venerdì 31 maggio 2019

In memoria di Vittorio Zucconi (parte quinta).

Siamo entrati nell'archivio di Pazzo per Repubblica e in 13 anni di blog abbiamo trovato una serie di post curiosi che riguardano il caro Vittorio Zucconi.

C'è di tutto un po': refusi, scarabocchi, errori, elogi e chi più ne ha più ne metta.

Lui sarebbe contento di rileggerli.

Li leggerà. Ovunque egli sia.

Questa è la quinta parte. La prima la trovate qui, la seconda qui, la terza qui e la quarta qui.

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In rigoroso ordine di apparizione:

3 febbraio 2010

Zucconate in streaming.

Segnalo la recente intervista a Vittorio Zucconi nel programma "Le Storie - Diario Italiano" di Corrado Augias.

Zucconi a tratti tromboneggia, però si ascolta sempre con piacere.

aghost

9 marzo 2010

Con quella faccia un po' così.

Con quella faccia un po’ così, quell’espressione un po’ così, che abbiamo noi che abbiamo letto D.

Citazione contesca a parte, le facce un po’ così sono quelle che abbiamo trovato sabato scorso sul nuovo numero di D - non più Repubblica delle Donne, e che vedete qui sotto.


Vittorio Zucconi è drammaticamente invecchiato. E di colpo poi. Vittorio, torna in Italia. La Liguria ti aspetta.



9 marzo 2010

E dopo il Corriere degli Anziani, ecco la Repubblica dei Tardoni:

Eugenio Scalfari 86 anni
Ezio Mauro 61 anni
Massimo Giannini 48 anni
Federico Rampini 54 anni
Vittorio Zucconi 65 anni
Corrado Augias 75 anni
Bernardo Valli 79 anni
Giuseppe D’Avanzo 56 anni
Giorgio Bocca 89 anni
Stefano Rodotà 76 anni
Edmondo Berselli 59 anni
Giuseppe Turani 68 anni
Michele Serra 55 anni
Paolo Rumiz 62 anni
Tito Boeri 51 anni
Natalia Aspesi 80 anni
Curzio Maltese 50 anni
Nadia Urbinati 47 anni
Miriam Mafai 84 anni
Gustavo Zagrebelsky 66 anni
Chiara Saraceno 69 anni
Franco Cordero 82 anni

Grazie a Jack Stellington per la ricerca anagrafica.



14 aprile 2010

iProva su strada (il punto di vista di Zucconi sull'iPad).

Dopo una settimana esatta di possesso e di smanettamento con l’ultimo oggetto dei desideri, degli odi, del marketing, della “magia” tecnica e commeriale di Stefanino “Jobs” Lavori, lo iPad, 219533-apple-ipadprovo a formulare la pagella di un utilizzatore qualsiasi, come sono io, anche se da anni fedele alla “Mela”, pur con l’uso anche delle dannate finestre di Guglielmino “Gates” Cancelli, per motivi di software aziendale. E’ una prova su strada, in attesa di portarlo con me in giro per il mondo, senza spaccarmi la spalle. Non sono un “geek” o un “nerd” di quelli con l’elica sul cappellino, quindi mi limito appunto alle sensazioni di chi avvia il motore e guida senza voler sapere come frullino le valvole sui cilindri o quante pulsazioni al secondo abbia l’Abs... (prosegue qui)

Vittorio Zucconi sul suo blog



14 aprile 2010

Confusione in citazione.

Spiace beccare in castagna proprio Vittorio Zucconi, di solito molto attento alle citazioni. Oggi invece dice di citare Thomas Jefferson scrivendo che disse "E' meglio una nazione senza governo che una nazione senza libero giornalismo". Invece la frase (e lo sa anche lui, perchè l'aveva citata altre volte) è molto più bella: "Se dovessi scegliere tra un governo senza giornali e giornali senza un governo, non esiterei un istante a scegliere la seconda opzione" (16 gennaio 1787).

Fabio P.


15 aprile 2010

Ma che ci azzeccano le donne di Repubblica col settimanale D? E io estraggo con cura l'articolo di Zucconi.

Premessa. Compero Repubblica dalla nascita. Amo il suo formato, i suoi giornalisti e direttori, i vignettisti, la bacheca di Tuttomilano, le sue intelligenti trasformazioni. Spesso non mi riesce di gettare gli articoli più interessanti. Li ritaglio, li regalo, li conservo. Acquistarlo sempre è il mio gesto per sostenere la cultura.
Ma che male ho fatto per meritarmi il settimanale femminile? Mi basta vederlo per provare disagio, disgusto e pure rabbia. In passato lo lasciavo in edicola, furiosa per doverlo pagare comunque. Poi l’ho ritirato. Estraggo con cura l’articolo di Zucconi, le recensioni dei libri (4 o 5 pagine sulle 300), gli articoli sulla Palestina (ma perché mai dovrebbero interessare solo alle donne? Si occultano tra immagini sciocche così la comunità ebraica non protesta?) e sfoglio con sguardo sociologico il resto... (prosegue qui)

Wally Festini - Psicologa



14 maggio 2010

Zucconate.

