sabato 29 luglio 2006

PazzoPerRepubblica va in vacanza.

PazzoPerRepubblica va in vacanza. Sarà nuovamente con voi a settembre per commentare le mirabolanti avventure del giornale fondato da Eugenio Scalfari e diretto da Ezio Mauro.

venerdì 28 luglio 2006

27 luglio 2006 - Guerra del Nord: mentre a Roma non si cava un ragno dal buco, nel sud del Libano muoiono 13 militari israeliani.


Nella prima di oggi, Mauro decide di dare "poco peso" alla conferenza di Roma sulla guerra del Nord. Un'idea precisa di ciò che è successo ( e di ciò che sta succedendo laggù dove si muore) ce la danno i due fondi di Guido Rampoldi e Gilles Kepel. A seguire la storica conferenza di Roma c'erano il "bushiere di fiducia" di Repubblica Alberto Flores D'Arcais (anche se Bush non c'era) e Vincenzo Nigro. Ma chi ci poteva fare un ritratto mondan-gossippiano della vicenda se non la dolce Concita De Gregorio? Da Beirut Daniele Mastrogiacomo ci cronaca la proposta dei libanesi di affidare all'Italia una mediazione degli ostaggi. Alberto Stabile da Gerusalemme ritorna sull'uccisione dei 4 osservatori Onu da parte delle bombe isaraeliane mentre Renato Caprile è sempre al fronte al seguito delle truppe di Tsahal: oggi scrive da Avivim, confine isaraelo-libanese. La piece teatrale dello scudetto assegnato all'Inter viene affidata alle penne di Andrea Sorrentino, Luigi Bolognini e Dario Cresto-Dina, supportati da un imperdibile commento di Michele Serra e da uno molto velenoso di Gianni Mura che lo avrà scritto dalla vacanza. Cronaca ruspante: ricordate la barbara uccisione di Giusy Potenza? Oggi c'è stata la condanna a trent'anni di carcere per il killer, che poi è suo cugino. Finiamo con una breve segnalazione dallo sport dove troviamo un pezzo del viola Benedetto Ferrara che ci parla dei turbamenti del giovane Toni, indeciso se restare a Firenze o andare a Milano, sponda nerazzurra. A domani.

giovedì 27 luglio 2006

26 luglio 2006 - Moggiopoli: da stangatona a stangatina. E a Roma i grandi parlano di guerra.


Ci sono due notizie sugosissime, oggi, e bisogna capire come metterle in prima. E così Ezio Mauro decide di fare il titolo alto per la sentenza d'appello a Calciopoli e lasciare a metà giornale ma con peso maggiore l'uccisione di 4 osservatori Onu nel sud del Libano sotto le bombe israeliane. A sostegno di tutto ciò ci sono, sempre in prima, 4 commenti di Maurizio Crosetti ed Edmondo Berselli (Moggiopoli) e Bernardo Valli e David Grossman (Guerra del Nord). Mauro deide però di dedicare la prima parte del giornale di oggi allo scandalo del calcio e i pezzi forti d'apertura sono meritatamente appannaggio di Corrado Zunino e Marco Mensurati che da un paio di settimane ssi fanno un culo così sulla vicenda, Zunino ha addirittura lasciato perdere il Moto Gp per la causa di Moggi and Co. Sempre sullo stesso argomento c'è un bel paginone della reduce tedesca Emanuela Audisio dal titolo "Il calcio e una commedia all'italiana" ( e senza accento, o è un refuso ?). Guerra del Nord: la clamorosa notizia dell'uccisione dei 4 osservatori Onu coglie tutti impreparati, infatti c'è un pezzo non firmato a raccontare l'accaduto. Renato Caprile è l'unico, oggi, a scrivere dal fronte: lo fa da Naharita, Alta Galilea. Daniele Mastrogiacomo, da Beirut, si limita a scrivere un pezzo diplomatico e altrettanto fa da Gerusalemme Alberto Stabile. Attilio Bolzoni continua a girellare l'Italia come un tempo faceva Fabrizio Ravelli: oggi ci scrive da Napoli un pezzo sulla spazzatura che da giorni non viene ritirata dalle strade. Cronaca ruspante: uccisione di Gianmario Roveraro: il suo killer Filippo Botteri ha confessato di essere l'autore materiale del delitto. Ce lo racconta l'inviato a Castellaro di Sala Baganza Carlo Gulotta. In Cina è stata uccisa una ragazza veneta: da Vicenza pezzo ruspante di Filippo Tosatto. Niente, proprio nient'altro da segnalare per oggi. A domani.

martedì 25 luglio 2006

25 giugno 2006 - La Rice va in Libano e in Israele ma la guerra continua.


Condoleeza Rice è andata in visita ai martoriati libanesi e israeliani ma la sua presenza non è servita a fermare i bombardamenti bipartisan. Il titolone di Repubblica di oggi è tutto per la Rice che invita alla tregua. L'inviato di Rep a Beirut, Daniele Mastrogiacomo, ci cronaca la visita di Condi nella capitale libanese devastata dalla guerra del Nord, mentre il corrispondente da Gerusalemme Alberto Stabile ci racconta l'incontro che il segretario di stato americano ha avuto con il ministro degli esteri israeliano. Renato Caprile è sempre ad Haifa e oggi ci racconta, purtroppo, che le condizioni del militare Roberto Punzo, ferito due giorni fa nel sud del Libano, sono in lieve peggioramento. Capriel si sposta poi più a nord fino a Avivim, confine tra Israele e Libano per tenerci al corrente di ciò che le truppe di Tsahal. C'è fermento a Roma per l'evento politico straordinario di domani con i vertici mondiali per le sorti della guerra del Nord. Chi saranno i cronachisti assoldati da Mauro per sfangare la notiziona che vede Roma, per un giorno, capitale del mondo? Vedremo. Scambio di lettere nella pagina dei commenti tra Adriano Sofri ed Eugenio Scalfari sulla vicenda dell'indulto. Sofri cerca di riportare Scalfari sulle sue posizioni dopo l'intervento straordinario in prima di ieri. Cronaca ruspante: per l'uccisione di Gianmario Roveraro oggi, gli inviati repubblichini a Modena sono due: Carlo Gulotta e Oriana Liso sono andati a vedere per noi la prigione in cui veniva tenuto il finanziere milanese. Scarna la sezione sportiva di oggi: sono tutti in attesa della sentenza d'appello per Moggiopoli in programma oggi. L'unica cosa da segnalare rigurada il Moto Gp: Enrico Sisti è ancora a Monterey, California, per le schegge del Gp vinto da Hayden e perso dal Dottor Rossi. A domani.

lunedì 24 luglio 2006

24 giugno 2006 - Guerra del Nord: si muove la diplomazia. Ferito un militare italiano dell'onu in Libano.


