Luca Sofri, su Friendfeed, ha aperto un topic in cui chiede un bilancio obiettivo della prima settimana de Il Fatto.
I commenti sono disastrosi. Vi riportiamo solo quello di Francesco Costa, gli altri potete leggerli qui (bisogna essere registrati su Friendfeed).
Possiamo partire da due dati piuttosto acclarati. Il primo è che è fatto molto male. Non solo per quel che riguarda il già ampiamente sviscerato progetto grafico: parlo della lingua italiana, delle tonnellate di refusi, dell'uniformità dello stile (per dire, oggi in prima pagina il nome della testata ricorre tre volte in tre articoli diversi: una volta è scritto in corsivo senza virgolette, una volta normale con virgolette, una volta normale senza virgolette). Oltre al grafico, gli serve urgentemente un copy. Il secondo dato è che, tranne pochissimi, i giornalisti (nonché l'amministratore delegato, l'amministrazione, i caporedattori, ecc) vengono tutti dall'Unità di Padellaro. E infatti Il Fatto a quell'Unità raffazzonata, biliosa e prevedibile somiglia moltissimo.
Francesco Costa
mercoledì 30 settembre 2009
Fattoshop.
Troviamo decisamente orribile la scelta dei grafici de Il Fatto Quotidiano di trattare le foto di prima pagina con questo pessimo filtro di Photoshop.
Insomma, ci vuol poco. Suvvia.
Grafici discoli.
Testata del Corriere di oggi: per colpa di Dejan Stankovic, non sapremo mai in che anno è stato fondato il Corriere della Sera.
Daniele Mastrogiacomo ospite a Ultime da Babele.
Questa mattina alla bellissima trasmissione radiofonica Ultime da Babele, condotta da Giorgio Dell'Arti, è stato ospite l'inviato col lutto Daniele Mastrogiacomo, autore di I giorni della paura (edizioni e/o).
martedì 29 settembre 2009
Amarcord.
Grazie al feticismo scatenato di Sabino per il nostro giornale, pubblichiamo altre cinque copertine dei fascicoli pubblicati nel 1986 per i 10 anni di Repubblica.
L'inserto Salute: un orpello in meno da portarsi appresso.
Abbiamo scovato questo post sul blog Graficare:
Piccola rivoluzione da oggi su La Repubblica (quotidiano cartaceo).
I due settimanali (viaggi e salute) si trasformano in inserti.
Oggi “la prima” per Saluta: grafica coerente con il giornale, buon uso del colore, insomma un buon prodotto (e un orpello in meno da portarsi appresso).
Piccola rivoluzione da oggi su La Repubblica (quotidiano cartaceo).
I due settimanali (viaggi e salute) si trasformano in inserti.
Oggi “la prima” per Saluta: grafica coerente con il giornale, buon uso del colore, insomma un buon prodotto (e un orpello in meno da portarsi appresso).
Zucconate.
Vittorio Zucconi nella rubrica settimanale del martedì Cuore Rossonero sul dorso milanese di Repubblica:
"Attaccanti del Bari che non saprebbero centrare il mare neppure tirando dalla spiaggia".
"Attaccanti del Bari che non saprebbero centrare il mare neppure tirando dalla spiaggia".
Ma pensa alla salute. Di Repubblica.
Segnaliamo questo commento di un lettore anonimo del blog (crediamo sia un collaboratore di Repubblica):
Fa sempre piacere vedere che il lavoro degli altri non è mai degno di considerazione: che aghost "butti ancora incellophanato" l'inserto Salute, mortifica gli sforzi di chi comunque cerca sempre di dare il meglio...Oltretutto, non è detto che una cosa che non piaccia a noi non debba avere estimatori. Ottantamila copie in più vendute il giovedì vorranno pur dire qualcosa, oltre a 15 anni di presenza sul mercato: un prodotto, se non piace davvero al pubblico, non dura così tanto.
Fa sempre piacere vedere che il lavoro degli altri non è mai degno di considerazione: che aghost "butti ancora incellophanato" l'inserto Salute, mortifica gli sforzi di chi comunque cerca sempre di dare il meglio...Oltretutto, non è detto che una cosa che non piaccia a noi non debba avere estimatori. Ottantamila copie in più vendute il giovedì vorranno pur dire qualcosa, oltre a 15 anni di presenza sul mercato: un prodotto, se non piace davvero al pubblico, non dura così tanto.
Repubblica torna in Salute.
Non più settimanale ma inserto.
La grafica, figlia di quella del giornale, non è malaccio. Ci piace l'uso di tutto quel verde.
E domani a bordo con i Viaggi.
I farabutti secondo Diamanti.
Gran bel pezzo di Ilvo Diamanti su Repubblica di ieri relativo alla "questione farabutti".
Il Curròsivo.
Parte oggi la nuova rubrica Il Curròsivo dedicata al giornalista sportivo di Repubblica Enrico Currò, esperto di Milan e di Nazionale.
Nella cronaca di oggi di Milan-Bari ecco due chicche fresche fresche.
La prima: "Se il Milan avesse un goleador, sarebbe un piccolo Bari".
La seconda: "...e il pallido Huntelaar a tremare, tra Bonucci e Ranocchia. Non è una favola, anche se da qualche nome potrebbe sembrare..."
Piccoli collaboratori crescono.
A pagina 26 di oggi (lunedì 28) c'è un divertente pezzo di Irene Bonino da Venezia sui dirigibili Zeppelin che voleranno sopra Venezia.
Chi avesse notizie su Irene è pregato di fornircele. I feticisti scalpitano.
Noi abbiamo trovato questo link, ma non sappiamo se sia lei o un'omonima.
Chi avesse notizie su Irene è pregato di fornircele. I feticisti scalpitano.
Noi abbiamo trovato questo link, ma non sappiamo se sia lei o un'omonima.
lunedì 28 settembre 2009
Il milanista Andrea Sorrentino passa ai cugini nerazzurri.
Da qualche giorno le cronache dell'Inter le sta seguendo Andrea Sorrentino, che una volta era la spalla di Enrico Currò sulle vicende del Milan.
