni cosa
- Bram Stoker: Dracula
- Mary Shelley: Frankestein.
Insomma, con la giusta dose di approfondimento e saggistica, ad agosto non avrò tempo di annoiarmi!
Come sempre un saluto a te ed ai tuoi lettori,
Antonio
Dacci oggi il nostro post quotidiano.
Ecco il contributo quotidiano di PPR alla protesta contro il comma ammazza-blog.
E' nato un blog in cui l'autore ha scaraventato dentro tutta la rabbia che aveva dentro.
E' nato un blog in cui l'autore ha scaraventato dentro tutta la rabbia che aveva dentro.
Come mai i giornali pubblicano le foto di Marchionne in maglione anche d'estate? Non ci sono foto estive?
Se l'è chiesto Maurizio Goetz nel suo FriendFeed.
Come dargli torto? Ecco dall'alto in basso le foto di Marchionne apparse oggi su Repubblica, Corriere, Stampa e Unità.
Come dargli torto? Ecco dall'alto in basso le foto di Marchionne apparse oggi su Repubblica, Corriere, Stampa e Unità.
Il baco di Merlo.
Angelo M. Buongiovanni, passando al setaccio il pezzo di Francesco Merlo, ha trovato un baco.
Al giornale fondato da Antonio Gramsci si sono un filino offesi.
Di quello che è accaduto ieri.
E se c'è qualcuno (e son tanti) che di questa storia non c'ha capito una beata fava, si vada a leggere cosa ha scritto Lucacicca.
Zucconate.
Vittorio Zucconi sul suo blog dice la sua sull'abolizione delle corride in Catalunya:
Ho assistito in vita mia a una sola corrida, nella Plaza de Toros di Madrid, e ne sono uscito disgustato, non dalla mattanza del bovino, ma dalle torture che gli vengono inflitte Corrida6tra bei colori, costumini, banderillas, cappellini, lustrini, cavalli, trombette, tifo, fazzoletti, coccardine, dunque per me la Catalogna ha fatto benissimo ad abolirle. Ma ho un dubbio: aboliranno anche le bistecche di manzo o di vitella, o quelli è giusto continuare a macellarli in privato e senza tante trombette, lontani dagli occhi dei consumatori? E dei tori da combattimento che ne faranno? Gli tagliano i cojones e ne fanno brasati? Allora tanto vale morire cercando almeno di prendere a cornate il tuo aguzzino. (PS: Non amo la carne, anche se non sono un vegetariano, ma l’ipocrisia mi risulta ancora più indigesta).
Ho assistito in vita mia a una sola corrida, nella Plaza de Toros di Madrid, e ne sono uscito disgustato, non dalla mattanza del bovino, ma dalle torture che gli vengono inflitte Corrida6tra bei colori, costumini, banderillas, cappellini, lustrini, cavalli, trombette, tifo, fazzoletti, coccardine, dunque per me la Catalogna ha fatto benissimo ad abolirle. Ma ho un dubbio: aboliranno anche le bistecche di manzo o di vitella, o quelli è giusto continuare a macellarli in privato e senza tante trombette, lontani dagli occhi dei consumatori? E dei tori da combattimento che ne faranno? Gli tagliano i cojones e ne fanno brasati? Allora tanto vale morire cercando almeno di prendere a cornate il tuo aguzzino. (PS: Non amo la carne, anche se non sono un vegetariano, ma l’ipocrisia mi risulta ancora più indigesta).
La morte in missione di pace non fa più notizia.
Una volta alla morte dei soldati italiani in Afghanistan si dedicava il titolo principale. Se la cavicchia solo il nemico.
Evidentemente non fa più notizia.
Evidentemente non fa più notizia.
Raccapricci.
Vittorio Zucconi, La Repubblica, 28/07/2010:
"La sensazione è che questa, nonostante l'universalità globale del World Wide Web…"
www.raccapriccio.com
"La sensazione è che questa, nonostante l'universalità globale del World Wide Web…"
www.raccapriccio.com
La prima di oggi.
La lite coniugale tra Berlusconi e Fini viene gestita con due fondi di Claudio Tito e Filippo Ceccarelli (quest'ultimo per il secondo giorno consecutivo presente in prima).
Qui il colorito incipit del pezzo di Ceccarelli:
Breve la vita e infelice del Popolo della Libertà. Dopo 16 mesi dalla tecno-apoteosi del congresso fondativo e fasullo, con il palco rock, i milioni di led, le riprese di riguardo e a planare, l’applausometro in delirio, e gli inni trionfali, il salottino per la supernomenklatura, le abbronzature invernali delle future veline.
Il pezzo di Tito, invece, inizia come di consuetudine con un virgolettato (o virgolettito se preferite).
Segnaliamo inoltre un fondo di Francesco Merlo e il ritorno di Angelo Aquaro in prima.
