lunedì 3 giugno 2019

In memoria di Vittorio Zucconi (parte sesta).

Siamo entrati nell'archivio di Pazzo per Repubblica e in 13 anni di blog abbiamo trovato una serie di post curiosi che riguardano il caro Vittorio Zucconi.

C'è di tutto un po': refusi, scarabocchi, errori, elogi e chi più ne ha più ne metta.

Lui sarebbe contento di rileggerli.

Li leggerà. Ovunque egli sia.

Questa è la sesta parte. La prima la trovate qui, la seconda qui, la terza qui , la quarta qui e la quinta qui.

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In rigoroso ordine di apparizione:

26 maggio 2009

Se in Sicilia c'è un paese che si chiama Barcellona, ce ne sarà anche un altro che si chiama Washington.

Vittorio Zucconi è in Sicilia (per lavoro e non vacanze) da almeno tre giorni, eppure il pezzo di oggi su Colin Powell è datato Washington.

Tre ipotesi:

- si tratta di una Washington vicino a Palermo

- è un pezzo scritto una settimana fa e finora rimasto nel cassetto (e può darsi, non è una notizia che scade)

- a Repubblica datano i pezzi a seconda della sede abituale dell’inviato

Fabio P.



26 giugno 2009


Blogout.

Vittorio Zucconi questa volta s'è incazzato di brutto e ha chiuso il suo blog su Repubblica.it a tempo indeterminato.
E' successo che nell'ultima settimana il blog è stato letteralmente invaso da decine di trolls - dichiaratamente di centro destra - che hanno spostato la discussione dai temi politici (indovinate di chi e di cosa si parlava) riuscendo a mandarlo alla deriva con un continuo ping- pong di insulti personali, cazzeggiamenti ecc. dal quale ahimè non sono riusciti a sottrarsi i frequentatori abituali e corretti di questo spazio che Zucconi offre.
Forse pagati da qualcuno, forse a gratis, di sicuro è che qualcuno è riuscito nell'intento che si prefiggeva: far chiudere un altro spazietto di confronto e democrazia, spazietto molto scomodo per Berlusconi e per i suoi fedelissimi.
Obiettivo raggiunto in pieno. Forse - dico forse - con l'inconsapevole aiuto di Zucconi stesso.
Infatti mi domando se non c'erano altre vie prima di questa decisione, per esempio non si potevano bannare i mosconi chiaramente più molesti, senza fare di ogni erba un fascio ?
Comunque, sul blog è rimasto l'archivio dei giorni precedenti per chi vuole capire a che punto si era arrivati.

GPP


1 luglio 2009


Udite! Udite!

Il blog di Vittorio Zucconi è tornato.

(da un assist di Jacopo N.)


13 luglio 2009

Lo sciopero dei blog: ecco lo zucconipensiero.

Citiamo dal blog di Vittorio Zucconi:

"Vedo circolare in rete e in qualche rispettabile blog, l’idea, seria e amara, di una giornata del silenzio per protestare contro la prossima porcata Alfanosilencer che minaccia seriamente l’esistenza del giornalismo dei cittadini come di quello professionale e non potrei dissentire in maniera più radicale. Per due semplici ragioni: 1) I blogger e i giornalisti (giustamente) indignati da questi costanti attentati al diritto di critica e di cronaca portati dal neo-putinismo all’italiana, non sono “tutti”. Blog di destra filo berlusconiani, come giornali e riviste apparentati al potere continueranno tranquillamente, legittimamente e gioiosamente a pubblicare e a scrivere, rendendo vana e forse un po’ ridicola una giornata del silenzio parziale. 2) Soprattutto, in questo momento della nostra storia, si dovrebbe fare il contrario, alzare la voce, gridare, battere i piedini per terra e fare più, non meno, giornalismo, indagando, criticando, confrontando le balle con la realtà, ridicolizzando, allagando (flooding) un’eventuale legge blogghicida con possibili ipotesi di reato, scambiando frammenti di notizie vere e di informazioni (non di insulti gratuiti o goliardici) per ricomporre il quadro di una realtà sbriciolata quotidianamente dagli organi della propaganda. Se qualcuno vuole fucilarmi, la risposta migliore non è il suicidio. Non è il silenzio la risposta a chi mi vuol zittire e la prova dell’Aventino è già stata fatta. Non ha funzionato un gran che bene. Voglio notizie, non gesti."


2 settembre 2009


Schegge d'agosto 3 - Zucconate estive.

La tecnologia e la scienza, si sa, sono sempre un problema per i giornalisti "generalisti" non particolarmente ferrati in materia, che si espongono facilmente a imprecisioni e figuracce.
Questa volta (Repubblica del 18.8.2009) nella trappola ci è finito nientemeno che Vittorio Zucconi, proprio lui, grande capo e Direttur di Repubblica.it 65enne da due giorni (Zuc, non Repubblica.it) e ormai corrispondente a vita dagli USA.
In un pezzo sulle truffe e clonazioni delle carte di credito, parla di "SQL" definendolo "Structured English Query Language", aggiungendo un English che non c'entra nulla e che oltretutto non corrisponde all'acronimo, che dovrebbe essere altrimenti "SEQL".
Inoltre, SQL è nato sì in IBM (ma si chiamava "Sequel"), come prodotto interno, ma nel 1974, non nel 1970.


2 settembre 2009

Zucconate e Visettismi.

Vittorio Zucconi apre così oggi il pezzo sulla Disney che compra l'uomo Ragno:

"Soltanto nel mondo dei fumetti un ragno può cadere nella tela di un topo, ma questo è il destino dell'Uomo Ragno, impigliato da ieri parte dell'impero di Disney."

Giampaolo Visetti da Tokyo a proposito del Giappone che ha premiato i democratici:

"Il Paese che in un giorno si è congedato da se stesso"

29 settembre 2009

Zucconate.

Vittorio Zucconi nella rubrica settimanale del martedì Cuore Rossonero sul dorso milanese di Repubblica:

"Attaccanti del Bari che non saprebbero centrare il mare neppure tirando dalla spiaggia".

15 novembre 2009

I cinque dell'Ave Maria.

Ma dove lo trovate un altro giornale che in prima pagina presenta contemporaneamente articoli di Roberto Saviano, Gad Lerner, Vittorio Zucconi, Adriano Sofri e Michele Serra?

25 gennaio 2010


Bisognava recuperare Serpico.

Per far sì che Zucconi scrivesse qualcosa di interessante.
A proposito, se la storia vi ha incuriosito, qui trovate maggiori informazioni.
Di Serpico ne parla anche Lorenzo Cairoli.


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Qui trovate la prima parte, qui la seconda, qui la terza, qui la quarta e qui la quinta.

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