Vittorio Zucconi, La Repubblica, 11/05/2010:

"Elena Kagan, un metro e 58 con i tacchi se mai li calzasse."

Ammesso che i tacchi si «calzino»: visto che la Kegan non li usa, come fa a sapere quanto è alta coi tacchi? E con tacchi alti quanto? E il QI di Zuccopycat che tacchi calza?

(dal sito Raccapriccio.com)


24 maggio 2010

Titolista infiltrato.

Leggiamo su Camillo:

Oggi su Repubblica c’è un articolo di Vittorio Zucconi sul Texas e il "federalismo scolastico" in perfetto e sublime stile zucconiano. Il sommario sotto il titolo recita: "Svolta neocon sui banchi di uno dei più importanti stati Usa". Zucconi non ha mai scritto neocon, sa che non c’entrano niente, ma tra i titolisti di Repubblica deve essersi infiltrato Ennio Caretto.


15 giugno 2010


Nostradamus Zucconi e il presunto biscotto latino.

Dite quello che volete di Zucconi al Mondiale (è un grande ma effettivamente sta producendo fuffa), ma ecco quello che ha scritto ieri qualche ora prima della partita:

"Ci stareste a un pareggio contro il Paraguay, un bell'"uno a uno non fa male a nessuno" in vago odore di biscotto latino per lasciare poi i sudamericani e noi a qualificarci contro Slovacchi e Kiwi? Io sì".

Un biscotto che getta una nuova luce sull'uscita del portiere paraguaiano (un biscotto che fa luce: che bella immagine, eh?).

Fabio P.



17 giugno 2010

Diciamo così che Zucconi non la pensa esattamente come noi.

Ecco cosa scrive Vittorio Zucconi nella sua rubrica quotidiana su Repubblica.it:

"Se esistesse un cartellino rosso per il giornalismo andrebbe a chi ha fatto il patetico giochetto di parole su De Rossi para-guai".

Appunto.

(ringraziamo Fabio P. per la segnalazione)



25 giugno 2010


Zucconi sotto shock.

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Gentile Pazzo Per Repubblica,
le segnalo che per Vittorio Zucconi (presumibilmente ancora sotto shock),
Salvatore Sirigu sarebbe portiere del Cagliari...

Cordiali Saluti,
Luca

27 giugno 2010

Sudafricani di ritorno.

Dallo sfoglio di Repubblica di ieri e di oggi, sembra che Vittorio Zucconi sia reintrato negli States e ribadiamo il sembra.

Invece è certo il ritorno alla base di Marco Mensurati che oggi firma un pezzo nello sport datandolo Roma.

Sospetti, invece, sulla posizione di Benedetto Ferrara che oggi firma un pezzo sulla storiaccia della Sla alla Fiorentina. Il pezzo non è datato e quindi non possiamo dire se Ferrara sia rientrato a casa. Ferrarà è l'esperto di Fiorentina, quindi può essere che gli abbiano chiesto di scrivere il pezzo dal Sudafrica.


28 giugno 2010

Sudafricani di ritorno: Zucconi a casa.

Zucconi ha annunciato ieri il suo rientro dal Sudafrica nel suo blog dedicato ai mondiali. "Africa addio (e grazie)" è il titolo del pezzo.

(Ringraziamo Barbapapà per la segnalazione)


15 luglio 2010

Carmenkicca.

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Ciao Pazzo,

tutti i feticisti dovrebbero conoscere questo pezzo, non credi?

http://www.repubblica.it/online/parola_di_giornalista/ventiquattro/ventiquattro/ventiquattro.html

È un vecchio libro di Zucconi che Repubblica.it ha pubblicato per intero sul suo sito.
Il ritratto di Scalfari come impresario è formidabile.

Un abbraccio e grazie di tutto, mi diverto molto su PPR
Carmen

Grazie Carmen! Ci fanno sempre piacere i tuoi contributi, le quote rosa sono così poche qui su PPR... FS.


23 luglio 2010

Lasciate scrivere di giornalismo a Vittorio Zucconi.

Lasciate fare il pane al panettiere, tagliare la carne al macellaio, aggiustare le scarpe al calzolaio.

E lasciate scrivere di giornalismo a Vittorio Zucconi. Otterrete risultati eccellenti.

E' quello che è accaduto oggi su R2 di Repubblica (foto) con un pezzo dal titolo Washington Post, la fabbrica degli scoop.

Ecco alcuni passaggi del pezzo di Zucconi:

Dalle finestre dell´albergo Madison sulla 15esima strada di Washington, il novizio giornalista italiano appena sbarcato in America contemplava il palazzo del Washington Post sull´altro marciapiedi come un seminarista avrebbe guardato i Palazzi Apostolici...

