Al momento in cui scriviamo, sono 25* i lettori che hanno dichiarato che da domani non acquisteranno più Repubblica.
Un campione minuscolo (noi contiamo quasi zero) ma che dimostra a che punto è la stima della gente verso la nuova proprietà e il nuovo direttore.
*dato in costante aggiornamento
Prima di passare alla rassegna stampa social, è doveroso segnalarvi quanto è successo ieri nella classifica delle tendenze di Twitter, con l'hashtag #iostoconverdelli che ha spopolato per tutto il giorno, nel bene e nel male.
"Vogliamo farlo arrivare al primo posto? Dai!" il nostro commento accompagnatorio.
Intorno alle 12, l'hashtag era arrivato al terzo posto.
Alla fine ci siamo rassegnati ma con un filo di speranza:
E niente... pare che i Libri e la data di oggi siano irraggiungibili. Accontentiamoci del bronzo. A meno che...un ultimo sforzo... Che dite?
Poi, nel primo pomeriggio, Dagospia pubblica questa cosa. Inizia così la movimentata giornata di Carlo Verdelli tra minacce di morte e scenari futuri a Largo Fochetti.
Infine, la drammatica spoilerata di Prima Comunicazione, una testata che di solito ci azzecca.
Il resto è storia nota.
Anche se "Giannini alla Stampa" ci tallona da dietro.
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E adesso spazio ai commenti sui social.
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Maria Letizia Cerica
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L'ha sprovincializzata.
Gaetano Romano
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Giulio Cardone - collaboratore di Repubblica
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Maurizio Agazzi
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Maurizio Nicita - La Gazzetta dello Sport
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Mentre molti esprimono vicinanza e solidarietà per le minacce ricevute la proprietà lo licenzia. Troppe coincidenze nella stessa giornata.
Andrea Armaro
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Stefano Marroni - ex vicedirettore del TG2 e responsabile di Medicina 33
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Vincenzo Pastore
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Giampiero Mughini a Dagospia
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La Repubblica con la erre moscia non sarà più il mio giornale.
Emanuele
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Leggo La Repubblica da 30 anni. Non ero un grande fan delle prima pagine urlate e preferivo la direzione precedente, ma la scelta di cambiare proprio oggi lascia veramente senza parole.
Stefano Bezzato
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Caro Pazzo,
mi sa che cambierò quotidiano, anche se non lo so che non ce ne sono di così interessanti in giro. La Repubblica che mi ha cresciuto e formato, da tempo era diventato vacuo eticamente e sgrammaticato tecnicamente. Con Maurizio molinari diventerà doroteo a puntino.
Alessandro Loppi
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Dispiace per questo cambio di guida del giornale. Mi auguro di continuare a leggere Repubblica, continuerò a farlo per il momento.
Massima vicinanza e solidarietà al direttore Carlo Verdelli.
Gianmarco
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Maurizio, stai sereno
Saul Stucchi (con tanto di contributo fotografico)
Credo che Repubblica perderà molti lettori, Molinari è quanto di più lontano dallo spirito del giornale. Decisione di brevissimo respiro, molto miope e inspiegabile per chi legge Repubblica dal 1976.
Antoine Doinel
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Quale sarebbe il disegno di J. Elkann? Io sto già pensando di non comprare più Repubblica...
Lattine Bollenti
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La sostituzione di Verdelli è stata accolta con malumore dai giornalisti di Repubblica, si sta discutendo in assemblea se proclamare lo sciopero. Anche Eugenio Scalfari si sarebbe infuriato, arrivando a minacciare di non scrivere più per il suo giornale.
Tweet di PPR delle ore 18 del 23 aprile 2020
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Io domani spero di andare in edicola per prendere la nuova iniziativa per il 25 aprile ma sicuramente ci andrò con un po’ di tristezza...
Lollobrax
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Mandano via un direttore nel giorno in cui tutto il web si mobilita per lui, minacciato di morte dai fascisti. Che tempismo. Che sensibilità.
Maurizio Crosetti - Repubblica
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p.s leggo repubblica dal 1991 spero di continuare...
Raffidi
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Dispiace dirlo ma è da un pezzo che la Repubblica ha smesso di essere sé stessa, e la manovra di oggi è la pietra tombale sul giornale che abbiamo amato con Scalfari e Mauro.
Pensandoci bene, pazzoperrep, è andata bene , potevano mettere Feltri. Comunque riflettendoci, domani non comprerò repubblica ovinizzata.
Dan Plufiu
Non sono più sicuro di continuare a comprare Repubblica.
Michele La Vecchia
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Anonimo
Ci starebbe uno sciopero duro.
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Frank Bart
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Verdelli congedato nel giorno della solidarietà per le minacce diffuse. Pare che Gianni Mura lassù faccia ancora cattivi pensieri. Ha scritto: John Elkann, voto zero.
Maurizio Zoja
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Dan Plufiu
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Molinari direttore de La Repubblica, ci sarà da divertirsi!!
Vito Hassan
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#iostoconverdelli #noistiamoconverdelli
Tweet di PPR delle ore 21 del 23 aprile 2020
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Stasera stiamo sulle barricate, anziché sulle rotative, Feticista Supremo. ¡Vamos!