Sulla prima pagina di oggi di Repubblica, la guerra è raccontata dal punto di vista della diplomazia e di chi dovrebbe fermarla. La sorpresa arriva dal fondatore Scalfari che si schiera personalmente con Antonio Di Pietro nel criticare la manovra del governo a favore dell'indulto. Guerra del Nord: il corrispondente da Gerusalemme Alberto Stabile ci fa un riassunto della situazione e sui movimenti diplomatici di Israele, Onu e compagnia bella a favore di un cessate-il-fuoco, mentre l'inviato ad Haifa Renato Caprile (che ieri era al confine al seguito delle truppe di terra israeliane)ci cronaca il ferimento di Roberto Punzo, l'osservatore Onu italiano che ieri è stato colpito a fuoco nel sud del Libano. Sul conflitto in corso dice la sua anche Adriano Sofri che si chiede a cosa serva la forza di interposizione delle Nazioni Unite presente da anni nel sud del Libano con circa 2000 unità. Confermiamo la presenza di Sandro Viola a Gerusalemme (ieri ha scritto un bellissimo reportage per La Domenica di Repubblica) che voci di corridoio davano per rientrato a Roma. Daniele Mastrogiacomo dopo una settimana a Beirut si è spostato nel sud del Libano e ci cronaca la fuga verso nord degli abitanti di Nabatiye. Politica interna: giovedì avverrà il tanto atteso voto del Senato alle missioni militari all'estero. Romano Prodi cerca di convincere gli ultimi scettici dell'unione radicale e il segugio prodiano Marco Marozzi l'ha seguito fino a Positano per riportarci gli umori del Professore. Omicidio Roveraro: la sorpresa arriva proprio da qui, perchè tutti si aspettavano la cronaca di Luigi Spezia dalla Val di Taro e invece a raccontarci della macabra esecuzione del banchire c'è finito l'inviato a Parma Carlo Gullotta. Lugi Spezia era rimasto un mesetto circa in quella zona (ribattezzata da Michele Smargiassi "l'Aspromonte del Nord") a cronacarci la triste vicenda di Tommy. Tre schegge di cronaca ruspante: da Gravina in Puglia Gabriella De Matteis ritorna sulla vicenda dei due fratellini scomparsi; da Santa Margherita Ligure Massimo Clandri ci cronaca lo scontro di due barche che ha causato la morte di una donna e per finire la curiosa storia di un prete che a Pescara confessa i fedeli direttamente sul lungomare. Il pezzo pescarese è dell'inviato Jenner Meletti. Sport: dolcemaro il pezzo di Maurizio Crosetti che commenta il triste ritiro della Juventus che schiera in campo giocatori anonimi tipo Paro e Marchisio. Gianni Mura da Parigi saluta tutti e (crediamo) va meritatamente in vacanza senza neanche scrivere l'abituale Sette Giorni di Cattivi Pensieri dedicate al Tour de France. Si vede che è proprio stanco, ma la verità è che è arrivato a metà corsa, come dice lui. L'inviato in California, Laguna Seca, per il Moto Gp stavolta è Enrico Sisti. Curiosa l'altalena degli inviati, quest'anno, per seguire Rossi e C. Corrado Zunino è impegnato con Moggiopoli mentre, probabilmente, Benedetto Ferrara è in ferie o al seguito dei viola al ritiro precampionato e presentenza. Mattia Chiusano chiude la sua rassegna golfistica da Liverpool cronacandoci le lacrime del vittorioso Tiger Woods. A domani.

venerdì 21 luglio 2006

Cosa fanno durante la guerra i blogger e i creativi di Beirut?





Uno dei pochi meriti della guerra in corso al confine israelo-libanese è la straordinaria scoperta di quanto è (era) bella Beirut. Nelle prime tre foto vedete la capitale libanese vista dall'alto quando ancora c'era la pace. L'ultima foto, purtroppo, è un assaggio di quello che Beirut potrebbe presto diventare se nessuno fa niente. Su Repubblica di qualche giorno fa, nelle pagine dedicate alla guerra, c'era una foto scattata tempo fa nel centro di Beirut. Si vedeva un gruppo di ragazzi che chiacchierava allegramente di fronte ad un bar. Come stanno e dove sono, oggi, quei ragazzi? Da blogger di lunga data mi sono chiesto se tra quei giovani si celasse anche un blogger di Beirut. Chissà. E allora ho fatto una ricerca sulla rete e ho scovato qualche blog scritto da "beirutiani" (si dice così?). Il primo si chiama BLOG IN BEIRUT ed è più che altro un portale a forma di blog con delle bellissime foto di Beirut (le foto che vedete nel post le ho trovate qui) e dove, per esempio, si può sapere in tempo reale il numero dei morti, dei feriti e dei dispersi, sia tra i libanesi che tra gli israeliani. Poi c'è LEBANON HEART BLOGS che ha un forum molto affollato e interessante. Un altro è THE LEBANESE BLOGGERS, blog creato in onore di tutte le vittime libanesi cadute per la causa della democrazia del paese dei cedri. Infine, una lettura la merita anche BEIRUT NOTES. E per la par condicio segnalo anche un blog israeliano ISRAELI BUNKER e uno palestinese LIFE IN OCCUPIED PALESTINE. E siccome oltre che un blogger sono anche un pubblicitario ho dato un'occhiata ai siti di qualche agenzia di pubblicità di Beirut. Eccoli: L&R COMMUNICATIONS, IDEA!OLOGY, SPIRIT e VISUALS. Cosa faranno i creativi di queste agenzie in questi giorni? Faranno ancora le loro appassionanti "tempeste di cervelli", o si rassegneranno ad assistere alle tempeste che arrivano dal cielo?

21 giugno 2006 - La guerra va avanti ma su Repubblica viene annacquata da Provenzano, Pollari, Colao, Vittorio Emanuele, Zidane e Materazzi.