...La prima volta che entrai nel "tempio dello scoop" fu accompagnando Gianni Agnelli, l´Avvocato e amico della Kay Graham che lo chiamava invariabilmente "Johnny". Fummo ammessi nel tabernacolo dove il direttore-pontefice Bradlee celebrava il rito quotidiano della riunione con i capi settore, nella sala a vetri dalla quale si intravede il tetto della Casa Bianca, come un "memento". Colpiva la quieta professionalità di un lavoro senza retorica, la certezza di una fatica senza fine e rinnovata ogni giorno...

...Internet non ha odore. La cernia di carta che un tempo, soprattutto nel weekend, ragazzini e disoccupati pagati 5 centesimi per copia distribuita, scaricavano davanti alla porta è divenuto una soglioletta che serve più da traccia, da bignamino di quello che la redazione integrata rovescia in Internet. Il giornale è ormai la coda del grande corpo online, non più il contrario...

E così via. Wow.



29 luglio 2010

Zucconate.

Vittorio Zucconi sul suo blog dice la sua sull'abolizione delle corride in Catalunya:

Ho assistito in vita mia a una sola corrida, nella Plaza de Toros di Madrid, e ne sono uscito disgustato, non dalla mattanza del bovino, ma dalle torture che gli vengono inflitte Corrida6tra bei colori, costumini, banderillas, cappellini, lustrini, cavalli, trombette, tifo, fazzoletti, coccardine, dunque per me la Catalogna ha fatto benissimo ad abolirle. Ma ho un dubbio: aboliranno anche le bistecche di manzo o di vitella, o quelli è giusto continuare a macellarli in privato e senza tante trombette, lontani dagli occhi dei consumatori? E dei tori da combattimento che ne faranno? Gli tagliano i cojones e ne fanno brasati? Allora tanto vale morire cercando almeno di prendere a cornate il tuo aguzzino. (PS: Non amo la carne, anche se non sono un vegetariano, ma l’ipocrisia mi risulta ancora più indigesta).

31 agosto 2010

Quando si ha la stessa bellissima idea.

Può capitare che due umoristi abbiano la stessa idea per la vignetta o il pezzo da produrre. E' quello che è successo oggi su Repubblica a Ellekappa e a Sebastiano Messina.

Resta il fatto che sia la vignetta che la rubrica siano da dieci e lode. E l'importante è quello.

PS: come ci segnala l'ottimo Jack Skellington, l'idea originale l'ha avuta Vittorio Zucconi.




15 settembre 2010

Raccapriccio.

Vittorio Zucconi, La Repubblica, 14/09/2010:

"… che le aveva concesso una medaglia per averle salvato la vita a un alto funzionario dello ministero che la espulse."

Chiaro, no?

da www.raccapriccio.com


8 ottobre 2010

Fuori tempo reale.

Nei giorni scorsi Vittorio Zucconi ha deciso di chiudere il suo blog su Repubblica.it indignato per i toni cui era arrivata la polemica. Qui potete leggere il post di commiato di cui vi anticipiamo un passo: "Chiudiamo questo blog, almeno per un po’, per quell’opera di disinfestazione che periodicamente si rende necessaria."

Sullo stesso tema pubblichiamo una mail che ci è arrivata l'altroieri:

Ciao Pazzo,
noto con dispiacere che l’ottimo Vittorio Zucconi ha chiuso temporaneamente il suo blog Tempo Reale. Colpa della feccia che risale dal pozzo, dice in un ultimo post piuttosto pessimista.
Speriamo che la sua assenza duri poco.

Andrea - inveceno.wordpress.com

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Qui trovate la prima parte, qui la seconda, qui la terza e qui la quarta.

Scarabocchietti del giorno: il filetto, il logaritmo e il primo errore di Balassone.

Due cosine dal Weekend di oggi.

Ecco spuntare, in basso in una pagina di sinistra, un elemento che ci sembra ingiustamente marginalizzato dopo appena due settimane di restyling: quel filetto tra le righe dei sommarietti in mezzo agli articoli che ci piaceva (ispirato alla primissima Rep) ma che già non si usa più.

Oggi ecco questo unico superstite.


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E ancora, dal Weekend di oggi, una rettifica di Bartez su una cosa di Paolo Attivissimo che avevamo rilanciato anche noi.


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Chiudiamo con il primo, grave errore della new entry Stefano Balassone nel suo Onda su onda di oggi.

Feticismi di giornata: le anteprime di inserti e magazine e gli inviati per musica e sport.

Altan ci manda questa diapositiva dal governo.


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Domani sarà un gran giorno nelle edicole: arrivano Robinson e il libro dello zio Vittorio.


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ellekappa e gli emoticon di Salvini.


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In anteprima la copertina dell'Espresso in edicola domenica con Repubblica.



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Oggi 4 paginate (una la vedete sotto) dedicate a Repubblica delle Idee, con un sacco di disegni della rediviva Marta Signori. 

Ma non vediamo i credits.


