martedì 21 febbraio 2006

21 febbraio - Ciao Gianni (Rocca) e ciao Luca (Coscioni).


L'apertura di oggi è ancora dedicata alle reazioni islamiche alle vignette blasfeme. Il caso Calderoli fa da spalla. Ma la notizia più importante di oggi, per noi, è la morte dell'amico Gianni Rocca tra i padri fondatori di Repubblica e condirettore di Scalfari. A tal proposito in prima c'è proprio un bel fondo di Eugenio che ricorda l'amico di tante battaglie. Ciao Gianni. E' morto anche il presidente dei radicali Luca Coscioni. Ciao Luca. Il Papa interviene sul caso vignette: ce lo racconta il vaticanista Marco Politi. Stavolta a tastare l'umore dei leghisti sul post-Calderoli ci pensa Andrea Montanari, da Vicenza, mentre Rodolfo Sala ci rapporta le impressioni di Bossi dalla cara vecchia Milano. La morte di Luca Coscioni è affidata ad un bel ritratto che ne fa Filippo Ceccarelli e dalla cronaca del fatto affidata a Silvio Buzzanca. Doverosa la doppia pagina sulla morte di Rocca: oltre al fondo di Scalfari ecco il racconto di Nello Ajello. Anais Ginori nella sua nuova veste di "scandinavista repubblichino" ci scrive da Stoccolma sugli sviluppi dell'assassinio di Olof Palme nel ventesimo anniversario del crimine. Divertentissimo articolo della simpatica Licia Granello a pagina 39 sui cent'anni dei Corn Flakes. Da non perdere. Apertura degli spettacoli tutta per Panariello e il suo prossimo Sanremo, lo intervista Silvia Fumarola. Olimpiadi : l'Italia non sa più sciare dice Leonardo Coen dal Sestriere. Strepitose come sempre le "schermaglie olimpiche" di Antonio Dipollina. La Audisio a pagina 64 ancora su Margaglio-Fusar Poli arrivati sesti nel pattinaggio e Crosetti da Cesana ci fa scoprire la veterana del bob: Gerda Weissensteiner. Gianluca Moresco corre da
Totti in clinica dopo l'intervento alla gamba del pupone e Enrico Currò va in Baviera dietro al Milan per il match d'andata degli ottavi della Champions League. Tornano i racconti deliziosi di Gianni Clerici sul tennis, che a pagina 70 ci intrattiene sul ritorno di Mc Enroe nel doppio a 47 anni. A domani.

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