Sullo spazio dedicato ai due soldati italiani uccisi ad Herat torneremo più tardi.
Update: ecco il commento alla pagina di Barbapapà:
Certo è una prima pagina un po' schizzoide: da un lato si enfatizza la decisione del Cav. di rompere il sodalizio con Fini e dall'altra si segnala l'intervista pacificatoria di quest'ultimo ad un sodale pseudo-indipendente del Berlusca...
Comunque il primo sfoglio odierno del giornale è praticamente illeggibile per un normale cittadino: politica politicante a tutto spiano senza che si intraveda un tema legato alla crisi economica o agli interessi concreti della gente comune.
Bisogna arrivare alla pagina 10 per trovare finalmente un argomento importante come la questione Pomigliano.
Emanuela Gaudísio.
Chi se non la nostra signora dello sport poteva raccontarci così bene i campionati europei di atletica nella città di questo pazzo scatenato?
Un incipit che ci piace molto.
Lo ha scritto Marco Campione:
Lungi da me volermi sostituire al lavoro meritorio di PPR, sempre pronto a scovare piccoli e grandi abbagli del mio ex giornale, ma questa segnalazione non me la voglio lasciare sfuggire perché va oltre la questione lessicale.
E quindi è giusto che la segnalazione la andiate a leggere sul blog di Marco. Che ringraziamo per aver lavorato per noi.
Lungi da me volermi sostituire al lavoro meritorio di PPR, sempre pronto a scovare piccoli e grandi abbagli del mio ex giornale, ma questa segnalazione non me la voglio lasciare sfuggire perché va oltre la questione lessicale.
E quindi è giusto che la segnalazione la andiate a leggere sul blog di Marco. Che ringraziamo per aver lavorato per noi.
Scusate il ritardo.
Quasi fuori tempo massimo pubblichiamo la parte finale di Un Tour di cattivi pensieri di Gianni Mura uscito su Repubblica di ieri:
Capitolo cibo. Scovati quattro posti interessanti (Igé, Monétierles-Bains, Vals-lesBains e Brive) che usciranno sul Venerdì ma il ristorante che continuo a sentire più vicino era e resta Les Olivades di Bruno Deligne (avenue de Ségur 41, Parigi): una tartara a coltello che nemmeno nelle Langhe e un delizioso incontro tra salmone affumicato, caprino fresco e pera, più una carta dei vini con segnalazioni di piccolissimi produttori sconosciuti ai più, con ottime bottiglie a prezzi corretti (voto 8). A Parigi si trovano anche i quotidiani italianie mi siè stretto il cuore leggendo del fallimento dell' Aquila Rugby. So che ci sono altre priorità, ma questa non era una squadra qualsiasi, era un pezzo di storia, un simbolo forte e bisognava aiutarla. Averla lasciata morire è una vergogna nazionale che chiama in causa tutti, da Berlusconi alle sue ultime quattro lettere, senza escludere tv e giornali. Così alla solitudine si è sovrapposto il silenzio e nessun voto può rimediare a questo vuoto.
Gianni Mura
Capitolo cibo. Scovati quattro posti interessanti (Igé, Monétierles-Bains, Vals-lesBains e Brive) che usciranno sul Venerdì ma il ristorante che continuo a sentire più vicino era e resta Les Olivades di Bruno Deligne (avenue de Ségur 41, Parigi): una tartara a coltello che nemmeno nelle Langhe e un delizioso incontro tra salmone affumicato, caprino fresco e pera, più una carta dei vini con segnalazioni di piccolissimi produttori sconosciuti ai più, con ottime bottiglie a prezzi corretti (voto 8). A Parigi si trovano anche i quotidiani italianie mi siè stretto il cuore leggendo del fallimento dell' Aquila Rugby. So che ci sono altre priorità, ma questa non era una squadra qualsiasi, era un pezzo di storia, un simbolo forte e bisognava aiutarla. Averla lasciata morire è una vergogna nazionale che chiama in causa tutti, da Berlusconi alle sue ultime quattro lettere, senza escludere tv e giornali. Così alla solitudine si è sovrapposto il silenzio e nessun voto può rimediare a questo vuoto.
Gianni Mura
mercoledì 28 luglio 2010
E fu così che Giuliano Ferrara si scagliò contro la ex republiconas Claudia Fusani.
Una sceneggiata in tre atti tratta dal sito de La Stampa.
Atto primo:
Scontro nel corso della conferenza stampa di Denis Verdini in corso nella sede del Pdl a via dell'Umiltà. La tensione sale quando una giornalista dell'Unità chiede conto a Denis Verdini di alcuni assegni versati per il Giornale di Toscana. La giornalista domanda di avere dei dettagli ma a risponderle è Giorgio Stracquadanio,deputato del Pdl seduto in prima fila: «Signora sta dicendo una montagna di cazzate». Pronta la replica della cronista: «Le cazzate le dirà lei, tenga a posto le parole».