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Terzo giorno di Stabilo Boss

Ormai uno dei nostri.


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Luca Bottura presenta Il lato fresco del cuscino, libro di Vittorio Zucconi in vendita da domani con Repubblica.


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Anteprima del nuovo Robinson, in edicola da domani e per una settimana intera.


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L'onnivoro Bolognini, che passa dal calcio alla musica come dal dolce al salato, è andato al concerto di Elton John.


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Finale di Champions League: Enrico Currò è già a Madrid. 

Lo raggiungerà Emanuele Gamba? Vedremo.

+++FETICISMO DOC+++ Il ritratto di Carlo Verdelli firmato da Nostra Signora dei Ritratti Marta Signori.

Radiografia della prima pagina di oggi: Altan si prende la fotonotizia e un fogliettone di extra lusso.

Ecco la prima pagina di oggi di Repubblica (che da qualche giorno non chiamiamo più Nuova Repubblica per questioni anacronistiche).

Un mini-titolone in una pagina che premia il genio di Altan che diventa fotonotizia. 

Di spalla Gianluca Di Feo prosegue l'inchiesta sulla magistratura. 

Sparisce ancora il sommario (non è il caso di eliminarlo definitivamente?). 

Fogliettone di extra lusso con Roberto Saviano e il pioniere Bernardo Valli.

La manchette di destra è ancora di GLS corriere espresso.

La manchette di sinistra, invece, ci ricorda che oggi il menu propone: Repubblica + Il Venerdì + Inserto Weekend a sole 2,00 euro. Davvero tanta roba.

PPR, invece, è gratis. Come sempre da 12 anni a questa parte.


giovedì 30 maggio 2019

In memoria di Vittorio Zucconi (parte quarta).

Siamo entrati nell'archivio di Pazzo per Repubblica e in 13 anni di blog abbiamo trovato una serie di post curiosi che riguardano il caro Vittorio Zucconi.

C'è di tutto un po': refusi, scarabocchi, errori, elogi e chi più ne ha più ne metta.

Lui sarebbe contento di rileggerli.

Li leggerà. Ovunque egli sia.

Questa è la quarta parte. La prima la trovate qui, la seconda qui e la terza qui.

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In rigoroso ordine di apparizione:

12 ottobre 2010


An italian car in New York. With Zucconi inside.

Vittorio Zucconi ha provato per noi la nuova 500 sulle strade di Manhattan. Ecco l'incipit del racconto:

Sta, bianca e rotondetta sull'asfalto di Park Avenue, come una pallina di gelato di crema caduta dalle mani di un bambino di cemento enorme e sbadato. Ho paura che mi si squagli sotto il sedere o che uno dei grattacieli attorno a me si curvi come in un cartoon disneyano per raccogliere dal pavimento la prima Fiat 500 mai vista a New York e per buttarla via, dopo avere rimproverato il bambino.

Qui il racconto completo.

Qui il fotoracconto.



12 ottobre 2010

Chiudere e riaprire.

Mentre scorrazzava in 5oo per le strade di New York, Vittorio Zucconi ha deciso di riaprire il suo blog a pochi giorni dalla annunciata chiusura.

Che si decidesse.

(ringraziamo Aghost per la segnalazione)


3 novembre 2010


Vittorio Zucconi legge Pazzo Per Repubblica.

O almeno così pare. Ieri infatti nel suo blog Tempo Reale, parlando della presentazione di Barbara Spinellidurante la riunione di redazione di ieri, ha scritto così:

Parlando con la redazione, ieri Barbara ha detto qualcosa che riassume esattamente quello che tanti di noi, veterani, giovani, quadri o reclute di questo giornale sentiamo e in cui crediamo: “Repubblica è resistenza alla berlusconizzazione dei cervelli”.Ricordando esattamente la stessa identica frase che avevamo segnalato noi ieri. Un caso? Forse.
Certo è che tra le tante frasi (belle) che ha pronunciato Barbara, è curioso che Zucconi sia andato a prendere proprio quella.



29 dicembre 2010

Vittorio Zucconi ha guadagnato mille punti in un colpo solo.

Sul blog di Vittorio Zucconi un lettore gli chiede: "Doveva uscire un suo libro. Ma che fine ha fatto?". E lui risponde: "Non uscirà, non con quell’editore". Questo significa quindi che alla fine, dopo settimane estive di discussioni, distinguo e arrampicate sui vetri di tanti soloni dal Scalfari in giù, Zucconi sarà stato l'unico dei republicones a mollare la Mondadori.

Fabio P.



10 gennaio 2011

Il maestro di AA.