La conferma arriva oggi alla scoperta che Andrea è volato insieme a Mourinho e soci fino a Kazan per raccontarci l'insidiosa trasferta di Champions League dei campioni d'Italia contro la squadra di casa Rubin Kazan.
La conferma arriva oggi alla scoperta che Andrea è volato insieme a Mourinho e soci fino a Kazan per raccontarci l'insidiosa trasferta di Champions League dei campioni d'Italia contro la squadra di casa Rubin Kazan.
Grafici discoli.
Testata del Corriere di oggi: se qualcuno vuole scrivere una cartolina alla redazione come fa?
Chiede l'indirizzo completo ad Amauri?
ps: in ogni caso, graficamente parlando, gli strilli del nemico sono decisamente molto meglio dei nostri.
Il Corriere copia La Stampa che copia il Corriere...
Oggi sui siti dei due quotidiani, un pezzo identico sulla Merkel.
Il pezzo del Corriere, il pezzo de La Stampa.
Da un assist di Luca Sofri.
Il pezzo del Corriere, il pezzo de La Stampa.
Da un assist di Luca Sofri.
Sulle Orme dei Pooh.
Riceviamo e volentieri pubblichiamo:
Dunque il critico musicale della Repubblica dice e afferma che i Pooh sono il complesso musicale italiano più longevo, io penso invece che sia quello delle Orme. Margherita.
Cara Margherita, Wikipedia dice che entrambi i gruppi sono nati nel 1966.
Dunque il critico musicale della Repubblica dice e afferma che i Pooh sono il complesso musicale italiano più longevo, io penso invece che sia quello delle Orme. Margherita.
Cara Margherita, Wikipedia dice che entrambi i gruppi sono nati nel 1966.
domenica 27 settembre 2009
L'amica del mio amico.
Non è il titolo di un film di Eric Rohmer.
E' la segnalazione di un pezzo su Repubblica di oggi della corrispondente bergamasca di Repubblica, Giuliana Ubbiali, amica di un mio amico anche lui di Bergamo, of course.
Ah, il pezzo è relativo ad uno sfregio subito da un albero piantato in memoria delle vittime della mafia, tra cui Peppino Impastato.
E' la segnalazione di un pezzo su Repubblica di oggi della corrispondente bergamasca di Repubblica, Giuliana Ubbiali, amica di un mio amico anche lui di Bergamo, of course.
Ah, il pezzo è relativo ad uno sfregio subito da un albero piantato in memoria delle vittime della mafia, tra cui Peppino Impastato.
Segnalazione libro.
Riceviamo e volentierti pubbliciamo:
Ciao Enrico, e complimenti per il blog che è veramente uno spasso. Scrivo questa email in quanto collaboratore di Repubblica (Palermo, in passato Napoli. Volevo informarti che è uscito da poco il mio libro raccolta di sette anni di satira su Repubblica. Si intitola "Un mare di telex" ed è edito da Flaccovio Editore (www.flaccovio.com). Se vuoi andare a dare un'occhiata sul sito dell'editore ci sono in primo piano un po' di miei telex: per sapere cosa sono puoi andare a digitare Massimo Puleo sull'archivio di Repubblica. Ciao, d'ora in poi vi terrò d'occhio!
Massimo Puleo
Ezio, dormi tranquillo.
Domenica mattina ore 12, edicola di via Videmari a Cernusco sul Naviglio (una delle più frequentate del paese).
Il Fatto Quotidiano: 8 copie invendute su 15 consegnate.
Repubblica: esaurita (su 50 copie consegnate).
Il Fatto Quotidiano: 8 copie invendute su 15 consegnate.
Repubblica: esaurita (su 50 copie consegnate).
venerdì 25 settembre 2009
La dolce Concita, altro che Travaglio!
La vera chicca di Annozero di ieri non era la presenza di Marco Travaglio, ma quella di Concita De Gregorio.
Disastro Repubblica: -100.000 copie in un anno.
Che disastro a Repubblica. In un anno il quotidiano del gossip e delle escort perde 105.685 lettori: via, volatilizzati, persi, andati. Addio. In percentuale il calo assume numeri imbarazzanti: -17,3%. Vale a dire che su 5 lettori, uno se ne è andato. L’anno scorso Repubblica stampava 600.000 copie, oggi 500.000. Il calo è pesantissimo.
Il Corriere della Sera va male ma non come Repubblica: perde 70.000 copie scendendo ad una diffusione di 581.361 copie. Perde il 10,8% rispetto all’anno scorso.
Gli altri giornali. Il Giornale a -11%, Libero a -9,6%, il Tempo – 8,8%. La Stampa cede soltanto l’1,2%, mentre il Sole24Ore cala del 7,4%. L’Unità e ilGiorno sostanzialmente invariati.
Fonte: daw-blog.com
Brutto come un giornale degli anni settanta.
Torna l'ottimo Fabio P. con il suo punto di vista su Il Fatto Quotidiano.
Ho letto i commenti sul Fatto. Sono d'accordo su quasi tutto, è brutto come un giornale degli anni settanta. Ma trovo un po' ridicoli certi dogmatismi grafici, del tipo: il manuale dice che non si può fare allora non si fa. E chi l'ha detto, il Papa? Cosa vuol dire: i titoli sottolineati non esistono? Se uno vuole farli li fa, basta che abbia un senso. Lo stesso per i titoli in maiuscolo. Certo, vuol dire gridare (non a caso li usano sempre Libero e spesso il Giornale) ma se ha un senso si può fare. Magari non con titoli che occupano solo metà dello spazio lasciando tutto il resto il bianco e con dei font alti e stretti come quelli (lo hanno scelto per la paura di non riuscire a farci stare titoli più lunghi, ma con quei caratteri la volta che ci sarà un titolo più lungo e magari dovranno anche traccarlo un po' non si capirà un c.) E poi anche la divisione tra pezzi sbandierati e quelli a pacchetto non è una cosa così assurda e non sono nemmeno una novità. Metro, per dirne uno, lo fa da anni, serve a muovere e alleggerire la grafica. Comunque sono i primi numeri, c'è tutto il tempo per gli aggiustamenti.