Atto secondo:
La cronista , Claudia Fusani, fa per ripetere la domanda al coordinatore del Pdl ma subito interviene strillando Giuliano Ferrara, direttore del Foglio: «Adesso basta - grida alzandosi in piedi - perchè non chiedete a lei come mai è passata da Repubblica all'Unità in condizioni ancora da chiarire».
Terzo e ultimo atto:
«La Fusani - ha continuato Ferrara - che dà lezioni di moralità! Siamo in uno Stato di polizia». Parole, quelle del direttore del Foglio, pronunciate mentre abbandona la sala della conferenza stampa
E per chi si fosse eccitato, ecco la rappresentazione completa:
Atto primo:
Scontro nel corso della conferenza stampa di Denis Verdini in corso nella sede del Pdl a via dell'Umiltà. La tensione sale quando una giornalista dell'Unità chiede conto a Denis Verdini di alcuni assegni versati per il Giornale di Toscana. La giornalista domanda di avere dei dettagli ma a risponderle è Giorgio Stracquadanio,deputato del Pdl seduto in prima fila: «Signora sta dicendo una montagna di cazzate». Pronta la replica della cronista: «Le cazzate le dirà lei, tenga a posto le parole».
Atto secondo:
La cronista , Claudia Fusani, fa per ripetere la domanda al coordinatore del Pdl ma subito interviene strillando Giuliano Ferrara, direttore del Foglio: «Adesso basta - grida alzandosi in piedi - perchè non chiedete a lei come mai è passata da Repubblica all'Unità in condizioni ancora da chiarire».
Terzo e ultimo atto:
«La Fusani - ha continuato Ferrara - che dà lezioni di moralità! Siamo in uno Stato di polizia». Parole, quelle del direttore del Foglio, pronunciate mentre abbandona la sala della conferenza stampa
E per chi si fosse eccitato, ecco la rappresentazione completa:
La morte di due soldati italiani in Afghanistan?
Meglio la politica.
Tarda serata di oggi, mercoledì 28 luglio.
Discutibile la decisione di Repubblica.it di dare poco risalto alla morte di Pierdavide De Cillis e Mauro Gigli, i due soldati italiani caduti in Afghanistan.
Di diverso avviso Corriere.it e Stampa.it che invece scelgono di aprire con la triste notizia.
Vedremo domani cosa succederà sui cartacei.
Discutibile la decisione di Repubblica.it di dare poco risalto alla morte di Pierdavide De Cillis e Mauro Gigli, i due soldati italiani caduti in Afghanistan.
Di diverso avviso Corriere.it e Stampa.it che invece scelgono di aprire con la triste notizia.
Vedremo domani cosa succederà sui cartacei.
Crosettismi romantici.
Dal blog di Maurizio Crosetti:
Poi, sorvolando l’Africa e un sacco di altra terra, la hostess ha oscurato i finestrini e ha distribuito le coperte. Era ora di dormire. Il signore anziano, nella fila accanto alla mia, si è messo la mascherina sugli occhi per quel po’ di buio innaturale e fuori orario di cui abbiamo così bisogno. Si è disteso, ma all’improvviso ha sollevato la mascherina come per cercare qualcosa, come se avesse dimenticato chissà che. Era così, infatti. Ha cercato, e trovato, la mano della moglie, poi ha appoggiato un bacio su quelle piccole dita.
(foto presa qui)
Verrückt für die Republik.
Riceviamo e volentieri pubblichiamo:
Ciao Pazzo! Sono tornato più o meno da una settimana dal mio viaggio in Austria e Germania e ora ho deciso di scriverti perchè, anche in vacanza, il mio feticismo non si è sopito!!! :)
Ti invio 4 foto delle mie vacanze: nella prima sono a Vienna, nelle altre tre a Salisburgo.
Ti spedirò un'altra mail in cui ti dirò alcune curiosità, sempre inerenti al giornalismo, trovate per la Germania:)
Saluti Jacopo
Grazie Jacopo. Tu si che sei un vero feticista di Repubblica. FS
Ciao Pazzo! Sono tornato più o meno da una settimana dal mio viaggio in Austria e Germania e ora ho deciso di scriverti perchè, anche in vacanza, il mio feticismo non si è sopito!!! :)
Ti invio 4 foto delle mie vacanze: nella prima sono a Vienna, nelle altre tre a Salisburgo.
Ti spedirò un'altra mail in cui ti dirò alcune curiosità, sempre inerenti al giornalismo, trovate per la Germania:)
Saluti Jacopo
Grazie Jacopo. Tu si che sei un vero feticista di Repubblica. FS
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