Nel bell'articolo di Vittorio Zucconi sui fatti di Tucson, oltre alle solite discordanze articolo / sostantivo / aggettivo (es: della magistrature; la donne; sulle staminali embrionale etc etc) il nostro Vittorio incappa in un refuso minimale (Gifford anziché Giffords) ma che ci ricorda le gesta del neo-inviato a NYC, Angelo Aquaro: l'uomo per cui un cognome, o nome proprio, ha almeno due versioni...
VZ sbaglia persino nella frase ad effetto "La scoperta che parole (e l'articolo? -ndr) sono proiettili, nella storia di una società dove troppe armi sono nelle mani di troppe persone", molto efficace come quest'altra: "L'escalation delle parole (...) nei cervelli deboli può diventare escalation dei gesti". Zucconi resta comunque un grande, sia chiaro, e ricordiamo sempre il suo lavoro eccellente per la morte di papa Wojtyla nell'aprile 2005.
PS: A proposito, nello stessa pagine (es. di errore zucconiano) ennesima discordanza pezzo-dida: il centro commerciale della strage di Tucson si chiama nel primo caso "La Toscana" e nel secondo "Safeway".

MUDD


18 gennaio 2011


Sotto la crosta dei "boia chi molla".

Dal blog di Vittorio Zucconi su Repubblica.it:

Scorrendo i commenti dei lettori nei blog dei giornali filo berlusconiani, volontari o pagati che siano, un tema che si intravvede anche sotto la crosta dei boia chi molla più fedeli è quello dell’ “anche noi ne avremmo abbastanza, ma chi potrebbe mai prendere il suo posto?”.Qui il post completo.


 15 febbraio 2011

Siamo i nipoti di Mubarak.

Oggi Vittorio Zucconi, sul suo blog, lancia un'idea a B.:

Ma perchè Berlusconi non manda la Minetti a Lampedusa per farsi dare in affidamento quei tunisini senza documenti e senza lavoro? Tutto sarebbe risolto in due ore e lui è tanto generoso.



3 marzo 2011

La prima Reunio dello zio Vittorio
Al min. 1:40 della Reunio del 3 marzo 2011, primo piano su Zucconi per la prima volta alla Reunio (dall'11' intervistato da un Luzi con cravatta di superclasse: di maglia beige con filino rosso; da segnalare la metafora zucconiana - al 12:50 - per definire i rapporti tra Usa e Italia, grandissimo Vittorio!!!).



15 marzo 2011


Giappone: Mastrojack promosso, Zucconi e Rampini bocciati.

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Salve pazzo, io vorrei parlare della tragedia giapponese ma dal punto di vista giornalistico e italiano. perchè continuare a fare articoli sull'ordine dei giapponesi, sulle file ordinate, sulla reazione gentile che hanno avuto? ma come si fa a generalizzare così? zucconi ha scritto di una maestra e della fila perfetta di bambini, rampini parla di friulani d'oriente..il corriere ha fatto un articolo dal titolo "quella calma disumana del popolo dei manga".. ma perchè? dopo l'aquila all'estero qualcuno parlava di pizza? o di reazioni con tarantelle e mandolini?alcuni giapponesi hanno reagito con ordine, altri no. ci sono stati degli sciacallaggi e altri ce ne saranno (sapete che il nord del giappone è considerato un po' più "contadino" del resto del paese, gli abitanti di quella zona sono i "terroni" del giappone, più chiassosi e meno gentili si dice).eppure ogni articolo parla di ordine, e gente che va al lavoro e tutti ben vestiti. ben vengano gli articoli di mastrogiacomo che parlano di cronaca perchè un giornalista deve informare non costruire una sceneggiatura che rende stupido chi legge.
saluti
a.i.

Caro A.I. grazie per l'intervento, Mastrojack sarà contento. Zucconi e Rampini un po' meno.

Foto da Repubblica.it



15 marzo 2011

Essere là non essendo là.

Ma l'avete letto il pezzo di oggi di Vittorio Zucconi sul dramma giapponese? No? E allora leggetelo. Perchè Zucconi l'ha scritto da Washington ma è come se l'avesse scritto da là.
Solo a lui riescono queste alchimie.



23 marzo 2011

Raccapricci di giornata. Oggi presi di mira Zucconi e il Fundador..

Da raccapriccio.com


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Qui trovate la prima parte, qui la seconda e qui la terza.

Feticismi di giornata: ellekappa e Mura strepitosi, chapeau a Concita e il bis di Stabilo Boss.

Nel fogliettone, la vera storia del caos alla Roma.

Si sa, Largo Fochetti è un covo romanista.

Ma adesso abbiamo il Diretùr nerazzurro.

Amalo.


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Osservatorio Occhielli Creativi/1


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Osservatorio Francobolli (il genio di ellekappa ha colpito anche oggi).


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Osservatorio Occhielli Creativi/2


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Rompere le uova nel paniere.


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Da non perdere assolutamente Nostra Signora dello Sport che scrive di calcio femminile.




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Anche oggi, spazio allo Stabilo Boss.


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Ancora Salinger e Holden in Cultura.

Assolutamente da leggere il pezzo di Leonardo G. Luccone, già collaboratore di Robinson.


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In anteprima le copertina di Venerdì e Weekend, in edicola domani con Repubblica.