A proposito di aborti grafici, vogliamo parlare della pagina Op-Ed (Opionioni ed editoriali) del Corriere? A parte che è copiata da quella di Repubblica (che è copiata da quella del New York Times), i titoli dei commentini di spalla alla pagina di sinistra scimmiottano la pratica anglosassone di mettere in maiuscolo tutti i sostantivi. Solo che in italiano la maiuscola ha un senso preciso, e la si mette solo in casi precisi. Invece sul Corriere escono schifezze del tipo: "Quando il Cinema è Bipartisan (e Cancella Mugugni senza Senso)".
Veramente una Bella Schifezza.
Fabio P.
Crosettismi iridati.
Maurizio Crosetti è a Mendrisio (Svizzera) per i campionati del mondo di ciclismo su strada.
Con quanti crosettismi ci delizierà?
ps: ma se i mondiali sono a Mendrisio, perchè i pezzi di Crosetti sono datati Varese?
I borborigmi alla Sorrentino.
Dopo i famosi pacheri alla Sorrentina, ecco i deliziosi borborigmi alla Sorrentino.
Nella foto: un passo della cronaca di Andrea Sorrentino inviato a San Siro per Inter-Napoli.
Ah, per chi non lo sapesse, i borborigmi sono questi.
Il Corrierone limita i danni.
Da 90 a 49 esuberi. Ok della redazione al piano di interventi del Corriere della Sera.
Dal referendum luce verde: con 226 sì, 67 no e 9 schede bianche, il corpo redazionale del Corriere della Sera ha approvato il verbale di accordo tra Cdr e Azienda in cui “sono indicati i contenuti diretti alla presentazione concordata e formale di un piano di interventi (della durata di 24 mesi) finalizzati a contrastare gli andamenti economici gestionali di tendenza negativa.
Continua qui.
Fonte: www.affaritaliani.it
Dal referendum luce verde: con 226 sì, 67 no e 9 schede bianche, il corpo redazionale del Corriere della Sera ha approvato il verbale di accordo tra Cdr e Azienda in cui “sono indicati i contenuti diretti alla presentazione concordata e formale di un piano di interventi (della durata di 24 mesi) finalizzati a contrastare gli andamenti economici gestionali di tendenza negativa.
Continua qui.
Fonte: www.affaritaliani.it
Non solo Fatto.
Andrea ci segnala la nascita di un giornale satirico e d'inchiesta nato anche lui oggi (come il Fatto), il Bakchich Hebdo. Secondo Andrea, come grafica, li batte tutti, anche se preferisce di gran lunga i giornali dallo stile elegante come quelli tedeschi.
giovedì 24 settembre 2009
Mal comune, mezzo gaudio.
Quotidiani, ancora giù Corriere e Repubblica.
Corriere giù del 10% a 512mila copie vendute, Repubblica in calo del 17% a 456mila. Questi i numeri che emergono dai dati Ads di giugno, in raffronto allo stesso mese del 2008, per i principali quotidiani italiani. In calo anche IlSole24Ore (-17%).
Tra i trend positivi, spicca la crescita de Il Centro (+11%). In lieve rialzo anche L'Unità (+1,5%).
www.affaritaliani.it
Corriere giù del 10% a 512mila copie vendute, Repubblica in calo del 17% a 456mila. Questi i numeri che emergono dai dati Ads di giugno, in raffronto allo stesso mese del 2008, per i principali quotidiani italiani. In calo anche IlSole24Ore (-17%).
Tra i trend positivi, spicca la crescita de Il Centro (+11%). In lieve rialzo anche L'Unità (+1,5%).
www.affaritaliani.it
Stanotte dormiamo tranquilli.
Un autorevole lettore del Blog (fidatevi) ci scrive ciò:
"Viaggi e Salute escono dalla prossima settimana (il martedì e il mercoledì) come inserti di 16 pagine dentro al giornale (ma saranno estraibili e conservabili)."
Striscia la Notizia fa il cazziatone a Repubblica.
Leggiamo su Dagospia:
Gentile " la Repubblica", leggiamo a pagina 15 del numero di mercoledì 23 settembre del vostro giornale, che il fotomontaggio pubblicato dal quotidiano Libero , che ritrae Ezio Mauro con due ragazze, sarebbe stato mandato in onda da Striscia la Notizia . Quello che scrivete è falso: Striscia non ha mai mandato in onda questo fotomontaggio e lo possono testimoniare i 10 milioni circa di italiani che seguono ogni giorno la trasmissione.
Qui il seguito.
Gentile " la Repubblica", leggiamo a pagina 15 del numero di mercoledì 23 settembre del vostro giornale, che il fotomontaggio pubblicato dal quotidiano Libero , che ritrae Ezio Mauro con due ragazze, sarebbe stato mandato in onda da Striscia la Notizia . Quello che scrivete è falso: Striscia non ha mai mandato in onda questo fotomontaggio e lo possono testimoniare i 10 milioni circa di italiani che seguono ogni giorno la trasmissione.
Qui il seguito.
Il Sole 12 Ore.
Dovrebbe essere allo studio la trasformazione de Il Sole 24 Ore in tabloid, soluzione a cui sta pensando Riotta per diminuire i costi e attrarre nuovi lettori. Ma toccherebbe fare i conti con il pubblico tradizionalista, i pubblicitari e i costi per cambiare le rotative (anche se alla fine altri grandi giornali hanno dovuto fronteggiare le stesse spese in nome della modernità).
Tumy
Tumy
Soppressi?
In redazione ci si chiede se i supplementi Viaggi e Salute del giovedì siano stati soppressi.
O se torneranno ad ottobre.
Vedremo.
Update: un lettore anonimo ha lasciato un commento:
Io per lavoro compro spazi pubblicitari su Repubblica e in particolare sull'insarto del giovedì.
L'agente che mi ha proposto il nuovo contratto mi assicurato che sia Salute che Viaggi non verranno più pubblicati.
Viaggi, credo d'aver capito, diventerà un mensile stile XL.
Per quanto riguarda Salute, non se la passava bene e "ha tirato il calzino".
O se torneranno ad ottobre.
Vedremo.