Non di sola guerra vivono i giornali e oggi la prima di Rep ce lo conferma. The show must go on e le altre notizie devono trovare comunque spazio in prima. E sono notizie che riguardano un n utrito gruppo di personaggi più o meno famosi alla massa: Provenzano, Pollari, Colao, Vittorio Emanuele, Zidane e Materazzi. Comunque in prima la "guerra del Nord" così come la chiamano gli israeliani, lascia il segno grazie al fondo dell'esperto Bernardo Valli. Sul fronte bellico oggi è il turno di riposo di Renato Caprile che da una settimana circa gironzola nel nord di Israele tra Haifa e Nazareth. Chi non si riposa mai, lui che ne avrebbe avuto bisogno dopo la perdita del padre avvenuta proprio quando era a Beirut, è Daniele Mastrogiacomo che imperterrito continua a cronacarci morti, feriti e soprattutto sfollati dalla capitale libanese. Fabio Scuto scrive da Gerusalemme da dove però si sposta Alberto Stabile che va ad Haifa asenire la gente terrorizzata dai Katyusha libanesi. Voci di corridoio danno Sandro Viola non più in Israele. Vedremo.C'è un bel pezzo del "bushiere di fiducia" Alberto Flores D'Arcais che da Washington ci racconta la storia dei marines che tornano in Libano dopo più di vent'anni. Politica interna: Giovanna Casadio e Claudio Tito ci cronacano la viglia di un voto delicato, quello del Senato alle missioni militari all'estero, approvato faticosamente dalla Camera con un voto bipartisan. Fa un caldo boia e così Elena Dusi da Roma confeziona due paginoni sull'argomento, aiutata dalla "londinese per caso" Cinzia Sassi, nella City per sostituire temporaneamente Enrico Franceschini. Bel reportage del siculo Attilio Bolzoni che da Terni, ma non ne siamo sicuri, ci racconta i primi cento giorni di carcere di Bernardo Provenzano. Tra Somalia ed Etiopia c'è tensione e Anais Ginori, dall'italia, ci racconta i motivi. Spettacoli: Keith Jarrett ha suonato a Venezia e l'Inviato Giuseppe Videtti ce lo cronaca. Sport: tocca ancora a Maurizio Crosetti commentare la sentenza della Fifa che condanna Zidane e Materazzi a tre e due turni di squalifica. Scandalo. Gianni Mura si sta godendo gli ultimi giorni in Francia per il Tour: oggi è a Morzine. Mattia Chiusano è sempre a Liverpool per il golf. A domani.

giovedì 20 luglio 2006

20 luglio 2006 - Afghanistan, sì bipartisan alla Camera. Guerra, bombe bipartisan sui civili.


Sono due le notizie forti della giornata. Il sugo migliore arriva, ovviamente, dalla tragedia che sta divampando in Medio Oriente. L'altra, meno saporita ma comunque colorita, è l'approvazione alla Camerade Deputati della missione in Aghanistan, votata sia dalla maggiornaza che dall'opposizione. Sull'argomento c'è un fondo molto esplicativo di Massimo Giannini. E comunque, questa seconda notizia, ha il merito di annacquare dalla prima pagina di Rep di oggi, la tragedia della guerra. Continuano i bombardamenti bipartisan sui civili innocenti. Una bomba su Nazareth uccide due bimbi che giocavano in cortile. E intanto prosegue la marcia degli sfollati. Gli inviati di Rep continuano le loro cronache anche se i pezzi che arrivano dall'inferno, oggi sono meno del solito: Alberto Stabile ci fa la cronaca istituzionale da Gerusalemme, Fabio Scuto , sempre dalla capitale, la cronaca più ruspante. I due "inviati di guerra" rimangono gli impavidi Renato Caprile, da Nazareth, e Daniele Mastrogiacomo, da Beirut. Ricrodiamo, come sempre, le belle rubriche quotidiane "Diario dalla Galilea" di Edna Calò Livnè e "Diario dal Libano" di Lina Khoury. Sì alla missione in Afghanistan da parte della Camera: la dolce Concita De Gregorio sfodera uno dei suoi pezzi preferiti e cioè la cronachetta mondana di ciò che è avvenuto nel Transatlantico. Ci preme segnalare, oggi, il lavoro ardito di Barbara Ardù che da giorni si sta occupando della protesta dei taxisti e delle altre categorie infuriate con il ministro Bersani; oggi la aiutano Jenner Meletti e Mario Reggio. Chiediamo scusa per non aver menzionato nei giorni scorsi il terremoto e il conseguente tsunami che ha devastato l'isola di Giava. Lo facciamo oggi per dire che la terra in Indonesia ha tremato ancora e si teme un altro tsunami. Ci cronaca tutto, dall'Italia, Paola Coppola dato che l"estremorientalista repubblichino Raimondo Bultrini, latita. Qualcuno si ricorderà certamente degli incidenti dell'11 marzo scorso a Milano in Corso Buenos Aires, noi c'eravamo con moglie e figlia al seguito. Ebbene, sono arrivate le condanne per gli aggressori: cronaca tutto la milanese Oriana Liso, coadiuvata da Massimo Pisa (dov'è Piero Colaprico?). Curioso il reportage di Francesco Viviano che firma il pezzo "da bordo del Francisco Catalina, Malta", Viviano rapporta il viaggio di alcuni dipserati immigrati respinti da tutti. Sport: grande ritorno di Maurizio Crosetti a cui tocca scrivere un pezzo che non avrebbe mai voluto scrivere: quello sui pezzi pregiati della sua Juve che stanno abbandonando la nave verso Barcellona, Madrid, Milano, Manchester e Lione. Con lui, a dargli manforte, Emanuele Gamba e Giulio Cardone. Mattia Chiusano, che aveva perso il treno dei mondiali tedeschi, si rifà in parte e va a Hoylake, vicino Liverpool, a scrivere un pezzo sulla manifestazione leggendaria di golf che si apre oggi. Chi c'è sui monti di La Toussuire? Gianni Mura, of course! Scrive di ciclismo e di cucina allo stesso tempo. Un mito. A domani.

mercoledì 19 luglio 2006

19 luglio 2006 - Grazie a Camillo siamo nell'occhio del ciclone. Tanto meglio.


Anche oggi gli accessi a Pazzo Per Repubblica sono straordinariamente alti. Sono i navigatori battenti bandiera camillana e che provengono direttamente dal blog di Christian Rocca. Speriamo che qualcuno torni anche domani. C'è gente che mi ha scritto e che ha detto che lo farà. Passiamo alla recensione di Repubblica di oggi. La guerra tra Israele e LIbano non si ferma. Olmert ha deciso di andare avanti nonostante le offerte dell'Onu. E intanto gli sfollati da Beirut sono circa 700mila. Battono nervosamente le tastiere dei portatili gli inviati di Rep sul luogo del conflitto. Li ricordiamo: Sandro Viola e Alberto Stabile da Gerusalemme (i più tranquilli del gruppo). Fabio Scuto un po' più agitato da Ramallah, ma che comunque staziona nell'area della capitale israeliana. I due "inviati di guerra" nel vero senso del termine rimangono i coraggiosi Renato Caprile, da Tel Aviv, e Daniele Mastrogiacomo, da Beirut. Arricchiscono le pagine dedicate alla guerra le belle rubriche quotidiane "Diario dalla Galilea" di Edna Calò Livnè e "Diario dal Libano" di Lina Khoury. Cronaca italiana: c'è un bel reportage a pagina 14 dell'inviato a Foggia Lello Parise che racconta di una specie di lager gestito da alcuni polacchi che reclutavano schiavi immigrati e li obbligavano a lavorare puntandogli addosso le armi. E' la volta di Cinzia sasso! Nel senso che la milanese è in trasferta temporanea a Londra da dove c'è sempre qualcosa da raccontare. Enrico Franceschini è in ferie in Romagna con la famiglia? Ormai è ufficiale: Cristina Zagaria è entrare a far parte della redazione milanese di Rep. Lo conferma un suo pezzo sulla vicenda di Abu Omar. Sport: presentato alla stampa il nuovo CT della nazionale Donadoni. Il fido Enrico Currò, l'uomo che non va mai in vacanza, ci cronaca tutto. Un altro che non va in vacanza pur essendo reduce dal mondiale in Germania è il buon Emanuele Gamba che però si sta rilassando alle terme di Acqui dove c'è la Juve in ritiro. Gianni Mura è all'Alpe D'Huez dove ha visto per noi una delle tappe più affascinanti di questo Tour bruttino. A domani.

martedì 18 luglio 2006

18 luglio 2006 - Guerra Israele-Libano: gli inviati repubblichini sempre al lavoro. Mentre Gianni Mura beve Pastis a Gap.