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Osservatorio Narcisismi

Cactus, di Concita De Gregorio vince il Diversity Media Awards come miglior programma radio dell'anno.


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Correte a vedere il trailer de Il Cardellino in anteprima sul sito di Repubblica.


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Strepitoso lo Spassaparola di oggi di Gianni Mura.

Radiografia della prima pagina di oggi: grafica insolita e la "magggica" nel fogliettone.

Ecco la prima pagina di oggi di Repubblica (che non chiamiamo più Nuova Repubblica per questioni anacronistiche).

Graficamente insolita, perché propone il titolone più in basso e la fotonotizia (in realtà sono due foto su una bella storia di migranti) in alto e in versione large-size.

Sparisce l'occhiello del titolo e quindi niente pericolo di equivoco-claim.

Via il sommario (è un anda e rianda). 

E nel fogliettone spazio alla "magggica". 

Si sa, Largo Fochetti è un covo romanista. Ma adesso abbiamo il Diretùr nerazzurro. Amalo.

La manchette di destra è ancora di GLS corriere espresso.

La manchette di sinistra, invece, ci ricorda che oggi il menu propone: Repubblica + LIVE a 2,00 euro.

PPR, invece, è gratis. Come sempre da 12 anni a questa parte.

mercoledì 29 maggio 2019

In memoria di Vittorio Zucconi (parte terza).

Siamo entrati nell'archivio di Pazzo per Repubblica e in 13 anni di blog abbiamo trovato una serie di post curiosi che riguardano il caro Vittorio Zucconi.

C'è di tutto un po': refusi, scarabocchi, errori, elogi e chi più ne ha più ne metta.

Lui sarebbe contento di rileggerli.

Li leggerà. Ovunque egli sia.

Questa è la terza parte. La prima la trovate qui, la seconda qui.

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In rigoroso ordine di apparizione:

31 marzo 2011

Vittorio Zucconi in gran spolvero.

L’immagine di Berlusconi che smanetta in solitudine come un ragazzino che cerchi il porno di nascosto, curvo al suo tavolinetto di lavoro sul computerino (Apple? Window? Unix? Lettix? Verdinow?) cercando con le parole chiave “Lampedusa+case+vendita” su Gògol (ipse dixit) e trova la villetta da due milioni di Euro da comperare sull’unghia, in contanti, il mattino dopo, raggiunge, per chi è tanto fesso da credere a una balla dopo l’altra, livelli di puro surrealismo e da psicoanalisi. Hanno ragione coloro che dicono che ci mancherà. Un comico così non lo troveremo mai più. Speriamo.

Dal blog di Vittorio Zucconi su Repubblica.it


3 maggio 2011

Vita di redazione (102). La prima reunio di Frank nel giorno della morte di Osama Bin Laden: non poteva scegliere giorno migliore per morire.

Tavolo al limite della capienza per celebrare il grande giorno della morte di Bin Laden che verrà celebrato dai due tenori. Perché alla destra del Diretùr assiso sta Vittorio Zucconi (ma ha preso l'aereo di notte?): saranno i protagonisti assoluti monologando e dialogando.

La versione integrale della prima Reunio recensita da Frank la trovate qui



5 maggio 2011

Zucconi cinefilo creativo.

Visto sulla prima pagina di Repubblica.



5 maggio 2011

Aggettivamente.

L'incipit del pezzo di oggi in prima pagina dello zio d'America Vittorio Zucconi.



16 maggio 2011

L'imprimatur di Zucconi.

Eccheccazzo!



2 giugno 2011

Senza rete.

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Caro Pazzo,
solo per capire. Secondo te, l'ottimo Vittorio Zucconi perché resta in fondo così scettico circa le potenzialità della Rete?

Ci ho fatto un post (ino) sul suo.

Ciao. Luca


6 giugno 2011

Onoratissimi.

Di ricevere questo commento di Vittorio Zucconi ad un post che lo chiamava direttamente in causa:

No, non sono affatto scettico sulle "potenzialità" della Rete, dove mi tuffai insieme con il mio caro omonimo VZ, el Zambardino, decenni or sono quando a Rep ci davano dei matti e i modem andavano a carbonella. Mi domando quale sia l'impatto "attuale" sull'opinione pubblica e sulla polis e se noi, bloggari, aggregatori, facciabookisti, ecc tendiamo a sopravvalutarci e sopravvalutarlo. La sindrome del "predicare ai convertiti" è sempre in agguato. Quante opinioni cambia un blog? Quante opinioni del bloggaro sono cambiate dai commenti che riceve? Quanti di noi scrivono banalità virulente - penso a Grillo - soltanto per avere l'ovazione in piedi del proprio pubblico (e qualche soldino) o per autoconvalidarsi con l'atrocità del "ve l'avevo detto"?

VZ

20 giugno 2011

D, a grande richiesta, ripubblica un pezzo di Vittorio Zucconi.