Update: un lettore anonimo ha lasciato un commento:
Io per lavoro compro spazi pubblicitari su Repubblica e in particolare sull'insarto del giovedì.
L'agente che mi ha proposto il nuovo contratto mi assicurato che sia Salute che Viaggi non verranno più pubblicati.
Viaggi, credo d'aver capito, diventerà un mensile stile XL.
Per quanto riguarda Salute, non se la passava bene e "ha tirato il calzino".
L'abbiamo Fatto a pezzi - parte seconda
PazzoPerRepubblica ha dedicato la maggior parte dei suoi post odierni nel commentare l'uscita in edicola de Il Fatto Quotidiano. Ci sembrava doveroso farlo, data l'importanza di un evento di così grande portata, soprattutto in un periodo come questo in cui la libertà di stampa è drammaticamente sull'orlo del precipizio.
Da domani torneremo (anche) ad occuparci di Repubblica, promesso.
Tra i numerosi commenti che i lettori più fedeli di PPR ci hanno lasciato (la nostra tesi iniziale sulla grafica orribile è stata pienamente condivisa da quasi tutti) ne abbiamo scelto due che ci sembrano raccogliere al meglio gli umori e le impressioni di noi feticisti di Repubblica, impauriti da questa nuova presenza editoriale che potrebbe succhiare lettori al nostro quotidiano beneamato.
Sono due attente analisi di Barbapapà e di Frank 57 (non me ne vogliano gli altri aficionados):
Ho comprato la mia copia del Fatto, senza difficoltà, dal mio abituale edicolante alle 8,15. Come scrive il Feticista Supremo, il primo giorno non puoi non attrarre curiosità e fare l'esaurito. Credo però che, in questo caso, l'onda sarà lunga perchè intercetta un bisogno di informazione indipendente (non avere padroni è un asset di assoluto pregio di questi tempi), serio e rigoroso, ma servito in maniera diversa. E direi anche asciutta: non leggere quei fastidiosi articoli di costume e società (ad altissima deperibilità) che impiombano i giornali oggi, Repubblica in primis, è un sollievo.
Mi associo ai commenti generali sulla grafica: è veramente brutta, di stampo sovietico o, come ha scritto Tumy, “da dopoguerra”. L'unico uomo di giornali - diciamo pure di sinistra - che ha saputo dare la giusta attenzione anche all'aspetto estetico è stato Scalfari (spostandomi un po’ più in là, citerei provocatoriamente anche Serra con Cuore). Per il resto buio (anche se la prima pagina del Manifesto merita sempre una menzione speciale).
Grafica a parte, e con l'ovvia premessa che occorre tempo per Padellaro & Co per tarare bene il giornale e a noi per comprenderne bene l'impostazione, si presenta indubitalmente come secondo giornale dedicato all'approfondimento delle notizie, un po’ come Repubblica ai suoi inizi. Dovremo vedere come funzionerà a regime la combinazione di approfondimento cartaceo e cronaca via internet perchè se l’alchimia regge può essere effettivamente un modo moderno di avvicinare nuovi lettori, soprattutto i più giovani che si informano prevalentemente via internet, ad un quotidiano.
Per quanto mi riguarda, il problema maggiore è quello che ha evidenziato Frank: è un giornale che richiede tempo per la lettura. Io leggo quotidianamente due giornali impegnativi come Repubblica ed il Sole 24 Ore ed il tempo è, ahimè, risorsa troppo scarsa perchè io possa affiancar loro anche il Fatto. Per cui penso che lo comprerò abitualmente la domenica (in affiancamento, of course...) e saltuariamente durante la settimana, per vedere come evolve. In ogni caso, gli auguro successo, sperando che non cannibalizzi solo Repubblica e Unità perchè, non mi stancherò di ripeterlo, oggi dobbiamo allargare la platea di persone informate sullo stato delle cose. Dall’impostazione, però, temo che il target sia quello e che quindi alla fine sia un gioco a somma zero. Spero di essere smentito, naturalmente.
Per chiudere, molto divertente il titolo della rubrica delle lettere di Colombo: A domanda rispondo (mai titolo fu più azzeccato di questi tempi!) e strepitosa la striscia di Disegni.
Barbapapà
Provo a mettere in ordine le idee, anche se avendo letto i commenti posso tranquillamente affermare che mi trovo d'accordo.
Piccola annotazione sulla Gazzetta. La leggibilità è ok per il formato pratico, ma della riduzione delle dimensioni ne risentono pericolosamente le tabelle del lunedì (classifiche ecc) fondamentali in un quotidiano sportivo. Ma così piccola la Gazza sembra meno autorevole: le prime pagine storiche, valga per tutte quella del 12 luglio 1982, sarebbero rimaste così impresse (e da collezionare per noi feticisti?).
Refusi. Non solo quello, grave, che avevo segnalato in prima pagina, ma anche la didascalia errata a pagina 2 sotto la foto.
A parte la distribuzione tutta da rivedere (e infatti domani raddoppiano la tiratura), il pericolo maggiore che è fin troppo evidente è quello dell'autoreferenzialità. Per esempio le manchette pubblicitarie accanto alla testata le avrei evitate, non mi sembra di buon gusto. E troppe opinioni a discapito dei fatti.
Se è necessario allargare la base di lettori per far crescere l'informazione vera, reale, in questo modo non si va molto lontani, nel senso che si registrerà un travaso di lettori, senza una reale crescita. Non va infatti dimenticato che se l'80% degli italiani trae le informazioni dalla tv, non sarà molto motivato ad essere sommerso da articolesse che, se avrebbero senso su un settimanale a respiro più lungo, sono impraticabili nella quotidianità. In genere, credo che "Il Fatto" possa diventare un secondo giornale e dubito che possa insidiare seriamente "la Repubblica", anche se di quella scalfariana mi pare che abbiamo tutti nostalgia, mentre quella odierna conserva "firme" eccellenti, ma anche parecchia aria fritta o trita e ritrita.
Per quanto mi riguarda, feticista patologico, lo affiancherò ai quotidiani che già acquisto, senza pensare di rinunciare agli stessi.