In partenza di post ricordiamo l'uscita di Christian Rocca che sul suo blog Camillo ha recensito a suo mdo Pazzo Per Repubblica. Per maggiori dettagli vi invito a leggere il post che precede questo. La guerra in Medioriente va avanti inesorabilmente. Ecco il dettaglio degli inviati che cronacano il conflitto per noi: Alberto Stabile da Gerusalemme, Fabio Scuto da Ramallah, Renato Caprile da Haifa e Daniele Mastrogiacomo che scrive sempre dalla pericolosissima Beirut. A proposito di Mastrogiacomo, volevamo tornare (per l'ultima volta, promesso) sulla tragedia che l'ha colpito tre giorni fa e cioè la perdita del padre. Ci si chiedeva quali fossero le ragioni che lo avessero portato a non rientrare in Italia per i funerali. Voglia di dimenticare, buttandosi sul lavoro è stata la prima ipotesi. Ma ieri poi parlando con il nostro amico Fabio Paravisi de Il Giornale di Bergamo abbiamo avallato la tesi che forse è un po' difficoltoso in questo momento entrare e uscire dal Libano. Se è così, assume dei contorni kafkiani il pezzo scritto da Mastrogiacomo oggi da Beirut, perchè ci fa la cronaca dettagliata delle fasi del rimpatrio degli oltre 300 italiani residenti in Libano. Da non perdere neanche oggi le rubriche quotidiane "Diario dalla Galilea" di Edna Calò Livnè e del "Diario dal Libano" di Lina Khoury. E per chi non avesse capito bene ciò che sta succedendo in Medio Oriente vi consiglio di leggere il commento in prima pagina di Bernard Guetta, editorialista de L'Express in prestito a Repubblica. C'è un pezzo a margine del conflitto scritto dalla dolce Concita De Gregorio che racconta la marcia bipartisan di Roma a sostegno del popolo ebreo. L'altro grande evento del momento , il G8 di SanPietroburgo, ci viene cronacato dagli inviati sul posto Alberto Flores D'Arcais (il bushiere di fiducia),Marco Marozzi (il prode prodiano) ed Elena Polidori (aspetti economici della vicenda). Lasciano San Pietroburgo, Giampaolo Visetti e Federico Rampini. I taxi e Bersani trovano l'accordo: commento in prima pagina di Michele Serra e cronaca interna affidata a Barbara Ardù e al siculo Attilio Bolzoni in trasferta a Roma. Cronaca: Pessotto torna a parlare: ci dice tutto da Torino Alberto Custodero. Spettacoli: Gino Castaldo è sempre a Pistoia e oggi ci racconta il concerto di Ben Harper. Sport: mentre Paolo Rossi ci racconta gli echi del GP di Magny Cours vinto da Schumacher, Gianni Mura è sempre al Tour de France e oggi ci racconta la Grande Boucle da Gap. In attesa della tre giorni di salite. A domani.

Christian Rocca ci regala un migliaio di accessi.


Ieri Christian Rocca, l'illustre autore del blog Camillo, sponsorizzato da Il Foglio di Giuliano Ferrara, ha recensito Pazzo Per Repubblica definendolo una cosa che "non avremmo voluto vedere". Non stiamo a commentare l'uscita di Rocca, però lo ringraziamo perchè, suo malgrado, il nostro blog oggi ha avuto un migliaio di accessi tutti in arrivo da Camillo. Sappiamo perfettamente che sono mille lettori destinati a non tornare più su Pazzo Per Repubblica, però intanto l'hanno visto. Ognuno ha il diritto di dire la sua, siamo o no in democrazia? Grazie, Camillo.

lunedì 17 luglio 2006

17 luglio 2006 - Incalza la guerra tra Israele e Libano: gli inviati in prima linea sono Renato Caprile, da Haifa, e Daniele Mastrogiacomo, da Beirut


Ormai è guerra aperta tra Libano e Israele. Gli Hezbollah non mollano e bombardano Haifa facendo otto vittime tra gli israeliani. Ed è proprio da Haifa che scrive uno degli inviati di guerra repubblichini: Renato Caprile. L'altro inviato di guerra è Daniele Mastrogiacomo che, nonostante la morte del padre, avvenuta sabato, continua imperterrito a cronacarci il conflitto mediorientale. E lo fa in prima linea da Beirut, la città attualmente più pericolosa del mondo. Caro Daniele, siamo con te. Belle le due rubrichette che Mauro confeziona in appoggio alla guerra: parliamo del "Diario dalla Galilea" di Edna Calò Livnè e del "Diario dal Libano" di Lina Khoury. Anche oggi lo storico repubblichino Sandro Viola è a Gerusalemme per il suo commento istituzionale del conflitto. Con lui nella capitale scrivono anche il corrispondente abituale Alberto Stabile e "l'inviato per caso" Fabio Scuto. Mentre si contano i morti in Medioriente, a SanPietroburgo c'è il G8 con i grandi della terra che cercano di porre rimedio al disastro in corso. Gli inviati repubblichini sono Alberto Flores D'Arcais (il bushiere di fiducia), Federico Rampini, Giampaolo Visetti e Marco Marozzi (il prode prodiano). Sentenze dello scamdalo intercettazioni: in prima linea ci sono i soliti repubblichini: Corrado Zunino, Mattia Chiusano e il buon reduce tedesco Emanuele Gamba. C'è una mega intervista a Moggi (che sputa il ropso) del duo di denari Carlo Bonini e Giuseppe D'Avanzo. Spettacoli: a Pistoia c'è il mitico Bob Dylan in concerto e da lui corre Gino Castaldo a cronacarcelo fresco fresco. Sport: weekend di motori: Formula Uno da Magny Cours, Francia, gli inviati sono Paolo Rossi e il mancato inviato tedesco Gianni Piva (interista in attesa di campionato). Moto Gp: ci pensa il viola Benedetto Ferrara a commentare l'ennesima vittoria di Vale Rossi a Sachsenring, Germania. Per chiudere in bellezza ecco il pezzo colorito di Gianni Mura inviato a Gap per La Grande Boucle. A domani.