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Ciao "pazzo",
hai notato o avete notato che su D di sabato è stato ripubblicato un articolo di Vittorio Zucconi di qualche settimana fa?
Stesso articolo, stesso posto...calura estiva? effetto eccesso piogge?
Notte.
Alessandra

Cara Alessandra, grazie per la segnalazione. Ci era sfuggita. FS


28 giugno 2011

Quel diavolo di Zucconi.

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Caro Pazzo,
dì al pur bravissimo Vittorio Zucconi che non c'è alcun bisogno di aspettare «prossimamente» per vedere realizzato un «'Inferno 1.0', The Game» (Repubblica di oggi, p. 19), ossia una rilettura in chiave ultraviolenta della prima delle tre cantiche della Divina Commedia. L'Electronic Arts ci ha già pensato lo scorso anno, anche se - come prevedibile - non si tratta di una rilettura fedele. Ma se si tratta di «falciare diavoli» direi che ci siamo.

Fabio Chiusi

Ps: Aggiungo, più in generale, che nel 2011 sarebbe ora di finirla con il moralismo da quattro soldi sulla violenza nei videogiochi. Non trovi?



2 settembre 2011

I cani (e gli zebedei) dell'11 settembre.

A proposito del recente pezzo di Vittorio Zucconi sui cani di Ground Zero (già commentato dal nostro Fabio P.), sentite cosa scrive Christian Rocca:

Vittorio Zucconi, si sa, è il più bravo di tutti sia quando sostiene una cosa sia quando sostiene l’esatto contrario.
Il 3 dicembre 2002 scrisse un lungo e appassionato articolo dal titolo catastrofico e apocalittico come solo Repubblica sa fare «Ground Zero, la strage dei cani».
Raccontava (e a me puzzava già allora) di cani morti da eroi per arresti cardiaci, per tumori, per sostanze cancerogene respirate a Ground Zero e pronte a diffondersi tra pompieri, operai, gente comune: «Sono stati talmente tanti i cani dell’11 settembre uccisi da malattie pochi mesi più tardi, che la facoltà di Veterinaria della University of Pennsylvania a Filadelfia e il centro radiologico diagnostico per animali di Vienna, in Virginia, hanno deciso di studiare a fondo la strage dei cani e vedere se la loro mortalità sia sporporzionatamente alta rispetto ai loro simili negli stessi gruppi di età».
Oggi, sempre su Repubblica, Zuc dedica due pagine ai cani eroi di Ground Zero, ma questa volta non c’è alcun cenno a stragi, cancri, nemmeno cimurri.
Nove anni dopo i cani sono vivi e vegeti, in posa per il fotografo. Il titolo di Repubblica, stavolta, è questo «Gli angeli con la cosa nell’inferno di Ground Zero».
Il sommario sintetizza: «L’11 settembre arrivarono in 300 da ogni parte del paese… solo uno di loro non tornò a casa».


8 settembre 2011

Vittorio Zucconi risponde a Filippo Facci.

Vittorio Zucconi prende le difese di Largo Fochetti nella polemica innescata qualche giorno fa da Filippo Facci di Libero relativa alla colonnina Tette&Culi di repubblica.it
Ecco cosa scrive il nostro Zuk sul suo blog:

Lo so, lo so, spreco tempo e spazio a occuparmene, ma ci sono occasioni irresistibili per ridere dei tromboni e trombocini pizzicati, come i leggendari pifferi di montagna che andarono per suonare eccetera. Su “Libero”, il giornale dal quale i direttori della Scuderia Arcore salgono e scendono come da un taxi, ma facendosi pagare lautamente per la corsa (invidia, pura invidia la mia), un commento di prima pagina martedì 6 settembre accusava con dolente e pensoso tono la nostra repubblica.it di solleticare i bassi istinti voyeuristici dei lettori, con video clip e notiziole pruriginose. il giorno dopo, oggi 7, ta-da!, sulla stessa prima pagina vediamo in dettaglio e in grande fotocolor i seni scoperti di una signora, credo un “first”, una primizia voyeuristica in Italia per la carta stampata, esibiti perché servono a creare imbarazzo a uno dei più cari nemici di Silvio, il finiano Italo Bocchino. Più pruriti per tutti?



25 settembre 2011

Un mese senza Zucconi?

Nella sua consueta rubrica su D di Repubblica, Vittorio Zucconi racconta di essere stato selezionato per fare il giurato a un processo. Per un mese sarà ostaggio di avvocati e giudici e dovrà alzarsi alle sei del mattino per raggiungere il tribunale. Come scrive lui: "una colossale rottura di palle mi attende per un mese".

Vuoi vedere che siamo riusciti a togliercelo dai piedi per un mese?

Giorgio P.


27 settembre 2011


Zucconi copia Riotta. O viceversa?

Dopo Vittorio Zucconi, anche Gianni Riotta è stato selezionato per fare il giurato.

(ringraziamo il redivivo Aghost per la segnalazione)


17 novembre 2011

Di Diretùr ce n'è uno e tutti gli altri son nessuno.