Per quanto riguarda "l'Unità" si sta caratterizzando per inchieste interessanti (oggi inizia il giro delle aziende) e da alcuni giorni va avanti la biografia (non autorizzata) del Papi. Però come notato non sembra di avere tra le mani un giornale, così mini. Mentre, al contrario, la grafica è di gran lunga migliore de "il Fatto" (ma siamo solo all'inizio ed esiste tutto lo spazio per migliorare, spero almeno).
A me piaceva molto, ad esempio, l'impostazione grafica del primo "l'Indipendente" e la lettura era gradevole.
Aggiungerei che l'uso delle foto non mi pare molto sapiente e della colorita conferenza stampa di "Annozero", una bastava.
In conclusione, e scusandomi per la lunghezza, è evidente - pur se non voluta - una certa sciatteria. Ma saranno i prossimi giorni a fornire indicazioni plausibili, anche per quanto concerne vendite e diffusione.
E più che nei titoli (sobrietà, già urlano in tanti) sarebbe interessante picchiare duro nei contenuti degli articoli.
Però questo è il mio parere.
Frank 57
L'art director de Il Fatto Quotidiano.
Abbiamo scoperto che Paolo Residori ha anche un sito internet.
Ma la cosa che ci ha colpito maggiormente è sapere che è Docente presso l'Università di Urbino (Isia, Istituto Superiore per le Industrie Artistiche).
Ma la cosa che ci ha colpito maggiormente è sapere che è Docente presso l'Università di Urbino (Isia, Istituto Superiore per le Industrie Artistiche).
Boom per “Il Fatto Quotidiano”, 100 mila copie esaurite in poche ore…
Boom per il “Fatto” di Padellaro e Travaglio. 100 mila copie esaurite in poche ore, domani la tiratura sarà di 200.000 copie. Sarà per la curiosità, sarà per la ricerca di un quotidiano nuovo, ma Repubblica ed Unità potrebbero incontrare un nuovo agguerrito concorrente tra la stampa vicina al centro-sinistra.
Da: Candido.
Da: Candido.
mercoledì 23 settembre 2009
L'abbiamo Fatto a pezzi - parte prima
Per convincere anche i più scettici sulla questione della pessima grafica de Il Fatto Quotidiano, vi riportiamo per intero il commento di Roberto apparso sul sito di Mantellini. Eccolo:
La grafica de Il Fatto Quotidiano è obiettivamente terribile.
Rispondendo a coloro i quali chiedevano cos’ha che non va, mi limito a sottolineare alcuni aspetti fondamentali, che chiunque abbia letto anche solo i primi fascicoli di un manuale di grafica pubblicato in edicola da Hobby & Work, tra un “trattori giocattolo da collezione” e “lame a serramanico per mancini da collezione (i mancini)”, dovrebbe conoscere:
- Sottolineato. Il “sottolineato” in tipografia non esiste. Non è né brutto né sbagliato. Non esiste. La sottolineatura (singola e doppia) era un escamotage inventato dai correttori di bozze per indicare caratteri corsivi e grassetti. Oggi viene usato solo per evidenziare i link sul web; e da quelli che usando MS Word in italiano sostengono giustamente che Ctrl-S dovrebbe salvare, ca%%o.
- Maiuscolo. Il maiuscolo nei titoli è sbagliato. L’unico uso ammesso è nei box in negativo (bene quindi “De Villepin e De Minzolin”, male “Indagato Letta”).
- Kerning & Tracking. Indica le spaziature fra le parole e le lettere che compongono un paragrafo. Il sottotitolo “Da 10 mesi. E nessuno ne parla” ha un kern/track… urèndo.
- Compressione orizzontale. È stata scelta una maschera troppo rigida per i boxini a fondo pagina, per cui è stato necessario aumentare oltre il ragionevole la compressione orizzontale dei testi per nomi (Paolo Flores d’Arcais) e titoli lunghi (La grande menzogna in Afganistan).
- Troppi font. L’utilizzo di un gran numero di font (Helvetica Neue, Gill Sans, Garamond, Modern 20, Modern 735…) è il chiaro indicatore di colui che ha appena scoperto l’esistenza del DTP.
- Titoli “vuoti”. I titoli non riempiono l’area bianca loro dedicata, lasciando dei buchi visivi nella pagina. Si può - anzi si deve - usare lo spazio bianco per impaginare, ma non così :-)
Questi sono errori da scuola elementare di grafica, quelli che la maestra annoterebbe sul quaderno con la penna rossa, come “ha” senz’acca o “qui” con l’accento.
Poi possiamo discutere sulla gradevolezza della grafica, che potrebbe essere oggetto di pareri discordanti, ma - come avviene per qualsiasi forma espressiva - in genere si riesce a definire una canzone “bella”, un dipinto “bello”, una poesia “bella”.
Il Fatto ha una grafica “brutta”. Non credo troverete un professionista del settore disposto a smentirmi.
In definitiva, secondo me ha ragione chi dice che hanno risparmiato sul grafico. Non è possibile che un professionista faccia un lavoro del genere.
Più probabilmente è l’opera di uno dei giornalisti, che pensa di aver capito come si faccia la grafica di un giornale “rubando con gli occhi” dai designer conosciuti nei quotidiani in cui ha lavorato…
Sono ancora alla prima pagina, non so se avrò il coraggio di andare oltre :-)
Roberto B.
La grafica de Il Fatto Quotidiano è obiettivamente terribile.
Rispondendo a coloro i quali chiedevano cos’ha che non va, mi limito a sottolineare alcuni aspetti fondamentali, che chiunque abbia letto anche solo i primi fascicoli di un manuale di grafica pubblicato in edicola da Hobby & Work, tra un “trattori giocattolo da collezione” e “lame a serramanico per mancini da collezione (i mancini)”, dovrebbe conoscere:
- Sottolineato. Il “sottolineato” in tipografia non esiste. Non è né brutto né sbagliato. Non esiste. La sottolineatura (singola e doppia) era un escamotage inventato dai correttori di bozze per indicare caratteri corsivi e grassetti. Oggi viene usato solo per evidenziare i link sul web; e da quelli che usando MS Word in italiano sostengono giustamente che Ctrl-S dovrebbe salvare, ca%%o.