Monica R. Bedana
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Ho cominciato a leggere Repubblica oltre 30 anni fa, al Liceo. Quando viaggiavo in autobus, specialmente durante i mesi invernali, sgomitavo pur di trovare un posticino nel quale sbirciarlo (e chi mi conosce bene sa che debbo essere io a sfogliare il giornale appena comprato!).
Per me quindi non è per nulla difficile gridare a voce altissima #iostoconverdelli e #antifascistisempre, anche se ultimamente il giornale non mi piaceva affatto, a partire dalle due ultime direzioni.
Tuttavia trovo scandaloso che la proprietà, proprio nel giorno del tweetstorm di solidarietà per il direttore sotto scorta, gli dia il benservito, peraltro alla vigilia del #25aprile.
Il passaggio poi di Maurizio Molinari, dal giornale della borghesia torinese a quello che ha rivoluzionato il giornalismo strappando il dominio al Corriere, è il completamento della metamorfosi.
Toccherà cercarci altro e dopo tre decenni, con Scalfari ormai più filosofo che politico, con i grandi vecchi ormai scomparsi, con Vittorio che se n’è andato lo scorso anno e le primarie in US nemmeno le gusti un po’, non rimane che continuare a leggere il Manifesto per ascoltare ancora la sinistra.
L’affollamento al cosiddetto centro moderato, considerando che la destra in Italia continua a essere sempre di stampo e ispirazione fascista (vedi Feltri e Sallusti), è così ampio che distinguere i tre quotidiani principali è diventato un esercizio da orologiaio.
Per me quindi non è per nulla difficile gridare a voce altissima #iostoconverdelli e #antifascistisempre, anche se ultimamente il giornale non mi piaceva affatto, a partire dalle due ultime direzioni.
Tuttavia trovo scandaloso che la proprietà, proprio nel giorno del tweetstorm di solidarietà per il direttore sotto scorta, gli dia il benservito, peraltro alla vigilia del #25aprile.
Il passaggio poi di Maurizio Molinari, dal giornale della borghesia torinese a quello che ha rivoluzionato il giornalismo strappando il dominio al Corriere, è il completamento della metamorfosi.
Toccherà cercarci altro e dopo tre decenni, con Scalfari ormai più filosofo che politico, con i grandi vecchi ormai scomparsi, con Vittorio che se n’è andato lo scorso anno e le primarie in US nemmeno le gusti un po’, non rimane che continuare a leggere il Manifesto per ascoltare ancora la sinistra.
L’affollamento al cosiddetto centro moderato, considerando che la destra in Italia continua a essere sempre di stampo e ispirazione fascista (vedi Feltri e Sallusti), è così ampio che distinguere i tre quotidiani principali è diventato un esercizio da orologiaio.
Buona fortuna quindi a Repubblica.
Vincenzo A. Pistorio su Facebook
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Ciao Pazzo,
Repubblica ha cambiato la storia del giornalismo italiano e, ancora oggi, nonostante cambiamenti e difficoltà varie, resta un giornale con un’identità precisa. Carlo Verdelli, sul quale nutrivo più di un dubbio ha saputo ridare forza e colore ai valori che tutti noi lettori di questa comunità amiamo. Il licenziamento di oggi, per i tempi e i modi utilizzati, è inaccettabile. La scelta del successore incomprensibile. Sarebbe bello che il comitato di redazione e le più importanti firme del quotidiano (per fortuna ce ne sono ancora molte) facessero sentire forte la loro voce. Per quanto mi riguarda, spero di poter continuare a leggere Repubblica anche in futuro ma, ora come ora, ne dubito fortemente.
Alessandro Riba
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Ferdinando Cotugno
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Il saluto di Verdelli ai lettori: “Partigiani si nasce e non si smette di esserlo”.
Il saluto di Verdelli ai lettori: “Partigiani si nasce e non si smette di esserlo”.
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245 favorevoli allo sciopero. Un plebiscito (quasi) bulgaro.
FS
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E’ un giornale d’informazione il quale anziché ostentare un'illusoria neutralità politica,dichiara esplicitamente di aver fatto una scelta di campo. Sono parole di Scalfari nel suo primo editoriale del 76. Parole che valevano allora. E valgono a maggior ragione oggi.
Cdr di Rep
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Aria pesante e tutti in attesa. Domani MM firmerà Repubblica e Giannini firmerà La Stampa. E chissà se il Fundador scriverà domenica. Intanto Concita De Gregorio ha letto alla radio l'ultimo capoverso del congedo di CV, invitando a leggerlo integralmente sul sito. Tempi bui.
Un grazie di cuore alla redazione di Repubblica che in questo giorno terribile e angosciante di sofferenza per il nostro direttore Carlo Verdelli è riuscita a chiudere l'assemblea con entusiasmo e passione.
Visto NON si stampi. 24 aprile 2020.
(rumore di barricate attive)
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2 commenti:
In solidarietà con Verdelli, spero in un futuro migliore per Repubblica. Oggi torno a comprarla dopo alcuni mesi, sperando di trovare un giornale di notizie, approfondimenti e fatti. In anni di urlatori, troll e strilloni da circo il giornalismo deve rincorrere la verità, i fatti e le analisi, non colludere con il caos e limitarsi ad "alzare la voce". Un augurio al giornale
Lettore di repubbli a fin dalla nascita sono molto perlesso e noto con rammarico che oggi manca editoriale di SCALFARI.
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