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Ciao Pazzo,
ti racconto una curiosità. L'altra sera tornando a casa dal lavoro in macchina, stavo ascoltando Radio Capital , per la precisione la trasmissione TigiZero, e il conduttore Edoardo Buffoni ha così introdotto Vittorio Zucconi: "Ed ecco a voi il Diretùr".
Buffo, vero?

Buon lavoro e auguri per il blog.

Gianmario di Empoli 

Caro Gianmario, vuoi dire che anche Buffoni legge PPR? 

FS

24 novembre 2011


Pubblicizzare nel piatto dove si mangia.

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Ciao Pazzo
è bello scoprire che anche Vittorio Zucconi trova la pubblicità sul web troppo invasiva.
Peccato che anche repubblica faccia uso di queste "tecniche"

Ciao, Alessandro


10 gennaio 2012

Un classico errore.

A proposito di studi classici. Vittorio Zucconi, lo sappiamo tutti, ha frequentato il Liceo classico Parini di Milano. E lì avrebbe dovuto imparare la differenza tra un "castro" (castrum-castrorum, accampamento fortificato romano) e un "cardo" (cardo-cardinis, uno dei due assi, insieme al decumano, in cui erano articolate le città romane e gli stessi accampamenti). Invece oggi, parlando della pianificazione di New York, si inventa un'organizzazione attraverso "il castro e il decumano". Finale alle Striscia la notizia: "Castro? Che castroneria!" (risate registrate).

Fabio P.

10 febbraio 2012

Sconfitto Zucconi.

Sul sito Giornalettismo, pensano di aver sconfitto Vittorio Zucconi:

Perfetto rappresentante del popolo saputello, complessato e opportunista che legge il suo giornale, l’editorialista di Repubblica si chiede e ci chiede cosa mai penserà il grande Obama, l’americano Obama, il civile Obama, il progredito Obama, del contrasto inesplicabile tra quel pagliaccio alto un metro e mezzo di prima, e l’alto, un po’ rigido, compostissimo signore cui sta stringendo la mano adesso. Chi saranno mai gli italiani se a rappresentarli sono due esemplari antropologicamente agli antipodi? Che fortuna che Obama sia finalmente di fronte a questo dilemma! Il popolo di Repubblica potrà stringersigli attorno, tirarlo per la giacchetta, e spifferargli in un orecchio quanto disgraziato sarebbe il nostro paese se non ci fossero loro, e quelli come loro, e quelli come Zucconi, che grazie a Dio non sono come gli altri.

Pensano.

15 febbraio 2012


Osservatorio Markette Apple.

Ormai si viaggia alla media di una marketta al giorno. Oggi è il turno di Vittorio Zucconi in apertura di R2.



23 febbraio 2012

Zucconi su Formigli.

Un bullo chiamato Fiat

In un altro Paese, nel quale non vivranno mai gli italiani, se un giornalista fa un servizio che vuole mettere in cattiva luce un prodotto commerciale come un’automobile, il giornalista stesso avrebbe dovuto chiedere e ottenere una replica dell’azienda stessa a difesa del prodotto, nel programma stesso. Nel Paese nel quale viviamo, l’azienda offesa ricorre subito alla magistratura e ottiene un mostruoso risarcimento punitivo di 7 milioni di euro, qualcosa che stroncherebbe le gambe a qualsiasi programma o giornale che non fosse fortissimo e inevitabilmente passa non per giustizia, ma per vendetta prepotente. Corrado Formigli avrebbe dovuto essere meno frettoloso nello stroncare l”Alfa Romeo soltanto perché pare vada un poco più piano di Citroen e di Mini, perché la velocità e lo scatto non sono gli unici criteri assoluti di giudizio su un’auto. Ma la Fiat si è comportata da bullo nel cortile della scuola elementare e i bulli, quali che siano le loro ragioni, sono sempre odiosi, anche se fabbricassero le migliori auto del mondo. Per un’azienda che è ormai a corto di simpatia (eufemismo) presso l’opinione pubblica italiana, quello scatto di nervi è stato un orrendo spot pubblicitario, una cretinata anche peggiore dello spot fasullo sulla 500. Chi si occupa delle p.r. e della “immagine Fiat” o chi ha voluto quella ritorsione, dovrebbe essere licenziato. Non si pretende più stile, da chi produsse la Stilo, ma almeno intelligenza.

Vittorio Zucconi - 23 feb 2012


23 febbraio 2012

Osservatorio Banner Placement.

Gnocco fritto Zucconi. Gli scherzi del Banner Placement.



10 marzo 2012

Postilla a Zucconi.

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Ciao Enrico,
mi sono permesso di scrivere una postilla a Zucconi in margine a questo suo post apparso sul blog che tiene sul sito di Repubblica.

Se ti può interessare, la trovi qui.

A presto, Luca Massaro

Ciao Luca, certo che mi interessa. Grazie. FS

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Qui trovate la prima parte e qui la seconda.