- Maiuscolo. Il maiuscolo nei titoli è sbagliato. L’unico uso ammesso è nei box in negativo (bene quindi “De Villepin e De Minzolin”, male “Indagato Letta”).
- Kerning & Tracking. Indica le spaziature fra le parole e le lettere che compongono un paragrafo. Il sottotitolo “Da 10 mesi. E nessuno ne parla” ha un kern/track… urèndo.
- Compressione orizzontale. È stata scelta una maschera troppo rigida per i boxini a fondo pagina, per cui è stato necessario aumentare oltre il ragionevole la compressione orizzontale dei testi per nomi (Paolo Flores d’Arcais) e titoli lunghi (La grande menzogna in Afganistan).
- Troppi font. L’utilizzo di un gran numero di font (Helvetica Neue, Gill Sans, Garamond, Modern 20, Modern 735…) è il chiaro indicatore di colui che ha appena scoperto l’esistenza del DTP.
- Titoli “vuoti”. I titoli non riempiono l’area bianca loro dedicata, lasciando dei buchi visivi nella pagina. Si può - anzi si deve - usare lo spazio bianco per impaginare, ma non così :-)
Questi sono errori da scuola elementare di grafica, quelli che la maestra annoterebbe sul quaderno con la penna rossa, come “ha” senz’acca o “qui” con l’accento.
Poi possiamo discutere sulla gradevolezza della grafica, che potrebbe essere oggetto di pareri discordanti, ma - come avviene per qualsiasi forma espressiva - in genere si riesce a definire una canzone “bella”, un dipinto “bello”, una poesia “bella”.
Il Fatto ha una grafica “brutta”. Non credo troverete un professionista del settore disposto a smentirmi.
In definitiva, secondo me ha ragione chi dice che hanno risparmiato sul grafico. Non è possibile che un professionista faccia un lavoro del genere.
Più probabilmente è l’opera di uno dei giornalisti, che pensa di aver capito come si faccia la grafica di un giornale “rubando con gli occhi” dai designer conosciuti nei quotidiani in cui ha lavorato…
Sono ancora alla prima pagina, non so se avrò il coraggio di andare oltre :-)
Roberto B.
L'art director precisa.
A proposito delle numerose critiche sulla grafica de Il Fatto Quotidiano, leggete qui cosa dice a pagina 22 del giornale, l’art director Paolo Residori:
“Il Fatto quotidiano non avrebbe dovuto somigliare a nessun’altro quotidiano. È stata questa la prima richiesta che ho ricevuto da chi già aveva cominciato a lavorare al nuovo giornale. Lo sapevo. Non ne dubitavo. Cercavo un'idea che, attingendo alla tradizione, sapesse sfiorare la modernità. Abbracciarla e darle forma senza vuote enunciazioni ma con la forza del tratto, della grafica, del disegno di una pagina che aspirasse, davvero, ad essere diversa. Così, attraverso l’esame di quasi trecento testate, italiane ed estere, ho provato a risalire all'origine, all'epoca dei pionieri, quando il giornale era venduto per strada dagli strilloni, con il foglio sotto il braccio. Per farsi sentire, bisogna gridare forte. Per questo motivo è nata l'icona che sovrasta ogni singola pagina di questo “giornale-avventura” che guarda con attenzione all'autorevolezza del modello anglosassone e lo rivisita, donandogli la giusta agilità. Il Fatto Quotidiano si farà ascoltare.
Paolo Residori, art director
Da notare l'errore su nessun'altro scritto con l'apostrofo.
Ante scriptum.
Riceviamo e volentieri pubblichiamo:
Miei cari lettori pazzi di Repubblica (lo sono anch'io anche se non quotidianamente) dite la verità: l'arrivo de IL FATTO vi fà paura, finalmente qualcuno che le canta come si deve, senza preclusioni non avedo un padre padrone da difendere (anche Repubblica ne ha uno, sicuramente non paragonabile allo psico-nano, ma esiste)
Ma non preoccupatevi, IL FATTO è un giornale particolare, chi lo compra al 70% ha già comperato un'altro giornale (Repubblica in primis), non facendo cronaca locale ne sport chi lo legge è paragonabile come tipologia di lettore a quello de IL FOGLIO (ovviamente piu' intelligente di quest'ultimo, questo lo asserisco io!)
Fabio G.
Miei cari lettori pazzi di Repubblica (lo sono anch'io anche se non quotidianamente) dite la verità: l'arrivo de IL FATTO vi fà paura, finalmente qualcuno che le canta come si deve, senza preclusioni non avedo un padre padrone da difendere (anche Repubblica ne ha uno, sicuramente non paragonabile allo psico-nano, ma esiste)
Ma non preoccupatevi, IL FATTO è un giornale particolare, chi lo compra al 70% ha già comperato un'altro giornale (Repubblica in primis), non facendo cronaca locale ne sport chi lo legge è paragonabile come tipologia di lettore a quello de IL FOGLIO (ovviamente piu' intelligente di quest'ultimo, questo lo asserisco io!)
Fabio G.
E' il giorno de Il Fatto, ma i veri fatti stanno al Corriere.
I grafici del Corriere hanno osato sporcare la storica testata del giornale più importante d'Italia (?) con una foglia di Marijuana.
I fatti quotidiani.
Alta fedeltà a Repubblica.
Anche Nick Hornby, il mio scrittore preferito, ha firmato l'appello sulla libertà di stampa.
Il Fatto in PDF. Per chi non l'ha trovato in edicola.
Sul sito dell'Antefatto, in via del tutto eccezionale, e solo per oggi, mettono online il giornale in versione pdf, in modo che tutti coloro che non l’hanno trovato in edicola possano scaricarlo.
Ecco il link diretto per scaricare il PDF.
Sul sito sostengono che alle 8 di questa mattina Il Fatto Quotidiano era già esaurito in tutte le edicole.
Noi personalmente l'abbiamo acquistato alle 8 e 40.
Ecco il link diretto per scaricare il PDF.
Sul sito sostengono che alle 8 di questa mattina Il Fatto Quotidiano era già esaurito in tutte le edicole.