Schegge del weekend: la guerra in Medioriente e il dramma di Daniele Mastrogiacomo.

La guerra scoppiata ai confini israelo-libanesi ha tenuto banco durante il weekend appena trascorso. La guerra in medioriente ha ormai raggiunto i livelli di guardia. Repubblica è presente in massa sul posto con gli inviati di guerra, così posizionati: Daniele Mastrogiacomo (su cui torneremo a parlare a fine post) inviato in prima linea a Beirut proprio sotto i bombardamenti ebrei. Sandro Viola (che non si firma con l'aggiunta del "nostro inviato a") che da Gerusalemme traccia un profilo dettagliatissimo della situazione. Il corrispondente abituale da Gerusalemme Alberto Stabile è superimpegnato a cronacarci umori e reazioni di Olmert e compagnia cantante. Gli altri due "inviati di guerra" sono Fabio Scuto che sabato era a Nahariya al confino israelo-libanese ma che poi ieri è tornato a cuccia a Gerusalemme e il mitico Renato Caprile che racconta da Gaza ciò che succede sull altro fronte, quello della striscia di Gaza, appunto, ieri però anche lui è tornato a Gerusalemme. Venerdì ci si chiedeva chi fossero gli inviati repubblichini al G8 di Sanpietroburgo con il compito di dare una mano a Giampaolo Visetti, Alberto Flores D'Arcais e Federico Rampini. Ecco i nomi: Andrea Bonanni, Marco Marozzi, Claudio Tito ed Elena Polidori. Avevamo ragione a pronosticare un pezzo importante di Maurizio Crosetti a commento della stangata calcistica per lo scandalo delle intercettazioni. Maurizio infatti traccia un impietoso ritratto di Moggi e C. e si firma, inspiegabilmente, "nostro inviato a Torino". Questa ce la deve spiegare, dato che lui è di Torino. Anche Emilio Marrese, eventualmente può risponderci e lui sa perchè. E torniamo all'inviato a Beirut Daniele Mastrogiacomo per raccontare il suo dramma personale, piuttosto curioso, che tutti hanno potuto leggere su Repubblica di sabato scorso. Dunque, lui è presente in prima pagina e alui è affidato il reportage principale da Beirut e fin qui tutto normale. La cosa strana è che, sfogliando il giornale, troviamo tra i necrologi quello di Mario Mastrogiacomo, papà di Daniele. E due pagine più in là anche il trafiletto che riporta la notizia della morte del padre del nostro collega Daniele Mastrogiacomo. Mastrogiacomo è rimasto a Beirut e ci si chiede come mai non abbia abbandonato la postazione per assistere ai funerali del padre. Che abbia preferito restare là per dimenticare meglio la tragedia? In ogni caso anche noi di PazzoPerRepubblica siamo vicini a Daniele e gli facciamo le più sentite condoglianze. A domani.

venerdì 14 luglio 2006

Lorenza Pleuteri e Maurizio Crosetti: abbiamo calpestato una merda. Anzi due.

Pazzo per Repubblica ha preso due merde, anzi due. La prima riguarda Lorenza Pleuteri che tempo fa davamo come trasferita nella redazione barese di Repubblica e invece rieccola oggi a scrivere per le pagine milanesi del quotidiano di Mauro. Ci restano due dubbi: che ci faceva in Puglia, ai tempi? E che ci fa tutt'ora a Milano la "pugliese" Cristina Zagaria? Confidiamo in una risposta di una delle due. Nel caso arrivasse la pubblicheremo. L'altra merda riguarda il reduce tedesco Maurizio Crosetti: ci chiedevamo cosa aspettasse a partire per le vacanze ma ci eravamo dimenticati che oggi arriva la tanto attesa sentenza sullo scandalo del calcio. E Maurizio, da buon tifoso juventino, non poteva esimersi dallo scrivere le sue impressioni sul caso in questione.

14 luglio 2006 - Israele bombarda Beirut - Il mitico inviato di guerra Renato Caprile va a dar manforte a Fabio Scuto in Libano.


Tra Israele e Libano romai è guerra, ma Ezio Mauro non spreca il titolona a sei colonna e ne fa uno a quattro. Bernardo Valli prende in mano la situazione e cerca di spiegarci in un fondo il perchgè di tanta improvviso violenza al confine israelo-libanese. Intanto all'inviato "per caso" Fabio Scuto, che scrive da Nahariya, se ne aggiunge un altro: il mitico inviato di guerra Renato Caprile, l'uomo giusto al posto giusto che però al momento se ne sta a Gerusalemme. Segno che ormai la guerra è alle porte. Il corrispondente da Gerusalemme Alberto Stabile se ne sta lì al calduccio a raccontarci il conflitto. Giusto così, non si può essere tutti in prima linea. In prima pagina c'è anche un pezzo dello scrittore ebreo David Grossman che, tutto sommato, dà ragione a Olmert. Le reazione di Bush a questo conflitto imminente ce le riporta il "bushiere di fiducia" Alberto Flores D'Arcais che oggi scrive da Stralsund, Germania. Cronaca (poco) ruspante: a Milano c'è il sospetto che il manager-banchiere Gianmario Roverato sia stato rapito. Ce ne parla il milanese Luca Fazzo. Giampaolo Visetti è ancora a San Pietroburgo in attesa del G8 e degli altri inviati repubblichini. Sport: il reduce tedesco Maurizio Crosetti commenta la notiziona che conferma Roberto Donadoni come sostituto di Marcello Lippi alla guida della nazionale. Maurizio, non vai in vacanza? In vacanza non ci vanno neanche Gianluca Moresco, Enrico Currò e Emanuele Gamba. Figuriamoci Gianni Mura che oggi scrive, divertendosi un sacco, da Val D'Aran, Pirenei, dove il Tour sta vivendo giorno di fuoco, fuochino dovremmo dire. A domani.

giovedì 13 luglio 2006

13 luglio 2006 - Tensioni in Medioriente: Fabio Scuto si ritrova inviato di guerra per caso. Gianni Mura non resiste e corre a Pau.