Noi personalmente l'abbiamo acquistato alle 8 e 40.
Adesso Wess può riposare in pace.
Corriere.it ha corretto l'ignobile disastro di stanotte.
Anche al Corrierone leggono PPR?
Repubblica.it, viceversa, non ha ancora corretto il refuso inglese.
Anche al Corrierone leggono PPR?
Repubblica.it, viceversa, non ha ancora corretto il refuso inglese.
Eccolo.
La discussione è aperta. Noi ci riserviamo di sfogliarlo con attenzione prima di esprimerci.
L'unica cosa che ci sentiamo di dire, o meglio di confermare, è che a caldo la grafica non è un granchè, con quella scelta di utilizzare font antichi e polverosi e l'uso del maiuscolo nel titolo forte. Ci sono già Feltri e Belpietro che fanno i titoloni in maiuscolo. Maiuscolo significa urlare e da Padellaro e Travaglio, sinceramente, non ci si aspettavano urla e berci, ma concetti sussurrati, forti dentro, non nell'aspetto.
A dopo.
E' giunta l'ora.
Il Fatto Quotidiano è nelle (poche) edicole d'Italia.
Attendiamo i commenti.
ps: il logo della testata non ci dispiace. Vedremo il resto.
Error da dilettant.
E per la par condicio, compensiamo il post precedente segnalando un brutto scivolone di Repubblica.it che nella galleria fotografica sulle sfilate milanesi della moda ha scritto castin senza la g finale.
Non è un errore drammatico, può starci, ma cavolo, vogliamo fare i fighi pubblicando una galleria di foto di modelle strafighe e poi cadiamo su un banalissimo termine inglese?
Capiamo la fretta di dover andare online prima degli altri, ma porca miseria, le pagine vanno rilette prima di pubblicarle. Alle brutte si pubblicano e si rileggono subito dopo casomai correggendole in corsa. E porca miseria! Siete Repubblica.it, il sito di informazione più letto in Italia, non quello della Sentinella del Canavese. Con tutto il rispetto per la Sentinella del Canavese.
Vediamo se anche stavolta i ragazzi del desk leggono PPR e correggono l'errore come hanno fatto ieri con l'errore sul campionato di calcio.
Wess si sta rivoltando nella tomba. Pace all'anima sua.
Guardate che macello che hanno combinato i ragazzi di Corriere.it nel digitare il testo della morte del povero Wess.
Capiamo la fretta di dover andare online con la notizia prima degli altri, ma porca miseria, i pezzi vanno riletti prima di pubblicarli. Alle brutte si pubblicano e si rileggono subito dopo casomai correggendoli in corsa. E porca miseria! Siete il sito del Corrierone, non quello della Sentinella del Canavese. Con tutto il rispetto per la Sentinella del Canavese.
Ringraziamo kuokazzurra per la segnalazione.
martedì 22 settembre 2009
Un farabutto (e feticista di Repubblica).
Ci scrive Antonio Rosato da Salice Salentino (Lecce) inviandoci la foto che ha mandato all'iniziativa di Repubblica "Siamo tutti farabutti".
Noi per solidarietà pubblichiamo la sua foto anche qui su PPR.
Il numero zero de Il Fatto Quotidiano.
Eccolo lì, nelle mani di Daniele Panetta, direttore generale.
Il video integrale lo potete vedere qui.
ps: questa mattina Antonio Padellaro era ospite di Giorgio Dell'Arti a Ultime da Babele.
Il secondo schiaffo di Pansalibero è proprio per Repubblica.
Belpietro gli ha addirittura regalato il titolone principale di oggi.
Repubblica fa un partito. È quello di Topolino
di Giampaolo Pansa
Il Partito di Topolino? Tra un momento ci arriviamo. Bisogna iniziare dal lettore-militante di “Repubblica”. È un soggetto unico in Italia, che ha accolto con grande fastidio la decisione di rinviare la protesta in difesa della libertà di stampa.
Continua qui.
Detto, Fatto.
Oggi Repubblica nelle pagine di politica ha finalmente pubblicato un pezzo sull'uscita de Il Fatto Quotidiano.
Meglio tardi che mai.
Meglio tardi che mai.
Inviati a Kabul: Corriere batte Repubblica 3-1.
Nei giorni scorsi ci siamo dimenticati di segnalare la secca sconfitta di Repubblica nella copertura "in loco" della strage di Kabul.
Per il quotidiano di Mauro a Kabul c'era solo il povero Giampaolo Cadalanu, supportato dagli editoriali dettagliati da Roma di Bernardo Valli e Guido Rampoldi.
Molto di più ha fatto il Corrierone che a Kabul ci ha mandato addirittura tre inviati: gli abitudinari Lorenzo Cremonesi e Davide Frattini ai quali si è aggiunto Gianni Santucci.
Per il quotidiano di Mauro a Kabul c'era solo il povero Giampaolo Cadalanu, supportato dagli editoriali dettagliati da Roma di Bernardo Valli e Guido Rampoldi.
Molto di più ha fatto il Corrierone che a Kabul ci ha mandato addirittura tre inviati: gli abitudinari Lorenzo Cremonesi e Davide Frattini ai quali si è aggiunto Gianni Santucci.
lunedì 21 settembre 2009
Lettori di Repubblica colti sul fatto.
Altri tre lettori di Repubblica colti sul fatto.
Le prime due foto sono state scattate a Sperlonga, la terza a Tivoli.
Al Fatto Quotidiano la Sicilia piace poco.
Sempre a proposito di cattiva distribuzione de Il Fatto Quotidiano, riportiamo un post dal blog di Gery Palazzotto:
"Mercoledì prossimo, il primo numero del Fatto Quotidiano sarà in edicola anche in Sicilia, ma solo a Catania e Palermo."
Il sito con la pubblicità intorno.
La settimana scorsa ci facevamo beffe del sito del Corriere ma oggi scopriamo che repubblica.it fa lo stesso.
Non è in home-page (come fece corriere.it) ma è nelle pagine riservate alle gallerie fotografiche. Però è impressionante lo stesso.
Ma allora vuoi dire che? Non ci credo!