Per la prima volta da quando esiste questo blog c'è la seria possibilità, purtroppo, che scoppi una tremenda guerra in Medioriente. Non volevamo mai raccontarla un'altra guerra, specialmente lì dove si teme scoppi. Ma tant'è. Proprio di ciò tratta la prima pagina di oggi. Lo spessore della notizia non è ancora così alto da dedicargli un titolone a tutta pagina, ma poco ci manca. Un mesetto fa croca l'ignaro Fabio Scuto era sceso in Terrasanta per dar manforte al corrispondente di turno da Gerusalemme Alberto Stabile. Da allora è stata un'escalation che ha toccato il culmine proprio ieri con l'avanzata delle truppe ebraiche in Libano. Fabio Scuto si ritrova dunque "inviato per caso" a Shlomi in piena frontiera israelo-libanese. Alberto Stabile ci relaziona tutto dalla sua postazione più tranquilla di Gerusalemme. I fondi tecnici sono di Guido Rampoldi e di Renzo Guolo. Altre notizie: continuano i reportage da Bombay dell'inviato repubblichino Carlo Ciavoni che ci racconta le paure indiane nel day after delle stragi multiple. Schegge di mondiale: il reduce tedesco Enrico Currò è andato a Viareggio sulle tracce di Marcello Lippi che ha detto basta con la Nazionale. Bello il suo reportage dal ridente paesino versiliano. Lo squallido "caso Zidane" è affidato al corrispondente parigino Giampiero Martinotti. Il prossimo weekend si terrà il summit del G8 a San Pietroburgo. In attesa di scoprire quali e quanti saranno gli inviati repubblichini (pensiamo quasi sicuramente Claudio Tito e Gianluca Luzi), sul posto c'è andato Giampaolo Visetti corrispondente moscovita di Repubblica. Siccome si sposterà anche George W. Bush, con lui si sposta anche il "bushiere di fiducia" Alberto Flores D'Arcais, che oggi è con George W. a Rostock, Germania, tappa interlocutoria del presidente americano in attesa di recarsi a San Pietroburgo. Spettacoli: concertone di Roger Waters e Nick Mason a Lucca, che per l'occasione hanno commemorato Syd Barret, fondatore del gruppo, scomparso ieri in Inghilterra. La ghiotta occasione è nelle mani dell'inviato Carlo Moretti. Ma la vera sorpresa del giorno riguarda Gianni Mura. Reduce dalle mattane del mondiale tedesco, "il migliore" fa una deviazione verso Pau dove si è corsa ieri la prima tappa pirenaica di un Tour de Francia un po' incolore. Il buon Gianni non ha resistito ed è accorso in aiuto di noi repubblichini che aspettavamo la sua luce per capirne di più sulla Grande Boucle 2006. Grande colpo di scena, Gianni. Ci hai smentito inesorabilmente e adesso corriamo tutti a leggere la tua cronaca da Pau. A domani.

mercoledì 12 luglio 2006

12 luglio 2006 - A Bombay muoiono in 200 ma Ezio Mauro affoga la notizia a mezza pagina. Dentro, però, si riscatta.


Dopo i fasti dei mondiali si ritorna a una prima pagina di routine anche se ci tocca segnalare un mezzo passo falso da parte di Mauro che dedica veramente poco spazio alla notiziona del giorno. Parliamo delle stragi multiple ai treni di Mumbay, India, che hanno causato circa 200 morti. Il buon Ezio si limita ad affogare la notizia a mezza pagina tra le altre notiziucole giornaliere. Mauro però si riscatta quando deve trattare la notizia all'interno del giornale. Manda a Bombay (Mumbay) l'inviato Carlo Ciavoni ( uno che di solito parla di Luna Rossa e affini e che scrive spesso per Il Venerdì di Repubblica) il quale sfrona un bel reportage supportato dalla orientalista repubblichina Renata Pisu e dal mitico Federico Rampini, corrispondente da Pechino e che s'intende pure d'India. Si rifà vivo l'inviato in Terra Santa Alberto Stabile che oggi è a Tel Aviv a intervistare Shimon Peres. Non sa cosa l'aspetto, povero Alberto, viste le tristi notizie che arrivano dal confine israelo-libanese. Spettacoli: avevamo previsto un serio intervento di Gino Castaldo a commento del concertone delle Pietre Rotolanti a San Siro e lui prontameente ci ha accontentati. E' morto il mitico Syd Barrett, genio fondatore dei Pink Floyd e di lui se ne occupa Ernesto Assante che ne fa un bel ritratto. Secondo noi il povero Castaldo avrebbe voluto dire la sua ma era già impegnato a cronacarci le geste di Jagger and Co. Sport: parlando di inviati sopravvissuti al Mondiale tedesco iniziamo col dire che Gianluca Moresco e Enrico Currò sono già stati precettati per scrivere del probabile addio di Lippi alla nazionale. Gianni Mura, è ufficiale, non va al Tour. E' tornato a Milano e da lì sfrona uno strepitoso Mondiale di Cattivi Pensieri. Sannucci e Gamba scribacchiano anche loro sui residui del mondiale (e di Pessotto), mentre Vittorio Zucconi in attesa di tornare negli States dà le pagelle al mondiale. E Crosetti, Marrese e gli altri? Vacanza o giorno d'aria? A domani.

martedì 11 luglio 2006

Marcello Lippi, un lettore doc.


Marcello Lippi che legge di Marcello Lippi su La Repubblica. Ne siamo onorati.

11 luglio 2006 - Campioni del mondo, il giorno dopo.


Altra prima pagina storica di Repubblica, grazie agli azzurri campioni del mondo. Stavolta Mauro non usa il maiuscolo ma titola comunque a otto colonne, che poi son sei. Salta subito all'occhio l'arruolamento del tuttologo repubblichino Leonardo Coen in prima linea da Roma per cronacare l'arrivo degli azzurri nella capitale. Con lui ci sono anche Filippo Ceccarelli e Alessandra Longo. La dolce Concita De Gregorio è rimasta a Berlino a scrivere gli ultimi momenti istituzionali degli azzurri e dei loro ministroi al seguito: Melandri e compagnia bella. C'è anche il romano Mattia Chiusano, che essendo rimasto a casa durante i mondiali, ha modo adesso di sfogarsi con i paginoni di gloria azzurra. Udite udite: a pagina 9 c'è addirittura una mega intervista di Ezio Mauro al presidente della repubblica Napolitano. Residui di cronaca dagli inviati repubblichini in Germania: Gianluca Moresco, Enrico Currò e Maurizio Crosetti (da Duisburg), Gianni Mura ed Emanuela Audisio (da Berlino). Sul volo di ritorno per l'italia, non sappiamo se lo stesso degli azzurri, ci sono anche Emilio Marrese, Gabriele Romagnoli, Vittorio Zucconi ( che poi prenderà la coincidenza per Washington) e Corrado Sannucci. Si chiude così l'epopea tedesca degli inviati repubblichini. A proposito: Gianni Mura che farà? Tornerà a casa o devierà verso uno scolorito Tour de France? Vedremo. Le pagine azzurre continuano con il racconto dei vari corrispondenti e inviati in giro per il mondo: Giampiero Martinotti racconta da Parigi la delusione dei Blues, Enrico Franceschini da Londra, Fabio Scuto da Gerusalemme e il crocerossino Alberto Cairo da Kabul raccontano le reazioni degli italiani all'estero. Voltiamo pagina, come si suol dire, e passiamo alle altre cose sugose da raccontare. Esteri, Cecenia: ucciso il leader Basaev e la notizia è nuovamente affidata al corrispondente moscovita Giampaolo Visetti che si spara due paginoni come ai tempi, bui, di Beslan. Cronaca ruspante: ricordate l'infermiera killer di Lecco? Ieri c'è stata la sentenza che la condanna a vent'anni di carcere. Sul posto ci è andato il fido inviato Luca Fazzo. Musica: il tanto atteso concerto milanese dei Rolling Stones è stato affidato alle dolci mani di Anna Bandettini: da lei ci aspettiamo grandi cose, domani, ma sicuramente verrà affiancata da Assante o da Castaldo. Nello sport da segnalare il paginonew d'apertura del buon Emanuele Gamba che scrive dell'ingaggio da parte della Juve di Deschamps, nuovo allenatore. Il deluso (dal mondiale) Gianni Piva ci conferma che l'inter ha acquistato il nuovo fenomeno in circolazione: Fabio Grosso, mentre il Tour è sempre senza inviato. A domani.

10 luglio 2006 - Campioni del mondo. Zidane lascia il calcio nel peggiore dei modi.


La foto di prima pagina parla da sola. Raramente Ezio Mauro decide di titolare a otto colonne usando il maiuscolo. Stavolta l'ha fatto. E ha fatto bene, secondo noi. Tutti gli inviati repubblichini a Berlino hanno scritto il loro bel pezzo. A lro si è aggiunta la dolce Concita De Gregorio, inviata dell'ultima ora al seguito del presidente Napolitano. E così dopo diverse settimane ritroviamo Concita. Altre cose da segnalare: abbiamo il sospetto che tra le redazioni repubblichine di Bari e Milano ci sia stato uno scambio di cronisti stile calcio (ricordate lo scambio Anastasi-Boninsegna tra Inter e Juve?). Avevamo già avuto qualche sospetto che la milanese Lorenza Pleuteri si fosse trasferita in Puglia e sono già due giorni che nella sezione milanese di Rep troviamo la firma dell'ex barese Cristina Zagaria. Vedremo. Altre cose brevi: Politi è stato a Valencia sulle tracce del papa. C'è stata una sciagura aerea in Siberia e ci ha pensato il corrispondente Visetti da Mosca. Una volta a questa cose ci andava il buon Fabrizio Ravelli. Nient'altro di sugoso da segnalare. A domani.

venerdì 7 luglio 2006

7 luglio 2006 - Rischio di guerra civile nella striscia di Gaza.

Per mancanza di tempo segnaliamo solo i due eventi più importanti della giornata. Nella striscia di Gaza la situazione è precipitata e i 25 morti palestinesi di ieri sono un pessimo biglietto da visita di una guerra civile ormai alle porte. La liberazione di un soldato israeliano tentuo prigioniero nella striscia di Gaza sta portando a qualcosa di disastroso in Terra Santa. Mai così tanti morti in due anni a Gaza. L'inviato Alberto Stabile è nel mezzo del conflitto a Beth Lahiyla e ci tiene aggiornati rischiando parecchio. Più al riparo è l'altro inviato Fabio Scuto a Gerusalemme. A lunedì. Buon weekend.

giovedì 6 luglio 2006

6 luglio 2006 - La protesta dei taxisti e il caso Abu Omar. In attesa della finale Italia-Francia.


In prima pagina la rivolta dei taxisti e il caso Abu Omar, con i servizi segreti che hanno spiato il computer del repubblichino Giuseppe D'Avanzo. E' per questo che l'amico di D'Avanzo, Carlo Bonini, sfodera un paginone dei suoi, ma anche D'Avanzo usa la sua penna per protestare contro l'ignobile gesto. Taxisti: a pagina 9 bel paginone con un reportage dell'inviato a Roma Attilio Bolzoni. Hanno scomodato il siciliano Bolzoni per scrivere questo pezzo. Non c'era nessun romano che poteva farlo al suo posto? Fulvio Bianchi e Corrado Zunino curano due paginoni sull'affaire Moggi con i commenti del giorno dopo le richieste feroci del Pm Palazzi. Terrasanta: oggi a cronacarci la situazione c'è solo Fabio Scuto che scrive da Gerusalemme. Alberto Stabile gironzola su e giù per la striscia di Gaza in attesa che la situazione si sblocchi. Alessandra Longo è andata in trasferta a Marcinelle, Belgio, dove si è recato anche Bertinotti per commemorare il cinquantesimo anniversario della tragedia dei minatori. Cronaca ruspante: l'inviata a Salerna Irene De Arcangelis ci cronaca la tragedia di una ragazza di 15 anni morta asfissiata in una fabbrica di materassi abusiva. Mondiali di calcio: sono tornati tutti a Duisburg, ritirazzurro, gli inviati repubblichini che ieri hanno cronacato l'impresa azzurra da Dortmund. Sono Gianni Mura, Maurizio Crosetti, Enrico Currò, Gianluca Moresco e Vittorio Zucconi. Emanuela Audisio oggi si è riposata, mentre da Berlino scrive il suo solito pezzo Corrado Sannucci. A Monaco c'è stata l'altra semifinale tra Francie e Portogallo e sono addirittura tre gli inviati repubblichini che l'hanno seguita: Gabriele Romagnoli, pezzo forte di cronaca, Emilio Marrese e Andrea Sorrentino, pagelle. E' ufficiale: Emanuele Gamba è tornato in Italia, forse è già addirittura in vacanza. Vedremo. Anche oggi il Tour è orfano di inviati e in ogni caso chiunque l'avesse fatto avrebbe cronacato un "povero Tour". A domani.

mercoledì 5 luglio 2006

5 luglio 2006 - I due volti del calcio italiano: Italia in finale e Italia alla sbarra.


Curiosa, oltre che bella, la prima di oggi. C'è una compressione di notizie che si spintonano l'un l'altra: titolone e fotona sono ovviamente per l'impresa degli azzurri al mondiale (titolone a otto colonne, se vinciamo che facciamo?) e poi nel mezzo che rivendica spazio c'è l'altra Italia del calcio, quella delle richieste del PM Palazzi per lo scandalo del Moggismo. I taxisti ribelli (avranno festeggiato l'ingresso in finale, ieri?) vengono schiacciati in fondo pagina. A sorpresa la seconda Italia, quella di Moggi, occupa le prime pagine e si trascina giudiziosamente e giudiziariamente fino a pagina 13. Il pezzo forte è di Corrado Zunino mentre direttamente da Dortmund Emanuela Audisio cerca di commentare la notiziona dal luogo della festa dell'altra Italia del pallone. Anche Maurizio Crosetti dice la sua, da buon juventino, sfoderando un pezzo da Duisburg, ritirazzurro, incentrato sulla figura dello storico presidente della Juve Boniperti, sentito telefonicamente. Secondo noi l'aveva già pronto nel cassetto. Seguono tre pagine sui taxisti in rivolta. A pagina 24 ecco la situazione mediorientale con l'ultimatimum di Israele alla Palestina che è scattato da qualche ora. A commento di tutto i soliti Alberto Stabile da Beit Hanun, striscia di Gaza e Fabio Scuto da Gerusalemme. La tragedia valenciana del metrò deragliato, 44 morti, è stata accantonata nel fondo di pagina 27, sempre a firma di Alessandro Oppes, il repubblichino iberico. Mondiali di Germania: giorno glorioso per gli azzurri che battono i padroni di casa e vanno in finale. Gli inviati repubblichini erano quasi tutti, giustamente, a Dortmund, ieri: Gianni Mura, Maurizio Crosetti, Vittorio Zucconi, Corrado Sannucci, Enrico Currò, Gianluca Moresco ed Emanuela Audisio. Gabriele Romagnoli si è riposato, mentre la coppia Emilio Marrese e Andrea Sorrentino sono a Monaco per l'altra semifinale tra Francia e Portogallo. C'è un dato di fatto ormai certo: Emanuele Gamba è rientrato a Torino perchè firma un pezzo da Torino sul futuro prossimo della Juve dopo la convulsa giornata di ieri. Tour de France: sempre orfano: Leonardo Coen, se ci sei batti un colpo. Mura attende di sapere che ne sarà di lui dopo la finale mondiale del 9 luglio. A domani.