E come per magia, alcuni minuti dopo il nostro post, i bravi ragazzi del desk di Repubblica.it hanno subito riparato il danno (foto).
Vuoi dire che questo fottutisimo blog viene letto assiduamente anche dentro la redazione di Repubblica.it?
Boh?
A Repubblica.it il tempo vola.
Titolo di lunedì alle 13.30 circa: "Decidono i gol di Milito e Totti: domani in campo".
Per la verità il campionato ritorna mercoledì, non domani.
Ci dispiace ma questi errori in home page del sito di informazione più letto in Italia non sono giustificabili.
Quando l'uscita di un nuovo giornale non è una notizia.
Stampa, Unità e Repubblica hanno scelto di ignorare il fatto che mercoledì prossimo uscirà un nuovo quotidiano.
Leggete il seguito su Dagospia.
Finalmente anche Catania è Repubblica.
Esce per la prima volta dopo anni anche a Catania l’edizione locale di Repubblica.
Atteso da tempo, l’avevano annunciato quasi sottovoce: udite udite, il giorno tanto atteso dai lettori catanesi del quotidiano nazionale “La Repubblica” è finalmente arrivato.
Il seguito della vicenda lo trovate qui.
Ps: il filmato è imperdibile e anche un filo feticista, come piace a noi.
Narcisismi.
Sondaggio: per i lettori di Polisblog è Repubblica il quotidiano migliore.
È Repubblica, per i lettori di polisblog, il quotidiano migliore. Il quotidiano diretto da Ezio Mauro ha vinto il sondaggio lanciato la scorsa settimana superando il 50% delle preferenze. Il Corriere della Sera è arrivato solo secondo con un misero 17%.
Il seguito lo trovate qui.
Visto che Repubblica non ne vuol parlare, ne parliamo noi.
Il Fatto è fatto. E arriva in edicola.
Riprendiamo un articolo di Beppe Lopez dal sito www.infodem.it
I 28 mila “aspiranti lettori che hanno sottoscritto l’abbonamento prima ancora di giudicare il prodotto” (rispetto a un break-even di 10-15 mila copie), la decisione di “rinunciare tout court ai finanziamenti pubblici” e “norme statutarie che rendono vincolanti i pareri dei giornalisti-azionisti su scelte importanti come la nomina del direttore”. Sono questi gli elementi più qualificanti dell’impresa editoriale che porterà in edicola dal 23 settembre un nuovo quotidiano, Il Fatto, diretto da Antonio Padellaro.
Il seguito lo trovate qui.
Riprendiamo un articolo di Beppe Lopez dal sito www.infodem.it
I 28 mila “aspiranti lettori che hanno sottoscritto l’abbonamento prima ancora di giudicare il prodotto” (rispetto a un break-even di 10-15 mila copie), la decisione di “rinunciare tout court ai finanziamenti pubblici” e “norme statutarie che rendono vincolanti i pareri dei giornalisti-azionisti su scelte importanti come la nomina del direttore”. Sono questi gli elementi più qualificanti dell’impresa editoriale che porterà in edicola dal 23 settembre un nuovo quotidiano, Il Fatto, diretto da Antonio Padellaro.
Il seguito lo trovate qui.
domenica 20 settembre 2009
Il Fatto? Ecchissenefrega.
Soltanto Repubblica ha deciso di non dare la notizia della conferenza stampa del lancio de Il Fatto (notizia apparsa su tutti gli altri giornali, dal Corriere, al Sole 24 Ore)...
Prime scaramucce tra quotidiani "avversari"?
Tumy
Prime scaramucce tra quotidiani "avversari"?
Tumy
Un vero errore di Stumpa.
Riceviamo e volentieri pubblichiamo.
Caro feticista farabutto (chi di noi non lo è?), visto che ogni tanto ti sollazzi dei refusi altrui, ti segnalo questo, croccante croccante, sul sito della Stampa. Anzi, lo lascio cercare a te, ma non ti sarà difficile. Un vero errore di Stumpa.
A.
sabato 19 settembre 2009
Quel farabutto di PazzoPerRepubblica.
Missione compiuta. PazzoPerRepubblica ha dato il suo contributo alla campagna dei farabutti su Repubblica.it
Farabutti. E anche un po' feticisti.
Anche se ormai la conoscete già tutti, vi segnaliamo l'iniziativa di Repubblica.it , che sta avendo un successo incredibile, che invita i lettori a inviare una loro foto con la scritta "Siamo tutti farabutti" oppure uno scatto mentre mostrano una copia di Repubblica.
Ve ne proponiamo una selezione in cui i "farabutti" sono anche feticisti di Repubblica.
ps: c'è anche un sito dei farabutti.
Il Fatto quotidiano: dopo la grafica altro scivolone sulla distribuzione.
Il 23 settembre, 85mila copie de Il Fatto Quotidiano saranno distribuite in circa 15mila edicole sul territorio nazionale. Vedi seguente tabella.
Ecco cosa ci scrive Frank57:
"Trovo assurda una distribuzione così dissennata. Qual è lo scopo?
Dopo la grafica, peraltro da verificare sul campo, lo scivolone sulla distribuzione mi pare più clamoroso e, se permettete, anche irritante."
Insomma: non sarà afFatto facile trovarlo.
A New York no, ma a Genova sì. Riecco Gianni Clerici!
Come ci ha ricordato il buon Lele, è con immensa gioia che ritroviamo i racconti tennistici dello scriba Clerici su Repubblica.
Dopo il buco degli Open Usa rieccolo a Genova per la Coppa Davis.
Dopo il buco degli Open Usa rieccolo a Genova per la Coppa Davis.
Alessandro Di Maria: non buona la prima.
Il nostro amico Alessandro Di Maria ha fatto il suo esordio a Basilea in Europa League al seguito della Roma, ma non ha portato un granchè bene alla squadra giallorossa.
Dai Ale, sarà per la prossima volta.
Dai Ale, sarà per la prossima volta.
venerdì 18 settembre 2009
Quei leoni del Corriere.
Non c'è più religione. Questa è la home-page del Corriere.
La migliore battuta del giorno è di Federico:
“È come se domani andassero in edicola con la carta leopardata”.
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