martedì 4 luglio 2006

4 luglio 2006 - Azzurri e tassisti d'Italia, unitevi!


Prima pagina di Repubblica in condivisione tra la semifinale dell'Italia ai mondiali e la protesta dei tassisti dopo il ddl di liberalizzazione delle licenze. C'è anche una tragedia avvenuta in Spagna, a Valencia, dove un coinvoglio della metropolitana è deragliato provocando una quarantina di morti. Se ne parla in due paginoni curati dal corrispondente iberico Alessandro Oppes e da due inviati giornalisti de El Pais inviati sul posto. Sono due anche i paginoni dedicati alle tensioni in Terra Santa. Ce ne parlano l'inviato a Gaza Alberto Stabile e quello a Gerusalemme Fabio Scuto. Il tuttologo Leonardo Coen sta trottelerando nel nord europa (in attesa di capire se debba cronacarci il Tour de France) e tra Belgio e Fiandre oggi lo ritroviamo a Monaco di Baviera , ma non è lì per i mondiali, bensì per parlarci dell'orso bruno italiano recentemente ucciso dai tedeschi (metafora della partita di oggi?). Omero Ciai è sempre a Città del Messico in attesa dello spoglio delle schede delle elezioni presidenziali. Cronaca ruspante: c'è stato un nubifragio violento a Vibo Valentia che ha causato la morte di 4 persone e il buon calabrese Giuseppe Baldessarro ci cronaca tutto. Nondiali: è il gran giorno della semifinale tra Italia e Germania. Da Dortmund, dove si giocherà la partita, gli inviati che scrivono sono Gianni Mura, Corrado Sannucci, Vittorio Zucconi, Enrico Currò, Gianluca Moresco e Maurizio Crosetti. Gli altri inviati si dividono tra Berlino, Emanuela Audisio e Hameln, Andrea Sorrentino. Emanuele Gamba e Emilio Marrese oggi si riposano (o son tornati a casa?) in attesa di cronacarci, domani, l'altra semifinale tra Francia e Portogallo. Stefano Zaino è sempre ad Indianapolis per la Formula Uno, mentre il Tour de France continua ad essere orfano di inviati repubblichini e ciò non accadeva da parecchi anni. Vero Gianni Mura? A domani.

lunedì 3 luglio 2006

3 luglio 2006 - Aumenta la tensione in Medioriente. Scatta l'ultimatum israeliano.


Innanzitutto ci scusiamo per non essere riusciti a cronacare Repubblica durante il weekend. La crisi in medioriente resta l'argomento più sugoso della prima di oggi. In due bei paginoni gli inviati Fabio Scuto, a Gerusalemme e Alberto Stabile , a Gaza, ci cronacano la situazione dopo che il premier israeliano Olmert ha fissato l'ultimatum per la liberazione del militare ebreo ancora in mano dei palestinesi. A commento ecco un bel fondo di Sandro Viola, esperto in materia estera. Ricordate Don Santoro? Il prete ucciso a Trebisonda, Turchia? Hanno sparato anche al suo successore, ferendolo. Allora l'inviato sul posto Marco Ansaldo si era fatrto una settimanina mica da ridere a Trebisonda. Adesso ne parla standosene in Italia in attesa di un segnale. L'inviato di guerra Renato Capriel è a Pristina per parlarci delle truppe italiane presenti nel Kosovo, in margine alla questione delle truppe in Afghanistan. Sempre esteri: Omero Ciai, l'americolatinista repubblichino, è a Città del Messico a cronacarci le elezioni presidenziali. Cronaca ruspante: Verona, il veneto Andrea Iannuzzi cronaca l'uccisione di una anziana signora da parte del figlio 36enne. Calcio: Germania 2006. Si avvicina la semifinale contro i padroni di casa: dal ritirazzurro di Duisburg gli inviati Gianluca Moresco, Enrico Currò e Maurizio Crosetti scrivono dell'Italia. Gianni Mura cura due paginoni nei quali fa un ritratto delle quattro semifinaliste. Notizia: Vittorio Zucconi si è preso un break. Emanuele Gamba da Francoforte torna sulla disfatta del Brasile e intervista il mitico centravanti anni'70 Tostao. Da Berlino pezzi di Emanuela Audisio e Corrado Sannucci. Andrea Sorrentino è ad Hameln nell'euforico ritiro framcese, mentre Emilio Marrese è a Buehlertal e scrive dell'addio degli inglesi a questro campionato. Gabriele Romagnoli, sempre da Berlino, fa un bel dipinto del ct francese Domenech. Weekend di motori: Formula Uno da Indianapolis: ci pensa l'inviato Stefano Zaino, mentre le imprese dei centauri del Moto Gp sono affidate, al solito, all'inviato viola a Donington Benedetto Ferrara. Curiosità: siccome l'esperto di Tour de France, Gianni Mura, è in Germania per i mondiali, a nessuno è stato dato l'incarico di sostituirlo(neanche al tuttologo Leonardo Coen, e quindi ci sono dei piccoli cronachini dalla redazione, molto tristi, lo confessiamo. Cosa farà Mura finiti i mondiali? Tornerà a casa a rilassarso o andrà di volata dietro al carrozzzone del Tour? Vedremo.

sabato 1 luglio 2006

Gianni Mura, un grande.

Sentite cosa ha scritto oggi Gianni Mura a proposito di Italia-Ucraina : "Se prima dell'Australia avevo presentimenti negativi, stavolta sono convinto che vedremo la migliore Italia da quando siamo in Germania. La peggiore è alle spalle.Basterà tenere a posto testa e gomiti e mostrare la superiorità fin dall'inizio...Oggi conta come si vince. Per questo sarebbe meglio non accontentarsi di vivacchiare su un gol di scarto, com'è nostra cattiva abitudine.